Più si avvicina il giorno del giudizio, e cioè il 14 dicembre, più sui giornali si accavallano ipotesi e scenari su ciò che accadrà o potrebbe accadere. L’immagine è quella di una confusione melmosa dove si scontrano tattiche e furbizie che nulla hanno a che vedere con gli interessi collettivi. Quel che è incredibile è che si siano sospesi i lavori parlamentari. Berlusconi lo ha fatto per bloccare l’impallinamento quotidiano del governo, ma l’effetto è quello di dare spazio alla melma, dove molti sembrano sguazzare a proprio agio. Primi tra tutti i protagonisti del mercato delle vacche, che si fanno intervistare compiaciuti per mettere in mostra il cartellino del prezzo.
Non si era mai visto, ma ormai ci siamo abituati anche a questo. Vale la pena ripetere che, in una politica degna di questo nome, a un tal punto non si sarebbe mai arrivati. Fini non avrebbe dovuto essere espulso dal Pdl, Berlusconi avrebbe dovuto trattare con lui e con Casini, il programma di governo avrebbe dovuto essere rivisto alla luce delle richieste degli alleati. Ma Berlusconi non sarebbe Berlusconi se avesse agito così. E per la stessa ragione è difficile immaginarlo nelle vesti del sottile stratega che si dimette prima di una eventuale sfiducia per poter succedere a se stesso.
Del resto, per ora continua a dichiararsi certo di avere i voti anche alla Camera perché gliel’hanno detto La Russa e Verdini, gli stessi che avevano garantito che Fini fuori dal Pdl non avrebbe contato nulla…
Non resta che aspettare e vedere. Con gli occhi fissi sulla Lega, perché è da lì, dall’alleato più fedele, che potrebbero venire le sorprese. Se Berlusconi dovesse uscire dalla Camera con le ossa rotte, (sia che perda, sia che si salvi per un voto o due) c’è da dubitare che Bossi voglia seguirne il destino. E’ più probabile che si riposizioni velocemente per guadagnarsi un ruolo nello scenario successivo. E allora lo spettacolo continuerà, anche se non è detto che ci piaccia.
E l’articolo 71 della Costituzione è li, inutilizzato, dimenticato, misconosciuto, tradito. Come i Costituenti, come la Resistenza, come i martiri del terrorismo e delle mafie.
Mentre, se usato in modo estremo dalla Società Civile, potrebbe assurgere al ruolo di protagonista della salvezza e rinascita del Paese.
Incredibile che al cospetto dello spettacolo quotidiano offertoci dalla casta, anche le più prestigiose elites del Paese, si acconcino, rassegnati, ad assistere alla ennesima pessima, disgustosa rappresentazione del tragico teatrino della peggiore politica.