Oltre le dimissioni: una nuova legge elettorale

Le raccolte di firme sono iniziative condivisibili, ma purtroppo non riescono a ottenere il necessario cambiamento. Considerato il grave attacco ai principi democratici messo in atto da Silvio Berlusconi e dai suoi seguaci, è tempo di avviare iniziative ulteriori volte al raggiungimento di quei risultati che sino a questo momento sono mancati. L’obiettivo della società civile dovrebbe essere non solo e non tanto ottenere le ovvie dimissioni di Silvio Berlusconi, ma piuttosto che siano raggiunti i seguenti risultati minimi fondamentali:
1) Riforma della legge elettorale in modo da consentire la scelta degli eletti.
2) Promulgazione di una seria legge sul conflitto di interessi.
3) Promulgazione di una legge che impedisca eccessi di concentrazione nei media (giornali, riviste, televisioni, case editrici) e che obblighi a cedere la quota superiore ai limiti di legge, ove esistano concentrazioni eccessive all’atto della promulgazione della legge. Nessun gruppo privato dovrebbe possedere più di una rete televisiva.

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35 commenti

  • anch’io penso che ci sia una contraddizione nell’articolo a proposito di raccolta di firme. Sembra invece chiaro che LeG debba trascendere il suo statuto, mettendosi a “far politica”, promuovendo, sulla base di un “programma”, fattivi contatti tra le varie opposizioni: qui le firme non servono, servono azioni.

  • Quello che mi spaventa è vedere che giorno per giorno, oramai da anni, si sta perdendo da parte del potere politico il senso del servizio allo stato, ai cittadini, alle istituzioni.
    Proviamo a voltarci indietro di qualche anno : cosa avremmo detto e fatto per un Degasperi, un Rumor, un Fanfani, un Pertini o anche un Berlinguer o un Ochetto, processati per concussione e prostituzione minorile ? Provate a immaginarlo : forse i giovani non ci riescono, abituati come sono, ma quelli con più di 50 anni non avranno difficoltà a trasecolare.
    Il caimano dice di essere tranquillo; qualche settimana fa diceva di divertirsi.I suoi scagnozzi fanno muro e anzi spargono veleno e fango a piene mani.
    Ma siamo sicuri che non sia possibile ad esempio una clas action di Cittadini normali che chiedano l’interdizione per manifesta incapacità e disonestà.
    Il caimano si chiede chi pagherà le spese dei suoi processi quando lui ne uscirà assolto.
    Io cittadino mi chiedo : chi pagherà per lo sputtanamento mondiale che il mio Paese ha avuto a cauca sua ?
    Ero a Milano al Palasharp e a Torino tra i 100.000 com mia moglie e mia figlia : ma ho paura che non basti.

  • Per fare ciò occorre una solida maggioranza che si può ottenere solo con una “grossa coalizione”, quindi se non ci si allea non si vincerà mai . Quindi bisogna raccogliere tutte le forze disponibili disposte a far cadere il sultano senza che nessuno metta preclusioni su altre forze. Si fa una nuova legge elettorale si prova a fare una legge sul conflitto d’interessi e poi si torna alle urne con una legge che garantisca più democrazia . E sbagliatissimo andare a pietire alleanze con la lega che non ha nessuna intenzione nè di abbandonare il sultano nè di allearsi col Pd oltre che vergognoso e poco dignitoso. e la smettano quelli di sinistra di storcere il naso, se Fini è utile per far cadere il nano usiamolo, mica ci dobbiamo giurare eterno amore!!!

  • @Giuliana Carugati.
    Non è chiaro se con il suo intervento Lei auspichi o meno che LeG “trascenda il suo statuto”.
    Comunque non mi pare che questa azione di sensibilizzazione sarebbe trascendere lo statuto. Qui sono in gioco principi troppo importanti, che sono alla base del senso di una associazione come LeG.
    Se riteniamo che le opposizioni siano – almeno in parte – diverse da chi ci governa (e io lo credo) possiamo sperare che una vasta raccolta di firme le sensibilizzi. Se poi questo non servisse allora… “Il re è nudo” non varrebbe solo per B.

  • Sono sempre d’accordo con tutto quello che proponete, tuttavia se le opposizioni non trovano una minima unità, anche solo per cambiare la legge elettorale, che speranze ci sono?

