Silvio Berlusconi ha un obiettivo: “Dare finalmente all’Italia istituzioni in grado di funzionare in modo adeguato ai tempi, superando il bicameralismo perfetto, riducendo il numero dei parlamentari, rinforzando i poteri del premier per garantire stabilità al governo e impedire ribaltoni e colpi di palazzo, una legge elettorale che garantisca bipolarismo e governabilità“. È quanto scrive il presidente del Consiglio in un messaggio su internet ai sostenitori del Pdl. “Su questo punto – aggiunge Berlusconi – faccio appello a tutte le forze responsabili presenti in Parlamento, con cui abbiamo proficuamente lavorato su questo tema nella prima metà della legislatura ed anche a quelle con cui è cominciato il nostro cammino politico nel 1994: riprendiamo il lavoro dai punti che abbiamo condiviso. È un dovere che abbiamo nei confronti di tutti i cittadini”. E continua: “Possiamo e dobbiamo realizzare questi tre grandi obiettivi nei due anni che mancano alla fine della legislatura. Io, come al solito, mi impegnerò con dedizione e passione. Oggi, come sedici anni fa, sento su di me il dovere di non deludere le attese e le speranze degli italiani, che qui in forzasilvio.it, nei gazebo e nelle numerose manifestazioni di queste ultime settimane mi hanno confermato il loro sostegno”. Poi, conclude: “Per loro e per tutti gli italiani lavorerò per completare queste grandi riforme, per consolidare e rafforzare la casa di tutti i moderati e per realizzare un nuovo assetto istituzionale. Questa è la risposta che daremo a chi, inutilmente, ha cercato di sconfiggerci con una congiura di palazzo”.
“Riprendiamo da oggi il cammino del buongoverno, proseguendo su tre linee fondamentali. Innanzi tutto il completamento dei cinque punti strategici sui quali avevamo avuto una fiducia ampia dal Parlamento il 29 settembre. Voglio sperare che su questi cinque provvedimenti tutti i parlamentari che li hanno votati poche settimane fa siano coerenti con l’impegno assunto allora. Il Senato ha approvato definitivamente il decreto sicurezza e ora deve completare la riforma dell’università”. Lo afferma il premier Silvio Berlusconi in un messaggio sul sito ‘Forzasilvio.it’.
Suggerirei ulteriori poteri al premier, visto che a Berlusconi non sono sufficienti quelli che ha: quello di prevedere il futuro, quello di muovere gli oggetti col pensiero, quello di fermare il tempo. Quanto al nuovo bicameralismo, potrebbe trasformare il Senato in una camera di sole giovani donne elette tramite televoto.
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Certo. Sono sedici anni che ci si augura che questo mostro venga fermato. Direi che i tempi sono ben maturi perchè qualcuno ci dica come, quando e con chi.
Non certo con i suoi sodali del PD, quelli che non solo hanno legittimato il portatore del più grande dei conflitti d’interessi, in barba alla legge 361/57 che tuttora vieta l’elezione dei concessionari dello Stato (nel 1994 un solo ds, Luigi Saraceni, votò contro l’elezione del piduista in Giunta per le elezioni, tutti gli altri votarono a favore, 20 luglio 1994, pag. 3 del verbale. Nel 1996 nella stessa giunta non ci fu neppure un voto contrario, 17 ottobre 1996, pagg.10-12 del verbale), ma successivamente, dal patto della crostata in poi (svendita della regolamentazione delle frequenze tv, il cuore, la fabbrica del consenso elettorale del caimano), hanno nei fatti “normato” accordi di ogni tipo con lo stesso, senza mandato elettorale e, ovviamente, non hanno mai cancellato – quando potevano – una sola delle innumerevoli leggi vergogna. Per contro, la “nuova” legge (assolutamente inutile, in vigenza della 361/57) sul conflitto d’interessi, inserita in più vaniloqui programmatici, è rimasta nella penna di Violante. In panne d’inchiostro, ci dicono.
Da autentici sodali del mostro, quelli del PD ne hanno persino adottato il linguaggio: anche loro parlano del “lodo” Alfano, come se si trattasse di un arbitrato. Parlano sempre di “persone”, perché evidentemente condividono l’idea di frammentazione, di atomizzazione della società. Non usano più “gente”, termine nobile che ci viene dal latino gens e che contiene e suggerisce il senso di comunità, di comunione di principi e di interessi.
Per dirla con Jung, da autentici omologhi-opposti hanno mostrato una irrefrenabile enantiodromìa, una vera e propria corsa verso l’opposto, un rovesciamento sul (finto) avversario, con persistente continuità.
pensavo puntasse alla monarchia…