Anm: “Leggi piegate a interessi particolari”

25 Mar 2011

Durissima nota dei vertici dell’Anm. “Prescrizione breve incostituzionale, viola principio di uguaglianza”. “Norma su responsabilità delle toghe assurda e disorganica, è un atto di aggressione”. “Il vero disegno è colpire i giudici”

“Non era mai successo che l’attività legislativa venisse piegata in maniera così esplicita a interessi particolari”. È quanto scrivono in un documento i vertici dell’Anm, affrontando la questione degli emendamenti sulla responsabilità civile e sulla prescrizione inseriti in due disegni di legge all’esame del parlamento.  “La differenziazione del regime di prescrizione del reato in ragione della personalità dell’imputato appare palesemente in contrasto con i principi costituzionali di eguaglianza e di ragionevolezza”. Lo affermano i vertici della Anm in merito alla norma sulla prescrizione inserita nel disegno di legge sul processo breve.
La riduzione dei termini di prescrizione prevista dall’emendamento inserito nel ddl sul processo breve “nulla ha a che vedere” con il principio costituzionale della ragionevole durata del processo e “rischia solo di determinare l’impunità per autori di gravi delitti”.
È la durissima posizione dei vertici dell’Associazione Nazionale Magistrati secondo i quali “la prescrizione del reato è una sconfitta per tutti: per lo Stato che non riesce ad accertare la responsabilità dei reati; per le vittime che non ottengono giustizia per il torto subito; per l’imputato che, se innocente, non vuole la scappatoia della prescrizione, ma una assoluzione nel merito”. La riduzione dei termini di prescrizione, scrivono Luca Palamara, Antonello Ardituro e Giuseppe Cascini, presidente, vicepresidente e segretario del sindacato delle toghe, “è un’offesa per tutti i cittadini onesti di tutto il Paese”. I vertici dell’Anm ricordano che già nel 2005 con la cosiddetta ‘ex Cirielli’ i termini di prescrizione erano stati “drasticamente ridotti, tanto che, nel 2009 il numero dei reati distinti per prescrizione è stato di oltre 140mila. “In un solo anno – sottolineano i leader del sindacato delle Toghe in un documento – più di 140mila persone accusate di un reato hanno beneficiato della scappatoia della prescrizione” ed è “evidente – aggiungono – che un ulteriore riduzione dei termini di prescrizione, in assenza di qualsiasi intervento diretto ad assicurare un migliore funzionamento del sistema giudiziario determinerà soltanto un significativo incremento del numero dei processi destinati alla prescrizione”.

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