L’impegno di LeG

23 Dic 2010

Il bilancio di un anno libero e giusto, speso con tutti voi per allargare gli spazi di democrazia nel Paese. Scuole di formazione politica, manifesti, appelli, sit in e cantoni animati. Una nuova vita sul web, tra social cosi e internet, seguiteci, sosteneteci.

Cari soci, cari amici,
il 2010 è stato lungo, difficile, all’insegna dell’instabilità economica, istituzionale, politica e sociale e si chiude con una crisi irrisolta. Libertà e Giustizia, nel bilancio di fine anno, registra quanto fatto, anche e soprattutto col vostro aiuto, per allargare gli spazi di democrazia nel Paese. A cominciare dallOsservatorio dei diritti perduti, sempre aggiornato e scaricabile dal nostro sito, il libretto “nero” che denuncia tutti gli strappi alla Costituzione compiuti dal governo Berlusconi dal suo insediamento nel 2008 ad oggi. Da questo documento, scrive nell’introduzione il presidente Zagrebelsky, risulta un quadro stupefacente dell’insofferenza verso una vita politica ordinata e rispettosa dei grandi principi del costituzionalismo contenuti nella nostra Carta: nessun altro paese ha attraversato un simile e tanto lungo periodo di stress democratico.

A inizio anno comincia anche il grande lavoro per la messa in opera del nuovo sito che oltre a una nuova impostazione grafica e a una più ricca organizzazione dei contenuti, propone innumerevoli novità legate all’interazione tra l’associazione, i suoi soci e i lettori. L’attività online di Libertà e Giustizia non si ferma quindi al solo sito web, ma è arricchita dalla sua presenza nelle più frequentate piazze virtuali da Facebook a Twitter, da Flickr a YouTube a Slideshare. Oltre a LeG nazionale la maggior parte dei circoli ha oggi un affaccio su FB, da Trieste a Nuoro, da Cuneo a Palermo, il logo di Libertà e Giustizia campeggia sul popolare social network. L’attività delle sedi locali è molto intensa, incontri, dibattiti, presentazioni di libri che raccontano le anomalie del paese, dall’emergenza giustizia alle battaglie per la legalità, la libertà d’informazione, i diritti della persona, nuove anche le forme di comunicazione. I “cantoni animati”, una sorta di comunicazione diretta e “senza bavaglio” ai cittadini, inaugurata lo scorso anno dal circolo di Roma, prende piede anche a Ravenna e Piombino. Una quarantina i circoli sparsi in tutta Italia, Libertà e Giustizia sbarca in Sicilia, dove oltre a Palermo, si aggiungono Messina e Catania. In Sardegna ci siamo a Nuoro, ma contiamo nel prossimo anno di aprire Cagliari e Sassari e di portare le insegne di LeG in Puglia, mentre in Emilia Romagna riaprono Parma e Modena.

A fronte di una domanda sempre più urgente di “cultura politica” è continuata e continuerà anche nel prossimo anno, la missione civile di Libertà e Giustizia, attraverso le sue scuole di formazione politica. Pavia, che iniziò i suoi corsi nel 2007, riapre il 5 febbraio, per la sua quinta edizione. Tre moduli (5/6 febbraio, 26/27 febbraio, 26/27 marzo), per discutere di principi e istituzioni, politiche pubbliche e livelli di governance, con le voci più autorevoli del nostro Paese, dal presidente emerito della Corte Costituzionale Gustavo Zagrebelsky all’economista Pietro Garibaldi, dalla sociologa della famiglia Chiara Saraceno al manager Innocenzo Cipolletta e in chiusura, con l’intervento sulle relazioni internazionali e geopolitica di Carlo De Benedetti, presidente del Gruppo Espresso. Mentre in primavera, terzo appuntamento a Modena, con la scuola sulle politiche di genere, diretta da Paolo Bosi e Maria Cecilia Guerra. La novità del 2010 è Genova, con i corsi dedicati al governo della Città. Architetti e urbanisti, sociologi e amministratori locali insegnano come coniugare sviluppo e rispetto dell’ambiente, coesione sociale e sostenibilità. Il primo modulo si è svolto l’11 e il 12 dicembre. Prossimi appuntamenti, il 15/16 e il 29/30 gennaio. Proprio per fare il punto sulle scuole e sugli insegnamenti acquisiti gli ex studenti si sono riuniti in settembre a Piombino, insieme a Salvatore Veca, direttore di tutti i corsi di formazione politica di LeG, a Sandra Bonsanti e a Paul Ginsborg, responsabile dei frequentatissimi corsi sulla Storia della Democrazia, nel 2009 a Poggibonsi.

