Pisanu e Veltroni scrivono al Corriere: perché solo ora?

15 Apr 2011

Riformare la legge elettorale e consentire poi ai cittadini di scegliere tra proposte alternative di governo, proposte non “contro” qualcuno ma “per” l’Italia”. Questo chiedono l’ex ministro dell’interno e l’ex segretario Pd. Ma fare ora queste proposte, non è un tantino sospetto? L’anno scorso LeG ha lanciato l’appello Mai più alle urne con questa legge che ha raccolto quasi 75 mila firme.

È “necessario un periodo di decantazione, di rasserenamento del Paese”. “Perciò un nuovo governo che nascesse da un ampio ed esauriente confronto parlamentare, potrebbe porre mano alle emergenze in corso, riformare la legge elettorale e consentire poi ai cittadini di scegliere tra proposte alternative di governo, proposte non “contro” qualcuno ma “per” l’Italia”. È quanto propongono Giuseppe Pisanu e Walter Veltroni in una lettera pubblicata dal Corriere della Sera. “Dopo venti anni di bassa crescita e di contrasti paralizzanti – spiegano -, è giunto il tempo di voltare pagina e segnare una netta discontinuità con la fase attuale. Dobbiamo far nascere un nuovo clima di dialogo fra visioni e indirizzi programmatici differenti. Uniti – aggiungono però – sui valori fondanti e sulle regole del gioco”. A spingere Pisanu e Veltroni a questa proposta il fatto, spiegano ancora, che “non si può restare inerti e silenziosi quando si vede il Parlamento ridursi a teatro di manifestazioni indegne; l’equilibrio dei poteri democratici vacillare quotidianamente; lo spirito pubblico spegnersi nella corruzione dilagante e persino nel disconoscimento dell’unità nazionale e dell’Unione europea”. “Altro che scontri e risse”, osservano: “le forze politiche hanno il dovere di mobilitare le energie migliori al servizio del bene comune”. Le elezioni anticipate però, avvertono, Pisanu e Veltroni, non sono la soluzione. “Noi paventiamo il rischio, in ragione del clima politico e della legge elettorale – affermano -,che esse si risolvano in uno scontro frontale dagli esiti imprevedibili e tra schieramenti costruiti più sulla contrapposizione che sulla proposta”.

Perché chiedere ORA e soltanto ora una nuova legge elettorale? LeG l’ha fatto un anno fa, con un appello “mai più alle urne con questa legge“, che ha raccolto quasi 75 mile firme. Ora, a ridosso di un primo confronto elettorale e in vista delle prossime elezioni, questa richiesta non arriva in un momento quanto meno sospetto?

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