  • A proposito delle dimissioni, parto dall’editoriale di oggi de Il Fatto Quotidiano per comprendere COME (e perchè) LE SI VUOLE , il che getta le fondamenta per le vostre giuste e lecite proposte (ovvero: oltre alle idee ci vogliono gli uomini giusti…chi sono?!?):

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/02/16/ripeterlo-e-perfino-inutile-in-qualsiasi-altra/92341/

    Riporto il mio post su FB:
    “Si è detto che Berlusconi si DEVE dimettere PERCHE’ HA MINATO E MINA LA CREDIBILITA’ DELLO STATO, E QUINDI METTE A RISCHIO IL PAESE, ma si è anche detto che, essendosi ARROCCATO A PALAZZO CON UNA MAGGIORANZA TECNICA MA NON REALE, non lo si può sfiduciare, quindi siamo in un vicolo cieco!
    Ecco, il Fatto oggi ha indicato una soluzione DI DIRITTO: si dimettano TUTTE LE OPPOSIZIONI DA TUTTE LE COMMIS…SIONI E DA TUTTI GLI INCARICHI ELETTIVI!
    Non potendo esistere un Parlamento DEMOCRATICO SENZA OPPOSIZIONE, il Presidente della Repubblica E’ COSTRETTO IN PIENA SOLITUDINE A SCIOGLIERE LE CAMERE ED IL GOVERNO, INIZIANDO LE CONSULTAZIONI PER IL DOPO!

    Ma cosa succede se, entro POCHE ORE, le opposizioni NON LO FANNO? Si macchiano dello STESSO REATO POLITICO IMPUTATO A BERLUSCONI, ergo MINANO LA CREDIBILITA’ DEGLI ELETTORI VERSO GLI ELETTI (ovvero, non si fidano più che un eletto vada a rappresentarli, quanto a farsi gli affari suoi, cosa risaputa come la Vox Populi di Tangentopoli ma in questo modo AFFERMATA COME PRINCIPIO ANTICOSTITUZIONALE!).

    Di più: il NON FARLO è IL SUICIDIO FINALE PER LA SINISTRA, che CONSEGNA DI FATTO LA CREDIBILITA’ DELLE IDEOLOGIE E DELL’AZIONE DI GOVERNO/OPPOSIZIONE in mano a chi finora E’ STATO ESCLUSO DEMOCRATICAMENTE DAL PALAZZO, ovvero Vendola e Rifondazione Comunista!”

    Dato questo preambolo, se NESSUNO IN PARLAMENTO SI IMPEGNA REALMENTE PER RISPETTARE I PRINCIPI che qui giustamente si difendono…con chi dovranno essere realizzate queste leggi, per non cadere in un POST-BERLUSCONI UGUALE O PEGGIORE DELLO STESSO BERLUSCONI?!?

  • Sono d’accordo con Giorgio che con il suo intervento esprime i miei stessi interrogativi, le mie stesse perplessità.
    Sono convinta che nel DNA del “caimano” ci sia molto del DNA di tantissimi Italiani. In tanti anni lo hanno acclamato, si sono riconosciuti in lui, hanno ammirato questo potente ricconissimo cui tutto è possibile: far fessi gli idealisti, gli onesti e perfino la Giustizia. Temo che sarà necessario tempo per estirpare e guarire dalla corruzione, dalla spudoratezza seminata in terreno fertile. Da dove cominciare? Senza dubbio dalla vera informazione, che deve essere capillare, battente e paziente, al fine di migliorare la cultura. Le informazioni della TV spesso sono incomplete, raggirate, o ignorate o troppo sopra le righe. I programmi di 1a serata risentono d’insensatezza e volgarità diffuse. Occorre soffrire d’insonnia per seguire qualcosa di interessante. Insisto sulla TV perché risaputo che l’Italiano medio legge molto poco e la “informazione” o il “divago” li attinge da questa fonte. Anche se ci si libererà della persona (che in Francia chiamarono da subito “BURLESCONI”), ci sarà molto da fare…

  • LA CASTA E’ IL PROBLEMA VERO DEL PAESE! E B. ne è il profeta, il logo, la punta di diamante.

    E per battere la casta c’è già un popolo unito: quel popolo che al 92% dichiara di non aver fiducia nella politica e 86% di non averla nel Parlamento (rapporto iltaliani e lo stato 2010 by Drmos).

