Ho messo questo cartello sulla mia porta, appena ho letto l’avviso di benedizione delle case.
“Caro sacerdote, quest’anno non voglio che lei benedica la mia casa”.
Avevo chiesto al presidente della CEI - insieme a tanti altri credenti – di non incontrare Berlusconi, come segno di distanza della Chiesa italiana verso un uomo che ha eletto il potere del denaro a valore assoluto, ignorando i bisogni degli ultimi.
La mia richiesta è caduta nel nulla. Anzi, peggio: ho assistito ad un incontro pieno di ipocrita formalità, ben lontano dall’evangelico “sì sì; no, no”.
Quindi la mia porta rimarrà chiusa, finché quella del Vaticano sarà aperta a chi usa il suo potere contro il più alto presidio etico del nostro Paese: la Costituzione”.
Un credente indignato.
*Masssimo Marnetto è il coordinatore di LeG Roma
Ritengo che per un cattolico (io non lo sono) sia doloroso rifiutare la benedizione della propria casa da parte di un sacerdote, ma comprendo tale decisione ed esprimo solidarietà. Un gesto di richiamo alla umile fede e non un gesto polemico.
Ciao Massimo,
hai ragione. Proprio ieri parlavamo nel nostro circolo del coinvolgimento della chiesa e dei preti. Quindi non sei l’unico a pensarci. Un annotazione solo: dovresti scrivere al tuo prete anche il perché.
perchè per chiedere le dimissioni di berlusconi avete bisogno di appellarvi ai cattolici ? sono sempre così reietti e derisi i cristiano -cattolici e ora avete bisogno di invocarli contro lo stato ?
si legge ovunque l’indignazione contro berlusconi, sembra che tutta l’italia sia contro berlusconi, come mai avete bisogno del giudizio dei cattolici ?
non è abbastanza forte e legittimo il giudizio dei magistrati ?
siete deboli !
Attenzione a non radicalizzare, perchè avrebbe solo la conseguenza di dare per scontata la politicizzazione a ogni livello, mentre sappiamo che non va proprio così.
Vanno mantenuti degli spazi liberi e anche se vediamo la chiesa schierata da una parte, la fede va vissuta a prescindere e sarà questo sentimento che porterà alla religione un vero valore.
Lasciamo che le nostre case vengano benedette, anche se il parroco fa il sermone berlusconiano. Lui è solo un “ministro”, la benedizione ha ben altra (e alta) origine!
Saluti.
Silvana
io ho imparato da molto tempo a distinguere la Chiesa di Cristo dalla Chiesa Istituzionale. La Chiesa di Cristo è il Popolo in cammino e l’istituzione è l’istituzione……a me ovviamente interessa la prima e spero che la seconda si converta. Grazier
Ricordo ancora, quand’ero bambino, questo “avvenimento” della benedizione in tempo pasquale. La casa pulita, le cose al loro posto e le altre nascoste che il prete non doveva vedere come la bandiera del PCI che mio padre teneva in bella mostra all’ingresso. Poi sono cresciuto e, senza mai condannare nessuno, ho fatto a meno di questo rito un po’ pagano e molto ipocrita che voleva affermare la presenza della Chiesa nella laicità dello Stato.
Salutissimi
Francesco
sono d’accordo!Cosa dice il Vaticano dei 7000,00 euro date a Ruby per abortire dal nostro nano?
D’accordo con Fiorenza, piuttosto che rinunciare alla “benedizione pasquale” ritengo più efficace e specifico manifestare il proprio distacco/dissenso dalle gerarchie vaticane attraverso l’8 per mille, destinandolo cioè invece che alla Chiesa Cattolica ad altra istituzione.
Questa iniziativa mi sembra più direttamente mirata contro gli scambi tra le attuali “indulgenze” e il benevolo atteggiamento del Vaticano verso il potere e i benefici economici con cui il governo ricambia (una forma di simonia del giorno d’oggi).
Caro Massimo, ho ancora negli occhi Giovanni Paolo II affacciato al balcone di Pinochet; ora lo faranno santo. Capisco il tuo risentimento, ma, come vedi, le cose del Vaticano (incluse quelle di oggi di Bagnasco), sono sempre più cose degli uomini (in verità lo sono sempre state) e sempre meno cose di Dio (e ne potremmo raccontare chissà quante!).
Il tuo rapporto con il tuo parroco è ancora cosa di Dio e può produrre frutti di Dio. Non incrinarlo e tienilo lontano dagli inquinamenti politici di qualsiasi tipo.
Cattolici,entrate nel tempio di Cristo ridotto a luogo di inganni e cacciate a scudisciate gli ipocriti farisei che l’hanno occupato.
