In 15 mila con LeG: GRAZIE!

06 Feb 2011

Palasharp stracolmo per le dimissioni di Berlusconi. Interventi di Eco, Saviano e Zagrebelsky. Grazie a tutti quelli che sono stati con noi, a quanti non sono riusciti ad entrare (almeno 2500, dicono le forze dell’ordine), grazie per questa bella giornata di democrazia. Fotostory Dicono di noi

Palasharp stracolmo per la manifestazione promossa da Libertà e Giustizia per chiedere le dimissioni del presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.

In coda fin dalle prime ore del mattino, il pubblico dei 15 mila ha riempito il tendone dove si sono dati appuntamento Gustavo Zagrebelsky, Roberto Saviano e Umberto Eco. Quattro ore filate di interventi e testimonianze, tra applausi scroscianti e ovazioni da star quando entra lo scrittore di Gomorra.

“Non siamo i migliori, siamo solo l’Italia più informata e per questo sentiamo il dovere di informare gli altri”, esordisce Sandra Bonsanti. Confusi tra il pubblico molti personaggi del mondo della cultura e delle spettacolo: c’è Maurizio Pollini accanto a Milva, Irene Grandi vicino alla costituzionalista Lorenza Carlassare, Lella Costa e Carlo De Benedetti, Moni Ovadia, Gad Lerner, Concita De Gregorio e qualche poltrona più in là, Shel Shapiro e Lorella Zanardo. E poi, ancora, Susanna Camusso, Dario Franceschini, Giuliano Pisapia, Giovanni Bachelet, Carla e Bice Biagi.

“Nulla per noi e tutto per tutti” è lo slogan lanciato da Gustavo Zagrebelsky. La manifestazione in diretta su Repubblica.it e Repubblica Tv, sull’Unità.it, Rai News24 e Radio Popolare, oltre che sul sito di LeG,  ha subito un grande riscontro in Rete. Twitter e Facebook sono i social network che rilanciano immagini, video, fotografie e impressioni. Quando il Palasharp è ormai pieno, fuori dai cancelli si forma una nuova coda: è il pubblico che rimarrà fuori, 2.500 persone, stimano le forze dell’ordine.
“Vediamo grandi segni di resistenza, di rigetto di questo regime – dice Paul Ginsborg in collegamento telefonico con il PalaSharp -Abbiamo avuto in questi sedici anni la versione perversa di Silvio Berlusconi, del rapporto fra pubblico e privato, una versione che invitava tutti a essere predatori sul pubblico. Io penso che sia venuto il momento di ripensare quel rapporto fra pubblico e privato. E di salvare l’Italia”. Con un messaggio video Oscar Luigi Scalfaro invita a non arrendersi mai, “dobbiamo credere fino in fondo nella libertà, nella dignità, nei diritti della persona umana e nei doveri, crediamo fino in fondo in questa sostanza di democrazia nella quale l’uomo ha diritto di vivere e di operare per gli altri prima e poi anche per sé”.
Quando arriva Roberto Saviano il Palasharp esplode in un fragoroso applauso. Il pubblico che lo saluta come una rock star si zittisce appena lo scrittore prende la parola con una certa commozione per dire che “la democrazia vive in ostaggio“.

Le dimissioni sono necessarie per senso di responsabilità, spiega Saviano ai microfoni di Flavia Paone per il Tg3.

Una minoranza di criminali e un presidente del Consiglio schizofrenico. “Per questo, non per il suo eccesso di satiriasi, bisogna chiedergli di dimettersi”, dice Umberto Eco, per “difendere la dignità dell’Italia”.

C’è un’altra Italia, dicono tutti. E al coro di voci si aggiungono anche i 2.500 rimasti fuori dai cancelli. Il futuro comincia al Palasharp.

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