Scrive Massimo Marnetto del circolo LeG Roma: “Salireste su un cavallo non ancora domato? Ovviamente no. E non per emotività, ma per semplice buon senso. Ecco, vorrei che l’approccio all’energia nucleare fosse lo stesso, laico: nessuna demonizzazione, ma anche la consapevolezza che questa energia non è ancora presidiata da una tecnologia che ne riduca i rischi, le scorie ed i costi. Quindi, centrali nucleari no, ma ricerca nucleare sì. E nel frattempo, sviluppare lo studio delle riciclabili, sia nell’efficienza degli apparati, che nel loro impatto sulla bellezza del paesaggio e sul consumo del suolo agricolo. Esattamente quello che si sta facendo in altre nazioni all’avanguardia in questo campo, dove la ricerca e lo studio non sono considerati uno spreco da tagliare”.
Dal circolo LeG di Bologna, dove di nucleare e di energie alternative si è discusso a lungo, arriva subito la replica affidata a Derk Jones.
“Caro Massimo,
Non cadere nella trappola…. Il nucleare non offre alcuna soluzione ai problemi energetici:
- Il costo di UNA centrale è equivalente al costo del Ponte sullo stretto. Quella in via di costruzione Okiluoto 3 in Finlandia, l’unica in costruzione in Europa, è un esempio
- Per la sola costruzione di una centrale nucleare si produce CO2 equivalente al 30% della CO2 prodotta da una centrale a idrocarburi/carbone in tutto la sua vita di funzionamento. Non è vero che non produce CO2. Forse la posa di un milioncino di metri cubi di cemento è convincente per alcune lobby, ma non per il contribuente.
- La produzione delle QUATTRO centrali previste dal governo aggiungerebbe appena il 5% di energia in più (5-6GW potenza istallata)
- La potenza GIA’ installata in Italia è di 107 GW, il più alto picco di consumo MAI raggiunto è di 57GW, poco più della metà
- La potenza installata in Italia da fonti rinnovabili è cresciuta negli ultimi quattro anni di ben 7GW (cioé PIU’ delle 4 centrali che promettono solo 5-6GW tra 10/15 anni con costi astronomici previsti – le previsioni dei costi per le centrali nucleari sono state sempre superate di almeno il 50% e qualche volta più che raddoppiate). Solo nel 2009, sono entrati in esercizio ben 2,8GW di nuova potenza da fonti rinnovabili (equivalente alla produzione di energia da 2 delle 4 centrali nucleari promesse) :
Centrali elettriche: entrati in esercizio oltre 2.800 MW di nuova potenza, soprattutto da fonte eolica e fotovoltaica. La capacità installata cresce del 2,9%.
Per le fonti puoi guardare il sito della TERNA SpA, il gestore della rete elettrica in Italia (quell’ente che il nostro governo vorrebbe mettere sotto controllo togliendo l’AD attuale per sostituirlo con uno dei suoi).
A questi link puoi leggere:
la mia lettera aperta a Veronesi (rimasta senza risposta)
24/07/2010 – Lettera Aperta a Prof. Umberto Veronesi
Un articolo Sui costi e i rischi (senza terremoti, e.g., Pelindaba)
28/07/2010 – Costo dell’Energia Elettrica: Solare ora più economica del Nucleare + Rischi
e la lettera aperta a Corrado Augias (sempre senza risposta)
27/07/2010 – Lettera a Corrado Augias de La Repubblica
dove dal grafico si vede che il “nucleare è nano“
credo che sia del tutto superfluo fasciarsi la testa per l’eventuale produzione di energia nucleare. non credo che al governo attuale gli interessi l’esercizio della fantomatica centrale credo che sia più attratto alla costruzione e di questa le opere civili (consideriamo una centrale nucleare come una montagna di cemento) com’è che si dice in mancanza di ponti viaggiano centrali.
Non credo si debba temere di dare alle cose il loro giusto nome: una scelta come quella del nucleare va chiamata CRIMINALE. Senza “se” e senza “ma”. Non si tratta di “criminalizzare”, piuttosto si tratta semplicemente di evidenziare come questa scelta esponga la popolazione, l’ambiente e l’economia del Paese, nonché le generazioni future a rischi intollerabili, e sia pertanto incompatibile con i diritti fondamentali dell’Uomo, oltre che con il dettato e lo spirito della Costituzione.
Infatti, nonostante la probabilità dell’evento “incidente grave” sia effettivamente bassa, non è mai nulla (come la propaganda vorrebbe far credere), mentre la gravità dell’evento può essere enorme, come abbiamo già visto con prima con Chernobyl ora con Fukushima.
Non sorprende che questa scelta sia adottata da un Governo il cui capo è stato riconosciuto responsabile di gravi reati, seppur non punibile o non ancora punito; un governo sostenuto da una maggioranza di parlamentari con numerosi problemi con la giustizia, un governo che non a caso rivolge i suoi maggiori sforzi nel difendersi dall’azione penale.
Non si tratta quindi solo di dimostrare l’antieconomicità della scelta nucleare, ma il suo carattere criminale, e di smascherare la truffa del “nucleare sicuro”, con la quale si tenta di infinocchiare gli italiani, alla pari della “benzina verde”, del “carbone pulito” e degli “inceneritori innocui”.
Io sono contrario al nucleare da sempre. E tragedie come quella giapponese rafforzano ulteriormente le paure. In Italia, poi, siamo già disastrosi nel gestire i rifiuti normali, figuriamoci cosa potrebbe avvenire con le scorie radioattive. Nel merito del referendum devo dire, evitando ogni inopportuna strumentalizzazione del dramma, che sin dalla sua presentazione ho pensato che il quesito sul nucleare, essendo il più “trasversale” all’elettorato, possa fare da traino agli altri due, in modo da infliggere un forte attacco alla politica del governo e porre le basi per una strategia alternativa, incentrata, nel campo dell’energia, sulle fonti rinnovabili.
Mi chiedo perchè dopo fiumi di articoli, referendum, pareri, inchiostro a tonnellate, ancora siamo qui a parlare di nucleare. Ancora non basta a questo popolo scordarello cosa vuol dire nucleare? Bisogna ancora spiegare che questa è una strada senza ritorno fatta percorrere da lobby che tutto hanno a cuore fuorchè la “salute pubblica”. Perchè col nucleare se sbagli non la racconti, ma la paghi. Perchè gli organi di informazione, di cui in Italia ci riempiamo tanto la bocca, “tanto da essere classificati dopo il Ruwanda”, non parlano mai dei morti che veramente ci sono stati a Cernobyl? Perchè non fanno vedere i mostri che son nati e che continuano a nascere in quel luogo? Perchè ancora devo sentire gente venduta tipo Chicco Testa che farebbe arrossire anche un lanzichenecco? Ma di cosa stiamo parlando? Cosiddetti scienziati che parlano ancora di sicurezza! Ma dove vivono costoro? Domani è il 150° della nostra Patria ecco a che punto siamo arrivati. P.S. Ieri il figlio di Bossi è uscito dall’aula regionale mentre suonava l’inno di Mameli. Forse è stato meglio così, ma si ricordino certi imbecilli che ancora sono pagati dal popolo italiano tutto e se hanno un briciolo di coerenza dovrebbero perlomeno non farsi vedere in giro. E noi dovremmo essere rappresentati da questa gente che come minimo dovrebbe tacere sia per ignoranza profonda , sia per avere la faccia messa mel posto sbagliato. Tanti Auguri Italia oggi ne hai davvero bisogno!!!
