“Dossier contro la Marcegaglia”, perquisita la sede de Il Giornale

07 Ott 2010

I provvedimenti disposti dalla Procura di Napoli riguardano anche le abitazioni di alcuni giornalisti del quotidiano di Feltri. Secondo i pm, i cronisti avrebbero “minacciato” la presidente di Confindustria. L’inchiesta per violenza privata è partita da una intercettazione.

Il direttore del quotidiano Il Giornale Alessandro Sallusti e il vicedirettore Nicola Porro sono indagati nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Napoli su presunte minacce al presidente di Confindustria Emma Marcegaglia. L’ipotesi formulata dai pm è di concorso in violenza privata.

La sede del quotidiano e le abitazioni dei giornalisti in queste ore sono oggetto di perquisizioni da parte dei carabinieri del Noe, il nucleo operativo ecologico, alla ricerca di documenti a sostegno dell’accusa: la presunta raccolta di un dossier riguardante il presidente di Confindustria, dopo che l’imprenditrice aveva formulato critiche nei confronti del Governo.

In particolare, i pm Vincenzo Piscitelli e Henry John Woodcock intendono approfondire alcune conversazioni tra i due giornalisti indagati e il segretario del leader degli industriali relative a insistenze affinché la Marcegaglia “correggesse” alcune dichiarazioni forti contro l’azione del governo, minacciando la pubblicazione di notizie che l’avrebbero danneggiata. Di qui l’indagine, scaturita da alcune intercettazioni disposte nell’ambito di una diversa inchiesta condotta dai magistrati partenopei.

Dalle conversazioni e da un sms sarebbe emersa la presunta intenzione di una campagna di stampa nei confronti della Marcegaglia. Una “fabbrica del fango”, secondo gli investigatori, simile alla campagna di stampa condotta nell’estate 2009 contro il direttore di Avvenire, Dino Boffo, costretto poi a dare le dimissioni, mentre l’allora direttore del Giornale, Vittorio Feltri, subì una sospensione di sei mesi dall’Ordine dei giornalisti.

I decreti di perquisizione sono stati emessi dai due pm e vistati dal procuratore Giovandomenico Lepore. Lo stesso Lepore conferma che le perquisizioni si inquadrano come sviluppi di una indagine napoletana “su altri fatti” dalla quale sono emersi elementi tali da rendere necessari “approfondimenti in via d’urgenza” su una possibile attività di dossieraggio ai danni di Emma Marcegaglia. “Le perquisizioni – assicura Lepore – si stanno svolgendo con il massimo rispetto delle regole, per garantire la salvaguardia delle notizie contenute in documenti e file di pc su cui i giornalisti stanno lavorando e che non hanno legami con i fatti oggetto di indagine”.

“Non si sa da dove cominciare se inorridire sull’ipotesi che esista un dossier per minacciare la presidente di Confindustria rea di aver detto a voce alta che questo governo non ha mantenuto le promesse o condannare la perquisizione in un quotidiano che, secondo la magistratura napoletana, era pronto a organizzare una campagna stampa contro di lei”. Così Michele Ventura, vicepresidente vicario dei deputati PD. “Il Giornale di Feltri e Sallusti ci ha abituato in questi ultimi tempi a killeraggi mediatici che hanno fin qui travolto il direttore dell’Avvenire Boffo, il presidente della Camera Fini, i suoi più stretti collaboratori. Ora, sempre secondo le prime informazioni il neo direttore Alessandro Sallusti e il vicedirettore Nicola Porro sarebbero indagati per concorso in violenza privata e da questo scaturirebbe la decisione di perquisire la sede del giornale. Siamo dalla parte della libertà d’informazione e d’espressione – conclude – e, in attesa di sapere se siano stati commessi reati, se i giudici hanno sbagliato o se la politica si è ridotta a ricatto, ci domandiamo se sia ancora possibile in questo Paese dire che Berlusconi ha sbagliato senza mettere a rischio la propria privacy e magari anche il proprio ruolo”.

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