Qualche riflessione sulla legge elettorale (e sulle strumentalizzazioni)

Nella sua intervista-tv, così come nel suo testo scritto a Repubblica, Bersani è giustamente chiaro nel precisare che non basta dire no a Berlusconi ma che occorre un programma di governo alternativo; purtroppo, a proposito della legge elettorale egli si muove esattamente al contrario, affermando che occorre preliminarmente coagulare uno schieramento che dica NO al Porcellum, e al contempo rifiutando di pronunciarsi su un diverso sistema (di “impiccarsi a una formula”, ha ripetuto più volte). Beninteso, è correttissimo affermare che un singolo partito, sia pure il più forte dell’opposizione, non può imporre il proprio punto di vista su un tema che necessariamente richiede intese sufficientemente vaste; ma è del tutto negativo che non abbia una sua proposta, pur con margini di flessibilità che la apra a confronti con altri.

Sbandierare il rifiuto di un sistema che affida alle segreterie dei partiti la scelta dei Parlamentari è appunto il no; in termini affermativi, il Segretario del Pd non ha detto nulla. Anche le domande che chiedevano una scelta minimale, cioè se si condivide l’esigenza di conoscere le alleanze prima del voto, non hanno trovato una risposta chiara; svicolare dicendo che l’opinione pubblica è ormai convintamente bipolare, o che si può studiare qualche formula “antiribaltone”, significa sfuggire al problema.

I cittadini comuni non possono capirci nulla; i pochi che ancora leggono le cronache di un Palazzo sempre più autoreferenziale registrano, sbalorditi, un insieme di consensi espressi da svariate personalità del Pd alla non-proposta di Bersani. Anticipando, con la spregiudicatezza che lo distingue, il segretario del suo partito, Massimo d’Alema aveva infatti presentato il sistema tedesco come l’unico accettabile: sicché tutti quelli che contestano tale ipotesi si sono entusiasmati per il mancato allineamento (Eugenio Montale: “codesto solo oggi possiamo dirti/ciò che non siamo, ciò che non vogliamo”). Il problema di merito, ancora una volta, viene giocato in termini di lotte politiche intestine.

Uscendo dalle strumentalizzazioni, e per parlare in positivo, vorrei proporre due soli punti come determinanti per una legge accettabile.

Il primo è l’esigenza di alleanze prima del voto, non dopo. La questione è chiara, e non mi soffermo su essa; si tratta non solo di far sì che l’elettore sappia quale uso verrà fatto del suo consenso, ma anche di evitare i balletti delle trattative perpetue, dell’instabilità, dei baratti che ben ricordiamo all’epoca del proporzionale.

Del secondo punto si sta invece parlando pochissimo: ripristinare i collegi uninominali, gli ambiti territoriali ristretti ove ogni candidato deve presentarsi direttamente agli elettori, mostrandosi con la sua faccia. Ciò induce le forze politiche a puntare -nei casi migliori- su personalità prestigiose, o almeno -quasi sempre- a non candidare gli impresentabili. Ciò determina inoltre, dopo le elezioni, condizioni favorevoli per un rapporto sistematico tra il rappresentante e i rappresentati.

Concentrare l’attenzione su questo punto è importante per due motivi. Anzitutto, a differenza di molte delle alchimie spesso presenti nelle proposte di sistemi elettorali esso è ben comprensibile a qualunque cittadino. In secondo luogo, esso lascia aperta la strada a una pluralità di soluzioni, e consente perciò quella ricerca di ragionevoli compromessi di cui sopra si è detto.

Varie, tra le soluzioni di cui si sta parlando, sono effettivamente rispettose di questo punto fermo. Lo è certamente quella più estrema, l’uninominale secco a un turno, ma lo è anche l’uninominale a due turni, e lo è il Mattarellum; quest’ultimo sistema è certo un po’ pasticciato in termini concettuali, ma -come giustamente ha rilevato Libertà e Giustizia- ha il pregio di essere stato sperimentato con risultati non cattivi e soprattutto con successi o dell’uno o dell’altro schieramento, sicché non può essere considerato di parte.

Non basta dire che le scelte non devono essere appannaggio delle segreterie dei partiti. Se esse avvengono tramite il voto di preferenza su lunghe liste regionali si rischia di favorire lobbies organizzate e gruppi di potere, e in ogni caso il ruolo dell’elettore si esaurisce, per cinque anni, nell’avere espresso tale preferenza; l’opzione espressa nel collegio uninominale costruisce invece un solido rapporto, su base territoriale, tra elettori ed eletto.

13 commenti

  • Concordo con queste valutazioni.
    Certo che se, per iniziativa parlamentare già avviata al Senato da Ceccanti, si arrivasse ad abrogare la Porcata, anche stante l’attuale Governo, si realizzerebbe uno scenario tale per cui le Primarie di Coalizione per i Collegi sarebbero potenzialmente davvero una svolta.

  • Alla fine ho aderito anche all’appello dei radicali sul maggioritario fornendo un piccolo contributo anche se sono vostro socio(non so se ho fatto bene . Condivido cmq che la frase amletica del bersani sotto rischio elezioni sia assurda . Il mattarellum mi convince poco

  • ROBE DELL’ALTRO MONDO!