Io sono favorevole al nucleare
Meglio, lo considero una dei tanti modi che l’uomo si è inventato per produrre energia, ciascuno dei quali ha i suoi pericoli e/o i suoi inconvenienti (ricordate il Vajont?). Il rischio zero non esiste ma le centrali atomiche odierne hanno probabilità di incidente davvero piccolissima e io non avrei problemi ad abitarci vicino (meglio di una centrale a carbone!).
Le rinnovabili eolico e fotovoltaico sono a mio parere la più grande bufala del dopoguerra e non riusciranno mai a contribuire significativamente al fabbisogno energetico di un paese (ed es la tanto decantata Germania produceva nel 2009 col fv appena l’1,1% della sua domanda annuale, non parliamo dell’Italia che ha percentuali ridicole…)
Non vogliamo il nucleare? benissimo le alternative sono gas, carbone, petrolio e idroelettrico (l’unica rinnovabile seria in Italia). Sole e vento? pochi ritagli, costano, sono energie diluite incostanti per sfruttare le quali in modo significativo bisogna occupare superfici immense (fatevi 2 conti, grazie).
Alla frenesia nucleare degli appaltatori nazionali (dopo il G8, dopo l’Aquila, …dopo il sogno perverso del Ponte …) non opponiamo la pur ammirevole compostezza giapponese (a proposito … avete notato che il Primo Ministro quando sale sul podio per la conferenza stampa si inchina davanti alla bandiera?) ma l’ottimismo e la razionalità di progetti come il Desertec.
Si veda http: //it.wikipedia.org/wiki/Desertec
Come le ultime vicende giapponesi ci confermano, il nucleare è RISCHIOSO.
Anche in presenza di un rischio minimo, estremamente ridotto dalle più rigorose procedure di sicurezza, le conseguenze di un incidente (improbabile ma pur sempre POSSIBILE) sarebbero comunque di incommensurabile gravità.
La gestione delle scorie, inoltre, è estremamente delicata e costosa, anche se gestita da amministrazioni quali la giapponese o la francese (sicuramente più efficienti della nostra).
Tremo al solo pensare che delle scorie nucleari, in un turbinio di privatizzazioni con appalti e subappalti affidati a imprese camorristico-mafiose, possano essere lasciate in balìa dei nostri pubblici (si fa per dire) “amministratori” e possa essere dai medesimi trattata con la stessa cura con cui si sono fino ad ora occupati dei rifiuti comuni e industriali (anche nocivi, pur se meno di quelli nucleari).
Insomma: ANCHE SE LE CENTRALI FUNZIONASSERO ALLA PERFEZIONE E NON DOVESSERO MAI AVERE INCIDENTI DI SORTA, SIAMO COMUNQUE DISPOSTI A PRODURRE SCORIE NUCLEARI RISCHIANDO DI AFFIDARNE LA GESTIONE AGLI AMICI DI SCAJOLA E/O DI BERTOLASO?
per mister a
premesso che al governo interessa la costruzione più che l’esercizio della centrale e di questa la costruzione delle opere civili (una montagna di cemento da appaltare indovina a chi?), però voglio lo stesso spendere due parole sulle rinnovabili eoliche il costo di installazione è circa 1,5 milioni/ mW, circa 1/3 che quella nucleare. con la possibilità di installazione praticamente infinita.
non riesco a capire il significato di entrare ora nel fissione del nucleare che ormai è destinato a terminare.
senza pensare alle gestione delle scorie che se già c’è dei problemi di siti per la costruzione delle centrali immagina per trovare i siti dei depositi.
disturbano le pale? se vi disturbano guardate le immagini attuali che arrivano dal Giappone.
inutile preoccuparsi, il nucleare in Italia non si farà: il governo delega le regioni a dire no.
Però lasciamo perdere le pale eoliche, per favore: il loro contributo è attualmente del 2% a prezzo di crinali montani deturpati con relative strade di accesso e, spesso, disboscamenti, nonchè soldi alle varie ecomafie (ne vale la pena? direi proprio di no). Altri territori (penso alle sconfinate pianure del midwest americano o ai bassi fondali del ventoso mare del nord) si prestano all’eolico, il nostro paese prorio no.
http://www.viadalvento.org/
Dalle ultime notizie sembra che il nostro governo ” fannullone ” si sia dato alla fuga:le nostre centrali nucleari verranno costruite nelle regioni che daranno il loro assenso.Cioè da nessuna parte d’ITALIA.Traggo un sospiro di sollievo anche se siamo abituati ai loro improvvisi ripensamenti ( quante volte il nostro “piccolo presidente del consiglio ” ha ripetuto di essere stato mal compreso.Non cimane altro da fare che lottare ancora anche per buttar giù la cricca e l’affarismo dannoso economicamente nato su questi inutili prigetti
il contributo al 2% dell’eolico è voluto non è determinato fisicamente e quindi è un limite squisitamente politico.
sulla deturpazione dei siti abito in liguria puoi credermi non sono il male maggiore, sulle strade di accesso trovano una loro utilità come tagliafuoco nei nostri boschi.
comunque penso che le generazioni future la deturpazione sarà un problema secondaria credimi.
Le alternative al nucleare esistono già, sono molto più economiche ed i loro principali inconvenienti possono essere (in alcuni casi) solo di natura estetica. Sarebbe sufficiente scegliere siti senza particolari pregi estetici.
Il futuro, infatti, sono progetti come Desertec, nonché la produzione locale di energia elettrica, in rete distribuita. Si tratta di un futuro prossimo e non lontano. A meno che la cricca politico-affaristica non continui a mettersi di traverso.
I combustibili fissili, così come quelli fossili, saranno ricordati come roba del XX secolo.
Per accelerare questo processo ci vuole però una opinione pubblica sveglia ed informata.
Non posso condividere l’ottimismo riguardo all’abbandono a breve dei combustibili fossili: la verità è che l’umanità ha avuto progressi enormi in campo delle telecomunicazioni e dell’informatica, in campo energetico è rimasta terribilmente indietro. Su Desertec aspetto almeno di vedere delle stime, non mi basta certo pensare superficialmente che sì, il deserto… ci sono gli spazi…. c’è il sole….
320 TWh elettrici l’anno: di questo l’Italia ha bisogno. Tutte le migliaia di pale eoliche del nostro paese ne producono poco più di 6. Il fotovoltaico meno di 1. Nel nostro paese sole e vento non hanno futuro, se non come integrazione (assolutamente ben accetta, ci mancherebbe).
