Rispettare il silenzio

13 Mag 2011

Berlusconi è a Milano lunedì 16, per il processo Mills. A urne ancora aperte gli consentiranno di fare comizi? Non sarebbe la prima volta: è successo a giugno del 2004. Quella volta, la passò liscia.

Berlusconi sarà in aula a Milano per il processo Mills lunedì 16, così comunicano i suoi legali. È un bene che il premier si presenti davanti al tribunale che lo sta giudicando per corruzione in atti giudiziari. Ma nel capoluogo lombardo, in quel giorno si vota fino alle 15 e sarà un obbligo rispettare la regola del silenzio elettorale imposta dalla legge (è la numero 212 del 4 aprile 1956). Anche per il capo del governo, che invece l’ha già violata nel passato. L’articolo 9 della legge sulla campagna elettorale dice: “Nel giorno precedente ed in quelli stabiliti per le elezioni sono vietati i comizi, le riunioni di propaganda elettorale diretta o indiretta, in luoghi pubblici o aperti al pubblico (….). Chiunque contravviene alle norme di cui al presente articolo è punito con la reclusione fino ad un anno e con la multa da lire 100 mila a lire 1.000.000“.
Sabato 12 giugno 2004 durante il voto per le elezioni europee ed amministrative, Berlusconi (anche allora capo dell’esecutivo) aveva tenuto un minicomizio all’uscita del seggio, dopo aver votato (“La sinistra è impossibilitata a governare”, “Non votate i piccoli partiti”), suscitando le proteste del leader dei Ds, Piero Fassino e di altri. Naturalmente non ci fu nessuna sanzione per la violazione. Anzi fu proprio il centrosinistra ad essere accusato dai dirigenti di Fi di voler “turbare il clima delle elezioni”.
Adesso vogliamo sperare che Berlusconi (che è premier e anche capolista del Pdl a Milano) non ripeta quell’esperienza e non tenga un comizio dentro o fuori il tribunale. Tuttavia, poiché ci saranno decine di telecamere, speriamo che il cava- liere non si lasci trascinare, davanti all’aula o in piazza, dai giornalisti di sinistra a rispondere -poveretto lui!- a qualche domanda, magari per accusare le toghe rosse di “eversione”, essendo un “cancro della democrazia”. Per poi dire, magari, che non è propaganda elettorale ma solo opinioni in risposta a domande! Anche salire sul predellino dell’auto di Stato, eventualmente, e salutare i sostenitori, non è, forse, propaganda elettorale. Ma non sta bene, a urne aperte. O invece è consentito nell’Italia di B?

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