“Nemmeno nello Zimbabwe”

Nell’autunno del 2009 il direttore generale della Rai, Mauro Masi, in una telefonata (intercettata) con il commissario Agcom, Giancarlo Innocenzi, si lasciò sfuggire il seguente commento (sulla richiesta del premier Berlusconi di censurare o sospendere la trasmissione di Santoro, Anno zero): “Ma non funziona così neppure nello Zimbabwe!”. Ricordate? Perfino Masi era stupito per le lamentele del capo del governo.Per quelle telefonate, Berlusconi è indagato a Roma per concussione e minaccia a corpo dello Stato.
Durante un recente viaggio in Africa, proprio vicino allo Zimbabwe, in Tanzania (Dar es Salaam) e Zanzibar, e in Kenya, abbiamo voluto verificare qual è l’opinione sul nostro paese, l’immagine e la credibilità dell’Italia, che emerge dalla lettura dei giornali locali in inglese. Naturalmente è solo l’impressione di un viaggiatore e lettore che si trattiene pochi giorni sui luoghi. Tuttavia gli articoli e le foto pubblicate sulla situazione in Italia sono ugualmente significativi.

Sul Guardian (Tanzania, sabato 12 febbraio), un articolo su mezza pagina: “Berlusconi, il più bravo venditore. A dispetto di ogni cosa Silvio Berlusconi è ancora in carica. Il suo segreto? Lui ha il sole nella sua tasca“.

Il Daily Nation di Nairobi (mercoledi 16) ha un richiamo in prima pagina, con foto del cavaliere, a fianco di corrispondenze su problemi africani. Sotto l’indicazione “world” si legge la

presentazione: “Berlusconi verso il processo per sesso con minore”. E ancora: ” Costretto il primo ministro italiano a presentarsi davanti a tre giudici donne in aprile, accusato di aver comprato sesso da una minore”. Metà pagina 25 (foto anche di Ruby) è dedicata alla decisione per il giudizio immediato, e si dà conto che i legali di Berlusconi “comunque denunciano che il primo ministro è vittima di una caccia alle streghe da parte dei suoi oppositori politici” ! E poi che egli “non si dimetterà”. Il lettore africano si chiederà, sorpreso, come sia possibile una simile situazione in un paese democratico come l’Italia. E dirà: “Si meravigliano pure nello Zimbabwe”; e forse anche in Rwanda, dove il ministro per la gioventù e lo sport, Joshep Habineza, si è appena dimesso perché scoperto a divertirsi con alcune ragazze durante la festa di San Valentino.

Su The Standard (Kenya’s Bold Newspaper), richiamo nel sommario, e a pagina 37 ampio articolo, a fronte di un servizio da Kampala (Uganda): “Ora Berlusconi affronta il processo per lo scandalo sulla prostituzione”.
Scusate se è poco: questa è, purtroppo, l’immagine che nelle ultime settimane l’Italia trasmette all’Africa. Umiliante e devastante per il nostro paese. Mentre, ovviamente, molte pagine dei quotidiani dell’area, erano occupate dalle corrispondenze dal Cairo e dal ritiro di Mubarak, o dalla situazione in Sudan o dai rapporti con l’India. I giornali del continente africano non sono certo simili al “Financial Times” o all’ “Economist” o al “Washington Post” o al “New York Times”, tutti fogli, secondo la vulgata berlusconiana, suggestionati dai quotidiani italiani anti governativi e soprattutto covo di “comunisti”, “intellettuali snob di sinistra”, giornalisti “radical chic”. Queste categorie in Africa non esistono. Eppure per i lettori (e gli articolisti) della Tanzania o del Kenya, Berlusconi è il primo ministro italiano “grande venditore”, e pagatore di prostitute, ospiti nelle sue residenze. C’è da essere davvero orgogliosi di un tale statista.

9 commenti

  • ma noi italiani siamo fieri di avere un premier così
    altrimenti lo avremmo mandato già a casa.
    Siamo noi italiani che facciamo la figura dei pagliacci, non il premier.

  • Berlusconi è l’ultimo dei despoti del mediterraneo.Addirittura la stampa straniera afferma che stia intervenendo militarmente contro gli insorti libici.Dobbiamo aspettare che la sua corruzione,le sue cricche ci riducano alla fame per liberarcene anche noi?Non ci basta che stia facendo a pezzi la Costituzione,la democrazia,la magistratura,la libera stampa.Solo la fame ci farà reagire?

  • Senza considerare che adesso,grazie al servilismo pataccaro dimostrato nei confronti del raìs di Tripoli,non saranno da escludere rappresaglie nei nostri confronti. A ciò si aggiunga che l’ineffabile colonnello,nel tentativo di scaricare le sue responsabilità,ha già accusato l’Italia e gli Stati Uniti di essere i fomentatori della rivolta !
    Questo é il risultato di aver affidato il nostro Paese a un individuo ignobile,ignorante,irresponsabile come Berlusconi. Adesso basta,ma basta davvero.

  • Spero che ci rendiamo conto a che punto stiamo. Non tutti se ne rendono conto. A mio parere abbiamo già superato il punto di non ritorno. Ciò non vuldire che sono pessimista per il futuro, anzi il contrario. Però occorrerà mettere in piedi delle iniziative che diano consapevolenza della situazione in cui ci troviamo. Mobilitarsi va bene, ma la mobilitazione sporadica non porta a nulla. Le persone dimenticano facilmente, veniamo continuamente bombarditi di notizie, i problemi sembra che sia stati risolti ed invece ci sono ancora. Penso all’immondizzia di Napoli, alla ricostruzione dell’Aquila. Quindi, ritengo che bisognerà mobilitarsi in maniera permante sino a quando Berlusconi non cadrà. Che dio ci aiuti…

  • Tra l’altro, leggendo i vari commenti sulla situazione in Libia, pure l’Europa ci scarica, grazie al “sultano di Arcore”! Continuiamo pure a farci del male da soli, visto che buona parte degli italiani lo amano e lo ritengono una vittima dei Giudici…ma d’altronde, se vediamo genitori intervistati che se richiesti di un parere, vedi il caso Ruby, sottolineano che le ragazze fanno bene a vendersi a personaggi simili per i lauti guadagni incassabili, l’esteriorità e la grande visibilità possibile che ne possono derivare…

  • Anzichè essere in giro per l’Europa ad interloquire con i suoi colleghi ( ? ) in merito alla drammatica emergenza nord-africana,quell’idiota irresposabile e manigoldo sta a Palazzo Grazioli manovrando solo i propri,ignobili affari. Del resto, é cosa nota che nessun Capo di Stato europeo lo riceve più,coprendolo di ridicolo e di disprezzo. Come fa ad esistere ancora gente che ne prende le difese? C’è da esserne disperati.

  • è grave che anche la gerarchia ecclesiastica sia connivente e non prenda le dovute distanze. ancge lo si vendono per “un piatto di lenticchie” ma come dice Dante “caina l’attende”. Siamo proprio allo sfascio: il degrado morale e la corruzione,( anche ecclesiastica) non sono ulteriormente tollerabili.

  • Mia moglie è rientrata ieri dall’Uganda (lavora per una ONG umanitaria). Bene,in una cittadina chiamata Moyo , a 6 chilometri dal confine con il Sudan (potete immaginare quali problemi e quali tensioni allignino in quei luoghi), é arrossita per la vergogna,quando le sono state rivolte le seguenti parole : “Berlusconi bunga bunga ! Ma come ha fatto il 40% degli Italiani a votarlo?”. In Uganda,capite?

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