Che succede se l’Aja condanna Gheddafi?

Tre giorni fa, mentre noi tutti eravamo attenti e preoccupati per la guerra contro Tripoli delle forze Nato e degli altri ‘volenterosi’, una notizia, finita a piè di pagina nei quotidiani di venerdì e sabato, ci ha colpito: il procuratore speciale della Corte penale internazionale dell’Aja ha annunciato che l’incriminazione di Muammar Gheddafi e degli esponenti del suo regime per delitti contro l’umanità è pressochè “sicura al cento per cento” (testuale). La dichiarazione proveniva dal Cairo, dove il procuratore Louis Moreno Ocampo aveva incontrato il ministro degli Esteri egiziano.
Quindi, proprio da un paese nordafricano e confinante con la Libia, Ocampo ha ricordato che egli sta indagando su sei-sette episodi di violenze compiute contro i civili a Tripoli, Bengasi e in altre città. L’inchiesta è in corso, e fra poche settimane Gheddafi sarà ufficialmente accusato e imputato di crimini contro l’umanità.
Dice Ocampo: “Stiamo raccogliendo prove, concentrandoci sui primi dodici giorni della rivolta libica, quando i civili erano disarmati alle manifestazioni. Possiamo confermare che sono stati presi di mira a colpi di arma da fuoco. Abbiamo le prove. Nostro compito adesso è scoprire chi ha sparato e chi ha ordinato di sparare. Abbiamo identificato alcuni individui con ruoli di comando o di responsabilità, che sono sospettati di aver commesso dei crimini: si tratta di Muammar Gheddafi e di alcuni dei suoi più vicini collaboratori, inclusi alcuni dei suoi figli”.
Le parole del procuratore aprono uno scenario da non sottovalutare, soprattutto nel momento in cui vari paesi immaginano di aprire una trattativa diplomatica con il leader libico per consentirgli una via d’uscita, l’esilio, che egli per ora rifiuta, asserragliato nel suo bunker, da dove minaccia e proclama che “non si arrenderà mai ai crociati”. Mentre dal vertice dei Capi di Stato Ue arriva il monito che “Gheddafi deve farsi da parte, immediatamente”. Le indagini di Ocampo sono state avviate dopo l’approvazione di una risoluzione  del consiglio di sicurezza dell’Onu (la 1970, precedente alla 1973 sulla creazione della ‘no fly zone’ sulla Libia) il 27 febbraio scorso: politicamente è stato un atto importante e significativo perchè tutti i cinque membri permanenti del Consiglio (Usa, Cina, Russia, Gran Bretagna e Francia) hanno votato a favore della misura.
Un dettaglio di origine italiana: la decisione -forte- approvata a New York, veniva pochi giorni dopo la sorprendente dichiarazione del nostro presidente del consiglio (“Non ho telefonato a Gheddafi; non mi permetto di disturbarlo”, 19 febbraio). E pochi giorni prima di altre improvvide parole (“Sono addolorato per Gheddafi e mi colpisce personalmente quello che accade in Libia”, 22 marzo). Mentre Berlusconi si mostrava dispiaciuto, la Corte penale dell’Aja apriva l’inchiesta che potrebbe portare, certo non in tempi brevi, alla cattura e al processo dell’ attuale leader libico. Comunque il procuratore Ocampo ha fatto sapere che riferirà sulle indagini in corso attualmente, il prossimo 4 maggio anzitutto al consiglio di sicurezza dell’Onu. Poi si rivolgerà ai giudici della Corte dell’Aja che dovranno esprimersi sul caso.
Intanto occorre ricordare che l’Italia si trova in una situazione equivoca: il tribunale internazionale è stato istituito nel 1998 con lo statuto firmato proprio a Roma (114 sono gli Stati che ne hanno riconosciuto la competenza sovranazionale). Tuttavia “il nostro Parlamento, nonostante le pressioni dell’opposizione, non ha ancora approvato le norme volte ad adeguare l’ordinamento interno allo statuto della Cpi”, denuncia Roberto Rao, capogruppo dell’Udc in commissione Giustizia alla Camera (e relatore del progetto di legge che si occupa proprio di adattare i nostri codici alle disposizioni della Corte dell’Aja). Insomma, per quanto paradossale ed assurdo possa sembrare, se il colonnello Gheddafi, fosse ricercato su mandato della Cpi e si rifugiasse o transitasse in Italia (evento da considerare comunque poco probabile) non potrebbe essere arrestato. Non possiamo immaginare se il presidente Berlusconi, nell’eventualità, si mostrerebbe “addolorato”. Chissà.

