Il Cavaliere contestato a Torino

22 Mar 2011

Il presidente del Consiglio nel capoluogo piemontese per presentare la candidatura a sindaco di Michele Coppola. Accolto da fischi e striscioni “Dimettiti”. Traffico in tilt, i contestatori intonano l’Inno di Mameli contro il premier.

È stata un’accoglienza “calorosa” quella che i torinesi hanno riservato al premier, gli stessi che nei giorni scorsi hanno applaudito e accolto il presidente della Repubblica, oggi hanno gridato a Berlusconi “mafioso”, “fuori la mafia dallo Stato”, “dimissioni”, “vergogna”.

Era una folla eterogenea, moltissime persone in età avanzata, altrettanti di mezza età, e verso le 19, alle persone assiepate davanti all’ Hotel Principi di Piemonte (lo stesso dove ha soggiornato Napolitano) dove il premier ha tenuto la conferenza stampa in sostegno di Michele Coppola, candidato del Pdl alle comunali, si sono aggregati molti giovani.

Tutti urlavano a gran voce davanti al blocco formato da agenti delle forze dell’ordine, superfluo dire che lo spiegamento di forze polizia era impressionante.

Alcuni gruppi suonavano tamburi, altri la tromba fischietti e battimani al ritmo degli slogan, il più gettonato era “arrestatelo”, gridato a gran voce nei confronti della polizia.

Poi con il passare del tempo la situazione si è fatta più tesa a causa del lancio di un paio di petardi, la polizia aveva già precedentemente circondato l’isolato, sono saliti con le camionette sui marciapiedi sotto i portici di Via Roma con lo scopo di bloccare il passaggio.Un agente è rimasto ferito.

I militanti del Popolo Viola e del Movimento 5 Stelle, hanno sfilato lungo Piazza Carlo Felice e scandendo slogan sono arrivati in Via Roma. Mentre il gruppetto dei centri sociali ha tentato passando in Via Gramsci di raggiungere l’Hotel, ma hanno trovato il cordone di polizia.

Ci sono stati alcuni tentativi di avvicinarsi all’Hotel, ma lo schieramento delle forze dell’ordine era esteso in vari punti e in numero impressionante. Poi è salita la tensione e allo scoppio di petardi sono partite le manganellate che sono state seguite dal lancio di oggetti.

Alcuni manifestanti hanno sventolato la costituzione e striscioni con scritto “L’Italia non è una Repubblica fondata sulla prostituzione”.

Il presidente del Consiglio (che sicuramente ha sentito il gran baccano), ha protestato dicendo che si tratta dei soliti facinorosi addestrati a contestarlo e a seguirlo in ogni città, per poi far scrivere sui giornali (secondo lui ben contenti di farlo) che è stato fischiato sonoramente. Ha inoltre asserito che chi gridava “mafioso”, vive fuori dalla realtà, perchè grazie a lui sono stati arrestati molti mafiosi.
La serata di contestazione si è conclusa a causa di una carica della polizia che ha disperso i manifestanti.

Purtroppo per il premier, i manifestanti torinesi, e non certo inclini a seguirlo ovunque (il solito narcisista) erano davvero numerosi, altro che storie, si rassegni presidente, a Torino non è gradito.

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