Popolo e Duce

07 Mar 2011

La società civile sente la drammaticità di questo momento storico. Si sta organizzando: strade della democrazia, volantinaggi, presidi, informazione, grandi manifestazioni, appelli. Ora tocca alle forze di opposizione che stanno in Parlamento. Sono in minoranza. Ma c’è dell’altro che possono fare oltre a ciò che stanno facendo. Se solo decidessero di muoversi insieme. Proviamo umilmente a suggerire qualcosa. Le piazze di LeG

“La libertà esiste, ed esiste anche la volontà; ma la libertà di volere non esiste, perché una volontà intesa alla propria libertà urta nel vuoto”, spiega il Mago, ovvero il Cavalier Cipolla, al giovane che tenta di opporsi al potere della sua magia. Il racconto di Thomas Mann ( “Mario e il mago”)è del 1930 ed è una splendida incursione nell’oscurità e nella strategia del controllo oltre che nelle capacità umane di resistere all’assopimento come rimedio dei mali. Non posso voler essere libero di fare o di non fare una determinata cosa, posso solo decidere liberamente se voler esser libero o non esserlo.

La scelta è quella della libertà, una scelta assoluta e fine a se stessa, e comandare e ubbidire  “rappresentano insieme un solo principio, una indissolubile unità…come popolo e duce sono compresi uno nell’altro”, spiega il seduttore e demagogo intriso di malvagità. Si è detto che lo scrittore, reduce da un viaggio in Italia nel ’26, descriveva il clima, i sentimenti che sentiva diffondersi in un paese che aveva visitato prima di allora. Possiamo rileggerlo oggi con la conoscenza diffusa del potere della propaganda. E riflettere sulla fragilità della democrazia, sempre e anche oggi. Gli storici e gli studiosi italiani e stranieri ci osservano come un fenomeno da baraccone: ci siete cascati di nuovo?

Sì, ci siamo cascati di nuovo e ci sono momenti come questo che stiamo vivendo in cui non si vedono vie d’uscita. La rilettura di un capolavoro del novecento serve ad accrescere l’ansia.

La domanda è semplice e tremenda insieme: come può difendersi un sistema parlamentare se la maggioranza in Parlamento è soggiogata dal Mago, si è lasciata sedurre dal Mago che ora è anche certo della sua “coesione” e si prepara a scardinare sempre di più il sistema di garanzie e contrappesi che la Costituzione ha previsto per assicurare le libertà conquistate contro ogni indissolubile unità di popolo e duce ? In altre parole: come e quando potremo sperare di mandare a casa la destra che ci governa ed opprime col monopolio mediatico e le lusinghe del Mago?

La società civile sente la drammaticità di questo momento storico. Si sta organizzando: strade della democrazia, volantinaggi, presidi, informazione, grandi manifestazioni, appelli.

Ora tocca alle forze di opposizione che stanno in Parlamento. Sono in minoranza. Ma c’è dell’altro che possono fare oltre a ciò che stanno facendo. Se solo decidessero di muoversi insieme. Proviamo umilmente a suggerire qualcosa. Potrebbero, ad esempio, “militarizzare” le presenze in aula e nelle commissioni, evitando assenze non più giustificabili. Potrebbero ricorrere all’articolo 62 della Costituzione per convocarsi in via straordinaria (basta, per farlo, un terzo dei componenti di una Camera). Potrebbero ribellarsi all’occupazione della RAI in maniera più decisa. Potrebbero insieme lavorare per cambiare la legge elettorale (almeno nel premio di maggioranza). Potrebbero tutte insieme illustrare al presidente della Repubblica le preoccupazioni (se le hanno davvero) sulla riforma della giustizia prospettata da Berlusconi e l’allarme per i continui attacchi alla Costituzione. Potrebbero levare la loro voce all’estero e denunciare la pericolosità del regime mediatico.

Potrebbero soprattutto spiegare agli italiani, ogni volta che ne hanno la possibilità, quanto marcia sia la situazione che stiamo vivendo.

Sappiamo tutti che una grande occasione per mandare a casa la maggioranza l’abbiamo avuta ed è stata persa: a ottobre-novembre la maggioranza era davvero minoranza, ma ha avuto il tempo di riorganizzarsi e soggiogare il Parlamento, i finiani di dividersi, il centro e la sinistra di mostrare al mondo di quante esitazioni sono capaci pur di non rinunciare alle loro misere fette di potere (reale o presunto). Il 14 dicembre del 2010 resterà nella storia come il giorno più nero della Repubblica italiana.

Nelle mani del Mago la libertà di volere non esiste. Bisogna, prima, liberarsi di lui, dei suoi soldi, dei suoi ridicoli baciamani, della politica che distrugge la nostra scuola, la giustizia uguale per tutti, le prospettive di una vita dignitosa per giovani e vecchi, donne e uomini.

Si sono appiccicati sulla nostra pelle la servitù del Popolo e Duce insieme all’untuosità del disonore. Manca ancora il grande scrittore che li racconti a noi e ai nostri posteri, seppellendoci di vergogna.

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