Addio democrazia!

C’è da restare sgomenti a seguire la discussione interna al Partito democratico su come affrontare la crisi attuale. Sgomenti  perché si vede come i problemi interni non sono stati ancora risolti e come ancora una volta tutto ruoti attorno all’eterno dilemma se sia prioritario andare in cerca di alleanze e dunque stabilire prima chi convenga che siano i compagni di strada o se prima si debba cercare di dare un’identità al partito, cosa che non è stata fatta in tutti questi anni per mancanza di coraggio e di lungimiranza.

E poco o nulla interesserebbe questo problema se non fosse che in questa fase di declino di Berlusconi con la drammaticità che la caratterizza, la sorte del Pd non può non essere un elemento importante per tutti, anche per chi oggi si appassiona meno di un tempo a ciò che succede in una forza politica nella quale aveva sperato solo poco tempo fa.

La discussione si intreccia con quella sui possibili sviluppi della possibile crisi di governo.

In un primo momento, si dice, bisogna sostenere l’ipotesi di un governo di transizione. Ad esso dovrebbero partecipare tutte le forze che in Parlamento si oppongono all’attuale governo ma anche quelle disponibili all’interno dell’attuale maggioranza. Cosa dovrebbe fare questo governo? Secondo D’Alema, il governo di transizione potrebbe fare poco o anche molto. Nel primo caso la sua azione si limiterebbe a “piccole modifiche alla legge elettorale, ad esempio introducendo due preferenze, una per un uomo, una per una donna e facendo scattare il premio di maggioranza solo oltre il 45% dei consensi”.

Ma il governo di transizione (sempre quello con tutti dentro) potrebbe “fare di più”. E cioè: completare la transizione costituzionale, riformare la pubblica amministrazione, il fisco, il Welfare. Tutto questo “per aprire una nuova stagione politica”.

Se Pdl e Lega non ci staranno, allora le forze politiche disposte a fare un governo di transizione dovrebbero affrontare le elezioni “dando vita a una larga alleanza con un programma di salvezza nazionale per rimettere in sesto le istituzioni”.

Il segretario Bersani parla piuttosto di un governo “di stabilità finanziaria ed economica” e concorda con D’Alema sul punto delle riforme: “Riapriamo il tema delle riforme istituzionali”.

Quanto agli amici di Veltroni, essi si distinguono dalla segreteria del Pd perché dice Giorgio Tonini mentre c’ è un accordo sull’idea di un governo di transizione “ci divide la prospettiva di fondo per il dopo Berlusconi: Pd pride vuol dire tornare ad essere al centro della scena politica, con le nostre proposte per il Paese”. La prima delle quali è il fatto che tocca al Pd selezionare gli alleati sulla base di chi aderisce alle proposte del Pd. Su un punto sembrano convenire veltroniani, Bersani e D’Alema: congelare le primarie perché comunque il nemico numero uno da battere non è più Berlusconi (se mai lo è stato), bensì Vendola.

Restano dunque ferme, tra tanti ondeggiamenti e incertezze d’ogni sorta, alcune certezze granitiche: il terreno su cui esercitarsi a costruire intese con tutti quelli che ci stanno (maggioranza e minoranza) è quello delle riforme della Costituzione; il nemico è chiunque dall’interno o da un’area limitrofa contende lo spazio ritenuto proprio e intoccabile.

Con una tale confusione di progetti e di identità non si vede proprio come il Pd possa pensare di servire la causa del post berlusconismo. Spiega con una certa efficacia Michele Ainis: il Paese è bloccato, il Pd si trastulla in una partita tutta interna al segretario o agli ex segretari (Bersani, D’Alema, Veltroni, Franceschini). Sono tutti lì. Serve qualcosa di nuovo: o un rinnovamento profondo interno al partito, o nuovi partiti. E se andiamo alle elezioni e una forza col 25% prende il premio di maggioranza, addio democrazia!

