Avevano ragione gli operai a votare Lega?

12 Gen 2011

Il Pd e la Fiat: il circolo di LeG di Torino critica i democratici che sulla vertenza che divide il Paese non sono riusciti a prendere una posizione unitaria. Che scelta possono fare allora gli operari se sanno che nessun partito è disposto a lottare al loro fianco? LeG: Mirafiori, a chi è utile un rifiuto? // LeG Torino partecipa alla fiaccolata Fiom

Negli ultimi anni ci siamo chiesti più volte come era possibile che moltissimi operai iscritti alla Cgil ed alla Fiom votassero per la Lega.
Giustamente ritenevamo che la Lega desse una protezione politica del tutto effimera ed apparente creando il problema dell’extracomunitario che “ruba” il lavoro per avere così l’appoggio alle loro operazioni essenzialmente razziali.
In compenso il Pd, da quando è nato, non ha mai dato un reale appoggio al mondo operaio. Lo si è capito nel momento in cui Veltroni ha “scritturato” Calearo, il “mastino” della Confindustria nelle trattative con i sindacati, come suo primo rappresentante nel Veneto, lo si è letto nella lettera al direttore de La Stampa del 5 gennaio 2011 che però merita un maggiore approfondimento.
Dopo i vertici del Pd non si sono mai più posti il problema del lavoro interessati solo alle loro lotte interne ed alla discussione su possibili quanto improbabili alleanze.
Ora che lo scontro tra Marchionne e la Fiom è al suo apice i principali rappresentanti del PD di nascita torinese (ad esempio Chiamparino e Fassino) si schierano apertamente con Marchionne forse affascinati dalla promessa di investimenti per 20 miliardi. Trascurando il fatto che lo stesso Marchionne ha detto che subito ne investirà un paio tra Pomigliano e Mirafiori, gli altri 18 arriveranno quando serviranno, forse mai dato l’andamento delle vendite Fiat.
Ora cosa devono pensare gli operai? È meglio un partito che promette di difendermi di fronte alle difficoltà della globalizzazione o un partito che si dice di centrosinistra ma che normalmente si disinteressa dei problemi dei lavoratori e, quando servirebbe un appoggio, si schiera con gli imprenditori contro di loro?
Ieri, a Torino, un ulteriore episodio che può spiegare, in piccolo, le ragioni di questa tendenza. Su sollecitazione di alcuni rappresentati Fiom , Rifondazione Comunista presenta una richiesta di incontro con i capigruppo dei partiti presenti in sala comunale, “per evidenziare ai consiglieri comunali il profondo stato di disagio e incertezza che in questi giorni pre-referendari, i lavoratori di Mirafiori vivono.”
I delegati sindacali chiedono che, al termine dei lavori, una delegazione ristretta di operai e impiegati venga ascoltata dalla conferenza dei capigruppo.
La richiesta va ai voti e viene respinta per un voto. 22 consiglieri votano a favore e 23 contro. A votare a favore sono Rifondazione Comunista, Sinistra e Libertà, Pdl e Lega.
A votare contro sono il Pd, l’Udc e l’Api .
Che scelta possono avere gli operai di Mirafiori di fronte al ricatto di Marchionne: o accetti le mie condizioni o perdi il lavoro sapendo che nessun partito è disposto a lottare al loro fianco?

Vi consiglio la lettura dellarticolo della Annunziata assolutamente condivisibile se si sostituisce regolarmente la parola “sinistra” con la parola “PD”. La Annunziata considera ancora il PD un partito sinistra, evidentemente non si rende conto che il PD è ormai un partito di centro (ovviamente salvo qualche raro iscritto).

Altra interessante lettura è quella dell’articolo di Chiarelli che riporta le affermazioni di Marchionne sui suoi investimenti in Italia.

LeG Torino alla fiaccolata della Fiom

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