No Ponte: “Con quei soldi fermiamo le frane”

04 Ott 2010

Manifestazione di tutte le sigle No Ponte, nel giorno in cui si ricorda l’orrenda frana di Giampilieri. LeG in corteo per rilanciare l’appello: “Coi soldi del ponte fermiamo le frane”.

Nella triste ricorrenza della funesta frana di Giampilieri, Messina si è mobilitata per ricordare le vittime del disastro geologico che affligge il nostro territorio e l’Italia tutta. La manifestazione si è mossa all’insegna del grido: No ponte. Il governo utilizzi i soldi del ponte per la messa in sicurezza del territorio. Basta agli sprechi e agli interessi sporchi e mafiosi.

Con più forza si sono fatte sentire le voci delle associazioni della Rete No Ponte .

Presenti  numerose associazioni, delegazioni dei terremotati aquilani e comitati di cittadini di Giampilieri.

Libertà e Giustizia vi ha preso parte con la sezione Messinese. In tanti, soci e simpatizzanti, hanno sfilato e partecipato alla serata conclusiva, che si è svolta dinanzi al palazzo Municipale. Qui, a conclusione del percorso, il corteo si è fermato per sentire le testimonianze.

Durante il corteo, Libertà e Giustizia ha distribuito volantini e copie del documento dell’Appello Coi soldi del ponte fermiamo le frane che Libertà e Giustizia aveva lanciato il 10 maggio 2010, per sollecitare  il governo a impiegare i soldi del Ponte per la messa in sicurezza del territorio, anticipando dunque l’invito rivolto in occasione di questa manifestazione messinese da tutte le organizzazioni No Ponte.

La manifestazione ha preso le mosse alle ore 17,00, preceduta da un camion che annunziava il programma e scandiva slogan e le sigle dei gruppi partecipanti. Partita da piazza Cairoli, cuore del centro cittadino, il corteo è passato per le vie principali del centro. La stima dei partecipanti è di oltre 7.000 persone – a dire dei partecipanti.

Le foto testimoniano alcuni momenti.

Nicki Vendola, da Roma  dovein contemporanea  si svolgeva il NoB day, ha detto di aver voluto essere con un piede a Roma e con l’altro a Messina, dove si sta celebrando il primo  anniversario della strage della frana di Giampilieri, in una Sicilia dove non si mette in sicurezza il territorio, non si lotta per il riassetto idrogeologico, dove si progetta  la più grande infrastruttura mafiosa del mondo, quella che deve connetterre la “Ndrangheta” a “Cosa Nostra”, il famoso ponte di Messina.

* Pina Furnari è responsabile del circolo LeG Messina

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