Dice Bersani che il Pd non si deve perdere dietro alla “narrazione” di Nichi, alle favole del governatore della Puglia. Il Pd invece deve avere la sua “cifra”. Intende la sua identità. Fino ad oggi non ci è riuscito. Sarebbe utile a tutti se lo facesse ora, senza aggrapparsi alle riforme della Costituzione come unico terreno di trattativa, sul quale tessere trame e accordi. Col risultato di portare il Paese da un’emergenza istituzionale ad un’altra.

18 commenti

  • Mi chiedo se davvero l”antiberlusconismo sia un sentimento razionale e sentito.
    Infatti davanti al pescecane persino i branchi di pesci stanno insieme ed elaborano spontaneamente una difesa unitaria, come pure molte altre specie della fauna animaliera…
    da qui il detto “l’unione fa la forza”
    mah

  • Sempre chiare le sintesi di Sandra con la quale condivido sgomento sbigottito.

    Personalmente penso che se il PD persvererà nel vedere il nemico in Nichi commetterà un altro esiziale errore che pagheremo con altri lunghi anni di governi di destra.

    Da anni mi propongo di inviare alcuni palottolieri ai capetti perché imparino a far di conto per capire infine che senza tutta la sinistra non si vince.

    In SEL si coagulano le anime di sinistra che non si riconoscono nel papocchio PD e non si tratta certamente di beceri sinistrorsi come si vorrebbe fare passare.
    Vendola, in un suo lungo percorso di trasformazione democratica rappresenta, ora, un patrimonio che sarebbe buona cosa aggregare.
    Connotarlo ancora come rifondarolo, come si è tentato di fare con Pisapia a milano, rappresenta un’altro terribile errore che il PD pagherà molto caro.
    Milano docet.
    Un PD che non è nemmeno in grado di scegliere candidati credibili, vedi anche Bologna, rappresenta il partito che non c’é.

    inoltre, e non ultimo, per riconoscerci nel PD, molti di noi vorrebbero vedere un ricambio generazionale ai vertici che mandi in pensione molti personaggi quanto meno imbarazzanti.

  • C’è poco da ridere… da stare allegri e da sperare nel ritorno di questo Paese alla legalità costituzionale, alla cui liquidazione hanno partecipato in questi vent’anni,come è a tutti noto, i dirigenti dei partiti seduti al centro ed a destra di una destra di affaristi venuta ad occupare frattanto gli scranni dell’emiciclo politico parlamentare nazionale.

  • dimenticavo.
    Congelare le primarie o tentare come si sta tentando di fare a Milano di sovvertirne gli esiti favorevoli a Pisapia per proporre una cordata per Albertini vorrebbe dire dare un pugno nello stomaco a tutti coloro che ci hanno creduto e si sono recati a votare nonostante una pioggia insistente.
    Vorrebbe dire, infine, che la base nulla conta e chi decide sono sempre i soliti sfasciasinistra.

  • Non hanno capito nulla del berlusconismo, non sono stati capaci di contrastarlo sul piano etico prima ancora che sul piano politico. Continuano con tatticismi e ammiccamenti che li porteranno ad altre sconfitte. Ma dove mai si e’ visto che mentre un governo affonda nel ridicolo a livello planetario il principale partito dell’opposizione non riesce a guadagnare consensi?

  • un partito deve rappresentare e amplificare la voce dei gruppi sociali cui è rivolto. è come uno specchio, forse non esattamente fedele, ma che riflette l’immagine mia e di molte altre migliaia di persone. ma è uno e non tanti pezzetti ognuno riflettente una sensazione , una proposta, una alleanza e così via.
    in questo momento, ahimé, non vedo nel pd lo specchio che cerco.
    mi rifletto con attenzione in nichi vendola.

