Ci siamo: pochi giorni, poche ore per capire il dilemma e scegliere da che parte stare. Il Pd guarda a un’alleanza col Centro: per farlo deve rinunciare alle primarie e dunque anche a ogni ipotesi di una gara con Vendola o di sposalizio con Di Pietro.
Da parte sua, il Centro non può dire di guardare a un’alleanza col Pd fin quando il Pd non si sarà liberato di sostenitori delle primarie, di amici di Vendola e amici di Di Pietro. Sempre che nel giro di questi pochi giorni, ad esempio il 23 dicembre, giorno della direzione, il Partito democratico non si spezzi del tutto, sommerso dalle proteste di militanti delusi e di chi ha guardato alle primarie come a un’arma per scegliere e rinnovare. Filocentristi e maggioritari a oltranza se ne andrebbero ognuno per la sua strada. Una strada è stretta, ma il guaio è che potrebbe rivelarsi un vicolo cieco, come è accaduto quasi sempre, quando si è partiti con i veti incrociati. Nel senso che il Pd non ce la fa – o non vuole – separarsi dalla “sinistra”, e il Centro comincia a sgretolarsi a favore del ritorno nella casa del Caimano.
Dunque, non sarebbe stato meglio non affrontare subito questo problema? Bersani ha invece voluto affrettare il passo. Necessità di esserci o errore strategico? Il Financial Times dopo aver bollato Berlusconi delle peggiori nefandezze commenta: “La tragedia italiana è che finora nessuno di più capace è emerso“. Non avevamo bisogno di questa autorevole conferma ai nostri pensieri più bui e certo non recenti. Non aiuta sapere che questo giudizio è ampiamente condiviso oltre i nostri confini. Forse basterebbe un pò di ironia, tanta da rispondere al Cavaliere che vuole cambiare la Costituzione per avere più poteri: carino, provaci soltanto…buon week end. Lettura consigliata: “Per Matteotti, un ritratto“, di Piero Gobetti, il Melangolo, 1994.
Tutti questi cacoli non tengono conto degli elettori , non è detto che ti voteranno sempre e comunque , se non gli piace Casini non voteranno PD.
E’ la solita storia della coperta troppo corta. Il Pd è costretto a barcamenarsi tra due mondi che sembrano inconciliabili, quello dei centristi e quello di Idv-Sel. Questa politica è ancora preda di troppi tatticismi e anche per questo Berlusconi è ancora in sella. Eppure, per essere sicuri di disarcionarlo, servirebbe proprio quel grande patto tra le forze democratiche spesso invocato da Paolo Flores d’Arcais. E’ tempo di passare dalle parole ai fatti: se il cavaliere è una minaccia per la democrazia, e lo è eccome, la priorità dev’essere mandarlo a casa. A proposito di Montezemolo, di cui si parla in un altro articolo: non è certo il mio politico ideale, ma auspico la sua discesa in campo, proprio perché sarebbe un colpo micidiale per Berlusconi e Lega.
E’ veramente un mercato, una ricerca dell’utilità personale che trascende ogni impudenza. La politica ha perduto il fascino dell’ideale e si è imbarcata sulla chiatta della convenienza. “Guelfo non son né Ghibellin m’appello: chi mi dà da mangiar, tengo per quello”. E non è Berlusconi che fa scuola, il Cavaliere sta imparando la lezione: un ottimo discente.
Celestino Ferraro
Il bivio primarie si primarie no, di fronte al quale ondeggia Bersani (e non solo Bersani),è,a modesto mio parere,indicativo della scarsa considerazione in cui,al di là delle chiacchiere e delle invocazioni propagandistiche di facciata, è tenuto in realtà il fondamento della democrazia in bella mostra di sè scritto quale incipit nell’Atto costitutivo della nostra Repubblica (PRINCIPI FONDAMENTALI – 1° … La sovranità appartiene al popolo,che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. …).
Chi è giunto al potere politico percorrendo, spesso anche onestamente,l’impegnativa e defatigante strada della fiducia e del consenso elettorale,non sempre è disposto a cedere a cuor leggero il potere conquistato.
In Italia poi,sede del più intransigente potere monarchico religioso,politicamente impegnato da secoli a proteggere i propri privilegi e il proprio patrimonio terreno,per il quale la sovranità appartiene a Dio ed al clero che lo rappresenta in terra,e al popolo sono richiesti solo credito e obbedienza, è difficile che trovino spazio sufficiente il dissenso e la cultura della libertà di critica e di scelta di chi deve tutelare i suoi interessi.
