Signor cardinale Angelo Scola, questa lettera aperta è giustificata dalla lettura, in ritardo, di un articolo su Repubblica in cui Gad Lerner, riferisce alcune Sue sorprendenti affermazioni sulla morale rese al recente meeting di Comunione e Liberazione; ed in particolare un suo elogio (“sono pochi i giornalisti bravi come lui”) formulato nei confronti del signor Renato Farina, oggi deputato del Pdl, già spia prezzolata dei servizi segreti sotto il nome di copertura “Betulla”. Con questo elogio, Lei ha offeso la giurisdizione, l’ordine dei giornalisti, il sottoscritto e, soprattutto, la morale. Vorrei spiegarLe perché, ammesso ma poco concesso che Lei non sapesse.
Il signor Farina è stato condannato a sei mesi di reclusione (pena patteggiata dall’imputato e convertita in multa) dal tribunale di Milano nel 2007. La condanna è stata confermata due anni dopo dalla Corte d’appello di Milano, e sempre con la stessa motivazione. Questa: avere, dietro pagamento, aiutato personale del Sismi ad eludere le investigazioni dell’autorità giudiziaria anche mediante diffusione di false informazioni e mediante il tentativo di acquisire illecitamente (con pretestuose interviste a magistrati) notizie sul procedere delle indagini penali sul rapimento di Abu Omar. In conseguenza di questa attività e a seguito dal procedimento penale, il signor Farina, alias spia Betulla, è stato radiato dall’ordine dei giornalisti. In sostanza non lo si può più chiamare giornalista, men che mai “bravo come pochi”.
Non bastasse, il signor Farina ha avuto l’impudenza di promuovere causa civile contro di me, pretendendo un risarcimento di 250mila euro. La mia “colpa”? Aver definito, in un commento sul sito dei Democratici di Sinistra, questo signore come “spione”, come “poco onorevole” e infine come “faccia di tolla” (la stessa espressione che Farina-Betulla aveva adoperato qualche tempo prima nei confronti degli autori di Annozero: Michele Santoro, Marco Travaglio e Vauro. Quando si dice la pena del contrappasso). Ma anche con la causa gli è andata male, anzi malissimo: non solo l’ha persa come aveva già perso una analoga con l’Espresso; non solo ha dovuto pagare immediatamente (“sentenza esecutiva”) le spese di giudizio e gli onorari dei miei avvocati; ma – umiliazione inedita – il giudice Laura Bertoli ha deciso di condannare Renato Farina “a rifondere a Giorgio Frasca Polara le spese di lite” (non esigue ma mai paragonabili all’esosa richiesta di risarcimento pretesa dal presunto diffamato), spese che naturalmente e immediatamente ho girato al tribunale e ai legali dello studio Tarsitano, avv. Antonella Bruno-Bossio e Raffaele Losardo.
Può essere di qualche interesse per l’Eminenza Vostra conoscere qualche dettaglio della sentenza. Che Farina sia definibile spione è per il giudice un “fatto storico”, assolutamente indubitabile per due organi giurisdizionali, e persino ammesso dall’interessato: “Confesso. Ho dato una mano ai nostri servizi segreti militari” (intervista a Libero, 8.7.2006). Che costui sia dunque anche “poco onorevole”, si deduce non solo dal fatto che la sua successiva elezione a deputato voluta dall’on. Berlusconi si qualifica come un premio di consolazione, ma soprattutto dalla constatazione del giudice che l’epiteto “pare voler ribadire quella che è, nella stampa di opposizione, una critica ricorrente indirizzata alla maggioranza di governo e che riguarda i criteri di selezione dei candidati e, più in generale, il tema noto all’opinione pubblica come ‘questione morale’ nella politica”.