    E c’è uno strumento perfetto nella COSTITUZIONE per aggregare questo popolo per battere e abbattere la CASTA:

    LA DEMOCRAZIA DIRETTA INSITA NELL’ART.71: la proposta di legge di iniziativa popolare, rafforzata dall’art.1: la sovranità appartiene al popolo. Un decalogo di leggi, le più attese, sostenute da 10/15 milioni di firme e SARA’ LA SOCIETA’ CIVILE A DETTARE LE LEGGI ! Non la casta!

    Ogni altra via che coinvolga parte della casta e delle forze politiche, provocherà divisioni e schieramenti contrapposti e bloccanti!

  • Dobbiamo valutare tutte le iniziative a difesa della democrazia. Oltre allo strapotere mediatico del caimano, bisogna contrastrare le manovre alla Scilipoti. Occorre tenere alta l’attenzione e la concentrazione dell’opinione pubblica.

  • E’ la prima volta che intervengo su questo sito. Di solito lo faccio sui vari blogger del Fatto Quotidiano ma, questa volta, mi sembra nuovo, diverso. Concordo con Rugarli sulla necessità di costringere i partiti di opposizione ad allearsi, ovviamente solo per la contingenza, per realizzare quelle tre o quattro cose che devono essere immediatamente fatte se si vuole che il Paese non vada ad una pericolosa deriva “egiziana”. Dunque, secondo me bene ha fatto Bersani (era ora!) a fare una proposta chiara alla Lega. Adesso il cerino è in mano sua e sembrerebbe che stia valutando l’ipotesi di passarlo a berlusconi. Bene ha fatto D’Alema nel proporre la “grande coalizione”. Almeno due proposte che possono convincere una larga parte di elettorato fino ad ora lontano dalle urne a causa, anche, della litigiosità dei contendenti. Dal più piccolo al più grande. E nel più grande di essi, fra le sue correnti. Veltroniani in primis. Oggi ho sentito Vendola che fino a ieri negava la possibilità di un’alleanza temporanea con Fini & co. Oggi ha accettato l’idea ed ha anche proposto il nome del leader in Rosy Bindi. Meglio di così non si potrebbe iniziare. Un ostacolo è già virtualmente rimosso. Adesso tocca a Fini ed a Casini vedere se sono coerenti con l’idea di far dimettere berlusconi o se lo sono soltanto a parole. L’occasione è quella “storica”. Di far parte di un nuovo gruppo che si darà regole nuove, certe e democratiche e che rimetterà l’Italia in carreggiata. Ottima l’idea di Rugarli di istituire presso L&G una commissione che prepari un programma nel senso sopra detto e che lo sottoponga ai partiti della coalizione. Con la raccolta di firme -trasversale ai partiti- si potrebbe far notare ai partiti stessi quali cose chiede la famosa “base” da loro sempre sbandierata ma altrettanto sempre ignorata.

  • Ho letto con molto interesse l’articolo e credo che sia una cosa di buon senso creare le condizioni affinché ci sia un cambiamento del paese all’insegna della democrazia e del recupero del senso civile e civico che paurosamente si sta spegnendo. Altra mia speranza é che una volta arrivati a una situazione normale ci siano schieramenti in grado di ridare dignità alla politica, nel frattempo teniamo sempre alta la schiena e attivo il nostro cervello. Abbiamo bisogno di una classe politica che sia capace di rinnovarsi nei fatti, che sappia guardare al di là del proprio naso, competenze e volti giovani ci sono perché alla fine (come diceva Gramsci) “c’é bisogno di tutta l’intelligenza per il cambiamento”, avanti tutta!!!

  • C’è una contraddizione insanabile fra la richiesta di una nuova legge elettorale e la constatazione che la maggioranza dei parlamentari è invischiata (volontariamente?) nel sostegno a B. La sola cosa che dipende da noi è la prosecuzione e l’ampliamento della mobilitazione della gente. All’interno di questo problema c’è poi quell’autentico scandalo della spaccatura fra i sindacati del lavoro dipendente. Sono sempre più sorpreso che il PD (il mio partito) non metta i piedi nel piatto di questa questione di enorme rilevanza.