Desidero rispondere al commento di Mara….
Ho letto i 10 interventi su… e uno in particolare miè rimasto impresso come una spina di pesce che si pianta in un posto inaccessibile della gola .
Tale “MARA”, su appena 6 righe, riesce a sintetizzare con ben 4 domande la paura dei cristiano-cattolici di dissociarsi dalla sicurezza derivante dal senso di appartenere ad un gregge che non ha bisogno di pensare per decidere cosa è giusto o cosa è sbagliato … c’è, più comodamente, chi lo fa per loro senza che debbano prendersi alcuna responsabilità … si rimettono a Dio!
L’indignazione non li tocca! è solo materia per gente che la prende a pretesto per condannare quei catto-cristiani, di cui ne fa parte, che non hanno il coraggio di prendere una posizione precisa.
Le sue domande, a ben guardarle, hanno il carattere inconfondibile di affermazioni che provengono dal più nobile senso dell’autorità indiscussa … IL LORO PADRE SPIRITUALE! che, così come gli insegna a capire come devono ragionare, gli insegna anche per chi votare, sempre togliendogli il fastidio della responsabilità di doversi spremere le meningi per crearsi un loro punto di vista personale!
Ancora, nomina “LO STATO” come se fosse un ente a se stante, di cui non ne è parte attiva, quindi costruttiva! ma poverina, lo vede come un’entità con cui deve suo malgrado averci a che fare … dal momento che è così pieno di tanti miscredenti che chiedono aiuto ai cattolici come lei … per sistemare le questioni spinose dalle quali LEI, tiene a far notare che, prende le dovute distanze … visto che certi generi di peccato non la sfiorano neanche!
In ultimo, si degna di concludere con un bel punto esclamativo che corona tutte le domande-affermazioni fatte, dichiarando senza mezzi termini …. SIETE DEBOLI!!!!!
Vedi Mara c’è una cosa fondamentale che non potrai mai capire, dal momento che è chiaro che tu e le persone come te trovano sicurezza nel “battersi il petto” ovvero pregare, ovvero chiudersi in quella cerchia di gente, benpensanti, che vedono le cose del mondo solo con gli occhi della paura derivanti dal timore del post-mortem.
Il tuo Dio, che è anche il mio, per darti il famoso posto in paradiso, vuole solo che durante la vita, dimostri di avere il coraggio di viverla nel giusto proteggendo i tuoi fratelli dagli INFAMI … a LUI non interessano le preghiere, se manchi alla messa della domenica o se ti confessi regolarmente … gli interessano solo le opere di bene che, concretamente, sei capace di mettere in atto con deliberata generosità d’animo … senza anteporre la malizia, il giudizio personale, peggio ancora le valutazioni di carattere opportunistico davanti alle azioni indirizzate al tuo prossimo … credimi, solo così potrai sentirti una vera cristiana; al di là dell’essere cattolica o meno … per LUI non è importante che “timbri il cartellino” tutte le domeniche!
Ci vediamo in paradiso…………….
Anch’io sono un cattolico, credente e praticante, molto indignato per la complicità che ha legato, e tuttora lega, una parte delle gerarchie a Berlusconi. Ho infatti trovato un punto di riferimento costante nel sito di Libertà e Giustizia, nonostante la differenza di idee rispetto a certi temi bioetici, perché adesso lo sforzo condiviso dev’essere quello di difendere democrazia, legalità e Costituzione. Non sono d’accordo tuttavia sulla proposta di rifiutare la benedizione (pasquale o, nella diocesi di Milano, natalizia): perché mai dovrei chiudere la porta al mio parroco o a una suora che non hanno nulla in comune con certe posizioni politiche e con spirito di abnegazione si pongono al servizio della gente del quartiere? L’ipotesi di “dirottare” altrove l’8 per mille sembra più praticabile ed efficace, ma pone anch’essa degli interrogativi; anche in questo caso il rischio è quello di sbagliare bersaglio, finendo col penalizzare le opere di solidarietà. La scelta, inoltre, potrebbe rivelarsi politicamente controproducente e mettere in difficoltà quelle figure, come il cardinale Tettamanzi, che s’impegnano per disegnare il profilo di una Chiesa evangelica, radicalmente diversa dalla Chiesa del potere. Bisogna, quindi, riflettere bene sul da farsi, trovando un modo al tempo stesso incisivo e costruttivo di manifestare il nostro dissenso. Potrebbe essere utile il contributo di cattolici che hanno una forte visibilità (penso a persone come Marco Travaglio) per dare un comune orientamento e una risonanza mediatica a questo malessere.
