Palasharp, la nostra promessa

Qualcosa è successo il 5 febbraio al Palasharp di Milano. Lo sanno tutti quelli che c’erano e quelli che ci hanno seguito nelle dirette tv . Lo sa chi ha letto la stampa che ha scritto parole di verità.

Questo qualcosa ha spaventato molto la corte di Silvio Berlusconi che ha risposto con un livore e un odio mai visto.

“Miserabili”, avrebbe commentato Ugo La Malfa. Era il suo modo per esprimere rifiuto, distanza. Per respingere il fango a chi lo diffondeva.

Il fango non soffoca il momento di democrazia e cultura che abbiamo vissuto insieme, le tre ore e mezzo (come è fuggito il tempo) di parole pulite, di pensieri preoccupati ma alla fine sereni di chi sa che sta facendo il proprio dovere.

Umberto Eco voleva salvare l’onore dell’Italia e tanti, dagli Stati Uniti all’Inghilterra, dalla Francia alla Germania alla Spagna, ora sanno che ci sono in Italia anche quelli che dicono no.

Roberto Saviano ha mostrato la sua emozione davanti a quella folla immensa ed era lì con noi a raccontarci ancora della sua terra (che è anche nostra) e della politica collusa.

Gustavo Zagrebelsky ci ha spiegato perché non chiediamo nulla per noi e tutto per tutti: lo hanno riempito di insulti fascisti.

Questo qualcosa che è successo via via che i testimoni dicevano le loro parole sul palco è stato prima di tutto un sentimento di grande solidarietà umana e civile: ognuno aveva una esperienza da vivere insieme agli altri, una speranza delusa, un sogno da realizzare.

Questo qualcosa noi del Palasharp e gli italiani che erano comunque con noi è un tesoro che non andrà saccheggiato. È quel vento dal basso che Paul Ginsborg evoca e che spinse i volontari del Risorgimento a fare l’Italia, è quel “non arrendiamoci” di Oscar Luigi Scalfaro, di Pollini e di tutti gli altri che ci hanno fatto l’onore di esserci.

Questo qualcosa è ora l’impegno di Libertà e Giustizia. A proseguire, a aiutare la società civile lungo la strada difficile dell’impegno e della partecipazione.

Insieme al Grazie che rivolgo a tutti, a nome di tutta l’associazione, dunque, una promessa: ci siamo, saremo nelle piazze a dimostrare, ci faremo sentire e conteremo e peseremo sulle scelte della politica.

Perché non rinunceremo mai a un’Italia Libera e Giusta.

55 commenti

  • A proposito di spazzatura:
    Riportiamo in questo Paese un po’ di seria eleganza politica.
    Care le mie donne, sono donna anch’io ma dire basta, vuol dire finirla non solo col marciume sociale, ma con quello economico fino in fondo.
    Informatevi di più e DECIDETE di più, informate i vostri figli e i mariti o compagni e coinvolgeteli.
    Sarà difficile che certa parte del Padronato Italia e certa parte degli investitori europei, lascino cadere così il proprio lider-broker : troppi interessi in gioco. Le partite più grosse nel prossimo futuro si giocano sull’energia nucleare e l’acqua.
    Non ci vuole uno scienziato per capire CHI DIFENDE LE MUTANDE di B. (a parte quelle involontariamente comiche velone un po’ agée che dichiarano in tv che andrebbero volentieri a letto con lui, per la gioia dei loro mariti e figli)
    Quello che è successo in Campania, dove si preferisce far morire di cancro uomini, animali e disintegrare il paesaggio, piuttosto che RICICLARE i rifiuti e produrre Energia docet.
    Attualmente, gli unici rifiuti che si riciclano, sono quelli politici, vedi il trasformista Ferrara.
    Ci sono pronte le centrali dell’Enel che aspettano solo il sì dei politici per funzionare e quindi le lotte interne della maggioranza non giovano. E il carbone in arrivo dalla Cina. Il signor B. se n’è voluto occupare personalmente, arrivando persino all’agiotaggio, infatti i rifiuti sono ancora lì fermi oppure son finiti nel mare di Napoli, in attesa di giudizio. “La Mafia è un’esercito privato, con cui certa gente si spartisce gli utili, si ricordi” (me lo ha detto un vecchio signore siciliano)

    E comunque , bisognerebbe che gli Italiani votassero i programmi di governo e non le bandiere, altrimenti non si uscirà mai da questo Medioevo. I grossi partiti, sarebbe ora li facessero conoscere, non solo con le chiacchere morte, gli slogan e i battibecchi in TV.

    Non ci serve avere lider carismatici che ripropongono archetipi sociali sorpassati, che poi non hanno nulla di meglio da proporre, che mandare a rotoli il Paese con l’incompetenza.

    Svegliatevi sul serio gente, questi vogliono farci la festa (e non ad Arcore)

    http://energia24club.it/articoli/0,1254,51_ART_98392,00.html

    http://www.repubblica.it/2008/10/sezioni/economia/crisi-mutui-9/berlusconi-su-crisi/berlusconi-su-crisi.html

    http://www.repubblica.it/2007/09/sezioni/ambiente/nucleare1/piano-nucleare-enel/piano-nucleare-enel.html

  • Le persone passano…. Ma non devono lasciare” il paese devastato ed in macerie.”… .

    com’è attualmente l’ITALIA…. che …resta DEVASTATO, moralmente, civilmente, eticamente, giuridicamente, socialmente.
    Si è criticato il ragazzino 13enne che ha manifestato il proprio disagio di fronte ad una realtà che gli viene riportata quotidianamente dai media, ma non si ha il coraggio di conoscere e prendere coscienza degli effetti devastanti di quella realtà sulle menti dei minori.