  • Sono tre punti importantissimi, per eliminare la occupazione fraudolenta di questa gentaglia dentro le istituzioni. ci hanno resi schiavi delle loro menzogne,indebitando il popolo italiano fino al collasso, ingannando gli italiani con legge elettorale che le permette di occupare a vita i due rami del parlamento, si sono venduto un enorme patrimonio dello stato, come le ferrovie, autostrade, elettricità, Alitalia, terreni demaniali, palazzi storici, ecc. il tutto costruito dal duro lavoro degli italiani residenti e quelli sparsi nel mondo. Se non ci si muove in tempo oltre hai debiti, arriverà una grande carestia. Se mi e permesso io aggiungerei hai tre punti descritti, la revisione degli stipendi dei parlamentari e senatori e alti funzionari. Per il momento e tutto poi si vedrà Viva L’Italia

  • Sono pienamente d’accordo con la proposta di Rugarli e penso che vada attuata prima possibile perché ci troviamo in una situazione gravissima ed estremamente pericolosa.
    Come ha già indicato Vendola nella sua intervista di oggi, Rosy Bindi potrebbe essere la persona adatta a guidare una coalizione di emergenza democratica che si ponga questi obiettivi. Oltre a preparazione culturale ed esperienza, ha dimostrato di avere dignità e spina dorsale.

  • Chi dovrebbe varare una nuova legge elettorale? Non certo questa maggioranza, composta di persone messe in lista dal sultano Berlusconi grazie alla legge porcata di Calderoli, che consente il controllo totale delle candidature alle segreterie centrali dei partiti. A mio avviso le opposizioni, riunite tutte in un nuovo CLN, dovrebbero chiedere un governo tecnico di scopo, o, in subordine, andare alle elezioni per creare un governo a tempo, con l’unico scopo di cambiare le regole del gioco, varando cioè una nuova legge elettorale e togliendo a Berlusconi lo strapotere televisivo, che finora ha truccato le partite elettorali e creato dei governi, ricordiamocelo bene tutti, del tutto illegittimi, perchè ottenuti in un contesto di totale disparità di informazione. Finora Berlusconi ha giocato le partite elettorali con 11 giocatori in campo contro 5, per di più col favore delle gerarchie vaticane e delle organizzazioni malavitose.
    Nell’immediato i cittadini possono solo continuare a raccogliere firme e manifestare, ma a livello strategico, sul lungo periodo, occorre non solo una partecipazione politica decisamente più ampia, ma soprattutto OCCORRE UN SALTO DI QUALITA’ NELLE MODALITA’ DI PARTECIPAZIONE.
    Se i nuovi militanti entrano nei vari partiti senza la conspevolezza che devono da subito contrastare lo strapotere delle nomenklature e ottenere il diritto dei militanti di decidere le candidature, collegio per collegio, senza interferenze romane dei big del partito, allora non c’è speranza. I militanti devono anche conquistarsi i diritto di decidere l’utilizzo delle risorse del partito. Se nei vecchi partiti questa rivoluzione dal basso, PER CREARE UNA STRUTTURA ORGANIZZATIVA A RETE E NON A PIRAMIDE, non è possibile, allora è meglio creare un nuovo partito, che si qualifichi presso l’opinione pubblica proprio come partito della base. Personalmente temo che sia molto difficile cambiare i vecchi partiti: quando ho provato a chiedere in IDV di modificare l’attuale statuto nettamente centralistico, sono stato espulso, nell’indifferenza degli altri militanti (che conoscono lo statuto ancor meno di quanto i cittadini italiani conoscono la Costituzione). Se questa è la democrazia di base, per l’Italia c’è ben poco da sperare. Anche SEL ha uno statuto piramidale, aggravato dal personalismo del nome Vendola sul simbolo (idem per Di Pietro). Quanto al PD, le primarie non sono affatto una garanzia di democraticità di base, sia perchè sono facilmente inquinabili dalla malavita e dagli avversari politici, sia perchè le persone che votano alle primarie sanno, dei candidati, quello che hanno loro raccontato i media, gestiti di solito dai poteri forti. Solo i militanti che fanno realmente politica (non i semplici iscritti che si limitano a pagare una tessera) conoscono realmente i candidati, perchè hanno lavorato assieme a loro per anni (naturalmente si dovrebbero candidare solo persone che si sono date da fare nel partito almeno per due o tre anni, anche per evitare soprese alla Scilipoti: non è giusto nè proficuo che venga candidato qualcuno perchè è stato presentatore televisivo o calciatore o velina o chissà che cos’altro, al di fuori delle competenza richieste per fare politica). Scusate la tirata, ma SENZA UN MODELLO FEDERALISTA DI BASE, A RETE, NON SI VA DA NESSUNA PARTE. Il personale politico che si è fatto strada grazie a compromessi, cammelaggi e cooptazioni dall’alto, una volta arrivato alla poltrona, continuerà a riprodurre questi metodi malsani per sempre.

