Insulti e bugie, così si rivela l’anomalia berlusconiana

20 Mag 2011

Alla faccia dei toni soft e della nuova campagna elettorale. Ma non saranno le bugie dei vari sergenti e caporali del berlusconismo, le omissioni e gli inganni di una televisione militarizzata a impedire a Milano di cambiare rotta

Alla faccia dei toni soft e della nuova campagna elettorale. La Santanchè fa riposare le corde vocali, anche Stracquadanio si prende una pausa, ma non pensate che il centrodestra abbia rinunciato, per questo, a trivialità e insulti, menzogne e imposture. Come può chi dell’estremismo ha fatto sempre la sua arma miracolosamente mutare di segno? Ci ha pensato Umberto Bossi a rialzare il tono. Già, il “senatur” si era inaspettatamente guadagnato la fama del “moderato” rispetto agli sfracelli minacciati ogni giorno dal Cavaliere. Ma la favoletta non poteva durare a lungo. Il Capo del Carroccio è tornato alla maniera antica. La Lega, non solo il Pdl, è in calo al Nord e, allora, lui risfodera le vecchie arme. E proclama che Pisapia è un “matto” e non si può lasciare Milano in mano a chi “vuole riempirla di clandestini, moschee e trasformarla in una zingaropoli”. Ci siamo: torna il Bossi del celodurismo, quello che voleva mettere “l’anello al naso dei meridionali”. Però, quella parola, “matto”, deve essere sembrata un po’ troppo anche ai suoi. E, dunque, il “senatur” ha cercato di ammorbidire, di ritrattare. Gli ha dato una mano la Gelmini, ministro dell’Istruzione”. E chi poteva fornire migliore spiegazione dalla signora che amministra e governa la cultura italiana? Ascoltiamole le sue parole, prendiamola un attimo sul serio: nulla di cui scandalizzarsi perchè Bossi ci ha abituato a “frasi colorite” e le sue parole non sono “né gravi né offensive”. Ne prendano nota gli insegnanti, e anche gli studenti: d’ora in poi potranno dedicarsi allo studio delle trivialità più strampalate, dell’esibizione del dito medio alzato. Magari anche della pernacchia perché rientra comunque nel nostro folklore.

Verrebbe voglia di buttarla a ridere perché troppo spesso questa maggioranza è uno sproposito, una barzelletta, un bel copione per le improvvisazioni di Crozza. Ma facciamo attenzione. Bossi scopre le carte truccate con cui tutto il centrodestra intende giocare la partita: alzare il tiro, cambiare i dati reali, affermare che Pisapia apre la strada agli zingari, ai musulmani, agli estremisti, alle coppie gay, che promette di cambiare Milano ma vuole distruggerla. Con queste fandonie si andrà avanti. Del resto, Berlusconi lo ha detto subito, appena constatata la sconfitta:” Smascheriamo Pisapia e si vince”. Magari, dopo il tonfo del 15 maggio, cambierà i toni. Ma il prodotto non cambia. Il Cavaliere prepara la mossa a sorpresa. E intende usare tutto il suo potere mediatico, facendo ampio ricorso alla televisione. Ci sono le sue reti e quelle messe a disposizione del servizio pubblico. Il Tg1 ha subito interpretato il pensiero del sultano. All’indomani della sconfitta, ha presentato un centrodestra fiducioso nelle sue possibilità di recupero e un centrosinistra dominato dagli estremisti. Per andare sul sicuro ha inserito, tra una dichiarazione e l’altra degli esponenti della cosiddetta sinistra radicale, le immagini di un’occupazione abusiva a opera degli autonomi. Non ci sono più limiti all’imbonimento, alla propaganda che frastorna e inganna.

Noi abbiamo fiducia nell’intelligenza dei milanesi che, al primo turno, hanno mostrato di non farsi ingannare da questo strategia di sfregio della verità. Ma bisogna moltiplicare gli sforzi fino all’ultimo. A Milano (come a Napoli) si offre una grande occasione per cambiare rotta. E non saranno le bugie dei vari sergenti e caporali del berlusconismo, le omissioni e gli inganni di una televisione militarizzata, a poterlo impedire. Gli eccessi, gli abusi, le continue forzature non possono più mascherare l’anomalia berlusconiana. Tornano la proposta politica e sociale, la rappresentatività, le domande che ci sono nella società, l’autonomia, la libertà. Per fortuna torna la democrazia.

Supportaci

Difendiamo la Costituzione, i diritti e la democrazia, puoi unirti a noi, basta un piccolo contributo

Promuoviamo le ragioni del buon governo, la laicità dello Stato e l’efficacia e la correttezza dell’agire pubblico

Leggi anche

Le scuole di Libertà e Giustizia

L’Unione europea come garante di democrazia, pace, giustizia

In vista della legislatura 2024-2029, l’associazione Libertà e Giustizia propone sette incontri sul ruolo del Parlamento europeo e le possibilità di intervento dei singoli cittadini e delle associazioni

Approfondisci

Newsletter

Eventi, link e articoli per una cittadinanza attiva e consapevole direttamente nella tua casella di posta.