Ventura, pd: “Presto un tavolo di confronto sulla legge elettorale”

23 Set 2010

Dopo il sit-in di Libertà e Giustizia e Valigia blu, il vicepresidente vicario del Pd alla Camera svela il calendario politico sulla legge elettorale. “Non dobbiamo aspettare che le elezioni siano vicine”

È vero, gli italiani non hanno come primo pensiero per la testa, la modifica della legge elettorale, in questo momento di crisi economica, con i disoccupati che soffrono, la cassa integrazione in aumento, gli infortuni sul lavoro sempre numerosi e drammatici. Tuttavia, le norme che regolano il sistema di voto sono, ovviamente, fondamentali in una democrazia e quindi non possono certo lasciare indifferenti i cittadini, gli elettori, la società civile. Ecco perché Libertà e Giustizia, e l’associazione Valigia blu, si sono da mesi mobilitate contro la cosiddetta ‘legge porcellum’, che, dal 2006, ha tolto ai votanti il diritto di scegliere direttamente i propri rap-presentanti in Parlamento (come prevede la Costituzione), ed ha addirittura approvato un premio di maggioranza a favore della coalizione vincente, che non esiste simile in nessun paese occidentale democratico.
Dopo il sit-in che mercoledì ha radunato un gran numero di cittadini a piazza Montecitorio per chiedere ai parlamentari con urgenza una nuova legge elettorale, abbiamo incontrato Michele Ventura, vicepresidente vicario dei deputati Pd, e gli abbiamo chiesto quando le Camere “ci ridaranno la nostra democrazia” (così proclamava lo slogan della manifestazione). Ventura è il deputato che, nei seggi di Montecitorio, siede esattamente alla destra del capogruppo Franceschini e del segretario Bersani (quando è in aula). Si può dire che è davvero il…. ‘braccio destro’ dei leader del Pd in assemblea. Ha quasi 67 anni, toscano di Sesto Fiorentino, è alla quarta legislatura (proviene dal Pci, Pds, Ds, ed è stato vicepresidente dell’Anci e vicesindaco di Firenze).
Qualche settimana fa, Ventura diceva: “Cancelliamo il porcellum, facciamo la riforma elettorale per restituire agli italiani la possibilità di scegliere chi li rappresenta in Parlamento. Lavoriamo a questo, e fin dai prossimi giorni cercheremo una maggioranza”.

Bene. Ma a che punto siamo? La raccolta di firme promossa da LeG ha ormai superato le 150 mila adesioni: eppure in Parlamento tutto sembra fermo, non ci sono trattative tra i partiti di opposizione, né accordi su progetti di legge per cambiare davvero le norme elettorali prima del voto anticipato (che potrebbe arrivare in primavera). È impossibile pensare di approvare (come propone il giurista Gustavo Zagrebelsky) “una leggina fatta di due frasi: è abrogato il Porcellum ed è riportato in vigore il Mattarellum” ? Era una legge non perfetta, ma “oggi sarebbe il meno peggio”. Forse – forse – su questo obiettivo minimo tutti i partiti di opposizione (e anche “Futuro e Libertà” di Fini, che ha detto di vergognarsi dell’attuale legge) potrebbero convergere e raggiungere la maggioranza dei voti.

“Nelle prossime settimane, dopo il dibattito sulle dichiarazioni del presidente del consiglio del 29, dovremo prendere l’ iniziativa per cominciare a ragionare sulla riforma della legge elettorale” dice Ventura a LeG. “Non dobbiamo aspettare che le elezioni siano vicine: noi non possiamo avere una legge che consente a chi prende un solo voto in più dell’avversario di ottenere un premio di maggioranza fino al 55% ; non possiamo avere una legge che non permette agli elettori di scegliere i propri rappresentanti. Fra l’altro credo che queste norme siano una delle cause della crisi del Parlamento, perché il nominato risponde a chi lo mette in lista e ciò è uno stravolgimento del sistema. Anzitutto noi dobbiamo decidere, insieme a tutte le opposizioni (cercando di allargare il consenso, per avere la maggioranza in Parlamento) che queste disposizioni della legge elettorale sono inaccettabili. Una volta ottenuto questo, in una seconda fase entreremo nel merito della riforma. Allora, se la vecchia legge Mattarellum dovesse sembrare la via più semplice per cambiare le norme attuali, per il Pd non ci sarebbero difficoltà, ma non vorrei neppure, ora, dare l’ostracismo a chi può immaginare o preferire modelli diversi. Io credo che nelle prossime settimane si potrà avviare, tra i gruppi politici, un tavolo di confronto sulla legge elettorale”.
Intanto il Pd ancora una volta litiga e si divide, nonostante Bersani a Torino abbia raccomandato a chi ha responsabilità di partito, di “muoversi insieme, combattere insieme, rimboccarsi le maniche tutti insieme”. Alfredo Reichlin qualche giorno fa si dichiarava “sorpreso, preoccupato, allibito…..”. Moltissimi elettori condividono questi sentimenti ed esigono spiegazioni: hanno torto?

“È vero c’è molto sconcerto. Se noi diamo l’idea di uno scontro tutto interno al Pd, può determinarsi una crisi di fiducia nel nostro elettorato. Mentre noi dobbiamo motivare attorno ad un progetto non solo i nostri attuali elettori, ma anche quelli che sono dispersi, e che hanno bisogno di vedere una linea chiara e convincente per un certo periodo. Se il Pd è unito può inoltre diventare un traino nella ricerca delle alleanze. Adesso abbiamo l’Assemblea nazionale l’8 di ottobre che servirà per elaborare le proposte programmatiche sul lavoro, sul fisco, sulla scuola, sulla cultura, sul welfare. Quando entreremo nel merito dei problemi della società italiana, uscendo dai dibattiti astratti, sarà più facile trovare momenti di intesa anche tra noi. Il senso di responsabilità verso il paese, ed i problemi da risolvere, devono essere davvero la bussola fondamentale per ragionare nel Pd. Un programma chiaro, essenziale ( e non di 240 pagine) serve per l’unità”.

Per Ventura, non si può prevedere, adesso, quando ci sarà il ritorno alle urne.
“Sono troppe le variabili, fra cui le vicende personali e giudiziarie del capo del governo” dice. E comunque, più che Berlusconi “sarà la Lega che deciderà il momento di staccare la spina alla legislatura”

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