“La riforma della giustizia è praticamente pronta, stiamo cercando un accordo con tutte le forze politiche”. Un Silvio Berlusconi particolarmente aperto al dialogo annuncia che la settimana prossima i controversi cambiamenti che il governo vuole introdurre nel settore giustizia sono pronti a diventare legge. Il premier dunque accelera dopo il sostanziale accordo con i finiani sul Lodo Alfano ma poi torna all’attacco sulle intercettazioni. “Io – dice a sindacati e Confindustria convocati a Palazzo Chigi per parlare di fisco - vivo con grande difficoltà che non si possa più utilizzare il telefono. E’ terribile essere in un Paese in cui non puoi avere la certezza di non essere intercettato. E’ qualcosa a cui dovremo rimediare”. Ma sul Lodo Alfano costituzionale il Pd annuncia opposizione dura: “E’ una legge inaccettabile e fare le barricate vuol dire che noi ci opporremo con tutte le forze che abbiamo in Parlamento e poi andremo al referendum perché noi non siamo disposti a risolvere i problemi di Berlusconi”.
Intanto, l ministro della Giustizia, Angelino Alfano, a margine dell’assemblea dell’Upi a Catania, parlando del Lodo costituzionale che porta il suo nome, dice: “Stiamo lavorando a una riforma della Costituzione che va scritta con la dovuta ponderatezza, e noi crediamo di poter portare a compimento un buon lavoro che abbia come scopo quello di rendere più giusto il processo italiano, più funzionante la giustizia, più garantiti i cittadini, autonomi e indipendenti i magistrati giudicanti e inquirenti”. E spiega: “La nostra riforma della giustizia non avrà nessuna istanza di ritorsione nei confronti della magistratura, come la sinistra pregiudizievolmente afferma, e noi ribadiremo, e se possibile rafforzeremo, l’ autonomia e l’indipendenza della magistratura, sia inquirente sia giudicante, in un quadro di maggiore efficienza del sistema, di maggiore effettiva parità tra accuse e difesa e di un contesto in cui ad un organo più indipendente e meno corporativo non legato ai giochi di corrente della magistratura potrà essere anche esercitata la giustizia disciplinare”.
E tu guarda come la riforma:con l’autorizzazione a delinquere per tutti i membri del governo e cortigianerie annesse.Impunità per tutti loro,alla faccia del Paese
Il pranzo è servito, per i notabili.
I cittadini potranno sperare in qualche osso caduto dalle mense.
La legge uguale per tutti non si applica a coloro che sono “più uguali” e pertanto i posti a tavola sono prefissati
Purtroppo accadrà come in tutte quelle cose in cui ci si arrende per sfinimento.
Fini e anche Casini, con ammirevole coerenza, si apprestano a reggere lo strascico del monarca.
Bersani annuncia ostruzione, Di Pietro pure. Allora, con sagace automatismo, il Pd viene assimilato all’IdV e tacciato di estremismo e la difesa di quel “diritto uguale per tutti” sarà rubricato come roba da terroristi e fomentatore dell’odio contro l’amore.
E così, dato che l’inquisito comanda, perchè dobbiamo stupirci (perchè Pisanu si deve stupire) che le liste sono piene di persone inaccettabili? Il modello autorizza la sua riproduzione.
Saluti.
Silvana