Il degrado

La bocciatura di Bruxelles è pesante: siamo riusciti a farci dare torto da tutti pur avendo alcune buone ragioni sulle questioni di fondo. Ma la reazione del governo italiano è grave. Sproporzionata. Il ministro Maroni si è chiesto se ha senso, a questo punto, restare in Europa, e ha concluso: “Meglio soli che male accompagnati”. Lo aveva, in un certo senso, anticipato Berlusconi, parlando da Lampedusa: “Se l’Europa non ci aiuta, meglio dividerci”. Si sta cercando, naturalmente di correre ai ripari, di gettare acqua sul fuoco. La dichiarazione del ministro leghista è considerata “una battuta polemica, in un momento di rabbia”. L’alternativa all’Europa non esiste, non ha senso. Si impongono le preoccupazione del Quirinale, il fermo monito di Napolitano a non esprimere giudizi “perentori e apodittici”. Ma lascia allibiti l’incultura europea della nostra classe politica. Governo in testa. Un governo che smercia parole in libertà. Che fa delle piazzate e della ricerca del “nemico” la sua linea costante. C’è stato, nell’infausta giornata di ieri, un intreccio di eventi su cui riflettere. Mentre Maroni sfogava la sua rabbia al vertice Ue, Berlusconi si esibiva a Milano dinanzi ai giudici, e poi ha portato il suo processo in piazza, attaccando i magistrati che “lavorano contro il Paese”. Là, in piazza, si è sentito assolto dagli applausi e dal coro dei suoi tifosi.

C’è la provocazione, senza alcun pudore. Lo svacco. Il degrado. La fase finale del berlusconismo segna la scomparsa della dignità. Una perdita generale, che non si ferma al governo, tenuto in piedi dalla spudorata compravendita di parlamentari, ma minaccia di travolgere il Paese. La strategia è quella dell’alta tensione. Arroventare il clima. Utilizzare i processi per farsi propaganda politica. E utilizzare ora anche la controversia con l’Ue per ricavare qualche vantaggio elettorale. La Lega e molti degli elettori del Pdl consideravano già l’Europa nemica. Da anni, del resto, il centrodestra sventola la bandiera dell’eurosceticismo, disattende le indicazioni comunitarie e fa perdere  progressivamente autorevolezza al Paese. Può sembrare semplice, a questo punto, fare dell’Europa il capro espiatorio. Farne il nemico contro cui aizzare l’opinione pubblica che, tra qualche settimana, sarà chiamata a votare a Milano, Torino, Napoli e altre città.

Vince, insomma, la “narrazione” berlusconiana, con il suo impasto di populismo e violenza anti-politica. I problemi veri possono attendere. Resta l’emergenza immigrati, che non può risolvere un governo contraddistintosi  per il suo grossolano antieuropeismo, agli ultimi posti nei dati sull’accoglimento delle domande d’asilo. Resta il problema di un riordino della giustizia nell’interesse di tutti i cittadini perché prevale sempre la necessità stringente del Cavaliere di sopravvivere ai processi. Resta la crisi generale del Paese, con un progetto di “scossa” all’economia rivelatosi ben presto l’ennesimo diversivo ai danni del lavoro e dell’industria. C’è solo l’ennesima operazione di marketing, la grottesca televendita di cui Berlusconi è maestro. Solo di questo può vivere oggi il suo sfibrato governo. Ma fino a quanto potrà reggere una disastrata coalizione, logorata ogni giorno da guerre tribali, con gruppi e sottogruppi che si agitano per la lotta alla successione, nella speranza di spartirsi il capitale politico ed elettorale del Cavaliere?  Il governo affonda. Però, per l’opposizione, c’è poco tempo per cambiare. Con Berlusconi il peggio può ancora venire.

6 commenti

  • Tutto verissimo. Ma c’é chi avrà la forza per resistere all’ondata di piena che quella fogna a cielo aperto sta per provocare.
    Gli Italiani,nei secoli,hanno resistito a ben altro che a quell’imbonitore da strapazzo.

  • Condivido appieno, e sempre più mi vergogno di essere italiana. Bisogna che si facciano sentire sempre più forte voci alternative, anche per ‘salvare la faccia’ di fronte all’Europa, e al mondo.

  • Mi auguro,per lo meno,che quando ci saremo risvegliati da questo incubo,a color che possono venga in mente di cancellare per sempre il titolo di onorevole (!) con il quale la disgustosa fauna che popola il parlamenticchio è adusa chiamarsi.

  • Il peggio, Meli è già venuto, ed è venuto da molto tempo. Si rimpiangono i tempi “belli” del ladrocinio socialista-democristiano, della ridanciana “Milano da bere”. Lì il degrado era poca cosa di fronte a quello a cui oggi si assiste sempre più stancamente indignati.

    Il degrado, prima di essere un effetto che si manifesta nel reale è una categoria dello spirito, qualcosa che dal profondo ha origine. Il priapismo senile e viagrizzato del Presidente del Consiglio è solo la parte coerentemente espressa di un Tutto che ha nella menzogna e nella corruzione i suoi corollari.

    Il soggetto è indubbiamente da trattato di psicopatologia, ma non lui solo, anche questo paese che lo ha votato e voluto al potere.

    “Il governo affonda”? Chissà…E’ una zattera raccogliticcia di gente che “tiene famiglia”, ma per il momento continua a restare a galla attaccata a un capello che non si spezza.

    La legge sul processo breve, ovvero la nuova legge pro domo sua è passata. Scempio su scempio. Aspettiamo ora, dopo il Priapo delle serate eleganti a Arcore, l’ingresso di un cavallo in Senato perché possa essere fatto senatore.

  • leggendo questo articolo, bisogna provare vergogna e sdegno per dove
    siamo arriviati, sino a che punto ed è anche venuto il momento per i
    signori dell’opposizione (nel senso più ampio del termine) di smettere
    di discutere tra loro per il posto, la leadership o quantaltro .
    Un solo obiettivo : Cambiare, Cambiare, Cambiare.

  • Non si vergogni signora Gabriella di essere italiana , La prego.
    Il livore continuo , esasperato, un po’ monotono delle imprecazioni su questo Governo da abbattere , mi fa sorridere , perchè è sufficiente partendo da un programma serio battere l’usurpatore ( ha vinto con 3 e passa milioni di differenza nel 2008 ! chiamalo usurpatore ! ).
    Ma mi sa dire signora Gabriella che programma esiste nella opposizione ?
    Che cosa ha combinato nei sette anni ( 7 ) dei suoi governi ( nell’arco della dittatura del Cav ) ?
    Sconfortante bilancio e quindi , si battagli ma si vinca con i numeri non con le invettive e i lamenti continui : altrimenti come potrò cambiare il mio voto ? RF

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