Martedì 5 aprile, in concomitanza con il ritorno in aula del processo breve, si svolgerà a Roma una giornata di mobilitazione per la Democrazia. Costituzione e Tricolore saranno gli elementi distintivi della manifestazione che si protrarrà per tutta la notte. Democrazia Day e Notte bianca per la Democrazia nascono da una idea del Presidio permanente di Montecitorio e sarà promossa dal Popolo Viola, Articolo 21, Libertà e Giustizia e MoveOn. Il via alle 14, in piazza Montecitorio, proprio mentre alla Camera saranno in discussione le norme sulla prescrizione breve. Provvedimenti che vogliono solo “offrire l’ennesimo scudo legislativo al presidente del Consiglio”, dice Sandra Bonsanti, presidente di Libertà e Giustizia. Che aggiunge: “La questione vera è un’altra, e riguarda quei tanti cittadini che ci vanno di mezzo. Questi sono provvedimenti che non li rispettano”. E ancora: “Noi saremo in piazza per difendere uno dei principi cardine della nostra democrazia: l’uguaglianza dei cittadini davanti alla legge”.
A partire dalle 20 la mobilitazione si sposta in piazza SS:Apostoli, con artisti, attori, musicisti per un happening che avrà tra gli ospiti Dario Vergassola, Valerio Mastandrea, Dario Fo, Franca Rame e Moni Ovadia. “Siamo convinti che queste mobilitazioni di cittadini siano indispensabili per dare un segnale chiaro: in Italia la maggioranza degli elettori vuole che il Parlamento si occupi dei problemi reali e non degli interessi del capo”, dice Gianfranco Mascia del Popolo Viola.
A Firenze, il 5 aprile, alcuni attivisti suoneranno “la sveglia della democrazia”. Si tratta di accompagnare i deputati nel loro viaggio verso Roma. E ricordare loro l’importanza della discussione che affronteranno alla Camera.
Intanto, si allunga di ora in ora la lista delle adesioni che annovera tra gli altri, Antonio Di Pietro (Presidente IDV), Roberto Zaccaria (Deputato PD), Vincenzo Vita (Senatore PD), Leoluca Orlando (Portavoce Idv), Fabio Grananata (Deputato Fli), Marco Miccoli (segretario PD Roma), Vincenzo Maruccio (segretario IDV Lazio), Giovani per la Costituzione, Fulvio Fammoni (Comitato per la Libertà e il Diritto all’Informazione, alla Cultura e allo Spettacolo) Roberto Morrione (libera informazione) Comitato “il nostro tempo è adesso”, Sofia Sabatino (Rete degli Studenti Medi) Giorgio Paterna (Unione degli Universitari), Radio Articolo1, Gianmario Gillo (direttore della rivista Confronti) Ottavia Piccolo, Flavio Lotti (tavolo della pace), Ennio Remondino(giornalista), Shukri Said (associazione migrare), “DIES IRAE – resistenza musicale permanente” che si esibirà nel canto dell’Inno Nazionale e del Va’ Pensiero.
Inoltre mobilitazioni e manifestazioni sono previste in tutto il Paese. Sotto il titolo “Le strade e le piazze della democrazia” continua la campagna informativa di Libertà e Giustizia che a partire da Padova il 5 aprile, allestisce banchetti per spiegare la riforma della giustizia articolo per articolo con il testo affronte della costituzione. Sempre il 5 aprile a Perugia si parla dei costi della corruzione, di riforma della giustizia il 14 aprile a Torino e del collasso della riforma Brunetta il 15 a Milano.”
la cialtronesca e infingarda politica governativa è la nostra “passione” che attende la “resurrezione” civile dall’abisso in cui è caduta. E’ tempo di far sentire la nostra voce per far rinascere il nostro Paese alla vera democrazia!
torno in italia per esserci
Proprio in questi giorni spesso viene nominato il nome di Piero Calamandrei; io aggiungerei Salvemini, i fratelli Rosselli, Gobetti e tutti quelli che sono morti per dare dignità di paese civile all’Italia. Più penso a questi uomini più sale in me l’indignazione verso questi altri omuncoli servi di una manciata di prebende elargite dal potente di turno.
In questi giorni viene spesso nominato Piero Calamandrei; io aggiungerei Gaetano Salvemini, i fratelli Rosselli, Piero Gobetti e tutti quelli che noti e non sono morti per dare dignità all’Italia.
Più penso a questi uomini più sale in me l’indignazione per quegli omuncoli servi, per una prebenda, del potente di turno.
Piazza Montecitorio come Tarhir Square. E’ arrivato il momento di rottura. le manifestazioni in piazza non servono piu’ se a mezzogiorno si torna a casa a mangiare la pasta della mamma o la sera si chiude tutto per andare a prendersi l’aperitivo. Adesso non si devono piu’ lasciare le piazze fin a quando tutta la classe politica non se ne si andata via ridando speranza a questo paese di tristi pagliacci e onesti malandrini. Piazza Montecitorio come Tarhir Square.
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Mariopiro dice bene. Che la piazza, la nostra, sia Parlamento.
Ogni settimana in piazza !
Per dimostrare che ci siamo, siamo vivi e presenti e che siamo disposti a batterci per la democrazia e l’uguaglianza, contro il malaffare, gli interesi personali e tutte le mafie
Per dare forza alle rappresentanze politiche ed incalzarle a combattere, sette giorni su sette, in tutte le sedi istituzionali e per verificare che lo facciano.
Tutti uniti per rimuovere i modelli culturali, sociali e politici che si stanno affermando e che tanto disagio e danno stanno provocando, soprattutto alle nuove generazioni.
Discontinuità, discontinuità, discontinuità…….
si ci sarò a piazza montecitorio per dire anche che a questi schifosi che tirano gli oggetti contro la democrazia e non pensano che alla propria poltrona, spetterà la pensione da deputato e da senatore A VITA, da qui a breve perché sta per essere raggiunto il periodo sufficiente di legislatura. A loro basta una legislatura a noi servono 40 anni di contributi e la ns pensione a differenz della loro sarà basata su quanto effettivamente abbiamo versato. Perché non si fa raccolgono le firme per uniformare i sistemi pensionistici?