    Nessuno può dimenticare il pensiero del “tycoon”dell’industria televisiva espresso durante :-”Noi dobbiamo pensare che la Media delle facoltà e delle capacità mentali dell’utente televiso è pari al Q.I. di un ragazzino che frequenta la I^ media e che non sta seduto al proprio banco, che VUOLE ciò che vede in tivù e compra ciò che la pubblicità gli fa vedere. Ecco, noi dobbiamo trasformare il “CONSUMATORE in ELETTORE” e fare in modo che al momento di scegliere chi votare, l’utente si ricordi del simbolo che ha visto più volte sullo schermo e così lo sceglie nel segreto dell’urna e lo vota!”(ipse dixit!)

    Ma ancor più devastante è l’influenza della tivù “cattiva maestra” sulle menti dei bambini, cosa che posso testimoniare per esperienza personale : I “modelli” che scorrono sotto i loro occhi lasciano una deformazione di pensiero e di comportamento difficile da riportare nell’ambi di un’educazione civile e far capire loro i Princìpi ed i valori della Costituzione, che pochi conoscono e capiscono, docenti compresi.

    Occorre cominciare ad educare alla legalità ed alla cittadinanza a cominciare dalla Scuola Primaria. Questa è la strada da percorrere per ricostruire le masse “IGNORANTI”(che ignorano) dei diritti civili e dei Valori democratici per i cittadini “uguali per tutti”.

    Il paese Italia è DEVASTATO moralmente, civilmente e culturalmente: RICOSTRUIAMOLO, rimuovendo prima le MACERIE.

    “SE non ORA, QUANDO? ”
    maria rosa

  • @ luciano33

    Sicuramente la sig.ra Bonsanti Le rispoderà. Nel frattempo Le chiedo di riflettere sulla mia esperienza.

    Da un anno ho lasciato la scuola primaria dopo 35 anni di onorato servizio allo Stato e posso riferire sulle devastanti ripercussioni mentali che certi programmi di una TIVU’”cattiva maestra” hanno prodotto e producono sulle menti dei bambini.
    “Tutto ciò che non è vietato si può fare”, e lei m’insegna che la positività e la negatività di certi modelli che incessantemente vengono proposti sullo schermo insieme al modo di porsi, quanto questi siano nocivi e nefasti. I bambini “IMITANO” tutto e se questo non è moralmente ed eticamente degno di essere mostrato,-”perchè lo mostrano?”(così dicono!). Inconsapevolmente vengono inondati da una pubblicità che li invita a comprare, possedere, acquistare… per raggiungere un’effimera felicità domestico-familiare irraggiungibile perchè le situazioni problematiche socio-familiari sono mutate. E’difficile per i docenti conoscerle in profondità per arginarne gli effetti mentali già devastati ed evitare ulteriori drammi.
    Quando si chiede ad un bambino di 6 anni di “disegnare la propria famiglia” e questi si rifiuta dicendo che -”Io non ho una famiglia!”- vuol dire che le sue condizioni di vita vissuta lo hanno già portato ad avere un concetto ben preciso di quella che dovrebbe essere una Famiglia che lui non ha e non vive, non perchè non abbia una madre, un padre, un fratello e dei nonni amorosi, ma lui una FAMIGLIA non ce l’ha proprio!anche perchè la pubblicità gli rappresenta una famiglia immaginaria del” Mulino bianco”.nE quando poi si chiede ad un ragazzino di 11 anni di raccontare i momenti importanti vissuti in famiglia e questi domanda e propone :-Posso parlare della famiglia CESARONI?-…Allora vuol dire che “GIOVANNI” con i suoi 13 anni ha capito tutto. Siamo noi che pensiamo che non debbano riflettere sugli effetti di modelli poco rispondenti ad una realtà che va compresa, conosciuta ed arginata nelle sue esondazioni mediatiche distorte e distruttive. Un’altra strada per conoscere un’altra realtà fatta di Rispetto per la persona e dei Princìpi di legalità che comprendono quei valori calpestati in nome di un LIBERISMO che ha permesso di vedere scivolare nel baratro i diritti UGUALI PER TUTTI, va recuperata, anche attraverso l’intervento di Giovanni.
    L’INVOLUZIONE in NEGATIVO che ha influenzato ed influenza le menti con i cattivi modelli televisivi, a partire da quella litigiosità forzata e scomposta che produce il BULLISMO, è evidente, anche se attualmente apparentemente scomparso dalla cronaca, ma, a suo tempo, mediaticamente usato per parlar male della Scuola su cui gravano molte incombenze.
    Grazie a Giovanni, attaccato ingiustamente, per aver solo chiesto una società migliore e più rispettosa dell’altro.

    Un saluto a Lei, Luciano.
    maria rosa

  • Organizzate una grande manifestazione in Italia, simile a quella indetta dalle donne. La democrazia è in pericolo.

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