La voce di LeG, dopo il manifesto “Rompiamo il silenzio” che nel 2009 denunciò il torpore della classe politica, è tornata a farsi sentire nel febbraio scorso con una pagina pubblicata su Repubblica e su alcune testate locali del gruppo Espresso, con un nuovo documento. “Il vuoto” denuncia la paralisi su cui si è avvitato il sistema Paese e propone ai cittadini di creare una “Comunità contro il degrado”, di costruire insieme una diga per arginare lo sfascio istituzionale, politico, sociale cui stiamo andando incontro. In giugno, con il suo presidente onorario Gustavo Zagrebelsky, anticipa e indirizza il dibattito politico lanciando l’appello “Mai più alle urne con questa legge” che chiede l’abolizione del Porcellum. In settembre assieme all’associazione “Valigia Blu” e a molti altri movimenti, l’appello viene rilanciato con la parola d’ordine “Ridateci la nostra democrazia”, che in poco tempo raccoglie 150.000 firme. Il 22 settembre presidio davanti a Montecitorio per sensibilizzare deputati e opinione pubblica.
A metà ottobre, a Firenze, il convegno “Società e Stato nell’era del Berlusconismo”. Tre giorni partecipatissimi, in cui intellettuali, storici, sociologi e giornalisti hanno fatto il punto – è la prima volta – sugli effetti del berlusconismo in campo sociale, economico e culturale, oltre che politico. Tra i tanti Paul Ginsborg, Gustavo Zagrebelsky, Marco Revelli, Ezio Mauro e Marco Travaglio. Gli atti del seminario saranno pubblicati dall’editore Laterza nella tarda primavera del 2011.

A Milano, una serie di affollatissimi incontri per ascoltare i candidati alle primarie del 14 novembre. Gli incontri, preparati anche dallo scrupoloso lavoro del circolo milanese sul Piano di Governo del Territorio, hanno animato il dibattito cittadino.

Con l’appello promosso da Umberto Eco e Gustavo Zagrebelsky, Paul Ginsborg e Salvatore Veca, LeG si schiera a fianco degli studenti e dei ricercatori precari contro il contestatissimo ddl Gelmini sulla riforma della scuola e dell’Università.

Il fatto che LeG sia una comunità di persone unite da profondo senso civico, c’è l’ha dato, in particolare, un socio di Perugia che è mancato di recente. Gian Claudio Mantovani era un apprezzato musicista, impegnato nel sociale, per molti anni con Amnesty International e, fin dal momento della sua fondazione, con Libertà e Giustizia. La nostra associazione faceva parte dei suoi affetti, tanto da ricordarla con un lascito generoso nel suo testamento. In memoria di Gian Claudio verranno destinate borse di studio per giovani che si iscriveranno alle scuole di formazione politica di LeG.

Nel marzo 2011, Libertà e Giustizia dedicherà una giornata al 150° dell’Unità d’Italia, mentre a settembre (16/17/18 – Castello dei Conti Guidi di Poppi – Arezzo) LeG, con la direzione scientifica di Franco Sbarberi, docente di filosofia politica all’Università di Torino, inaugura la sua nuova scuola, una tre giorni per scandagliare i principi di Libertà e Eguaglianza nel pensiero moderno e contemporaneo.

È difficile dire fin da ora quali saranno gli sviluppi politici del 2011, ma noi ce la metteremo tutta nel nostro lavoro di ricostruzione della cultura perduta, a sostegno di una buona politica che in questi giorni sembra sempre più evanescente e lontana dal concretizzarsi. Quest’anno più che mai abbiamo bisogno di voi, delle vostre idee e del vostro sostegno. Rinnovate tutti l’iscrizione (se non l’avete già fatto), siete voi che ci consentite di andare avanti. I migliori auguri di Buone Feste. Grazie.

Gustavo Zagrebelsky, presidente onorario LeG
Sandra Bonsanti, presidente nazionale LeG
Simona Peverelli, consiglio di Presidenza LeG
Olga Piscitelli, redazione LeG
Costanza Firrao, segreteria LeG

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