Vediamo infatti tutti i giorni a quali violente reazioni e minacce ( e insulti alla bisogna) è sottoposto chi osa scoprire gli altarini e mettere in discussione il potere politico nelle sue varie manifestazioni: economico,finanziario e religioso.
Più che ironia, cara bonsanti, mi pare una minaccia, la sua, anche se trattasi di minaccia benevola, poichè implicitamente chiama a raccolta tutti coloro che hanno a cuore la costituzione repubblicana per difenderla da eventuali assalti di quel manipoli di guastatori animati escliusivamente da uno spirito di malsana fellonia; comunque quel carino rivolto a b. lungi dall’essere un giudizio estetico (sic) vuole, credo, semplicemente solleticitare il caimano a non azzardarsi a toccare sacro cuore della democrazia.
Quanto a bersani, credo sbagli, non nei tempi, ma nel merito delle proposte, poichè al terzo polo non si può chiedere altro che l’alleanza per la difesa della democrazia dalla barbarie berlusconiana, in quanto trattasi di agglomerato di forze politiche che negli ultimi quindici anni sono stati il supporto legislativo che ha consentito di introdurre nello stato democratico alcune leggi che ancora gridano vendetta al cospetto di Dio; bersani, assieme a tutta la classe dirigente del partito democratico, se ancora vogliono avere la titolarità, non formale, bensì sostanziale, di formulare proposte per un nuovo coerso politico, devono necessariamente rivolgere le loro iniziative a quelle forze politiche che nel corso di questi ultimi anni si sono sempre battute, anche con errori e negligenze, contro le nefandezza dei governi della destra.
Perchè quindi rinviare o sospendere o modificare le regole delle primarie? si ha paura di vendola? sarebbe poco dignitoso per bersani se questa fosse la vera motivazione di questo improvviso dietrofront; bene farebbe bersani ed il partito democratico ad avere finalmente il coraggio delle proprie scelte, abbandonando finalmente gli atteggiamenti ondivaghi ed affrontando anche con spavalderia il confronto elettorale, perchè in definitiva, allo stato, non si vede altra soluzione a questo pantano in cui ci hanno condotto gli italiani narcotizzati che inopinatamente e masochoisticamente hanno voluto dare un consenso quasi plebiscitario a questo…………………….(non so più che epiteto dare a b.);quindi dico a bersani, svegliati, prendi il toro per le corna e chiedi finalmente le elezioni anticipate.
Peccato, cara bonsanti, che per rincuorarci, dobbiamo scomodare la memoria di due tra i più fulgidi esempi dell’antifascismo italiano; comunque grazie per il suggerimento letterario.
Nella nostra analisi verbale sulle anomalie del regime politico nel quale siamo andati a parare dopo oltre quarant’anni di democrazia zoppicante,dovremmo almeno noi non più giovani e carichi di esperienza,evitare la trappola tesa,da chi oggi ha interesse a tenderla al popolo distratto dalla lotta quotidiana per l’esistenza e in parte ignaro delle regole della democrazia,al quale viene trasmesso l’interessato ma falso messaggio,anche da Oltretevere, secondo il quale egli avrebbe eletto in maggioranza questo governo e perciò questo Parlamento.
Si camuffa cioè la realtà con parole usate nelle normali democrazie inducendo il popolo a ignorare il fatto che,dopo la legge elettorale truffaldina approvata di contrabbando ed entrata in vigore a legislatura quasi scaduta (PORCATA,la definì l’autore,uomo di notevole fede … democratica !),ha perso invece la sovranità di scegliere e di votare il deputato e il senatore del suo territorio di residenza.
Non ha più infatti il diritto di disporre del suo voto per eleggere il candidato del suo collegio uninominale e la lista per l “attribuzione dei seggi in ragione proporzionale”, v. art.4 legge 361/1957. La stessa legge altresì che,se osservata e fatta osservare da chi di dovere, a destra,al centro e soprattutto a sinistra,nel suo Capo II,dall’art.6 all’art.10,non avrebbe certo offerto agli italiani coscienti lo spettacolo dello sfascio definitivo delle fragili istituzioni laiche e repubblicane su cui si è retta in qualche modo l’Italia nella quarantennale fase di transizione dall’era guerrafondaia del duce,il socialista fondatore del fascio di combattimento Benito Mussolini, a quella del mercato delle vacche,pardon delle escort ospiti delle ville e dei palazzi della tessera P2 n.1816.
