L’equilibrio del terrore è lo scudo della Bongiorno

16 Set 2010

La presidente della commissione Giustizia della Camera Giulia Bongiorno adesso è in minoranza. È questo uno degli effetti della ricomposizione delle commissioni di Montecitorio formalizzata martedì dopo la nascita di Fli. E il rinnovo delle presidenze – compresa quella della commissione Giustizia – è vicino: è stato, infatti, fissato per il prossimo 5 ottobre.
Vediamo i numeri. Entrambi i delegati provenienti dal gruppo misto (Melchiorre e Belcastro) sono berlusconiani ed è per questa ragione che un eventuale braccio di ferro sulla riconferma della penalista si concluderebbe con la sconfitta matematica dei finiani. Infatti, se anche Futuro e libertà decidesse di sommare i suoi voti a quelli di Pd, Idv e Udc, il totale sarebbe 23. Mentre un eventuale candidato sostenuto da Popolo della libertà e Lega arriverebbe a quota 25.
Ma per ora il Pdl non pare intenzionato a rimuovere la Bongiorno, che pure – da interprete dei molti dubbi manifestati da Fini a proposito delle leggi ad personam – ha spesso infastidito sia il Cavaliere, sia l’avvocato Ghedini. Prima di deciderne la sorte si attende di vedere cosa accadrà il 28 settembre quando il voto d’aula sui cinque punti dirà se il Cavaliere è davvero in grado di fare a meno dei futuristi. Tuttavia, anche se le cose andassero come Berlusconi spera, ogni decisione sul destino della presidente dovrà essere ponderata con attenzione. Non tutte le commissioni, infatti, hanno gli stessi rapporti di forza della commissione Giustizia. E in caso di guerra, in alcune di esse potrebbero prefigurarsi maggioranze da governo tecnico. Basti pensare che se i finiani decidessero di unire i propri voti a quelli dell’opposizione, l’attuale maggioranza di governo perderebbe la presidenza di almeno sei commissioni. Alcune di grande importanza, come (per 25 a 23) la Affari costituzionali guidata dal Pdl Donato Bruno e (per 23 a 22) la Bilancio presieduta dal leghista-tremontiano Giancarlo Giorgetti. Si tratta delle commissioni chiamate ad esprimere i pareri di costituzionalità e di copertura su tutti i provvedimenti che arrivano a Montecitorio. Senza contare che il Carroccio dovrebbe rinunciare anche alla presidenza della commissione Esteri (25 a 22).
Ma quanto potrà durare questo equilibrio del terrore?

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