E qui, proprio con la morale, siamo al dunque: il tema del meeting di Cl era proprio questo, la questione morale, come e che cosa si intende per moralità in politica (e il subitaneo attacco a Famiglia cristiana l’aveva già detta lunga su come l’intendesse Cl). Bene, Lei ha dato una sconfortante ma significativa risposta onorando la poco onorevole spia Farina, e lo ha fatto proprio sulla questione cruciale – la morale – che era alla base del contenzioso liquidato severamente dal giudice Bertoli. All’origine del contenzioso tra questo signore e il sottoscritto c’è infatti un’intervista al Corriere della Sera in cui il signor Farina aveva rivelato che cosa pensano “i teologi di cui ho stima” della ignobile proposta del governo di incarcerare, in barba alla Costituzione e al buonsenso, gli immigrati che si trovino nel nostro paese in condizione di clandestinità. Vero è che l’Onu e la Chiesa cattolica avevano appena detto no a questo obbrobrio. Ma Farina non si era dato per vinto ed aveva chiesto ai teologi suoi amici “se c’erano contraddizioni con la morale cristiana”, se insomma proposta governativa e morale cattolica fossero incompatibili. “Mi è stato risposto di no, che non è paragonabile ai Dico”, disse Farina al Corriere. Io ribattei, da qui la causa.
Francamente non immaginavo che, quanto a morale, il cardinale e patriarca di Venezia, non solo la pensasse come il signor Farina, ma portasse costui ad esempio di come deve essere un bravo giornalista. Di ottima moralità, soprattutto. Ora lo so.
Il signor Farina è stato condannato a sei mesi di reclusione (pena patteggiata dall’imputato e convertita in multa) dal tribunale di Milano nel 2007. La condanna è stata confermata due anni dopo dalla Corte d’appello di Milano, e sempre con la stessa motivazione. Questa: avere, dietro pagamento, aiutato personale del Sismi ad eludere le investigazioni dell’autorità giudiziaria anche mediante diffusione di false informazioni e mediante il tentativo di acquisire illecitamente (con pretestuose interviste a magistrati) notizie sul procedere delle indagini penali sul rapimento di Abu Omar. In conseguenza di questa attività e a seguito dal procedimento penale, il signor Farina, alias spia Betulla, è stato radiato dall’ordine dei giornalisti. In sostanza non lo si può più chiamare giornalista, men che mai “bravo come pochi”.
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Il sig. dottor Renato Farina (laureato in filosofia alla Cattolica)? Vecchio arnese da forca, spione a pagamento del SISMI, già giornalista iscritto all’Ordine: una prevaricazione tutta ITALICA. Non ha mica perduto il diritto a scrivere. Scrivere, saper scrivere, non è da tutti, Farina lo sa fare, ed anche bene.
Ha porto occhi ed orecchie alle faccende intriganti del terrorismo bardato d’ideologia? Ha riferito al SISMI le cose che la sua bravura di informarsi ha saputo sgamare? Non ha svelato le fonti? Ha impedito il regolare svolgersi delle indagini? Ma non c’era il SEGRETO di STATO? Può lo Stato servirsi del SEGRETO? O deve spiattellare urbi et orbi le faccende che minano la sicurezza dello Stato?
Innanzi tutto chi è il SISMI? Un’organizzazione criminale al servizio del malaffare?
Se non mi sbaglio il SISMI è lo Stato, lo Stato che si serve dei migliori cittadini per stare in allerta e cautelarsi dai tiri miserabili che spesso procurano disastri come quello delle “Twin Towers”: migliaia di morti e miliardi di dollari di danni.
Gli islamici pronti al suicidio dinamitardo, stragisti, non si contano più. È una guerra totale combattuta uccidendo gli innocenti solo per il trionfo di un fanatismo religioso: l’Islam.
Farina ha sorvegliato Abu Omar, un signore perbenino che stanzia in Italia per la maggior grandezza di Al Qaeda?
Renato Farina ha sorvegliato questo birbone: ha fatto male? Ha commesso un reato?
No! Ma come giornalista non poteva fare il delatore. Nemmeno se era al servizio della Patria? Servizio a pagamento? Non era una delazione perché era al servizio per quel compito. Sì, a pagamento, anche quelli che muoiono al fronte sono a pagamento (anche Nicola Calipari era stipendiato). Nulla può essere gratis, lo afferma la Costituzione (Art. 36 primo comma).
Quindi? Renato Farina è un prevaricato, è un gentiluomo cui la giustizia ha fatto grande torto. Una vigorosa e cordiale stretta di mano all’onorevole Renato Farina.