  • Mi appello con tutta me stessa , aderisco a queste parole della presidente Bonsanti,
    ho lasciato anche mio accoratissimo appello sul forum,

    ti supplico L&G fai qualcosa per fermare questa nostra tragedia!
    non posso scrivere tutto quello che provo e che sento con persone umili come me,

    in pratica non siamo dalla stessa parte , ci sputano addosso dalla nostra stessa parte, quella in cui ormai molti non sono mai stati,pensando solo ai loro affari e al loro prestigio e loro privilegi

    io devo pensare per forza che è solo potere per il potere , con totale disprezzo dellle persone perbene , competenti ,con esperienze enooormi come Pisapia e tutti gli uomini del suo gruppo per la comunità di Milano comprso Onida che voglio pensare tutti insieme .

    Gli altri che remano contro, che addirittura si mettono al fianco di ex Sindaci che non hanno lasciato nulla (alla città nulla! se non peggioramenti e danni all’intera comunita!),

    gli altri che per forza hanno interessi fortissimi con i centri di potere di questa citta che sono i classici :università private e ospedali come clsistemapaese vuole , o che hanno costruito e avviato con loro, cemento, sanità e ogni morte civile .

    Fai qualcosa L&G…non si può far vincere il male peggiore aiutato dalla stessa parte che doveva , AVEVA IL DOVERE di tenerci tutti uniti per sconfiggere il male assoluto ,

    uno spiraglio di luce così non c’è mai, non può essere tutto fantascienza.

  • La confusione regna sovrana nel partito democratico; forse aveva ragione u. galimberti a dire che quello tra i ds e la margherita era un matrimonio che non si doveva fare, poichè riunire “a freddo” le due anime (quella ex comunista e quela cattolica) che per quarant’anni erano state contrapposte su due fronti radicalmente avversi, avrebbe potuto portare alla paralisi progettuale e ad un’indistinta mescolanza di identità, di cui non si sarebbe potuto avvertire neanche il simulacro di un disegno politico alternativo o quantomeno un abbozzo di proposta unitaria finalizzata al superamento di questa stagione berlusconiana che sembra non finire mai.
    Sconforto, più che rassegnazione, è la parola giusta che sembra attanagliare l’animo della leadership del partito democratico, creatura acerba non ancora sbocciata e che sta già per appassire; nonostante si debba dare atto a bersani che leader carismatico non è nè vuol esserlo, poichè come ha detto lui stesso, nell’attuale congiuntura la sua cifra politica è data dal suo impegno concreto che va al sodo ed alla ricerca di soluzioni reali per i problemi reali e cioè quanto di più lontano dalla attuale vulgata imposta dalla dittatura berlusconiana; quindi non è sufficiente essere onesti, pragmatici, nè vale rimboccarsi le maniche, poichè per il corpo degli elettori che votano a sinistra, anch’essi ahimè contagiati dal populismo mediatico berlusconiano, bisogna essere narratori di sogni, ispiratori di disegni immaginifici, poeti della politica come sembrerebbe esserlo vendola, di cui il partito democratico pare avere paura più che del rottame alla deriva che è diventato l’ex miglior presidente del consiglio degli ultimi centocinquant’anni.
    Consiglio al partito democratico di modificare il suo atteggiamento nei confronti di vendola, di accettare la contendibilità della leadership a sinistra, altrimenti quale senso hanno avuto le primarie sin qui fatte, inoltre di non civettare con esasperato sdilinquimento di sensi verso i già berlusconiani di ferro casini e fini, se non per difendere la costituzione della repubblica italiana, ultimo baluardo ormai rimasto di questo squinternato, squassato e stremato paese.

  • Noi siamo convinti che il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi può essere conosciuto, interpretato, trasformato, e messo al servizio dell’uomo, del suo benessere, della sua felicità. La lotta per questo obiettivo è una prova che può riempire degnamente una vita. [E.Berlinguer]
    ….
    quelli di oggi sono vuoti come sepolcri imbiancati !
    Rinnoviamo partiti e strutture .