  • io credo che una larga alleanza/nuova maggioranza sia condizione indispensabile per mettere a tacere il solito refrain che B. è votato dalla maggioranza degli elettori.
    Perchè è chiarissimo che lui non ha nessuna percezione della realtà e di se stesso e logicamente le richieste delle sue dimissioni non fanno che rafforzare la sua volontà di rimanere (non è escluso che se lui se ne andasse si scoprirebbero altri gravi abusi commessi da lui e dalla sua cosca). Quindi occorre una coalizione che dimostri che esiste una nuova maggioranza, differente da quella attuale.
    Le cose da fare sono moltissime, vent’anni di sultanato hanno corrotto le istituzioni e i cittadini, il sentimento morale, anche il senso del bello e della cultura.
    Quando penso alla visione del mondo che esce dalle intercettazioni delle ragazze di Arcore, mi sento disorientata e mi chiedo come è possibile compromettere così gravemente il futuro di quelle giovani.
    Quando la ragazza Minetti dice di essere stufa della situazione e di desiderare di sposarsi e fare dei figli, mi viene da pensare quanto questa semplice aspirazione (una vita come tante, magari con uno stipendio che ci devi stare attento a ogni spesa) sia stata bruciata dall’ambiente in cui sta adesso. La vita della ragazzina Ruby che tefona al potente, gli estorce cifre da capogiro, fa parte del suo harem e appare su tutti i giornali, esce distrutta da questa storia e il suo futuro quale sarà? come potrà recuperare relazioni equilibrate con le cose?
    Anche della distruzione psicologica e sociale di queste ragazze, il signor B. dovrebbe essere incriminato.
    Quanto a raccogliere delle firme, ora basta davvero! ci vuole il polsino dei tennisti per reggere a tutte le raccolte!!!! E’ ora di muoversi.
    Coraggio.
    Saluti.
    Silvana

  • non possiamo più permettere che il nano distrugga ulteriormente la dignità degli italiani che hanno valori come legalità, moralità, rispetto delle istituzioni.

  • Dice Rugarli: “Se le opposizioni convergessero sull’idea di presentarsi unite alle elezioni … con l’obiettivo di ottenere in una breve legislatura “costituente”…
    NON CAPISCO! Si uniscano prima, se sono capaci di tanto! SI COSTITUISCANO ORA! Se gli oppositori dell’attuale maggioranza sono in grado di individuare obiettivi comuni, debbono mostrarlo ORA: sgretolare l’attuale maggioranza ed approvare una nuova legge elettorale.
    Io non voto nessun partito che si presenti con questa legge.
    Su questo chiediamo il lavoro del Presidente della Repubblica: cambiare PRIMA la legge elettorale. GZ

  • @Giuliana Zanelli
    Mi scusi: ma se non hanno la maggioranza parlamentare tutti assieme, come potrebbero approvare una legge elettorale? Serve un nuovo voto per ottenere una solida maggioranza parlamentare. E per ottenere la maggioranza servono idee programmatiche largamente condivise…

  • ok per i punti 2 e 3 una riflessione per il punto 1 dire che non funziona vuol dire che i dirigenti dei partiti non sanno scegliere, e quindi è palese uno scollamento fra dirigenti e elettori. più volte io non ho votato perchè mi venivano proposti dalla mia parte candidati a me sgraditi.
    quindi si può intravedere in questa legge un gradino aggiuntivo di gradimento di contro una maggior assenteismo e un maggior impegno nel definire i candidati da parte dei dirigenti.
    l’elettore dopo il 92 è più libero nella sua scelta io non avrei mai votato galleano .

  • Ero al Palasharp e faccio di sicuro parte della “minoranza etica” di cui sparla l’opinionista(che brutta parola!) Ferrara ma per mia innata autonomia parlo molto con chi la pensa diversamente da me e fa attività che lo portano a problematiche concrete. Chi non crede che Berlusconi dovrebbe dimettersi dice di preoccuparsi dell’economia, economia che dà da vivere a tanti……Visco e Bersani facevano danni alle piccole imprese per assenza di concretezza e ignoranza delle realtà…..sembra invece che Tremonti lavori meglio…….certamente il punto di vista di chi vive di stipendio può essere più teorico di quello di chi ogni giorno ha da correr dietro ai problemi concreti………………………..quindi non vorrei rischiare una visione settoriale…….adoro S.Latouche, ma gli operai della FIAT voglion continuare a costruire auto……….chi può allargare la mia visione?