3 commenti

  • Beh, potrebbe sempre essere arrestato per il reato di immigrazione clandestina…A parte la battuta, l’articolo di Palladino è corretto. Ma sentite cos’ha detto Frattini al Senato la settimana scorsa:

    “Vengo al terzo punto della proposta di risoluzione n. 5, a prima firma della senatrice Bonino, dove si chiede di «portare a termine entro il nono anniversario dell’entrata in vigore dello statuto di Roma del 2 luglio 2011 l’adeguamento alle norme contenute nella carta fondativa della Corte penale internazionale». Noi prendiamo ovviamente l’impegno di procedere nel più breve tempo possibile all’adeguamento delle norme interne. Mi permetto di dire, senatrice Bonino, che lei nel suo intervento ha detto qualcosa che il Governo non condivide affatto, cioè che se il presidente Bashir o il colonnello Gheddafi venissero in Italia non potrebbero essere arrestati. Senatrice Bonino, lei conosce troppo bene le istituzioni internazionali per pensare di far credere che lo Statuto di Roma non sia già ora immediatamente vincolante per l’Italia, anche senza le norme interne. Questa è giurisprudenza assolutamente pacifica. Noi avremmo l’obbligo assoluto già ora di arrestare persone con un ordine di cattura della Corte penale internazionale. Quindi, non è per questa ragione che reagisco alle sue affermazioni, ma perché è già ora in vigore per l’Italia quest’obbligo. Ciò detto, il Governo si impegna ovviamente ad accelerare, perché è giusto, l’adeguamento delle norme integrative interne.”

    (tratto dal resoconto stenografico della seduta pomeridiana di mercoledì 23 marzo)

    Risposta della Bonino:

    “A seguito della replica del Ministro degli Esteri, on.Franco Frattini, in occasione del dibattito sulle risoluzioni sulla Libia di ieri al Senato, non essendo prevista la possibilità di contro-replica, l’esponente radicale tiene a precisare che “il Ministro ha ragione quando sostiene che “noi avremmo l’obbligo assoluto già ora di arrestare persone con un ordine di cattura della Corte penale internazionale”, dal momento che lo Statuto della CPI è in vigore in Italia dal 1° luglio 2002. Ma proprio perché conosco bene le istituzioni internazionali, come precisa il Ministro, gli faccio notare che il problema non è “l’obbligo” di arresto ma come renderlo esecutivo. Com’è noto, infatti, tenuto conto della complementarietà che connota la giurisdizione della Corte, se gli Stati Parte non adeguano il loro ordinamento interno non possono esercitare in via primaria la giurisdizione per i crimini di cui all’articolo 5 dello Statuto (crimini di guerra, crimini contro l’umanità, genocidio e aggressione), quindi non sono in grado di collaborare con la Corte. Con quale mandato di arresto si presenterebbero la polizia o i carabinieri per arrestare Al Bashir o Gheddafi? Con quello spiccato dal procuratore della CPI, non legalmente riconosciuto in Italia? Per questo da anni noi radicali chiediamo di adeguare con urgenza l’ordinamento interno ai dispositivi dello Statuto della Corte, proprio per fornire la necessaria base legale per poter attuare “l’obbligo assoluto” citato dal Ministro. Riepilogando: che ci sia “l’obbligo assoluto” di procedere all’arresto è “pacifico”, come dice il Ministro; ma che l’Italia non abbia la base legale per assolvere questo obbligo è assolutamente pacifico.”

  • si, ma non si vergognano i “VOLENTEROSI PORTATORI DI DEMOCRAZIA” ad occuparsi cosi’ tanto, dell’unico paese il cui reddito, pro capite !14.000 euri pro capite–non si vergognano davanti a tutto il mondo che vede cosa succede in Siria, in altri paesi, ben piu’ grave e criminoso di cio’ che avviene in Libia::qualcuno si ricorda dei 2.000.000 e oltre, massacrati in Cambogia da pol pot?nessuno mosse un dito!!—qualcuno si ricorda che il comandante truppe ONU canadese, piangendo, disse che se gli avessero inviato 5.000 uomini DA LUI IMPLORATI ALL’ONU AVREBBE IMPEDITO GLI ORRENDI MASSACRI UTUTZU IN AFFRICA???nessuno mosse un dito!!!! e Panama, e guantanamo, e lo schifo della baia dei porci. CHI VERRA’ DOPO GHEDDAFI???UNO COME LUI!!!??O PEGGIO?!!Se cosi’ fosse-… hanno “rimandato” le elezioni!!! e i lacche’ di di prima. hanno condannato i loro EX PADRONI a decenni di carcere:::ecc. ecc ecc ecc!!! MA PER PIACERE!!!!!!!!!!!!! PER PIACERE!!!NON AVETE CAPITO-PURTROPPO- CHE CHI MENA DI PIU’ ALLA FINE PUO’ DIR CHE LA GIUSTIZIA HA SEMPRE LA MEGLIO, E CHE L’ALTRO E’”””””CATTIVOOOOOOO”””!!!!!!!!!!!!MA SVEGLIAMOCIIIIIIII!!!!!!!!!!COME E’ MORTO MILOSEVIC????? E NORIEGA, DOV’E’???IN FRANCIA NO???!!! SVEGLIA!!!!!!!!!!

  • cliccate per vedere gli oltre 1.000.000 di morti, morti di fame e di stenti a guerra vinta…per farli morire, il futura presidente USA, IL GIOVIALE “IKE” NON LI HA PIU’ CHIAMATI “PRIGIONIERI DI GUERRA”, trasformando i propri crimini, da crimini di guerra, a “CRIMINI CONTRO L’UMANITA’..cliccate, cliccate due treni d. croce rossa con aiuti, furono respinti( “abbiamo i magazzini pieni”) cliccate, cliccate. l’importante e’ che le cose si sappiano!!!!!!!!!!!!

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