Il giorno del giudizio

07 Dic 2010

A lavori parlamentari fermi, avanza la melma, dove sguazzano a proprio agio in molti. Primi tra tutti i protagonisti del mercato delle vacche, che compiaciuti mettono in mostra il cartellino del prezzo. Cose mai viste.

Più si avvicina il giorno del giudizio, e cioè il 14 dicembre, più sui giornali si accavallano ipotesi e scenari su ciò che accadrà o potrebbe accadere. L’immagine è quella di una confusione melmosa dove si scontrano tattiche e furbizie che nulla hanno a che vedere con gli interessi collettivi. Quel che è incredibile è che si siano sospesi i lavori parlamentari. Berlusconi lo ha fatto per bloccare l’impallinamento quotidiano del governo, ma l’effetto è quello di dare spazio alla melma, dove molti sembrano sguazzare a proprio agio. Primi tra tutti i protagonisti del mercato delle vacche, che si fanno intervistare compiaciuti per mettere in mostra il cartellino del prezzo.
Non si era mai visto, ma ormai ci siamo abituati anche a questo. Vale la pena ripetere che, in una politica degna di questo nome, a un tal punto non si sarebbe mai arrivati. Fini non avrebbe dovuto essere espulso dal Pdl, Berlusconi avrebbe dovuto trattare con lui e con Casini, il programma di governo avrebbe dovuto essere rivisto alla luce delle richieste degli alleati. Ma Berlusconi non sarebbe Berlusconi se avesse agito così. E per la stessa ragione è difficile immaginarlo nelle vesti del sottile stratega che si dimette prima di una eventuale sfiducia per poter succedere a se stesso.
Del resto, per ora continua a dichiararsi certo di avere i voti anche alla Camera perché gliel’hanno detto La Russa e Verdini, gli stessi che avevano garantito che Fini fuori dal Pdl non avrebbe contato nulla…
Non resta che aspettare e vedere. Con gli occhi fissi sulla Lega, perché è da lì, dall’alleato più fedele, che potrebbero venire le sorprese. Se Berlusconi dovesse uscire dalla Camera con le ossa rotte, (sia che perda, sia che si salvi per un voto o due) c’è da dubitare che Bossi voglia seguirne il destino. E’ più probabile che si riposizioni velocemente per guadagnarsi un ruolo nello scenario successivo. E allora lo spettacolo continuerà, anche se non è detto che ci piaccia.

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