Questa presa di posizione mi riporta indietro nel tempo, quando, ancora bambina, il prete veniva per la benedizione a casa dei nonni . In tali occasioni il nonno, sempre contrario a far entrare il sacerdote, veniva chiuso dalla nonna in camera da letto. Così, mentre lui imprecava in dialetto veneto contro i preti , la nonna, di gran lunga più tollerante, alzando la voce per non far sentire al prelato quel che diceva il nonno, gli faceva fare rapidamente un giro ” molto ristretto” della casa e lo “accontentava” (così diceva ) facendogli dare ” questa benedetta benedizione ! “. Per questo , quando veniva il prete a bussare alla nostra porta , vedere tutto il trambusto che involontariamente creava era per me, un gran divertimento. Ed ecco perché, pensare oggi di non fare entrare il prete per protestare contro la politica della chiesa mi fa sorridere. Poi, parlando seriamente, penso anch’io con Giovanni che sarebbe meglio tener distinte le ragioni del nostro credo da quelle politiche . Pertanto, liberi di tenere la porta chiusa alla benedizione ma non necessariamente sentirsi in dovere di spiegare il per come ed il perché.
Capisco l’indignazione. E’ di molti credenti. A chi critica la Chiesa per il suo atteggiamento nei confronti di Berlusconi, e del potere in generale, dico sempre una banalità che tuttavia corrisponde alla verità, “Il Vaticano non è la Chiesa”. Perlomeno, non la rappresenta interamente. Magra consolazione? Forse. Ma la Chiesa è un corpo di appartenenza assai più vasto di quello rappresentato dalla CEI, e le posizioni, all’interno di una realtà così composita, sono molteplici.
In tutta la sua storia bimillenaria la Chiesa (comodità espressiva che sottointende la Chiesa di Roma), ha sempre fatto della Realpolitik il proprio strumento politico distintivo. Si è accordata più o meno sempre con i poteri di turno per avere i propri vantaggi, basti pensare a Napoleone e Mussolini. Chi sia Berlusconi lo sanno benissimo in Vaticano. Si può solo sperare che il disagio di tanti credenti faccia breccia nelle gerarchie più alte. In ogni caso, non illudiamoci, a uno Zapatero, dalla condotta di vita sobria ma con idee fortemente laiche, si continuerà a preferire un individuo moralmente spregiudicato, purché accolga l’agenda di desiderata stilata nelle Sacre Stanze.
da mo’ che non ho più rapporti nemmeno formali con santa romana chiesa da cui vorrei dimettermi. e il mio 8per mille mai dato a loro. speriamo che a milano non arrivi al posto di tettamanzi scola, di cl che è già abbastanza potente con formigoni e company. ma siamo proprio sfortunati ci mancava anche natzinger come papa!
Io non pretendo che si dia una ripassatina al senso della Pasqua nel cattolicesimo, ma se per dare un segno di malessere alla Chiesa, per via del suo atteggiamento nei confronti del Berlusca, si chiude la porta ad un messaggio di pace (che poi è di resurrezione ma fa niente) siamo fritti.
Già non mi pare costruttivo per i laici tenere chiusa la porta ad un illuso che passa di lì ad augurare speranza, ma un cattolico che per quella ragione non apra si è bevuto il cervello.
daniloalbini
Da accolito della Diocesi di Foligno, sposato, due figli/e, vado nelle case a benedire. Non giudico mai nessuno. Le persone che molti dicono lontane sono più “vicine” al Signore di quanto tanti pensano. Cerco di portare speranza e nessuno è peggiore di me, probabilmente. La carità, che è Amore, tutto scusa e parlare fraternamente è tenero, vero, allarga il cuore, ci fa sentire tutti più vicini. Ognuno con le proprie difficoltà, i propri peccati. Allora, dopo aver pregato con semplicità, si può anche benedire. Perchè tutto il bene entri in quella casa e in ogni cuore, ogni mente. E non c’è nessuna casa che non ne abbia bisogno….
non sono italiano e quindi è possibile che non ho capito bene il fulcro del dibatito…
Berlusconi è una persona pubblica scelta dai citadini (laici) e non un rapresentante del Vaticano nominato diretto. Sbaglio?
Il rifiuto del Vaticano di dialogare con questa persona sarebbe un affronto a tutti i votanti di Berlusconi (cosi penso io).
Quanto riguarda te, fratello credente indignato, non pensi che sarebbe meglio aprirti ad un sincero dialogo che di dittare agli altri come devono fare?
Ciao e pace a te!
Guardi alla fine peggio per lei… l’unico che ci rimette sopratutto se credente, anzi “se” credente dovrebbe capire che il “sacerdote” in questo contesto non c’entra nulla.