Non ci sono più parole per esprimere lo sbalordimento, l’allarme, la preoccupazione che ormai colgono gli osservatori politici per le affermazioni inconsulte quasi quotidiane di Silvio Berlusconi contro altri poteri dello Stato, magistratura, Corte costituzionale, scuola pubblica. Un premier fuori controllo, che mantiene toni esagitati negli interventi politici, non è normale in un sistema democratico. È pericoloso.
Il capo del governo non è un parlamentare qualsiasi, non è un ‘peone’ di Montecitorio, non è neppure un semplice capopartito che talvolta si pone fuori dalle righe della pacata dialettica e magari usa parole forti solo per attirare l’attenzione e ottenere qualche riga sui giornali. Berlusconi rappresenta una istituzione fondamentale, il paese e i suoi cittadini. E’ essenziale che si contenga, che abbia il controllo di se stesso, che non delegittimi altri organi statali.
In quale altro paese civile un presidente del consiglio può minacciare di costituire una commissione di inchiesta parlamentare per accertare se esiste “un’associazio- ne a delinquere a fini eversivi dentro la magistratura”?
Non si possono derubricare certe opinioni a puro stupidario o abituale vaniloquio, perchè poi le idee del premier si concretizzano in leggi, decreti e riforme, purtroppo (come si dimostra proprio in questi giorni, dedicati all’approvazione di diverse norme ‘ad personam’). Non è col ‘minimalismo’ che usciremo dall’emergenza democratica che incombe.
Ormai nessuna delle prodezze (atti o dichiarazioni) del capo del governo suscita più meraviglia: può dire o fare quello che vuole nell’esercizio delle sue funzioni presidenziali (peggio ancora nel suo privato!) e solo una minoranza – temiamo – anche se forte e combattiva, si indigna, reagisce, protesta, manifesta in piazza. Moltissimi, invece, restano indifferenti, alzano le spalle e tirano a campare. Così è la reazione ‘minimalista’. Il sottile veleno contro le istituzioni e gli organi dello Stato diffuso giorno dopo giorno dal premier, ha raggiunto lo scopo. E’ sconfortante ed allarmante. E anche i sondaggi elettorali (faremo un’analisi qui, nei prossimi giorni), che pur registrano un calo dei consensi per i partiti della maggioranza, tuttavia mostrano che Berlusconi e Bossi resistono, e non sono vicini al crollo nelle urne.
Ora si dice che il Capo dello Stato sia sgomento e preoccupato per le parole del premier contro la magistratura e che nei prossimi giorni coglierà il momento più adatto per intervenire, richiamando Berlusconi, come già è accaduto molte volte, ad “abbassare i toni”. In questa occasione sarebbe sufficiente, ed avrebbe un significato importante ed inequivocabile, che gli uffici del Quirinale riproponessero – in una forma qualunque – il comunicato ufficiale diffuso dal Colle il 10 dicembre 2009 (dopo un intervento del premier a Bonn al congresso Ppe con accuse -more solito- scriteriate, ma più lievi di quelle di un paio di giorni fa, ai magistrati e alla Consulta) e che proprio in queste pagine web si è già segnalato nelle settimane scorse.
Esso diceva: ” In relazione alle espressioni pronunciate dal Presidente del Consiglio in una importante sede politica internazionale, di violento attacco contro fondamentali istituzioni di garanzia volute dalla Costitu- zione italiana, il Presidente della Repubblica esprime profondo ramma- rico e preoccupazione. Il Capo dello Stato continua a ritenere che, specie per poter affrontare delicati problemi di carattere istituzionale, l’Italia abbia bisogno di quello “spirito di leale collaborazione” e di quell’impegno di condivisione che pochi giorni fa il Senato ha concor- demente auspicato”.
Non leggete distrattamente: “violento attacco” contro le istituzioni di garanzia. Che si può dire di più anche oggi?