  • Sono d’accordo sul fatto che occorrerà
    raggiungere gli obiettivi minimi
    fondamentali citati da Paolo Riccardo Rugarli.
    Impegnamoci tutti per riavere uno
    Stato democratico.

  • sento dentro di me una rabbia impotente di fronte allo sfacelo che B. giorno per giorno ,con l’aiuto dei suoi accoliti,sta facendo nel nostro paese.Chiedo a LEG e a tutte le forze che hanno a cuore il bene dell’Italia di intraprendere tutte le azioni possibili per contrastare lo strapotere berlusconiano.Siamo amareggiati e stanchi di assistere a questo spettacolo indegno di una democrazia.FERMIAMOLO.So che è difficile ,ma tutte le forze di opposizione,superando le reciproche diffidenze e rivalità,per una volta guardino al bene del Paese e si uniscano per fare una nuova legge elettorale e rinnovare il parlamento.Poi si ricominci a ricostuire.

  • La mia personale previsione (vorrei tanto sbagliarmi) è che nessuna iniziativa politica porterà a risultati concreti prima delle elezioni del 2013, perché la capacità di corruzione e intimidazione dell’attuale blocco di potere è enorme; il rapporto con le controparti confinanti si riduce a una questione di prezzo, sotto qualunque forma; la tenuta del governo perciò è assicurata e nessuna legge non gradita passerà. Anche gli effetti dell’iter giudiziario non si faranno sentire, perché i servitori governativi e parlamentari continueranno a confezionare leggi speciali a catena, destinate sì ad essere bocciate dalla Corte Costituzionale, ma bastanti a guadagnare di volta in volta il tempo che serve per andare avanti senza intoppi. L’opinione pubblica internazionale, per quanto schifata, si aspetta che a cambiare il corso delle cose siano i cittadini italiani e, salvo rivolte tipo Egitto, la prossima occasione all’orizzonte è data comunque dalle elezioni legislative. Ne deduco che quello che conta è prepararci per bene e per tempo a tali elezioni; in questo senso ben vengano le proposte che leggo.
    Certo, di qui ad allora i danni arrecati alla nostra comunità e alla sua convivenza civile possono diventare spaventosi. Di fronte a questa prospettiva capisco il desiderio di tentare una sortita subito (battere il ferro fin che è caldo), ma allora occorre davvero qualcosa di molto incisivo, che probabilmente richiede un coordinamento fra piazza e parlamento e prescinde dalla realizzazione immediata di una grande alleanza. Da questo punto di vista serve un piano di azione forte e perseverante, utile, se non altro, a ottenere lo scioglimento quanto più possibile anticipato delle camere. Essa potrebbe comprendere:
    vivace e metodico ostruzionismo alla cosiddetta riforma della giustizia, mettendo in evidenza non solo i privilegi di alcuni disonesti a danno della comunità, ma anche e soprattutto i danni agli onesti che si trovano nella condizione di difendere un torto subito;
    inondazione di proposte di ogni genere, da sottoporre a discussione nelle commissioni e in parlamento, mirando al duplice obbiettivo di richiamare l’attenzione su temi di interesse per i cittadini e di rallentare mediante intasamento l’ondata di provvedimenti indecenti ad personam;
    su temi di particolare richiamo, anche tentativi di referendum, per esempio per la riproposizione dell’abolizione del vitalizio ai parlamentari (che è una delle attrattive per il loro indecoroso mercato);
    iniziative atte ad esaltare le contraddizioni o le debolezze della maggioranza; per esempio mozioni riguardanti lo stop alla violenza da parte del noto terrorista Gheddafi e la solidarietà alle vittime della sua repressione.
    Ciascuno di questi titoli richiederebbe di essere articolato per dettaglio, metodo, coordinamento e priorità. Sarebbero comunque azioni complementari e non alternative a una solida preparazione per la futura competizione elettorale.