Nucleare di IV generazione e , temo in un futuro molto lontano, la fusione nucleare sono secondo me le alternative più credibili ai fossili.
NUCLEARE PERICOLOSO:
1) sono centinaia i piccoli incidenti e le fuoriuscite minori che hanno reso la vita molto difficile agli abitanti delle zone vicine: neoplasie, mutazioni genetiche, aborti, inquinamento acque di falda e cibo.
2) rischi di incidenti su grandi aree del mondo
3) Le centrali nucleari che si vorrebbero costruire in Italia (il tipo Epr) sarebbero a rischio di esplosione, secondo documenti confidenziali di fonte Edf pubblicati sul sito http://www.sortirdunucleaire.org
4) rischi per le emissioni delle scorie radioattive
5) rischi per le aree delle centrali che restano contaminate per tempi lunghissimi
6) ogni centrale “divora” ogni anno trenta tonnellate di uranio arricchito, materiale radioattivo pericoloso che deve essere trasportato
7) La costruzione di centrali nucleari in Italia ci esporrà a diventare un obiettivo terroristico
8) Una centrale nucleare utilizza enormi quantità d’acqua, compromettendo l’equilibrio idrogeologico della zona ed esponendo le falde acquifere a rischi
9) l’Italia è un territorio sismico, con degrado idrogeologico, inadatta alla costruzione di centrali nucleari
10) Il nucleare civile fa, spesso, da traino al nucleare militare.
NUCLEARE COSTOSO:
1) L’elettricita’ da nucleare costera’ il 20 per cento in piu’ di quella prodotta dalle centrali tradizionali, cosi’ che dovremo incentivare il nucleare aumentando la bolletta elettrica
2) Le centrali nucleari non risolvono il nostro problema petrolio, che continueremo a importare perchè l’elettricità è solo un quinto dei nostri consumi energetici
3) l’energia nucleare in bolletta è più cara di gas e carbone
4) il nucleare ci renderà dipendenti dall’uranio, il cui prezzo e’ decuplicato
5) Per i costi occorre considerare anche lo smaltimento delle scorie e lo smantellamento di fine esercizio della centrale, che pagheranno comunque i cittadini
6) Nuovi reattori già in fase di costruzione stanno subendo enormi ritardi e importanti lievitazioni dei prezzi
7) la crisi economica e le politiche di risparmio e di efficienza energetica stanno configurando una futura crescita moderata dei consumi elettrici.
8) le centrali nucleari richiedono una sorveglianza “h 24” militare molto costosa perchè obiettivi terroristici molto sensibili
9) La Francia continua a svendere il suo surplus oltre che all’Italia e alla Germania, anche all’Inghilterra, salvo poi essere costretta a importare nelle ore di punta
10) le stime più recenti del governo statunitense (Energy Outlook 2010) indicano che nel 2020 l’elettricità nucleare (86 €/MWh) sarà più costosa dell’eolico, del gas e del carbone
11) Mentre nel mondo gli Usa, Germania, Giappone e Cina, stanno uscendo dal nucleare perché troppo costoso e si dirigono con decisione verso il risparmio energetico e le energie rinnovabili, in Italia Berlusconi va verso il nucleare vecchio e insicuro di terza generazione che sarà pronto fra 10 anni, cosicchè accumuleremo altri 10 anni di ritardo sulle nuove tecnologie
12) Per far funzionare una centrale nucleare da 1000 MW servono 25 tonnellate di combustibile. Una centrale da 1000 MW a carbone ha bisogno invece di 2 milioni e mezzo di tonnellate di combustibile.
13) Non è vero che in Italia si produce poca elettricità. Abbiamo una potenza installata che supera del 30% la domanda di elettricità
SI’ ALLE ENERGIE RINNOVABILI
1) le Energie Rinnovabili come il sole, il vento, la forza dell’acqua e il calore che scorre sotto terra sono le uniche fonti di cui l’Italia resterà sempre veramente ricca, sono fonti dalle quali trarre energie pulite e che garantiscono immediate e ben maggiori ricadute occupazionali e uno stimolo alla ricerca e alla produzione
2) Se avessimo avviato le energie da fonti rinnovabili anziché il nucleare avremmo rispettato le condizioni poste dall’Europa con il 20/20/20 senza pagare miliadi di multe
3) Il solare è più pulito e meno costoso del nucleare, come affrmano lo studio americano “Solar and Nuclear Costs — The Historic Crossover”, e uno studio della Duke University
4) Non basta solo parlare di energie alternative, perché la vera soluzione sta nella riduzione netta del consumo di energia
RISCHIO CORRUZIONE PER IL NUCLEARE
1) Dietro alla costruzione di centrali nucleari ci sono anche lucrosi contratti di appalto
2) Lo smaltimento delle scorie radioattive sarà affidato da politici disonesti alla ‘ndrangheta per affondarle nei mari di casa nostra?
3) L’allargamento del sistema di potere di Berlusconi e del Pdl e’ il vero scopo della scelta nucleare
4) perché se il costo di produzione dell’energia in Italia è così alto, si continuano a costruire centrali elettriche (oltre 20.000 MW negli ultimi sette anni!) e altrettanti sono in fase di autorizzazione?
VOTIAMO SÌ AL REFERENDUM CONTRO IL NUCLEARE, CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA E CONTRO IL LEGITTIMO IMPEDIMENTO !
NUCLEARE PERICOLOSO.
1) sono centinaia i piccoli incidenti e le fuoriuscite minori che hanno reso la vita molto difficile agli abitanti delle zone vicine: le centrali nucleari, anche quando non esplodono, rilasciano nell’ambiente sostanze tossiche o radioattive. L’aumento delle neoplasie nella popolazione e delle mutazioni genetiche riscontrate nella fauna sono caratteristiche rilevate in molte aree circostanti centrali nucleari o siti di stoccaggio. Il guano dei gabbiani che volano intorno al centro di riprocessamento per scorie nucleari di Sellafield, in Gran Bretagna, ha presentato percentuali consistenti di isotopi radioattivi. La trasmissione Report ha raccontato la vita vicino alle centrali nucleari: acqua di falda compromessa, nuovi elettrodotti per la distribuzione, livelli di radioattività superiori alla norma. Popolazioni e lavoratori sono coinvolti dalle conseguenze delle radiazioni anche durante il normale funzionamento delle centrali nucleari, come dimostrano ad esempio studi tedeschi e francesi sull’aumento delle leucemie nei bambini (oltre 3 volte) in rapporto alla distanza dalle emissioni.
Importanti studi scientifici documentano il rilascio di isotopi radioattivi (trizio, cripto, ecc) in ambiente e catene alimentari durante il normale funzionamento delle centrali e che l’introduzione di materiale radioattivo per via alimentare in piccole dosi quotidiane, rappresenta con ogni probabilità la modalità di esposizione più pericolosa, anche perché collettiva e difficilmente valutabile
Lo studio del Centro di ricerca tedesco per la salute ambientale di Monaco ha dimostrato che ci sono stati ventimila aborti negli ultimi quarant’anni attorno ai 35 chilometri delle 31 centrali in Germania e Svizzera analizzate.
