Responsabilità civile delle toghe. Via libera alla «stretta» leghista

25 Mar 2011

Ampliati i «paletti» previsti dalla riforma Alfano. Pd e Idv: golpe

ROMA — Tre colpi messi a segno in meno di 48 ore. Sulla Giustizia, la maggioranza fa il pieno alla Camera: dopo la prescrizione breve, che va in Aula lunedì con effetti immediati sul processo Mills quando diventerà legge, e il conflitto di attribuzione contro i magistrati milanesi sul caso Ruby — che, con il via libera di Gianfranco Fini, potrebbe essere votato prima dell’inizio del processo contro Silvio Berlusconi — ora arriva una norma a sorpresa che allarga la responsabilità civile dei magistrati. E lo fa, ben al di là del dolo e della colpa grave, con un emendamento della Lega al ddl comunitario calendarizzato per lunedì in Aula. Stavolta il Pdl è stato anticipato dal Carroccio. La norma, infatti, è frutto di un emendamento di Gianluca Pini (Lega) che modifica i confini oltre i quali, dal 1988, un magistrato è ritenuto civilmente responsabile: giudici e pm dovranno rispondere civilmente non solo per «dolo o colpa grave» , dunque, ma per tutto ciò che comporti «manifesta violazione del diritto» . Così Pdl e Lega anticipano la norma che il ministro Alfano ha inserito nella riforma costituzionale della Giustizia. Per Enrico Costa (Pdl), «è solo un atto dovuto per uniformarsi alla normativa europea ma, purtroppo, ora si assiste da parte dell’opposizione a una difesa corporativa dei magistrati senza precedenti» . Si tratta in realtà di «un vero golpe» , attacca Federico Palomba dell’Idv, mentre Donatella Ferranti (Pd) parla di «intimidazione nei confronti dei magistrati» e Giulia Bongiorno (Fli) è ancora più dura: «È una norma punitiva, sarà il caos» . In trincea anche Luca Palamara, presidente dell’Associazione nazionale magistrati: «È iniziata la stagione delle riforme punitive per noi magistrati» . Rita Bernardini (Radicali), invece, esulta: «Finalmente un risultato a 24 anni dal referendum, ci voleva la Ue per imporci una svolta» . Nelle ore concitate in cui la commissione Giustizia ha votato un parere favorevole con osservazioni ai colleghi delle Politiche comunitarie — Costa ha pure negato il collegamento audio con la sala stampa — la maggioranza ha chiamato i suoi deputati alla mobilitazione generale: «L’emendamento è rivolto a dare attuazione ai rilievi mossi dalla Commissione europea nei confronti dell’Italia con ricorso presentato alla Corte di giustizia nell’ambito di una procedura di infrazione» , ha argomentato Pini relatore del testo in XIV commissione. Di fatto però, osserva la Bongiorno, «viene azzerata l’istruttoria che Pdl e Lega avevano avviato in II commissione sulla responsabilità civile» . E ora va calcolata la ricaduta economica: «Ci devono dire quanto costerà tutto questo» , chiede Roberto Rao (Udc). Nino Lo Presti (Fli) fa una previsione: «La commissione Bilancio boccerà la norma» . E lo stesso vale, dice Vincenzo Vita (Pd), per un’altra «chicca» della comunitaria: «Quella che salva il Cda della Rai dalle multe inflitte per la nomina di Alfredo Meocci nel 2005. Un vero colpo di spugna contabile» . Ma il prossimo banco di prova per la maggioranza è previsto per martedì quando la giunta per il regolamento voterà sul conflitto di attribuzione. La maggioranza vuole un voto dell’Aula prima dell’inizio del processo Ruby contro Berlusconi (concussione e prostituzione minorile) e, ieri, Fini non ha chiuso tutte le porte. La prassi affida all’ufficio di presidenza (dove la maggioranza non ha i numeri) il «filtro» per le richieste da portare in Aula, ma il caso in esame, osserva Fini, «non risulta riferibile ad alcun precedente» . Il presidente della Camera, dunque, potrebbe, pur tra mille accortezze, trovare un modo per dare il via all’Aula.

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