Celestino Ferraro
L’ideologia spinta di cui è portatore il signor Ferraro lo induce a difendere chiunque, perfino il “gentleman” Farina, basta che sia dalla parte di Berlusconi. Pur frequentando da tempo immemore i forum, i blog, il sito di LeG, non ha compreso che le persone veramente “libere” sono in grado di fare autocritica e di criticare anche i propri rappresentanti (o supposti tali). Il fatto di essere in compagnia del cardinale di Venezia nell’elogio del Farina, dovrebbe essere di magra consolazione, dato che le fette di prosciutto sugli occhi (belle grasse e spesse, mi vien da dire) sono sempre nocive.
Opinioni, egregia Costanza, opinioni legittime ma opinabili. Grazie comunque per questa palestra di libertà.
Grazie Costanza! Mi hai risparmiato la noia di dover rispondere al signor Ferraro cui desidero ricordare soltanto che la legge – ripeto: la legge – vieta a un giornalista di lavorare, a gratis o a pagamento, per i servizi segreti. et de hoc satis (lo dico al signor Ferraro per evitare repliche cui ovviamente non risponderò)
Che vergogna ! Il problema non sono chi ci governa e quei servitori sia giornalisti, cantori e coriferi ma noi Italiani che in maggioranza gli crediamo e ne condividiamo idee, fatti e misfatti e li manteniamo dove ora sono e chissà per quanto ancora divertirsi pure con i polli di Renzo della sedicente opposizione di sinistra. Nanni Moretti fu profeta ma evidentemente i cadreghini e le ideologie contano di più. Si sentiva la mancanza di Vendola e Renzi !!!
giorgio frasca polara scrive:
3 settembre 2010 alle 18:09
Grazie Costanza! Mi hai risparmiato la noia di dover rispondere al signor Ferraro cui desidero ricordare soltanto che la legge – ripeto: la legge – vieta a un giornalista di lavorare, a gratis o a pagamento, per i servizi segreti. et de hoc satis (lo dico al signor Ferraro per evitare repliche cui ovviamente non risponderò)
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La legge? Latino per latino: “Summum ius, summa iniuria” (De Officis).
… Inde fit, ut raro, qui se vixisse beatum
dicat et exacto contentus tempore vita
cedat uti conviva satur, reperire queamus.
Iam satis est. ne me Crispini scrinia lippi
conpilasse putes, verbum non amplius addam.
Celestino Ferraro
è un fatto, caro amico magister: secondo la legge dello stato, o fai la spia o fai il giornalista. tutti e due insieme è proibito.
chi fa il giornalista e la spia, viola la legge. che sarà sbagliata, ma fin quando c’è, va rispettata.
e sinceramente ho grossi dubbi sulla dirittura di chi dice di voler servire lo stato e contemporaneamente ne viola le leggi.
Menomale che tu, amico Plinio, non ti annoi a rispondermi. Per me è una legge sbagliata, anche se è la Suprema corte ad applicarla.
In democrazia, “La Noia”, può essere solo quella di Moravia, altre noie la democrazia non può legittimarle. Il fatto che possa sbagliarmi è implicito, è come ce lo si fa notare che non è implicito. Grazie a te per il tuo sereno dissenso.
Cordialmente
Celestino Ferraro
Allucinante !. Se anche un patriarca della Chiesa cattolica arriva a tanto.
Come la grande bugia costruita dai servizi manovrati da Berlusconi e da questi offerta su un piatto d’argento al suo amico Bush onde giustificare il gran disastro di vite umane richiesto dall’insaziabile capitale petrolifero occidentale,statunitense in particolare,per sfruttare liberamente anche i vasti giacimenti petroliferi iracheni.
Quando sarà adeguatamente sviscerato anche questo imbroglio dalle conseguenze sanguinose, ed esposto al pubblico ludibrio anche uno degli artefici politici impuniti di esso,coperto dall’oblìo mediatico e perciò ancora al potere, con migliaia di morti su una inesistente coscienza e una notevole faccia di bronzo videotaroccata da persona per bene ?.