La Francia ha avuto oltre 100 incidenti in un anno e affonda le scorie in acque internazionali o le stocca in Africa e in Siberia. In Francia si verifica un incidente di “basso livello”, ogni tre giorni e numerosissimi “disguidi”: la lista dei possibili “incidenti di basso livello” è lunga: si va dalle perdite nel trasporto e nello smaltimento delle scorie, agli scarichi di acque contaminate nei corsi d’acqua, fino alla presenza di agenti tossici nel vapore rilasciato in atmosfera che, è vero, non contiene CO2, ma non è certo il più salubre, in quanto proveniente da acqua evaporata entrando in contatto con un nucleo radioattivo.
2) rischi di incidenti su grandi aree del mondo: negli ultimi decenni ci sono stati nel mondo 178 incidenti legati all’energia atomica. Gli incidenti di Chernobyl in Ucraina e di Three miles Island negli Usa hanno segnato pesantemente quei territori e hanno rilasciato i loro veleni anche su grandi aree del mondo. Non è vero che oggi non ci sono più incidenti nelle centrali, semplicemente non ne vengono date le notizie per non allarmare le popolazioni interessate.
Secondo il rapporto della New York Academy, per l’Italia la stima dell’effetto Chernobyl è di circa 3.000 morti, soprattutto di cancro alla tiroide, di leucemie e di altri tumori
3) Le centrali nucleari che si vorrebbero costruire in Italia (il tipo Epr) sarebbero a rischio di esplosione, secondo documenti confidenziali di fonte Edf pubblicati sul sito http://www.sortirdunucleaire.org, A detta degli esperti estensori dei documenti, alcuni modi di pilotaggio del reattore EPR (il cosiddetto RIP cioè ritorno istantaneo in potenza) potrebbero provocare l’esplosione del reattore a causa di un evento di espulsione delle barre usate per moderare o spengere la reazione nucleare. Questi modi di pilotaggio non sarebbero previsioni astratte ma modi correnti di
funzionamento della centrale necessari per realizzare l’obiettivo di redditivita’ economica della centrale stessa, redditivita’ che e’ strettamente legata al fatto che la potenza del reattore possa essere adattata alla domanda elettrica. Allo scopo di realizzare la gestione economica di una centrale di tipo EPR, i progettisti non si sarebbero peritati, sempre secondo i documenti di cui si parla, di prendere rischi estremamente reali di un incidente nucleare.
Perfino le Agenzie di Francia, Inghilterra, Finlandia – paesi nuclearisti – hanno messo in discussione la sicurezza del prototipo EPR: una recente e documentatissima inchiesta del quotidiano britannico “The Independent”, ha constatato che le centrali nucleari di nuova generazione che la Gran Bretagna progetta sul modello di quelle francesi, sono più pericolose, in caso di incidente, di quelle vecchie che andrebbero a sostituire. Il giornale ha messo le mani su una serie di documenti interni all’industria del nucleare dai quali emerge che, sebbene i nuovi European Pressurised Reactors (Epr) siano meno esposti al rischio di guasti, in caso di incidente la fuoriuscita di radiazioni sarebbe assai superiore e potrebbe causare il doppio delle vittime. Un rapporto redatto dalla stessa società francese Edf rivela che l’emissione di isotopi radioattivi di bromo, rubidio, iodio e cesio sarebbe quattro volte maggiore rispetto a un reattore tradizionale. Un altro studio della società di smaltimento Posiva Oy sostiene invece che l’emissione dell’isotopo iodio 129 sarebbe ben sette volte maggiore
4) rischi per le emissioni delle scorie radioattive, di cui nessun paese al mondo fino ad ora ha risolto il problema dello smaltimento in sicurezza. Le centrali nucleari producono scorie formate da vari elementi altamente radioattivi, tra cui il bario 141, ma soprattutto il famigerato plutonio 239, che – è bene che tutti lo sappiano – dimezza la sua radioattività in alcune decine di migliaia di anni e una centrale nucleare produce ogni anno alcune tonnellate di scorie radioattive che non si sa dove mettere e vengono stoccate in modo provvisorio nei pressi della centrale
5) rischi per le aree delle centrali che restano contaminate per tempi lunghissimi, mettendo a rischio le future generazioni che verrebbero condannate a convivere per centinaia, migliaia di anni con gli effetti delle aree contaminate.
6) ogni centrale “divora” ogni anno trenta tonnellate di uranio arricchito, materiale radioattivo pericoloso che deve essere trasportato, perchè prodotto all’estero.
7) La costruzione di centrali nucleari in Italia ci esporrà a diventare un obiettivo terroristico.
8) Una centrale nucleare utilizza enormi quantità d’acqua, compromettendo l’equilibrio idrogeologico della zona in cui viene costruita, ed esponendo le falde acquifere a rischi gravissimi
9) l’Italia è un territorio sismico, con degrado idrogeologico, un dissesto nel quale non c’è la possibilità fisica per costruire le nostre centrali
10) Il nucleare civile fa, spesso, da traino al nucleare militare. L’Italia, non solo partecipa alla progettazione ed alla costruzione, ma acquisterà anche un certo numero di F35 e di Eurofighter, caccia bombardieri capaci di equipaggiarsi di armamenti atomici, come pochi Stati stanno facendo a livello mondiale: alla faccia della crisi economica e dei Trattati di Non Proliferazione Nucleare. L’Italia, attraverso un programma nucleare civile, potrebbe giungere a dotarsi di un proprio armamento atomico.
NUCLEARE COSTOSO
1) Il nucleare non darebbe neppure energia elettrica a costi inferiori come promettono a vanvera i nuclearisti. L’elettricità da nucleare costerà il 20 per cento in più di quella prodotta dalle centrali tradizionali, così che dovremo incentivare il nucleare aumentando la bolletta elettrica. Come ha chiarito Enel per remunerare gli enormi prestiti necessari per periodi così lunghi occorrono garanzie, anzitutto garanzie di tariffa, quindi sulla bolletta di tutti, e anche soldi pubblici e non solo per l’Agenzia per la sicurezza.
È prevedibile che le centrali italiane costeranno più di otto miliardi di euro l’una e a questo costo di realizzazione il chilowatt nucleare, sommando anche i costi di stoccaggio delle scorie e di smantellamento degli impianti, è più caro di quello da fonti convenzionale e costa quasi quanto quello dell’eolico. Se qualcuno si chiede dove starebbe, allora, il guadagno dei gestori degli impianti nucleari, la risposta è semplice: nella garanzia dello Stato di una lievitazione preordinata e sancita contrattualmente con i gestori degli impianti delle tariffe elettriche, attraverso un adeguamento costante delle tariffe, in modo da garantire la congrua e forzosa remunerazione dell’investimento.