  • Come siano riusciti a far passare per scientificamente avvenuta la fusione fredda di due partiti che non avevano nulla da spartirsi per me rimane ancora un mistero, e la mia diffidenza verso la formazione non si è mai sopita.
    Se a questa unione forzatamente ed artatamente voluta si aggiungono i sofismi, le macchinazioni ed i machiavellismi dei già segretari, allora veramente qualche problema ci potrebbe essere: non voglio nominare il sostantivo democrazia, ma sicuramente un problema di protagonismo ci sarebbe, soprattutto se per antagonista non viene più considerato chi viene da destra ma chi dalla stessa sinistra cerca di ravvivare il dialogo politico con la gente.

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  • per costituzione stabilire solo due volte la candidatura in qualunque rappresentanza istituzionale ( comune,provincia,regione,parlamento,parlamento europeo) sarebbe di buon gusto ed utile alla democrazia non coprire contemporaneamente più incarichi. E’ tanto difficile?

  • Per me serve che il PD metta in “pensione” tutti i responsabili di quello che è successo in questi anni: tutte le persone che non hanno voluto, quando potevano, fare una legge sul conflitto d’interessi. Questo sì che sarebbe un segnale forte di discontinuità con il passato.
    Inorridisco a sentir tirar fuori ancora quello che propone D’Alema o Latorre, Veltroni o Gentiloni, Fioroni o Chiamparino. Mi si accappona la pelle al pensiero di Letta (il nipote di suo zio) ancora in giro. Una possibile alleanza con l’UDC mi fa scappare sempre più lontano.
    Io sono una cosiddetta fondatrice del PD, ma non ho dato il mio voto al PD praticamente mai: nell’attesa di qualche segnale ho sempre votato altro. Il problema della classe dirigente del PD è che è arrogante e lontana dalla gente. Sono andata a qualche riunione di circolo, poi ci ho messo una pietra sopra. Andai ad un comizio di Ignazio Marino: tutte idee di Beppe Grillo. Avesse almeno ringraziato la fonte.
    Con questa gente non si può dialogare, se ne stanno rinchiusi nei loro loft e hanno uno staff delegato al rapporto con il volgo profano. Mi dispiace dirlo, ma sono gruppettari (come si diceva una volta), chiusi e sordi. In una situazione come questa il comportamento dei dirigenti del PD è già di per sè garanzia di sconfitta certa.

  • Credo sia indispensabile un’iniziativa dal basso, da parte di noi elettori del centrosinistra per spingere i leader di questi partiti a un comportamento consono alla gravità del momento. Berlusconi è ancora lì e non ha nessuna intenzione di andarsene. Fini, a volte, dà l’idea di agire come Penelope: disfa di notte la tela che tesse di giorno per far cadere il governo. Fa altisonanti proclami e poi torna mansueto. Casini sguazza nei tatticismi. Una situazione difficilissima, in cui il faro del Pd e del centrosinistra, dev’essere uno e uno solo: far cadere il governo. E’ questo il momento di andare fino in fondo, senza farsi abbindolare con le chiacchiere della maggioranza sull’interesse del Paese. Si fa l’interesse del Paese ponendo fine al berlusconismo. Tutto il resto lo si vedrà dopo.

  • la confusione continua anche per la proposta Tabacci che chiede di stornare parte dei finanziamenti ai partiti alla stipula di contratti ai ricercatori. Una parte del partito vota contro,altri esponenti si astiene . La Corte dei Conti ha accertato che i partiti dopo il ref.del 93 hanno speso 579 milioni di euro ed hanno incassato 2.254 milioni . Stanno incassando i rimborsi della precedente legislatura ed incasseranno i rimborsi di questa fino al 2013. E’ credibile il comportamento degli esponenti di questo partito che chiede di governare al posto dell’attuale coalizione ? Si può capire perché nonostante la crisi del cav. questo partito non riesca ad andare oltre il 24% e aggiustare le alleanze tra le componenti interne o fondare nuovi movimenti di pensiero non servirà purtroppo a nulla

