Il ministro indagato (e a Brescia si discute di mafia)

Saverio Romano, il nuovo ministro, erede di Mannino e Cuffaro, è indagato per mafia e corruzione. Il presidente della Repubblica ha diffuso una nota per precisare che, sebbene non sussistano “impedimenti giuridico-formali” alla nomina di Romano, ci sono certamente da parte sua delle “riserve sulla ipotesi di nomina dal punto di vista dell’opportunità politico-istituzionale” (Napolitano parla di “gravi imputazioni” ma Romano non è imputato, bensì indagato). I suoi guai giudiziari sono noti. Il che non ha impedito al presidente del Consiglio di proporlo per il rimpasto, dopo le dimissioni di Bondi.

Questa sera, giovedì 24 marzo, LeG Brescia incontra Nando dalla Chiesa, per parlare del suo nuovo libro, La Convergenza. Mafia e politica nella seconda Repubblica (ed. Melampo).

Una narrazione inedita degli ultimi vent’anni di storia italiana, che non fa sconti a nessuno.
La storia della Svolta e della duplice trattativa con Cosa nostra. Del papello di Totò Riina che arriva in parlamento. Della abdicazione della sinistra che fa le leggi che servono alla mafia e dell’assalto della destra, che alla mafia offre invece il regalo più grande, la dissoluzione del senso dello Stato.
La storia di una Lega nata per difendere l’identità padana e che consegna il cuore della Lombardia ai clan calabresi. Della campagna più primitiva del sud che va alla conquista del nord e gli impone progressivamente la sua egemonia culturale.
Una narrazione che parla della assoluta inadeguatezza della politica italiana davanti ai nemici in armi della democrazia.
E delle minoranze istituzionali, civili e talora politiche che non si arrendono. Sono loro, in fondo, che hanno finora impedito che sul pennone della Repubblica sventoli bandiera bianca.

3 commenti

  • Con rispetto per il presidente Napolitano, devo dire che se si fosse rifiutato di firmare la nomina avremmo evitato un ministro indagato e il voto sul conflitto di attribuzioni per il processo Ruby. E in prospettiva forse avremmo avuto anche la crisi di governo. Perché non se l’è sentita di fare quello che Ciampi e Scalfaro in passato hanno fatto? Proprio adesso che era forte dello straordinario consenso ottenuto in tutto il Paese, durante le celebrazioni dei 150 anni, a fronte di un Berlusconi contestatissimo.

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    NAPOLITANO: RISERVE “POLITICO-ISTITUZIONALI” SULLA IPOTESI DI NOMINA
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    É davvero inquietante che un Capo dello Stato che esprime “riserve” sulla nomina di un determinato candidato alla carica di Ministro della Repubblica, NON si adoperi in alcun modo acché la nomina venga impedita. Continuiamo a trovarci – sotto gli occhi “increduli” del Mondo intero – di fronte ad un Presidente del Consiglio che insulta ed attacca frontalmente le Istituzioni dello Stato ed un Capo dello Stato incredibilmente “latitante” alle Sue precise responsabilità in difesa dello Stato.

    Vorrei tanto NON doverlo fare, ma come ci si puo’ astenere dal commentare negativamente il comportamento del Presidente Napolitano che continuamente si esibisce in un disastroso sfuggire alla Sue responsabilità?

    Ma, davvero!, chi é mai questo nostro Presidente della Repubblica?

    jb Mirabile-caruso.

  • PICCOLO ANNUNCIO: Aspirante a importante carica nell’attuale governo scilipoti – offre cospicua ricompensa a “giudici associazione per delinquere” e/o “giudici Talebani” e/o “giudici disturbati mentali” disposti a indagarlo per concorso esterno in associazione mafiosa e/o corruzione in atti giudiziari – requisiti indispensabili da inserire nel proprio curriculum vitae al fine di essere sicuramente candidato con il minimo dei requisiti indispensabili.

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