Per le cifre sui costi esorbitanti per costruire e soprattutto gestire le centrali leggi l’articolo
In Italia poi il nucleare è ancora più caro rispetto ai Paesi in cui esiste da tempo, perché il nostro Paese dovrà ripartire da capo e ci sono reattori da importare.
Il nucleare non genera automaticamente tariffe più basse; infatti paesi come Spagna e Germania che di nucleare ne hanno appena il 15%, hanno tariffe elettriche del tutto simili alla Francia nuclearizzata.
Nessun paese europeo appare intenzionato seriamente a costruirne di nuove, e il motivo è semplice: costano troppo e il costo al kilowattora è più alto di tutte le altre fonti energetiche.
2) La Francia, che produce il 78% della sua energia elettrica con il nucleare, importa più petrolio di noi Le centrali nucleari non risolvono il nostro problema petrolio, che continueremo a importare perchè l’elettricità è solo un quinto dei nostri consumi energetici. Oltre l’80% dell’energia che consumiamo per i trasporti o per l’agricoltura non è elettrica. Di quel 80% di energia primaria importato in Italia, solo l’11% è destinato alla produzione di energia elettrica, mentre industria e trasporti da sole consumano oltre il 50%. Se avessimo già in funzione tutte le centrali nucleari che il governo dice di voler costruire risparmieremmo il 2,5%. Un po’ poco per un programma tanto complicato e costoso come quello nucleare, visto che il grosso dei consumi (industria e trasporti) non ne verrebbe intaccato.
L’energia elettrica l’Italia non ha proprio bisogno di comprarla avendo 97.000 MW di centrali elettriche funzionanti a fronte di una richiesta massima sulla rete di 56.000 MW: cioè a dire che il nostro sistema elettrico ha un margine di sovra potenza doppio rispetto a Francia e Germania e il più alto in assoluto di tutti i Paesi europei e, nonostante potrebbe fornire energia ad una seconda Italia, importiamo energia elettrica e nessuno che ne dia una spiegazione esauriente.
3) l’energia nucleare in bolletta è più cara di gas e carbone. A sostenerlo è la Fondazione per lo sviluppo sostenibile. Nel suo ultimo report, che confronta i costi dell’elettricità prodotta nel mondo da nuove centrali a gas e a carbone con quelli dell’elettricità prodotta da nuove centrali nucleari, il centro studi presieduto dall’ex ministro dell’ambiente Edo Ronchi, spiega che quest’ultima è mediamente di 72,8 Euro per Megawattora (MW/h). Più elevata del 16% rispetto ai 61 Euro/MWh delle centrali a gas e del 21% rispetto ai 57,5 del carbone. Il report comparativo si basa sull’analisi di 8 studi, pubblicati tra il 2008 e il 2010 da Agenzia Nucleare dell’Ocse, Commissione Europea, Ufficio budget del Congresso e Dipartimento energetico americani, Mit, Camera dei Lords, Electric Power Research Institute e Moody’s.
4) il nucleare ci renderà dipendenti dall’uranio, il cui prezzo e’ decuplicato negli ultimi anni a causa di una ormai cronica mancanza nel sottosuolo.
5) Per i costi occorre considerare anche lo smaltimento delle scorie e lo smantellamento di fine esercizio della centrale, che pagheranno comunque i cittadini a vario titolo. A sostenerlo è anche il fisico Angelo Baracca nel suo libro fresco di stampa intitolato “L’Italia torna al nucleare”. Il problema dei residui nucleari costa ancora agli italiani 400 milioni di euro l’anno (almeno 10 miliardi dal 1987, e chissà per quanti anni ancora).
Lo scorso anno le rispettive Corti dei Conti di Stati Uniti, Francia e Inghilterra hanno riaggiornato le stime di costo per la sistemazione dei rifiuti nucleari nei rispettivi paesi fornendo queste cifre: USA 96,2 Miliardi di $; Francia 65 Miliardi di Euro; Inghilterra 85 Miliardi di sterline.
6) Nuovi reattori già in fase di costruzione stanno subendo enormi ritardi e importanti lievitazioni dei prezzi. Ne è un ottimo esempio quello di Olkiluoto in Finlandia, che ha già accumulato un ritardo di oltre tre anni rispetto alla sua prevista data di ultimazione, e del quale i costi finali sono più che raddoppiati. La spesa prevista del reattore finlandese era infatti di 2,5 miliardi di euro nel 2002, quando fu approvato; nel 2005, alla firma del contratto, era salita a 3,3 miliardi; nel 2009, con i lavori già in grande ritardo, la spesa preventivata era giunta a 5,3 miliardi; oggi, dopo un altro anno di ritardo accumulato, la stessa avrebbe già abbondantemente superato i 6 miliardi di euro.
7) la crisi economica e le politiche di risparmio e di efficienza energetica stanno configurando una futura crescita moderata dei consumi elettrici.
8) le centrali nucleari richiedono una sorveglianza “h 24” militare molto costosa perché sono degli obiettivi terroristici molto sensibili
9) La Francia continua a svendere il suo surplus oltre che all’Italia e alla Germania, anche all’Inghilterra, salvo poi essere costretta a importare nelle ore di punta (a prezzi altissimi) energia termoelettrica perché con le nucleari non riesce a seguire i picchi di energia.
10) le stime più recenti del governo statunitense (Energy Outlook 2010) indicano che nel 2020 l’elettricità nucleare (86 €/MWh) sarà più costosa dell’eolico, del gas e del carbone. È solo di poco tempo fa un articolo del New York Times che riferisce come il kilowattora solare attuale costi 16 centesimi di dollaro meno di quello prodotto dalle centrali nucleari in progettazione. Senza contare che l’atomo necessita di pesanti investimenti pubblici e del trasferimento del rischio finanziario sulle spalle dei consumatori e dei cittadini che pagano le tasse.
11) Mentre nel mondo gli Usa, Germania, Giappone e Cina, stanno uscendo dal nucleare perché troppo costoso e si dirigono con decisione verso il risparmio energetico e le energie rinnovabili, in Italia Berlusconi va verso il nucleare vecchio e insicuro di terza generazione che sarà pronto fra 10 anni, cosicchè accumuleremo altri 10 anni di ritardo sulle nuove tecnologie rispetto a questi paesi.
12) Per far funzionare una centrale nucleare da 1000 MW servono 25 tonnellate di combustibile. Una centrale da 1000 MW a carbone ha bisogno invece di 2 milioni e mezzo di tonnellate di combustibile.
13) Non è vero che in Italia si produce poca elettricità. Abbiamo una potenza installata che supera del 30% la domanda di elettricità, solo che il sistema è inefficiente e quindi la nostra elettricità è la più cara d’Europa. Ma se anche fosse vero che abbiamo bisogno di altra energia elettrica, potremmo decidere di fare come la Spagna dove, in un anno, sono stati creati impianti eolici per 3.500 megawatt: come 2 centrali e mezzo. La costruzione di questi impianti costa meno e ha coinvolto l’industria spagnola con ricadute positive sull’economia. Oppure potremmo fare come le Germania che punta sul solare, pur avendo meno sole.