  • Non possiamo più rinviare. Dobbiamo trovare un modo per testimoniare tutti i giorni la nostra ferma indisponibilità a sopportare ulteriormente questa situazione. Non fare niente significa assumere la responsabilità di ciò che Berluscono sta progettando di fare. I partiti non sembrano in grado di trovare coesione. Una riunione dei coordinatori per definire come tentare di fare rete con tutte le altre associazione e i movimenti. Una proposta: occupare pacificamente il territorio nelle piazze italiane, tutte, dalle grandi città ai piccoli paesi, almeno un’ora al giorno, dalle 18.30 alle 19.30?

  • Una proposta concreta:
    Il “momento”, che perdura dal 1994 continua ad essere gravissimo e, se si andra’ ad elezioni con l’attuale legge elettorale che nessuno, a cominciare dal sig.B, per continuare con V. (Veltroni) ha voluto cambiare quando sarebbe stato possibile, nell’ultimo semestre del Governo Prodi ancora, rischia di diventare tragico per le sorti gia’ traballanti della democrazia italiana.
    Condivido il senso generale dell’invito, che tuttavia in concreto, contradditoriamente, e’ divenuto un ulteriore appello, oggettivamente.
    Mentre e’ necessario “intervenire”, cioe’ “agire”.
    Chi e come?
    Insegnava Machiavelli che i profeti “armati” “vinsono e li profeti disarmati ruinorno”.
    Dove per “armi” si intendono idee salde e principi fermi, una forza che e’ il bisogno di democrazia, erivante dalla crisi in atto.
    Occorre chiarezza e lucidita’nell’individuazione degli obiettivi e dei mezzi.
    Non e’ affatto scontato ne’ “ovvio”, se non nei buoni prpositi del profeta “disarmato” che B. si dimetta.
    E’ vero invece che prima o poi si andra’ alle elezioni.
    E con l’attuale legge elettorale e l’opposizione divisa, c’e’ il serio rischio, se non la quasi certezza che B con Bossi vinca di nuovo con il processo di Milano ed altri in corso.
    E anche in caso di condanna in un qualche grado di giudizio, il rischio di un “corto circuito” e’ altissimo.
    Occorre dunque una Alleanza la piu’ ampia possibile, promossa e stimolata dalla societa’ civile, che spinga i partiti di opposizione a concentrarsi su pochiei ed essenziali punti, ciascuno mantenendo la propria identita’, apertamente dichiarata, su tutto il resto:
    Insomma. lil FLN da B. , per usare l’espresione indimenticabile dell’indimenticabile Maestro Paolo Sylos Labini del 2001, al Cinema Eliseo di Torino, quando mille coraggiosi, i cui nominativi vennero pubblicati da “Libero”, anticipazione del metodo Boffo, con il titolo “I mille che voglino sfasciare il Cavaliere”, si riunirono intorno all’appello lanciato da Bobbio, Galante Garrone, Sylos Labini e Pizzorusso per battere col voto la c.d. “Casa delle Liberta’”.
    Nessuno ascolto l’appello diffuso da Giustizia e Liberta’.
    Ma non e’ mai troppo tardi.
    I punti:
    1)Riforma della “porcata” da chiamare col proprio nome, ma certo non riduttivamente solo per indicare la preferenza, su cui anche Calderoli, in un’occasione si e’ detto d’accordo: ma chiaramente per eliminare innanzitutto il premio di maggioranza che, dato alla sola forza politica di maggioranza relativa, fa si’ che la porcata sia oggettivamente la riedizione, peggiorata, della Legge Acerbo del 1923, che consenti’ al Cav. dell’epoca di prenedre il potere, addiritturcon una maggioranza piu’ bassa di querlle del nuovo Cav..
    2)una seria legge sul conflitto di interessi, che significa, innanzitutto senza giri di parole, ineleggibilita’ ovvero incompatibilita’ a ricoprire cariche di governo, a carico dei proprietari di quote significative e non solo degli amministratori di societa’ che abbiano rapporti contrattuali con lo Stato e ogni altro ente derivato;
    3)Una seria legge antitrust, in specie in ambito dei media, televisione e stampa non solo scritta.
    Come ha scritto Sartori, tutti i partiti d’opposizione dovrebbero essre d’accordo, in teoria.
    Occorre allora sfidarli sul campo e per non stare con le mani in mano, promuovere subito un referendum, semplicissimo, che intenda abrogare auantomeno poche parole della “porcata”: quelle che consentono il premio di maggioranza.
    Sarebbe un segnale forte, che avrebbe forza anche pedagogica.
    Chi non comprende che concedere ald una forza che raggiunge il 30% o giu di li’ dei voti validi ( senza contare astenuti sempre piu’ numerosi e voti annullati) il 55% dei seggi e’ follemente antidemocratico?
    Ci proviamo?