Berlusconi ha ormai dichiarato guerra apertamente allo Stato e alle istituzioni democratiche e costituzionali del nostro paese, deciso a portare a compimento il disegno eversivo contenuto nel Piano Gelli di “rinascita democratica”. Il disegno è ormai talmente scoperto che lo stesso B. non lo nasconde, ma anzi lo dichiara pubblicamente. Un primo tentativo è fallito con il referendum popolare del 2006, che ha visto milioni di cittadini respingere la riforma della seconda parte della Costituzione (e in questa battaglia LeG è stata in prima fila). Ora ci riprova, non più attraverso una riforma organica della Costituzione, per la quale non ha la maggioranza in parlamento, ma attraverso l’approvazione di leggi ordinarie che i suoi dipendenti parlamentari e avvocati di fiducia sfornano a getto continuo. Come può reagire la società italiana di fronte a questo golpe, non più strisciante? Certo i partiti dell’opposizione, il capo dello Stato, la Corte Costituzionale, la magistratura tutta possono e debbono costituire un argine a questo disegno eversivo. Ma da soli non ce la possono fare. Per questo occorre una grande mobilitazione dei cittadini che utilizzi tutti gli strumenti a sua disposizione, dalle manifestazioni pubbliche (senza divisioni), all’espressione del voto (anche in occasione delle prossime elezioni amministrative che hanno, come lo stesso B. ha dichiarato e teme, valenza nazionale), alla richiesta di scioglimento delle Camere, alla denuncia penale per violazione dell’art. 290 c.p. che recita: “Chiunque pubblicamente vilipende la Repubblica, le assemblee legislative o una di queste, ovvero il Governo, o la Corte costituzionale, o l’ordine giudiziario e’ punito con la reclusione da sei mesi a tre anni. La stessa pena si applica a chi pubblicamente vilipende le Forze armate dello Stato o quelle della liberazione”. Perchè LeG non si fa portavoce di una tale denuncia?
OGNI GIORNO ASSISTIAMO A QUESTO ORMAI LUNGO DELIRIO DA PARTE DI UN DEMENTE CHE NON RAPPRESENTA NEANCHE PIU’SE STESSO.POSSIBILE DICO IO CHE NON TROVIAMO LA FORZA E IL MODO PER MANDARLO VIA,TUTTI CI RIDONO DIETRO UN PREMIER BARZELLETTA UN PREMIER CHE NON SI RENDE CONTO CHE I GIOVANI SENZA LAVORO MUOIONO LENTAMENTE,CHE LE FAMIGLIE PATISCONO LA FAME PERCHE’ LE SPESE NON CI LASCIANO SCAMPO,CHE LE RAGAZZE HANNO COME OBIETTIVO SOLO L’ESTETISTA E LA TV.FINO A QUANDO LA SUA MAGGIORANZA DI SERVI PAGATI PROFUMATAMENTE NON LO MOLLERA’ SAREMO FRITTI PIU’ FRITTI.VORREI VEDERE SE QUESTO SIGNORE NON AVESSE PIU’SOLDI TUTTA LA GENTE CHE RIMARREBBE A SOSTENERLO SOLO ALLORA SI RENDERA’ CONTO DI ESSERE UN PAGLIACCIO.
Concordo con i contenuti dell’articolo di L&G e con l’intervento di Armando Tempesta. E’ ora che ci sia qualcuno, singolo o movimento, “capace”, “preparato” e “giusto”(inteso come con senso di responsabilità, legalità ed onestà) che si faccia portavoce dell’indignazione del paese ed è ora che tutti i cittadini si uniscano a costui per contrastare definitivamente questo sfacelo. Dobbiamo capire che qui si giocano il nostro il futuro ed i nostri diritti. Ognuno di noi deve riappropriarsi del diritto alla partecipazione alla vita politica per evitare che pochi interessi prevalgano su quelli di tutti, e soprattutto pochi governino salvaguardando solo se stessi e riducendo la democrazia ad oligarchia ….. tramutandoci lentamente in numeri, oggetti, pedine,…..e vanificando tutti i sacrifici delle generazioni a noi precedenti, grazie alle quali conosciamo il valore di parole quali “libertà” e “giustizia”.
Non è un caso se le sue migliori e in parte nebulose amicizie all’estero li sceglie con buoni risultati tra dittatorelli,ladruncoli e corrotti al potere.
Il fattore eversivo contenuto nelle deliranti affermazioni del caporione di Arcore rischia di precipitare il Paese sull’orlo del baratro istituzionale destabilizzante perchè lo espone costantemente al pericolo di una deriva populista il cui esito potrebbe essere letale per le sorti della democrazia sempre più minacciata dal modus agendi di colui che ricopre la carica di Presidente del Consiglio dei Ministri e che si comporta invece come Princeps legibus solutus di una nazione che egli vorrebbe ritrarre a sua immagine e somiglianza senza oppositori.
Nemmeno un flebile squittìo,dal Quirinale. Ma è mai possibile?
Dobbiamo chiedere lo scioglimento delle Camere e elezioni a breve.
Il Presidente Napoletano può ancora limitarsi ad un richiamo?
siamo guidati da una maggioranza ottenuta per compra-vendita di parlamentari, quindi fasulla
abbiamo un governo populista che non si occupa delle vere emergenze del Paese
la Costituzione è sempre più sotto attacco
la Democrazia è già compromessa dalle leggi ad personam e dalla guerra feroce e denigratoria alla magistratura
la TV di stato è già asservita
un predisente del consiglio p….niere e orgoglioso di esserlo
un presidente del consiglio che ai giovani non parla dei programmi del suo governo ma racconta loro barzellette sconcie
un presidente del consiglio sbeffeggiato in tutto il mondo
un presidente del consiglio che non esita a sporcare chi gli si oppone
una opposizione che ha sempre meno spazio in tutti i TG per lo spazio dedicato alle sue prodezze
COSA STIAMO ASPETTANDO???????