Bersani,D’Alema,Letta etc. aprano bene gli occhi prima della scadenza del tempo concesso dalla sopportazione di chi ancora spera in loro.
Contornati dal peggior menefreghismo civico
e dalla maggiore corruzione possibile,cosa
possiamo fare se non continuare strenuamente
ad essere onesti e dissentire su tutto questo?
Chi sarà colui che ci farà vedere una seppur
debole luce in fondo a questo tunnel?
Un ritorno alla casa del Caimano,quello del galleggiante Casini,più o meno palesemente sposorizzato dall’ambiente clericale d’Oltrevere che conta e preme su di esso politicamente. Un ritorno cominciato con un suo sopraluogo in Sicilia dove il Cdu dello spregiudicato Cuffaro ha la sua anima,avendo seminato e raccolto frutti copiosi … che si teme ora vengano distratti e confusi con il PD e l’Mp da quel diavolo di Lombardo. Perciò ha sguainato quaggiù le sue peculiari laringi per ricordare ai cattolici che il Cdu,a prescindere dalle alleanze decise caso per caso alle varie latitudini e in base alla conveniente direzione del vento, era e rimane comunque il loro recipiente politico naturale.
Checchè ne pensi D’Alema …!.
Frattanto contorsionismo politico ritorna alla mente la domanda a tutt’oggi senza riscontro:
COME MAI IL PAESE PIU’ CATTOLICO DEL MONDO,CHE CONOSCE E OSSERVA LA LEGGE DI MOSE’, OSPITA LA SEDE DEL SUCCESSORE DI PIETRO,ADOTTA IL CROCIFISSO IN TUTTI GLI UFFICI PUBBLICI,CON INSEGNANTI DI RELIGIONE CATTOLICA NOMINATI DAI VESCOVI IN PIANTA STABILE NELLA SCUOLA “LAICA” STATALE, CON UN PARLAMENTO POLITICO E LEGISLATIVO DOTATO DI SACRA CAPPELLA PER LA CELEBRAZIONE QUOTIDIANA DELLA SANTA MESSA, COME MAI UN PAESE CON SIFFATTE QUALITA’ E’ ANCHE IL PAESE TRA I PIU’ CORROTTI DEL MONDO,DOVE IN PARLAMENTO SIEDONO ANCHE TALUNI NOTI PREGIUDICATI E MOLTI INDAGATI DALLA GIUSTIZIA ?.
Gentile signora BONSANTI,
ma in definitiva per Lei cosa (e come) dovrebbe essere l’azione politica del PD in questi frangenti ? Anzichè limitarsi :
- ad evidenziare i ” protestatari ” (quasi con gioia) che non dettagliano però mai le loro idee e mai precisano quale potrebbe essere, secondo loro, una diversa proposta di azione politica per il PD,
- ad evidenziare altresì (quasi con “godimento”) le dialettiche e diatribe interne tra i vari attuali membri Responsabili del PD, classificandole sempre e solo “in negativo” per il PD cioè non miranti (almeno qualcuna) a permettere di sintetizzare e definire meglio le varie sfaccettature ideali e politiche per l’azione politica del PD,
esca all’aperto e proponga ai vertici del PD qualcosa di chiaro e di POLITICO che possa essere veramente di stimolo positivo al PD stesso e contribuire a rendere la sua azione politica sempre più utile all’interesse generale e della società italiana per un suo futuro più equo e sereno.
Ieri sera da Fazio, D’Alema ha detto una cosa che mi ha fatto pensare: stiamo cercando un leader carismatico come se volessimo riprodurre un berlusconi della sinistra.
Ecco, il mio pensiero è che io faccio a meno di un leader carismatico di tal fatta. mi basta una faccia di persona perbene, mi sembra che essere una persona perbene sia cosa di grande merito.
Temo il leader carismatico, così come temo l’utopia.
Ricordiamo la profonda cultura non leaderstica ma di grande spessore culturale e morale di un rimpianto Padoa Schioppa: ecco ciò di cui abbiamo bisogno.
Saluti.
Silvana