Reati o no, se ne deve andare

03 Feb 2011

Un uomo di dubbia salute psichica. Che mostra di avere una visione della donna basata sulla prepotenza e sul denaro. Inaffidabile per qualsiasi carica pubblica. Gustavo Zagrebelsky spiega le ragioni dell’appuntamento di sabato al Palasharp di Milano

I festini del presidente del Consiglio non sono un affare privato. E Silvio Berlusconi si deve dimettere, che abbia commesso o meno dei reati. Perché quando si ricopre una carica così importante, tra la sfera privata e quella penale esiste la vasta terra di mezzo “della moralità e dell’affidabilità pubblica”.

Gustavo Zagrebelsky, costituzionalista e presidente onorario di Libertà e giustizia, spiega lo spirito della manifestazione di sabato 5 febbraio al Palasharp di Milano, il grande teatro tenda che nel 2002 ospitò il primo bagno di folla dei “girotondi”. L’obiettivo, dice l’ex presidente della Suprema corte, è “fare chiarezza”, dato che “almeno metà degli italiani non sono raggiunti da un’informazione corretta”.

Berlusconi afferma di non volersi dimettere finché mantiene il consenso popolare.
“Non è così semplice. Ci sono aspetti che non appartengono né alla privacy né al codice penale, ma sono rilevanti per chi chiede il voto dei cittadini. Tra l’altro, i “festini” descritti dalle cronache lasciano intravedere un comportamento compulsivo su cui già Veronica Lario, la moglie del presidente del Consiglio, ha richiamato l’attenzione, parlando di malattia. Nelle democrazie moderne, la salute fisica e psichica di chi governa è attentamente monitorata”.

E dal punto di vista politico?
“Se sei il capo del governo, pagare ragazze per ottenere prestazioni sessuali non è un fatto privato, perché esprime una precisa visione della donna e dei rapporti tra le persone, basata sulla prepotenza e sul denaro. Chi è più forte compra il più debole. È politicamente irrilevante? Poi è il centrodestra stesso a dire che Berlusconi, intervenendo sulla Questura di Milano in favore di una ragazza coinvolta in un giro di reclutamento sessuale, ha agito nell’esercizio delle sue funzioni. Su questa base invocano la competenza del Tribunale dei ministri”.

Nell’appello per la manifestazione, esortate Napolitano a “intervenire tempestivamente”. Come?
“C’è chi pensa di appellarsi al presidente della Repubblica come a un organo con poteri eccezionali, ma questo è proprio di certe Repubbliche sudamericane o ex sovietiche. Noi gli chiediamo di continuare a esercitare la sua autorità morale, che in questo momento è grande”.

Come si sta comportando l’opposizione?
“Libertà è giustizia non fiancheggia alcun partito, il nostro appello è rivolto ai “nudi cittadini”. Ma non siamo antipolitici: la vita pubblica si svolge con i partiti, l’alternativa a Berlusconi si costruisce in Parlamento e alle elezioni. Su questo fronte, finora grandi risultati non se ne vedono”.

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