Un problema di democrazia

Un potere ormai terrorizzato da se stesso, dagli scandali che mettono a nudo la sua debolezza, dal consenso in fuga, decide di alzare il ponte levatoio e chiudersi nel Palazzo assediato, separandosi dai cittadini. È questa la vera ragione della legge bavaglio che per la seconda volta Berlusconi vuole calare sulla stampa e sulle inchieste con la cancellazione delle intercettazioni telefoniche, impedendo ai magistrati di indagare sul crimine e ai cittadini di conoscere, di capire e di giudicare.

È un’altra legge ad personam, costruita per proteggere il vertice del governo dall’inchiesta sulla P4, che infatti ieri il ministro Alfano ha attaccato come “irrilevante”, dimenticandosi di essere Guardasigilli: perché l’inchiesta svela il malaffare di una centrale governativa di potere occulto e piduista per condizionare le istituzioni, l’economia e la Rai, minacciando, promettendo e proteggendo.

Un potere indebito, di fronte al quale si genuflettono incredibilmente ministri, grand commis e uomini di un falso establishment tarlato, incapace di autonomia e di dignità, valvassori che chiedono insieme protezione e libertà di saccheggio. Ma questa deviazione – ecco il punto – nasce nel cuore del berlusconismo, e riporta al vertice del governo, per conto del quale si promettono nomine, si minaccia fango, si imbandiscono affari.

È questo che gli italiani non devono sapere. Dunque, legge bavaglio bis: i magistrati non potranno perseguire i reati secondo le procedure di tutti i Paesi
civili. I cittadini potranno conoscere le notizie sui crimini nella misura che il governo vorrà.

Con ogni evidenza è un problema di democrazia, che riguarda tutti. Già una volta l’opinione pubblica ha bloccato il bavaglio, con la battaglia del post-it. Lo farà ancora, perché l’Italia di oggi non può accettare un abuso sui doveri dello Stato, sui diritti dei cittadini, sulla libertà.

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2 commenti

  • Bavaglio ? Il dott Mauro avrà letto la piccola , ma importante apertura sulle intercettazioni . E la pensata di ripescare la legge del governo Prodi 2 , approvata da tutti ( solo 7 contrari ) , è una simpatica furbata ed allora consiglio di andarsi a leggere il testo : finalmente qualcuno si è svegliato dalla sbronza bavaglio e molte proposte vanno nel senso di stoppare le incursioni nel personale , violando privatezza e sputtanando tutti ( anche quelli che non c’entrano nulla ). E ci sono pure reati punibili con carcere e multe . Era ora , dico io e senza buttare le intercettazioni , fare ordine e serietà . Quando Fassino è stato toccato da una frase certo incauta e politicamente interessante anche la magistratura si è attivata : la legge è uguale per tutti , sia chiaro ! Ben venga la legge Prodi 2 .

  • “….i Magistrati non potranno perseguire i reati secondo le procedure di tutti i Paesi civili . I cittadini potranno conoscere le notizie sui crimini nella misura che il governo vorrà ….” problema di democrazia ? Suvvia dott Mauro le esagerazioni vanno anche bene per fare bum , ma qualcosa di storto è stato fatto ed allora ecco la nascita della legge bavaglio 1( Prodi 2 ) super- bavaglio ( Alfano ) ora il ritorno della legge Prodi . Ma tutto va benone così ? Rammento una polemica interna su Repubblica con Travaglio e D’Avanzo : quest’ultimo contestava a Travaglio un uso spregiudicato di intercettazioni e con fare ” mafioso ” scriveva che si sarebbe potuto parlare di una vacanza in Sicilia di Marco T. con Ingroia e un maresciallo poi finito in carcere , amenità su cuscini e quattrini ( chi ha pagato il soggiorno ? ) . Non ho mai capito la storia che è andata avanti per molti giorni su Repubblica, ma indicava come NON si dovrebbe fare e soprattutto pubblicare .
    Quindi ben venga una legge giusta , punitiva pure ( come in altri Paesi civili , dott Mauro ), che non interrompa le intercettazioni per giustizia ma non la violazione o peggio , per fini anche poco nobili , delle faccende private . Grazia per l’attenzione Alex Torino

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