Calderoli: “Fini e Pd dicano sì al federalismo e la Lega aprirà sulla legge elettorale”

27 Dic 2010

MILANO – È l’ultima offerta della Lega ai finiani e, soprattutto, al Pd. Fate passare nelle commissioni parlamentari, dove la maggioranza è più a rischio, gli ultimi due decreti sul federalismo, e si potrà cambiare la legge elettorale. Un’offerta che porta la firma di Roberto Calderoli.

Ministro, ci stiamo avvicinando alla linea rossa di gennaio che cosa deve succedere per convincervi a non staccare la spina?
“C’è un passaggio cruciale. Nella settimana tra il 17 e il 23 arriveranno alle commissioni Bilancio e alla Bicamerale il quarto e il quinto decreto, federalismo municipale e autonomia impositiva. Se non passano, sarà guerra. Ma io vedo un’alternativa”.

Quale?
“Anche a quelli che non sostengono il governo conviene votare il federalismo, perché a quel punto, dopo aver fatto 30 potremmo fare 31”.

Si spieghi.
“A federalismo approvato, sarà più facile affrontare insieme, maggioranza e opposizione, la madre di tutte le riforme: quella costituzionale. E parlare anche di una nuova legge elettorale, visto che dovremmo introdurre il Senato federale. Se ci riuscissimo, la legislatura potrà durare fino al 2013”.

A chi è rivolta questa offerta?
“Io parlo soprattutto a Fini e al Pd. Sono loro i primi a non volere il voto anticipato, perché prenderebbero una batosta e perché vedono come il fumo begli occhi l’attuale

legge elettorale”.

Voi dite sì agli ultimi decreti sul federalismo e quella legge la cambiano: è questo lo scambio?
“La cambiamo, ma il motivo non può essere solo la paura di chi sa di perdere. Allarghiamo il discorso. Qualcuno di importante del Pd con me si è già fatto avanti. La richiesta è di fare insieme la grande riforma istituzionale”.

La sua risposta?
“Al dialogo sono abituato, e qualche frutto lo abbiamo già raccolto con la legge delega sul federalismo”.

Il Pd si è astenuto, l’Idv ha votato a favore, l’Udc contro…
“Ecco, appunto. Se i centristi confermano quel no anche nelle commissioni, non c’è la minima possibilità di avviare con loro un dialogo su temi più generali. Comunque l’offerta riguarda anche Casini, vedremo”.

Ministro, voi leghisti reclamate almeno da luglio le elezioni anticipate, e adesso lei propone l’avvio di una trattativa in extremis che agli occhi della vostra gente potrebbe sembrare accanimento terapeutico…
“Da un po’ di tempo questo è il mio ruolo. Nella Bicamerale per le riforme mi è toccato sempre fare un grande lavoro di confronto, di ricucitura, di sintesi. Qualcuno nella maggioranza mi criticava quando dialogavo per portare a casa la legge delega sul federalismo… Diciamo che oggi mi viene più facile, quesi naturale, affrontare le cose in modo diverso dal muro contro muro”.

Il mediatore Calderoli…
“Senta, noi non siamo al governo tanto per starci, ma per raggiungere i risultati. Certo, il mio tentativo da una parte è difficile, perché gli interlocutori sono aumentati (basti considerare le troppe anime del Pd); ma dall’altra anche più facile. Perché la stragrande maggioranza delle forze politiche non vuole andare al voto”.

Ma dal vostro punto di vista ha senso tenere il Nord così a lungo a bagnomaria?
“Il Nord ha dimostrato di avere una grande pazienza. Stiamo parlando di un mese, e in ogni caso ricordo che in tutto questo tempo non siamo mai stati con le mani in mano. Il gioco vale la candela, mi creda”.

E cioè?
“Se il Pd è disposto a dialogare sulla grande riforma costituzionale e a votarla in modo che possa essere approvata senza il referendum, sarà un’occasione storica. Naturalmente non verrebbero confusi i ruoli della maggioranza e dell’opposizione: per dire, il Pd continuerebbe a dire no alla riforma della giustizia voluta dal governo. Insomma, se arrivasse una risposta positiva mi farò portavoce di questa trattativa con Berlusconi e Bossi”.

Sicuro che saranno d’accordo?
“Al di là di quel che dicono, questa occasione io l’acchiappo al volo: è l’unico modo per rafforzare il bipolarismo”.

leggi l’articolo su Repubblica.it

Supportaci

Difendiamo la Costituzione, i diritti e la democrazia, puoi unirti a noi, basta un piccolo contributo

Promuoviamo le ragioni del buon governo, la laicità dello Stato e l’efficacia e la correttezza dell’agire pubblico

Le scuole di Libertà e Giustizia

L’Unione europea come garante di democrazia, pace, giustizia

In vista della legislatura 2024-2029, l’associazione Libertà e Giustizia propone sette incontri - dal 29 febbraio al 23 aprile - sul ruolo del Parlamento europeo e le possibilità di intervento dei singoli cittadini e delle associazioni.

Approfondisci

Newsletter

Eventi, link e articoli per una cittadinanza attiva e consapevole direttamente nella tua casella di posta.