  • Il basso livello di credibilità è un fenomeno morale che ingloba oggi in Italia l’intero arco politico attivo,si fa per dire, a livello nazionale e locale.
    Non è credibile infatti il personale politico che risiede ai vertici del PD e degli altri partiti che non governano,ma partecipano alla formazione o malformazione delle leggi,come non è credibile il personale che risiede ai vertici degli altri partiti che governano e legiferano.
    E’ risaputo che a nascondere ai contribuenti (che pagano l’Irpef e le varie “addizionali”,le cosiddette imposte dirette,con ritenute mensili antcipate alla fonte del proprio stipendio,salario o pensione,od a 1/2 versamento posticipato ),il libro mastro delle entrate e delle uscite e il proprio bilancio annuale,non è una sola parte della “casta”.

    Trattasi,a modesto mio parere,di una forma mentis, di un comportamento,di una cultura che traggono la loro origine dalla condizione oscurantista e di assoggettamento al “principe”,spesso un violento magnaccia,in cui il popolo è stato tenuto per secoli.
    Il mezzo elettronico con cui avviene lo scambio delle nostre riflessioni potrà fare cose buone e utili per il futuro dell’umanità,purchè vengano sconfitte le disuguaglianze e ridotti a più miti consigli i fondamentalismi religiosi ed i violenti.

  • Sono la meno adatta a parlare della strana storia del PD : non l’ho mai votato e sono molto dubbiosa su come si presenta agli elettori.
    La signora Bonsanti è delusa ed ha evidenziato alcune criticità ( !) del PD.
    Desidererei avere anch’io , che ho sempre votato dall’altra parte , una opposizione chiara , pulita , determinata e con un programma snello ( 350 pagine del 2008 dove c’era tutto e qualcosa di più , sono troppe ) :. Ho sperato di vedere nel governo Prodi novità , ma insomma anche il più buono lo indica come una somma di errori , demagogia , ed il nulla ( ed è saltato non per colpa di Prodi ne di B ma proprio per i suoi componenti e comportamenti ) . Allora mi chiedo perchè dovrei cambiare visti i risultati deludenti ( lo hanno detto e scritto tutti a sinistra ) : se quello è quanto sa fare e dire la sinistra ….accidenti siamo messi male . Persino in economia con un buon ministro come Padoa schioppa e una situazione internazionale buona ( non quella di oggi ) non si è riusciti che cambiare leggi precedenti, non proporre legge elettorale nuova , cambiare la scuola ( parliamo pure male della Gelmini ma molti commentatori a sinistra hanno visto molte cose positive nella Legge ). Seguire il no a B e banda, insistere su difetti, prove , oggi sui report di Assage ( a quando quelli di Prodi, D’Alema ecc ? ) non porta da nessuna parte e la delusione di qualche cittadino che potrebbe / vorrebbe cambiare è forte, fortissima , anzi !
    Piccola notazione : se anche nelle Regioni molta insofferenza ha fatto perdere il centro sinistra ( li B e Fede c’entrano poco , ma la cattiva gestione quella si ) allora una bella riflessione ai giovani e rottamati del PD andrebbe fatta….altrimenti ! Grazie per l’attenzione RF

  • E’ interessante quello che scrive Renata : vota dall’altra parte, è fortemente (e giustamente ) critica nei riguardi dell’opposizione, è molto dubbiosa su come il Pd si presenta agli elettori, ed è buona , si potrebbe dire di ben peggio.
    Ma sull’altra parte, quella che lei vota, non le è mai venuto qualche – e neanche piccolo – dubbio ? proprio sulla base di quei “difetti” o prove (soprattutto giudiziarie) sulle quali il PD scioccamente insiste ? Forse cotanta capacità critica potrebbe essere impiegata per una valutazione più ampia (magari sui famigerati 360 gradi).

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