Lo aveva detto nella conferenza stampa di fine anno: “Presto fonderò un nuovo partito”. Detto, fatto. Indiscrezioni vicine all’area pidiellina rendono noto che la formazione di un nuovo simbolo per il partito è già pronto. Il nuovo partito si chiamerà “Italia”. Al vaglio degli esperti di marketing negli ultimi giorni c’era anche quello di “Viva l’Italia” ma diversi dubbi aveva destato l’acronimo di Vli che sempre secondo gli esperti di marketing non avrebbe funzionato granché oltre che, motivo da non sottovalutare, troppo simile a quello dell’ennesimo ex alleato ora avversario politico Gianfranco Fini.
Mi piace che questo “lancio” di discussione sia fatto da una persona con un nome straniero!!!! e spero ardentemente che sia del tutto italiano, a riprova (vedi Balotelli) che essere italiani non dipende da attributi fissati una volta e per sempre..
Dean si chiede che ne penserà Bossi, o altri, ma a me interessa CHE COSA NE PENSO IO!!!!!
Io credo che noi italiani dovremmo fare una class action per evitare anche questa vergogna, questo uso a tutti gli effetti commerciale.
Ma ci pensate agli equivoci a cui siamo esposti?
E fuori da questa sventurata nazione, ne avranno a iosa per fare battute sull’Italia.
E’ proprio vero che quando si arriva in fondo, si comincia a scavare.
Saluti.
Silvana
Ha ragione Silvana, occorre un’azione comune, e chiamiamola pure class action, per far inibire dal Tribunale l’uso improprio di un nome che appartiene a tutti i cittadinio italiani e che non è suscettibile di sfruttamento “commerciale” da parte del sire di Arcore.
Sono d’accordo con Silvana sulla class action. Su Dean bisogna dire come nei valori letti da Bersani a Vieni via con me: “Dobbiamo dirgli chi è. Lui è un italiano”.
E questa è un’altra vergogna di questo governo: una generazione di italiani invisibili presente per colpa del populismo e la demagogia del sultanato.