Bonsanti: “Comunque vada pensiamo alle prossime politiche”

09 Giu 2011

Stiamo entrando in una fase in cui sarà necessario cominciare a ricostruire sulle macerie lasciate dagli anni del predominio di Silvio Berlusconi. A Firenze, lunedì 13 giugno, primo appuntamento con Enrico Rossi e Dario Franceschini

«Comunque vada il referendum – e noi di Libertà e Giustizia ovviamente ci auguriamo che il quorum sia raggiunto – comunque vada non c´è tempo per riposarsi sugli allori. Il lavoro da fare è ancora tantissimo se vogliamo preparare un progetto credibile per vincere le elezioni politiche». Sandra Bonsanti, presidente di Libertà e Giustizia, ha collaborato alla campagna di Pisapia e adesso è impegnata a promuovere i referendum.
Berlusconi ha annunciato che non andrà a votare.
«Ricordo che votare è un dovere civico, lo dice l´articolo 48 della Costituzione. Ma non mi sorprende l´atteggiamento di Berlusconi, predicare l´astensionismo in Italia è un vizio antico».
Passato il referendum rimarrà in ogni caso instabile la situazione del governo, il 22 ci sarà il dibattito sulla fiducia.
«I segni di sgretolamento nella maggioranza sono evidenti, Micciché sta mettendo su un movimento che contrappone gli interessi del sud a quelli del nord. E il centrosinistra non può rilassarsi perché l´esperienza insegna che il risultato delle elezioni locali non sempre si rispecchia in quelle nazionali».
Lei invita il Pd a “darsi una mossa” quindi. Partendo da cosa?
«Dalle indicazioni che ci dà l´Economist di questa settimana: dopo 17 anni di quello che Zagrebelsky chiama “la servitù volontaria” serve un cambiamento politico vero. Occorre ricostruire il rapporto tra cittadini e partiti che in questi anni si è dissolto e poi non si può andare avanti con le stesse facce di sempre. Gli elettori vogliono soprattutto persone affidabili che sappiano anche ascoltare. La società civile ha avuto un ruolo importante e le va riconosciuto: abbiamo combattuto la deriva dell´antipolitica andando nelle piazze, distribuendo volantini, organizzando dibattiti, marciando con le donne. Non siamo disposti ad accettare “a scatola chiusa” il progetto di Bersani, vogliamo discutere, partecipare, proporre».
Cominciando da Firenze: lunedì 13 nell´auditorium di Santa Apollonia (via San Gallo 25, ore 18) lei e Paul Ginsborg discuterete di politica con Enrico Rossi e Dario Franceschini.
«Sarà il primo di una serie di incontri che Libertà e Giustizia organizza per aprire un dibattito che coinvolga partiti e società. Abbiamo scelto Rossi e Franceschini perché rappresentano due linee di pensiero diverse nel Pd ma non sono politici “usurati”: la loro generazione ha ancora parecchio da dire».

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