  • @antonio caputo
    Il referendum è solo abrogativo. Per il referendum bisogna raccogliere 500 000 firme ed i tempi rischiano di essere strettissimi. I due altri problemi rimarrebbero inevasi. Se le opposizioni si presentassero unite su questi obiettivi minimi, indicando agli elettori il Presidente del Consiglio dei Ministri, secondo il mio personale parere Ciampi, ed avessero tutte assieme la maggioranza parlamentare, il Presidente della Repubblica darebbe a questa persona indicata l’incarico. Per realizzare questo obiettivo, le opposizioni potrebbero riunirsi e decidere in poche settimane. Diamoci obiettivi possibili. La raccolta di firme serve a convincere le opposizioni, questo è un obiettivo fattibile, a portata di mano. In http://www.opposizioniunite.it si raccolgono le adesioni (200 sino ad ora).
    Grazie
    Paolo Rugarli

  • sono perfettamente d’accordo. La unione non deve essere fermata dalle divisioni ideologicìhe o peggio ancora personalistiche. tutti coloro che sono scandalizzati per la guida personalistica e aziendalistica di questo governo devono unirsi. Per poi dividersi se lo vogliono, al momento del voto. L’unione deve essere immediata, per affrontare un caso di emergenza nazionale e deve intervenire su 1) RIFORMA LEGGE ELETTORALE. Su 2) CONTRO CONFLITTO DI INTERESSI. Contro: 3)CONCENTRAZIONE DI INTERESSI.
    AGGIUNGEREI:4) MAGGIORE CONTROLLO SULLE VOTAZIONI. 5) Legge chestabilisca l’ASSOLUTA INCOMPATIBILITA DELLE CARICHE RAPPRESENTATIVE CON SOSPETTI DI CONNIVENZE CON LE MAFIE. Gli italiani non possono essere rappresentati da persone sospette di gravi connivenze con le associazioni criminali. E che con la scusa del garantisco rimangono vent’anni in carica.
    Grazie, Dacia Maraini

  • Gentile Signora Maraini,
    se come penso Lei è la scrittrice e l’intellettuale che tutti amiamo e stimiamo, il Suo parere acquista un’importanza particolare. La prego dunque di voler prendere visione del sito http://www.opposizioniunite.it e, se è d’accordo, di contribuire a diffondere la informazione sull’esistenza di questa iniziativa, nata da semplici cittadini.
    Grazie infinite

    Paolo Riccardo Rugarli

  • Bisogna andare al voto subito!
    Ma come fare se il Governo non si dimette ?
    Chiediamo (come e’ gia’ stato fatto) con maggiore insistenza a tutti i parlamentari dell’opposizione di dimettersi: il Presidente Napolitano a quel punto dovra’ sciogliere le Camere e indire le nuove elezioni.
    (Peccato che anche i Parlamentari di sinistra e di centro (sic!) non vogliono perdere la pagnotta !!!)

  • sono favorevole ad una costituente che faccia una seria e, meglio se proporzionale alla tedesca, legge elettorale; perchè i cittadini possano eleggere i propri rappresentanti e siano così tutelate anche le minoranze. come avevano fatto i padri della Repubblica nata dalla Resistenza, consapevoli delle tendenze populiste dei nostri uomini politici e della cultura dei furbi e dei comitati d’affari vigente nel nostro paese. è urgentissima una legge sul conflitto di interessi molto rigorosa e sul divieto di concentrazione della proprietà e controllo dei media. è altresì urgente dare fondi alla giustizia perchè sia informatizzata, dalle Alpi alla Sicilia, così che i processi siano veramente celeri. AD.

  • Dobbiamo assolutamente raccogliere le firme per chiedere un referendum popolare per l’abrogazione di tutti i benefit che i politici fanno pagare a noi, e la revisione degli stipendi degli stessi(sempre strapagati da chi fa sacrifici diventati insostenibili) tutti i costi della politica e delle istituzioni deve essere rivista. E’ assolutamente necessario

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