Il marchio leghista sulla scuola di Adro

16 Set 2010

La “scuola padana” riceve in dote dal Ministro dell’Economia Tremonti 800.000 euro di finanziamenti, mentre le scuole “italiane” piangono spesso la mancanza di strutture indispensabili come banchi e sedie, gessi e carta igienica.

Usciamo da poco dalla notizia che la signora Manuela Marrone in Bossi ha ottenuto per la sua “scuola padana” 800.000 € di finanziamenti dal ministero dell’Economia.
Tremonti non ha avuto evidentemente problemi sull’uso di “soldi nostri”, intesi come di tutti gli italiani, per una scuola che parla di “pedagogia padana”.
Una vera sberla per le scuole statali d’Italia, dove possono mancare gessi e carta igienica, se non addiritttura banchi e sedie.
Si fa sempre più chiara per noi l’abusata espressione “Roma ladrona”: si trattava di pura e semplice invidia.
A poca distanza di tempo assistiamo ora ad un altro capitolo d’una storia ormai senza fine e senza vergogna: la decisione del sindaco di Adro di apporre nel nuovo polo scolastico dappertutto, perfino sui banchi, un simbolo politico, quello della Lega.
Sono le dittature in genere a “marchiare” con i loro simboli i luoghi pubblici, come avvenne in Italia sotto il fascismo. Ma perfino durante quel ventennio l’idea di scolpire il fascio sugli edifici pubblici era figlia di un nazionalismo rivolto all’intera Nazione, non ad una Nazione fatta a pezzi.
Di fronte al “marchio” sulla scuola di Adro si rivolterà nella tomba quel Cattaneo federalista, cui i leghisti molto spesso credono di far riferimento, ignorando però lo spirito del suo pensiero.
Come al Festival della Letteratura di Mantova ha ben chiarito il prof. Ginsborg, nulla del pensiero di Cattaneo può essere saccheggiato in modo disonesto, dato che il suo federalismo era tutto dedicato alla buona amministrazione locale, basata su un autogoverno di Regioni e Comuni visto sempre e comunque in funzione di un’Italia unita. Infatti così egli si definiva: “Sono cittadino lombardo, italiano, del mondo”.
Con buona pace dei cosiddetti padani e qualche speranza, invece, per un’Unione Europea davvero unita politicamente.

* L’autrice della lettera che è firmata anche da 22 soci di LeG, è coordinatrice del circolo di Brescia

Riportiamo anche il comunicato con cui il circolo di LeG Brescia ha deciso di aderire al presidio organizzato sabato 18 settembre.
Comunicato stampa di adesione al presidio

Il circolo Libertà e Giustizia di Brescia aderisce al presidio organizzato per sabato 18 settembre ad Adro per protestare contro l’invasione di un simbolo partitico effettuata in una scuola pubblica dall’amministrazione comunale.
Libertà e Giustizia vede in questo la lesione di principi fondamentali della convivenza civile. L’amministrazione di un bene pubblico non può diventare affermazione di parte trasformando la scuola di tutti in luogo di divisione anzichè di tolleranza, di confronto e di condivisione.
Non accettiamo inoltre che da tempo ormai Brescia e provincia vengano citate a livello nazionale solo per atti amministrativi di tipo discriminatorio. Non vogliamo doverci vergognare di essere bresciani: vogliamo continuare ad essere bresciani, italiani, europei, cittadini del mondo.
Per Il Circolo Libertà e Giustizia di Brescia la coordinatrice Gisella Bottoli.

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