SI’ ALLE ENERGIE RINNOVABILI
L’effetto serra ed il conseguente surriscaldamento globale stanno incidendo fortemente sul naturale avvicendamento climatico. L’utilizzo delle fonti energetiche fossili e la loro combustione stanno portando ad un aumento della temperatura globale, che avrà come conseguenza ondate di caldo e incendi, siccità in alcune zone ed alluvioni in altre, scioglimento dei ghiacciai, innalzamento del livello dei mari.
Più di 300 milioni di persone sono già gravemente afflitte dai cambiamenti climatici. La maggior parte vive nei paesi in via di sviluppo. Entro la metà del secolo, più di un miliardo di persone si troverà ad affrontare la fame e la scarsità d’acqua di cui 600 milioni nella sola Africa.
Bisogna promuovere politiche volte all’utilizzo di energie alternative: il solare termico e fotovoltaico, l’eolico di nuova generazione, la geotermia, i sistemi di accumulo dell’energia, a favore di uno sviluppo sostenibile a lungo termine.
1) le Energie Rinnovabili come il sole, il vento, la forza dell’acqua fluente e il calore che scorre sotto terra sono le uniche fonti di cui l’Italia resterà sempre veramente ricca, sono fonti dalle quali trarre energie pulite e che garantiscono immediate e ben maggiori ricadute occupazionali e uno stimolo alla ricerca e alla produzione in settori in cui siamo largamente dipendenti dall’estero. L’Amministratore deleg. di Enel dice oggi che ci saranno 10.000 posti di lavoro nel nucleare, se si faranno le centrali. Due anni fa si parlava della metà. In ogni caso trascura di dire che con analoghi investimenti nelle rinnovabili i posti di lavoro creati sarebbero almeno 150.000.
Le energie rinnovabili generano per ogni miliardo di investimento pubblico due miliardi di investimento privato e determinano, rispetto allo stesso importo investito per la realizzazione di una centrale nucleare, la produzione del doppio di energia elettrica.
2) Se avessimo avviato le energie da fonti rinnovabili anziché il nucleare avremmo rispettato le condizioni poste dall’Europa con il 20/20/20 (risparmio del 20% di emissioni, aumento del 20% dell’energia elettrica da fonti rinnovabili, entro il 2020). Negli anni che vanno dal 2012 al 2020 l’Italia pagherà per l’infrazione comunitaria più di 9 miliardi di euro di sanzioni
3) Il solare è più pulito e meno costoso del nucleare, come affrmano lo studio americano “Solar and Nuclear Costs — The Historic Crossover”, e uno studio della Duke University , in North Carolina, l’energia solare è diventata ormai più conveniente di quella nucleare non solo a livello ambientale (smaltire o riciclare i moduli è generalmente ritenuto meno problematico che gestire scorie che rimangono radioattive per migliaia di anni), ma anche economico.
4) Non basta solo parlare di energie alternative, perché la vera soluzione sta nella riduzione netta del consumo di energia: la stragrande quantità d’energia la consuma l’industria e i trasporti per alimentare una società volutamente sempre più consumistica, piena di sprechi e di futilità. Questo eterno apparente contraddittorio (produzione, uso e consumo di energia) nonostante sia sotto gli occhi di tutti, può essere risolto soltanto con l’abbandono della concezione sviluppista, industrialista e consumistica, mentre il pessimo rendimento degli impianti nucleari ha indotto i francesi a riscaldare le proprie case con l’elettricità, a scaldarci l’acqua e a cucinarci, cioè ad aggiungere spreco su spreco.
RISCHIO CORRUZIONE PER IL NUCLEARE
Il nucleare è anche chiaramente il frutto delle pressioni dei poteri forti e delle lobby che hanno intenzione di arricchirsi nel nostro Paese e che hanno trovato terreno fertile nel Governo Berlusconi.
1) Dietro alla costruzione di centrali nucleari ci sono anche lucrosi contratti di appalto. Il Governo Berlusconi affidò alla Protezione civile gli interventi sulla rete elettrica, ivi compresa la produzione di energia nucleare, per andare in deroga ai principi di trasparenza delle gare di appalto: un ulteriore segnale di come dietro alla scelta del nucleare si potessero nascondere gli affari della loggia B2: Berlusconi e Bertolaso. Sono i grandi appalti e la scarsa trasparenza ad attirare il rischio di corruzione e di infiltrazioni di organizzazioni criminali basti l’esempio della cricca “protezione Civile SpA.”.
2) Lo smaltimento delle scorie radioattive sarà affidato da politici disonesti alla ‘ndrangheta per affondarle nei mari di casa nostra?
3) L’allargamento del sistema di potere di Berlusconi e del Pdl e’ il vero scopo della scelta nucleare
4) perché se il costo di produzione dell’energia in Italia è così alto, si continuano a costruire centrali elettriche (oltre 20.000 MW negli ultimi sette anni!) e altrettanti sono in fase di autorizzazione? I bilanci del settore ci dicono che pur in presenza di alti costi di produzione e di una capacità di offerta enormemente superiore alla domanda, le società elettriche fanno fior di profitti, anche le più piccole. Sembrerebbe di essere in presenza di un meccanismo truffaldino che ha le sue origini nella privatizzazione del settore elettrico e nella struttura del meccanismo tariffario vigente, il quale premia oltre misura gli operatori del settore nel valutare gli ammortamenti degli impianti, i costi di esercizio e manutenzione, e nell’aver introdotto tariffe binomie, Cip 6, oneri generali di sistema, oneri nucleari ed altre voci di costo che gravano tutte sui consumatori utenti e danno, alla fine, quel prezzo italiano superiore del 30% alla media europea. Nel 1996 fu detto agli italiani che la privatizzazione del settore elettrico (che porta la firma di Bersani) avrebbe portato ad una riduzione delle tariffe grazie alla concorrenza, ma è successo esattamente il contrario e con l’introduzione del nucleare le tariffe aumenteranno ancora, non fosse altro perché il governo ha già introdotto con la legge 99/2009 un Cip 6 per l’energia prodotta da centrali nucleari
VOTIAMO SI’ AL REFERENDUM CONTRO IL NUCLEARE, CONTRO LA PRIVATIZZAZIONE DELL’ACQUA E CONTRO IL LEGITTIMO IMPEDIMENTO !
BISOGNA FERMARE IL GOVERNO CON IL REFERENDUM E CON LE PROSSIME ELEZIONI AMMINISTRATIVE !
L’ARIA E L’ACQUA CHE CI HA DATO IL PADRETERNO LASCIATECELE !
Franco Pinerolo
ps mi accorgo che nell’introduzione sopra si fa condusione tra potenza installata e energia prodotta. Il guaio di fv ed eolico è che l’efficienza non supera il 10-15% (di notte il sole non c’è e spesso non tira vento): 1 GW installato corrisponde all’energia prodotta nell’arco dell’anno da un impanto da 100-150 MW. Una centrale nucleare o termoelettrica è praticamente sempre accesa, per cui 1 GW viene erogato in maniera circa costante.
