Durante l’incontro svolto lo scorso mercoledì tra i soci di Libertà e Giustizia Toscana a Firenze, Sergio Materia, socio di LeG, (una vita nella magistratura, è stato giudice per le indagini preliminari a Perugia e poi consigliere di corte d’appello a Firenze) ha tratteggiato con perfetta efficacia una delle più grandi colpe politiche (e storiche) imputabili ai vari vertici e direzioni dei partiti d’opposizione a Berlusconi.
Sergio dice : “…non sono stati capaci di capire, di rendersi conto della dimensione e delle potenzialità di un avversario fuori dal comune, di un “mostro” straordinario!”.
Può succedere di trovarsi impreparati al cospetto di un avversario non convenzionale, ma dopo il primo match (dall’esito quindi scontato) si deve reagire adeguatamente.
Ora, è proprio questo che non hanno mai fatto. Ma non si sono limitati a questo. Proviamo ad osservare il teatrino del post 14 dicembre.
L’incredibile rincorsa dei vertici del Pd verso il terzo polo, rappresentato essenzialmente da Udc e Casini, senza che avessero prima definito contenuti e rapporti nella propria area politica di naturale provenienza e di naturali alleanze.
Casini e Udc, come naturale, aprono ad ipotesi all’americana, dove l’opposizione in casi di emergenze nazionali, corre in supporto del governo; plaude con un buffetto caritatevole alla avance dei questuanti del pd ma va avanti per la propria strada, quella di accreditarsi come il vero moderato salvatore della Patria e soprattutto l’erede legittimo (ufficiale) del post B.
Questa è la strategia e l’obiettivo dei centristi, la più semplice e comoda per giungere ad una ridemocristianizzazione del paese a partire dal 2013.
Forse era troppo attendersi la capacità di riconoscere un “mostriciattolo” da chi in sedici anni non ha mai riconosciuto un “mostro”?
Mi dispiace caro Alessandro ma c’è qualcosa che non mi quadra. Sono d’accordo che l’errore della sinistra e del centrosinistra italiano sia stato quello di “non aver riconosciuto un mostro”, un pericolo che si chiama Berlusconi e Berlusconismo. In Videocracy questo penso che sia descritto benissimo, quel sorriso splendente simpatico buonista di Silvio ha ammaliato tutti sviando dal pericolo effettivo di una forza autoritaria, nascondendo il Caimano in pratica. Su questo siamo d’accordo.
Ma non sull’UDC, il ritorno in Italia di un grande partico Cattolico Popolare non mi sembra un mostro ma l’arrivo di un avversario e speriamo finalmente normale(!) che stia nel circuito Costituzionale e Repubblicano perché c’è in Europa con il Ppe c’è in Germani con la Merkel etc. C’è però una mancanza in Italia, manca un grande Partito Socialista. Manca solo in Italia, c’è il Pse, c’è in Francia, c’è Germania, in Inghilterra. Cioè che poi non occorre sia solo un Partito Socialista, ma manca un partito che tenga insieme Socialisti, Democratici, liberali di matrice sociale, liberl-riformisti, liberalsocialisti e tutte le pluralità che vi sono nel centrosinistra
@stefanocanti : cuffaro, la linea diretta con ruini e bertone, l’aver sostenuto e votato tutte le leggi vergogna del “mostro” per 8 anni , i family day…mi quadrano ancora meno. Trovo perlomeno audace un parallelismo con il ppe e la merkel …!
Non solo manca un partito socialista , manca un partito con l’identità socialista, orgoglioso di questo !
Le pluralità ci sono, eccome . Manca il catalizzatore , l’hub indispensabile.
E la strategia bersaniana va in direzione ostinata e contraria ( non me ne voglia Faber !)
Mon Dieu,quelle degueulasse !!!
@Alessandro: Ma perché finora, prima di Bersani, qual’è stata la strategia del PD? Cioè prima di Bersani tutta la base del PD si lamentava che il PD stava diventando la Democrazia Cristiana, vinte le primarie minacce di scissione all’interno del PD perché Bersani e D’Alema avrebbero intrapreso “una deriva Socialista e SocialDemocratica”. Ma allora siamo d’accordo che al PD manca un’identità? Bene. Siamo d’accordo che questa identità deve stare nel centrosinistra e sinistra? Bene. Ci piace che l’identità il guppo stia nell’insieme che vede riunire socialisti, riformisti, socialdemocratici, laici, riformisti, liberal? Bene. Allora se sin qui siamo d’accordo perché non si può discutere su un’alleanza Sinistra e Centro? Per certo un periodo temporale che sarà limitato, non per sempre, ma cruciale per uscire da questa fase storica. In Germania la grande coalizione, Anche in Italia nella prima repubblica ci sono stati avvicinamenti, PSI-Dc, Moro e Berlinguer, il più delle volte cruciali per l’interesse collettivo. Poi sono d’accordissimo nel dire che la classe dirigente politica attuale del Paese non è credibile a va resettata. E’ dagli anni 80 che bisogna ripartire da zero con una classe dirigente compromessa e corrotta. Ma intanto per il bene comune dovremmo lavorare, purtroppo, con i mezzi e la sostanza che abbiamo, per l’interesse della democrazia e delle Istituzioni.