Perché Giuliano Pisapia può farcela a Milano

15 Nov 2010

La grande novità di queste primarie per il candidato sindaco del centro-sinistra a Milano è stata la sincerità; se ci si chiede perché Giuliano Pisapia ha vinto queste primarie senza l’appoggio del maggior partito di centro-sinistra, senza imponenti campagne di comunicazione, senza un’organizzazione alle spalle io credo che la risposta stia nel fatto che i cittadini milanesi hanno percepito che si tratta di un candidato mosso da una autonoma e sincera motivazione a rinnovare profondamente i modi della politica e della amministrazione cittadine. Una motivazione autonoma, perché Pisapia, benché abbia beneficiato da ultimo dell’appoggio di Nichi Vendola, è partito da solo, nello scorso luglio, cominciando una lunga e costante peregrinazione attraverso la città, i suoi quartieri e i suoi luoghi anche di dolore e in questo percorso si è posto come ascoltatore dei bisogni, dei desideri e delle speranze dei cittadini e non come portatore di un messaggio preconfezionato (magari in modo sommario), che inevitabilmente trae la sua legittimazione dall’imprimatur di un qualche “potente”.
Una motivazione sincera, perché Pisapia ha trasmesso chiaramente ai milanesi di non avere ambizioni di potere ma di volersi mettere al servizio di un progetto di rinnovamento politico e amministrativo, dichiarando sempre, fin dall’inizio, che avrebbe proseguito il suo impegno anche in caso di sconfitta personale, al fianco del candidato vincitore. Così facendo, Pisapia ha mostrato di considerare più importante il raggiungimento dell’obiettivo comune rispetto alla soddisfazione del proprio narcisismo personale o, addirittura, dei propri interessi.
Spersonalizzazione, focalizzazione all’obiettivo, ascolto, apertura alle posizioni di tutti, fiducia nel futuro, calore umano: questi sono stati i punti di forza che hanno convinto tanti cittadini a condividere l’avventura e la speranza di Pisapia.
Intorno al suo messaggio di rinnovamento, concretamente rappresentato dal suo modo di condurre la campagna per le primarie, si è raccolta una vasta area di disinteressata collaborazione, alla quale hanno contribuito tantissimi giovani che, in questa esperienza, hanno sperimentato la possibilità di avvicinarsi ad una nozione di politica distante anni luce da quella dei tetri e infidi anni del berlusconismo ed anche da quella dell’incertezza e dei tatticismi che tanto hanno nuociuto al PD. Ed anche tanti meno giovani, che sanno che è possibile e doveroso aspirare ad una gestione della cosa pubblica improntata a trasparenza e giustizia sociale, anziché a menzogna e approfittamento ai danni dei più deboli.
Le stesse qualità che hanno consentito a Pisapia di vincere le primarie, la stessa capacità di coinvolgimento e di rapporto biunivoco con la cittadinanza possono portarlo a battere il candidato di centro-destra, chiunque sia: perché l’esempio di un modo di fare politica sinceramente orientato al bene comune ed alla condivisione è un’arma formidabile, capace di trascinare di nuovo i milanesi ad esprimere il meglio di sé.

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