Che il nucleare non fosse una strada percorribile era chiaro già 20 anni or sono e per una serie di motivi il cui razionale non è cambiato in questi anni.
Può darsi che in futuro con le centrali di 4° o meglio 2° generazione sia possibile riconsiderare la questione anche se il ciclo dell’uranio è comunque pericoloso. Le centrali che io definisco di 2° genarazione saranno quelle, se mai vedranno la luce, nelle quali è diverso il principio fisico di controllo della fissione.
Nel frattempo abbiamo accumulato un ritardo colossale, in Italia e nel mondo, sulla ricerca e gli investimenti su altre fonti energetiche e sul risparmio energetico.
Non credo che potremo restare a lungo in questa situazione di sonno ipnotico, pena un risveglio molto duro.
Porsi la questione della ricerca sul nucleare è cosa ben diversa dal decidere di costruire centrali.
E, per quanto leggo sull’ argomento sembra di capire che la ricerca riservi per il futuro concrete speranze circa la produzione di energia sicura e pulita più dalla fusione che dalla fissione nucleare . Anche se questo risultato, richiede ancora del tempo ( si parla del 2030) e cospicui investimenti .
Segnalo sull’ argomento, solo a titolo d’esempio, un’intervista di recente rilasciata dallo scienziato Francesco Romanelli , esperto in materia. L’intervista tratta appunto della questione ricerca e della fusione nucleare, a mio modo di vedere, in modo chiaro e comprensibile .
Sul tema lo scienziato dice: “ La fusione ha alcune caratteristiche che la rendono molto attraente. I combustibili utilizzati, deuterio e trizio, sono virtualmente illimitati e si trovano nell’acqua di mare. Tenendo conto degli attuali consumi energetici, ce n’è abbastanza per decine di milioni di anni. Un altro grosso vantaggio è che la fusione è una sorgente d’energia rispettosa dell’ ambiente. La reazione primaria, infatti, non produce scorie”
E sul tema ricerca e informazione : “ I cittadini dovrebbero essere più informati sulle nostre attività e sulle prospettive che aprono. Al momento i governi intervengono minimamente sulla ricerca e sullo sviluppo energetico e purtroppo tendono a ricordarsi del problema solo quando il prezzo del petrolio sale. …”
Qui di seguito il link con l’ intervista.
http://www.lettera43.it/ambiente/7995/oxford-obiettivo-fusione.htm
il rendimento di un gruppo termico è pari al 40% non mi sembra una cosa sensata continuare a bruciare metano (combustibile fossile di maggior versatilità e quindi più prezioso) per produrre energia elettrica.
quando si usa una macchina elettrica bisogna pensare che si è consumato, dal punto energetico, il doppio della potenza utilizzata.
è gioco forza, se non per questa generazione per la prossima, produrre il più possibile con combustibili rinnovabili, e in modo più capillare
usando, per esempio, i pannelli per l’acqua calda risparmi, dal punto di vista energetico, il doppio del combustibile necessario per produrre l’elettricità per il boiler ottenendo lo stesso risultato
una riflessione la terra ha 4,5 miliardi di anni se gli anni li trasformiamo in millimetri ha una storia lunga 4500 km ( da lisbona a mosca) l uomo di questa storia ne ha condivisa gli ultimi 4 m e come consumatore l’ultimo metro, e ha già consumato quasi tutte le riserve energetiche che il pianeta è riuscito ad accumulare in tutta la sua storia. credo che sia questo il problema se non per noi per le generazioni future.
L’unica cosa certa è che non esiste certezza sulla reale economicità , sulla sicurezza, sul sistema di smaltimento delle scorie, sull’impatto socio-culturale nel territorio. L’unica cosa certa è che: le regioni non voglio le centrali, la stragrande maggioranza degli Italiani è contraria. La reale mediocrità della attuale classe politica di governo, non è in grado di gestire neanche una fase propositiva che porti a scelte così delicate e vincolanti. Di fatto non è riuscita a risolvere l incognita dello smaltimento dei rifiuti solidi urbani, continuando a lasciare praticamente il tutto nelle mani di poteri controllati da forze e potentati non perfettamente democratici e legali.
Questo non significa affatto che bisogna bloccare o fermare la ricerca scientifica sul nucleare, ma le “grandi” decisioni vanno prese a mente serena e senza giochi di potere e di cordata.
Catania
“Quando si è davanti ad una situazione come questa, poi sono le persone più umili e oneste a pagare.
A Chernobyl i volontari che sono rimasti nella zona circostante la centrale per spegnere gli incendi,cercare di limitare i danni e poi per versare il sarcofago di cemento armato sopra la parte danneggiata sono stati decine di migliaia. Morti che camminavano. Gente che sapeva di morire da lì a poco. Ma che ha fatto tutto il possibile per salvare il salvabile.
Ecco, questa potrebbe essere una chiave.
Se si mettesse come condizione, all’accettazione della costruzione delle centrali, che in caso di incidente, i politici che l’hanno voluta, i super manager e gli azionisti maggioritari delle aziende costruttrici e delle aziende energetiche fruitrici siano obbligatoriamente tra i volontari che rimangono dentro la centrale fino a risoluzione di tutti i problemi o fino a morte.
Come i comandanti di una volta che affondavano insieme alle loro navi.
Questa secondo me. potrebbe essere un forte deterrente. Perché fin che ci vanno di mezzo alcune centinaia o migliaia di poveracci, questi signori non ci pensano due volte prima di decidere.”
Karim Metref
io aderisco a quanto pensa pratica e ha scritto questo mio amico (nel web : http://karim-metref.over-blog.org/) e che ho riportato nel mio diario nella rassegna di oggi che aggiorno via via da una settimana a questa parte ( http://in1specchioin1enigma.blogspot.com/search/label/Nucleare ).
L&G se vuole andare oltre le parole ,sui fatti, si unisca a tutti i movimenti , come altri hanno fatto sull’acqua e altri ancora su analoghi beni comuni ,ma soprattutto faccia recepire immediatamente la normativa come conseguenza da quel testo di cui sopra..i famosi partiti che fanno le loro lobbies ( anche dell’atomo) , in parlamento.
Il resto è noia , solo parole ..c’è ormai bisogno di fatti molto semplici e molto concreti e come questa sulle lobbies dell’atomo,sia pratica per tutte le cose.
Ma mi sa che i vari faccendieri di vari interessi tuttalktro che umanitari, impedirà anche a leg di prendere posizioni concrete e fattive oltre le parole.