So che a pensar male si fa peccato …. ma non sarà che qualcuno punta ad alimentare lo scontro così che si arrivi ad una deriva violenta e ci scappi il morto ?
No anzi, prendere “provvedimenti” adesso può evitare che la spaccatura che c’è nel paese diventi qualcosa di peggio, del resto perchè la maggioranza non invoca più le elezioni? Ciò, a mio parere, conferma che il risultato sarebbe negativo per l’attuale coalizione di governo.
Il Capo dello Stato sà bene che da ben 18 anni gli italiani viviamo in uno stato permanente di campagna elettorale,mentre l’economia è andata degradando sempre più verso il basso con il prevalere dell’ideologia del mercato e il graduale declino del principio di uguaglianza e della funzione sociale equilibratrice dell’economia del ceto medio,ma aumentando frattanto il numero e il costo a carico dei contribuenti (con trattenuta diretta e anticipata alla fonte soprattutto) di quanti campano direttamente o indirettamente, con i loro privilegi,in quel variegato mondo che fa capo al potere politico legislativo ed esecutivo nazionale,regionale e locale.
Il Capo dello Stato sà bene inoltre che in questi diciotto anni c’è stato il tempo per chi ha già superato gli “anta” di vedere scomparire dalla scena politica (e di recente anche di quella sindacale) nazionale, la sinistra,già perseguitata e zittita per vent’anni dal socialfascista Benito da Predappio e ora scomparsa del tutto dalle cronache in virtù di una “porcata” elettorale riesumata dal “venditore” che ci governa dagli scantinati del suddetto Benito.
Una “sinistra” che aveva contribuito alla rinascita della democrazia in Italia e alla compilazione della Carta Costituzionale repubblicana,ridottasi prima della scomparsa, a mosca cocchiera dell’ineguagliabile,menzionato “venditore” di fumo, padrone delle televisioni al governo del Paese, scambiato,o fingendo di scambiarlo, per uomo politico serio portatore di una ideologia di destra, con la reggenza di una commissione bicamerale composta da trasfomisti quotati in borsa per la capacità di fare loro più e meglio di ciò che è riuscito già e riuscirà ancora a fare da solo il “venditore” di cui sopra in materia di “rivolta come un calzino” delle istituzioni democratiche di questo Paese.
O forse anche il Capo dello Stato finge di scambiare il “venditore” per un politico serio ?.
purtroppo gran parte dell’opposizione ha sempre caldeggiato il dialogo con questo personaggio anche quando era chiaro che c avrebbe portato a questo livello(anche del capo dello stato nn è che mi fido tanto).tante grazie ai palloni gonfiati di dalema,veltroni, e loro simili e a quelli che la menavano e la menano ancora che” l’antiberlusconismo” è sbagliato e altre fesserie.tutta questa gente pagherà mai x questo o al contrario si proporrà come alternativa politica?
Penso che Napolitano DEVE, perchè è il primo custode della Costituzione e delle Istituzioni, staccare la spina con determinazione, prima che si raggiungano livelli irreversibili dove non sia più possibile intervenire con strumenti costituzionali.
D’accordo con LeG sulla condizione politica in cui è impantanato il Paese da diciott’anni che rende difficile la funzione del Presidente della Repubblica di tutore della legalità costituzionale.
Mi chiedo però come mai i maggiorenti della sinistra usciti quasi indenni dal terremoto dei partiti prodotto da mani pulite,benchè prostrati dal fallimento del socialismo reale culminato nella caduta dei muri divisori, non mossero a tempo debito alcuna opposizione nè alcuna vibrante protesta per l’insulto o la sfida arrogante alle regole di sostanza della democrazia e alla legalità costituzionale costituita dall’apparizione nell’agone politico dell’allora discusso miliardario,già portatore di molteplici conflitti di interesse personale con gli interessi dello Stato,perciò della collettività,tessera P2 N.1816 cav. Sinvio Berlusconi ?.
Forse erano ideologicamente diffidenti anche loro verso il progresso nella libera e democraticamente regolata convivenza dei popoli tra gli stati e negli stati, prodotto nel mondo occidentale dai lumi e dal successivo affermarsi in regime di democrazia (democrazia come regola di vita,non soltanto manifestazione di voto) dei principi di uguaglianza e di presa di coscienza dei diritti dell’uomo ?.