Basta pensare alla penosità del pd meno elle sulla questione libia per capire la fuffa oltre le parole con cui far credere alla “gente” di essere dalla parte del mondo persone.
a fra parentesi, chi scrive, sarebbe favorevole a un certo tipo di nucleare, peccato che c’è solo un piccolo particolare:, di mezzo a farlo e gestirlo ci sono uomini in ogni parte del pianeta come quelli senza scrupolo della Tepco ..oppure soggettini come sarkozy che propone le centrali a Gheddafi ma ora gli fa guerra – ovviamente non per questioni umanitarie ma luridi e sporchi suoi e del solito patto dei semprevivi colonialisti …oppure la russia alla turchia ,che gli impianta centrali in zone già catastrofali come da tutti i precedenti andamenti tellurici o sismici della storia specifica di quelle regioni …nulla di diverso dagli usa, che a suo tempo spinseroil giappone(con il massimo dei terremoti del pianeta da sempre) sul nucleare al massimo dell’accelleratore ed ora osano pure prenderne tutte le distanze ,magari facendosi pure appoggiare dai cablogrammi del probabilmente finto Assange,spacciato come il pirata democratico della rete, verso il quale avrebbe fatto la piu grande messa in scena mediatica, per preparare meglio certi scenari di guerra totale ( che ovviamente tutta si gioca da sempre sulle risorse,il cibo,le energie )
Il dramma che sta vivendo il Giappone deve farci riflettere sulla pericolosità del nucleare e certo non possono essere dei calcoli puramente economici a portarci contro corrente alla scelta del nucleare. Il mondo intero riflette sull’opportunità di realizzare nuove centrali, a parte l’Italia che sino a pochi giorni fa’ non voleva ripensamenti, in quanto in caso di terremoti o tsunami, attentati terroristici o cattiva gestione da parte degli enti appositi (non dimentichiamo per questo Chernobyl), i rischi possono essere fuori controllo. Per quanto concerne il discorso sull’economicità del nucleare, credo che si debba essere più onesti nel calcolare tutti i costi legati ad una centrale, dal momento della sua progettazione, costruzione, sfruttamento dell’energia (senza dimenticare i costi legati all’uranio, che noi non possediamo e per il quale saremo sempre dipendenti, come e più che col petrolio), ricerca e sistemazione dei siti di deposito delle scorie, gestione dei siti in sicurezza sia nella fase di utilizzo che nella fase di esaurimento della capacità di deposito (che vuol dire continuare ancora a garantire la sicurezza del deposito, in quanto le scorie sono ancora pericolose fino al decadimento completo), e non ultimo interventi per la dismissione della centrale, che una volta esaurita la sua capacità di produrre energia nucleare diventa un ingombrante e pericoloso rifiuto radioattivo. Solo sommando tutti questi costi possiamo valutare l’effettiva economicità del nucleare, tenendo conto anche del fatto che chi gestisce un sito di deposito delle scorie deve essere indennizzato, così come chi gestisce una centrale, perché si tratta di attività che limitano lo sfruttamento del territorio e precludono altre attività che potrebbero svilupparsi o che già esistono e vengono limitate e precluse nel futuro. Ad ultimo, non dimentichiamo che ci troviamo in Italia, e perciò i costi di realizzazione di un siffatto progetto potrebbero andare fuori controllo, visto che le antiche abitudini di chi governava si sono rafforzate e amplificate nelle nuove classi politiche.
Per quanto riguarda invece l’affidabilità nella realizzazione e gestione di centrali e siti di stoccaggio delle scorie, ho molti dubbi visto che le grandi catastrofi già accadute nella nostra terra (ultimo il terremoto dell’Aquila), dimostrano che purtroppo non siamo affidabili, perché risparmiamo sulla sicurezza nella realizzazione dei manufatti, per poter lucrare meglio. Il Giappone ha realizzato centrali che noi ci sogneremo di realizzare con sicurezze di uguale portata, ma purtroppo la potenza della natura può andare oltre le aspettative di chi progetta, tanto più che in questi ultimi anni gli eventi catastrofici sembrano aumentare il loro potere distruttivo.
Credo che sia arrivato il momento di riflettere prima di imbarcarsi in scelte tecnologiche che possono avere per noi tutti un effetto distruttivo, e il fatto che i nostri vicini ne abbiano realizzate già tante, non può essere una giustificazione. Tanto più che le regioni e i comuni (qualunque sia la loro scelta amministrativa, destra o sinistra che sia)non vogliono il nucleare a casa loro, anche se l’accettano a casa del loro vicino….credo che sia opportuno invece battersi per un risparmio energetico effettivo, sfruttando gli accorgimenti tecnologici esistenti affinché gli involucri abitativi abbiano una minor dispersione termica; occorre creare un minimo di autonomia energetica nelle abitazioni e nelle aziende, ricorrendo al fotovoltaico o all’eolico (in particolare in quei territori dove tali sistemi sono più efficienti); occorre incentivare la produzione di energia elettrica da altre fonti, quali i termovalorizzatori nei centri urbani, che possono produrre energia senza inquinare (l’attuale sviluppo tecnologico ci consente di realizzare impianti che non inquinino) o gli impianti di smaltimento a servizio delle aziende zootecniche, che possono produrre energia trattando un prodotto di smaltimento che altrimenti risulterebbe inquinante.
Questo modo di produrre energia (senza sprechi e incentivando il risparmio energetico), se si aggiunge alle altre possibili fonti energetiche alternative offerte dall’attuale sviluppo tecnologico, può permetterci di diminuire la produzione di energia elettrica da fonti non rinnovabili, quali petrolio e carbone e portarci gradualmente ad una dismissione di queste fonti.
Perchè non vanno i nostri politici a spegnere i reattori atomici che hanno riportato il GIappone a 50 anni indietro? Si rendono conto che 50 anni fa non esistevano le energie alternative e non si conoscevano i disastri che verranno lasciati ai nostri pronipoti con queste scelte pazze? Chi ci mangia di questi politici con le bustarelle spingendo con il nucleare?? Abbiamo già il Premier inquisito per tangenti , cosa possiamo quindi sperare dai suoi sudditi ?? DOBBIAMO LOTTARE PERCHè abbiamo una Italia benedetta dalla natura per il sole ,per il mare, per il vento che S.Francesco chiamava fratelli e sorelle e adesso questi TRADITORI per un pugno di denaro distruggeranno il futuro dei nostri ragazzi. Ma è possibile che gli elettori del PDL e della Lega Nord, non si rendono conto di quanto denaro andrà nelle tasche di questi distruttori della natura e che poca fiducia viene riposta nei preventivi e nella esecuzione dei lavori? Non insegna niente che in Sicilia stanno costruendo perfino una caserma dei Carabinieri con cemento malato, che l’AUTOSTRADA NAPOLI- REGGIO C. deve in parte essere ricollaudata per quanto poco cemento sia stato messo? E che le dighe in Sicilia ancora non hanno superato i collaudi ?. E allora ??? E poi non insegna niente il Giappone e Cernobyl ? .Avete sentito il tecnico di FUKUSHIMA moribondo per la radioattività: L’ENERGIA ATOMICA PER FISSIONE NON E’ ANCORA PER GLI ESSERI UMANI . IL SOLE E IL VENTO SONO STATI IL NOSTRO PASSATO DOVRANNO ESSERE IL NOSTRO FUTURO O DISTRUGGEREMO LA VITA DEL PIANETA.