    È incredibile, una consultazione popolare – referendum del 1993 – fa ancora testo. Come se 17 anni fossero trascorsi invano. “Pasqualino Settebellizze” aveva allora 17 anni, oggi ne conta 34: com’è passato il tempo!
    Per la nostra CASTA di politicanti il tempo s’è fermato e le opinioni espresse in un contesto REPUBBLICANO completamente diverso dall’attuale, fanno ancora testo, benché adulterate e neglette per 17 anni continuati.

    Fa comodo a qualche maestro d’alta scuola politologica della sinistra oligarchica, riesumare quel referendum per dare scacco matto al “Porcellum” con il “Mattarellum”, un vecchio arnese elettorale della partitocrazia seppellito da 17 anni di denigrazioni.
    Ma le cose italiche così vanno, c’è poco da sbraitare, il popolo sovrano sulla Carta è quello che conta: in realtà, non conta un kazzo! Il potere è faccenda molto seria, mica lo si può lasciare a disposizione di una massa anonima che del potere sa vedere solo le poltrone dei propri beniamini. Il potere è lacrime e sangue, per non essere scurrili e cinici con Rino Formica che lo ritiene un amalgama di merda e sangue.

    Il problema è antico: come avere botte piena e moglie ubriaca. Cioè, come conciliare le esigenze della governabilità senza scontentare i perdenti, quelli che non votati dal popolo sovrano, saranno costretti a fare da tappezzeria alla maggioranza che si acconcia per benino i “fatterelli” suoi. Invidiare dall’uscio la mensa del ricco Epulone e raccogliere soltanto briciole del lauto pasto, è un fatto che logora chi non è invitato.
    Questo è il problema, ma non lo shakespeariano “To be, or not to be” di amletico dubbio, qua “chiagnene e fottene”, comme ‘e gatte in amore.
    Tale è lo stato dell’arte della nostra democrazia, sempre più bistrattata e vituperata da quei soliti che la difendono dalle prevaricazioni di “Silvio il Magno”, Uomo di Arcore.
    Celestino Ferraro

  • Concordo con la semplice e concreta analisi di Giunio: è disperante veder come i vecchi leader (D’Alema e Veltroni con il loro stucchevole duello ma anche gli altri) continuino a parlare a vuoto senza dare una linea precisa. Tutto e il contrario di tutto. La proposta di Luzzatto ha il merito di mettere ben a fuoco il problema e consentire di schierarsi.

  • @lectiones, si contenga per favore, nei toni e nella sostanza. Fa torto alla sua intelligenza argomentare con tanta animosità e barocche cadute di stile. La pensi come vuole e condivida pure la sua opinione con noi, già sa che la teniamo in alta considerazione proprio perché spesso dissonante, ma senza pretendere di avere sempre l’ultima parola e di annichilire gli interlocutori con effetti speciali.

    Quando alla questione del referendum: sì, un referendum del 1993 fa ancora testo, perché così funziona il nostro ordinamento democratico. E non sono sufficienti, fino a prova contraria, 17 anni di adulteri, negligenze e velleità bipartisan a cambiare la sostanza delle regole del gioco. E questo lei lo sa meglio di noi, nonostante il suo gusto per le provocazioni.

  • @lectiones, si contenga per favore, nei toni e nella sostanza. Fa torto alla sua intelligenza argomentare con tanta animosità e barocche cadute di stile. ————————————–

    Quale sarebbe l’animosità? e le barocche cadute di stile? Normale che debba subire la vostra demagogia democratica sol perché son ospite? E’ vero che l’ospite dopo tre giorni puzza, ma questa di cui io usufruisco, non è un’ospitalità da diporto, che impuzzolentisce, è la libertà di dire ciò che si pensa: senza BAVAGLIO.

  • @lectiones, quale bavaglio? Dov’è la mancanza di ospitalità? Quando le abbiamo impedito di dire ciò che pensa? Suvvia, Ferraro, lei è molto più interessante per il suo bagaglio di opinioni mai scontate che per il suo maldestro tentativo di passare per temerario agitatore di luoghi digitali.
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    Menomale, per un attimo ho temuto di esserlo: uno shahid.
    Come farebbero ad essere mie opinioni se fossero scontate? Ma non sono un ingrato … Dio ve ne renda merito.

  • sul sito

    http://www.nonvotoquesti.wodpress.com

    ho raccolto con alcuni amici un po’ di materiale, mutuato anche da concrete esperienze straniere, su come rendere il meccanismo del voto un po’ più degno di una vera democrazia.
    Il sito è spartano (messo su da dilettanti quanto a informatica) ma si è sforzato di essere per quanto possibile non schierato.
    Eccettuata la pagina “Lessico e bufale” nella quale ho raccolto i mei personali contributi qui e altri che, per rispetto del luogo, qui non ho postato.
    Credo che quel materiale possa essere di qualche interesse per questa o per nuove discussioni.
    Vi si tratta, tra l’altro, di come dare concreto peso elettorale alla vasta platea degli attualmente non votanti.

  • La-legittimità-di-una-legge-risplende-per-la-chiarezza-e-la-trasparenza-che-racchiude SEMIALTERNO: un concentrato di organizzata semplicità! Per già esercitare il futuro da protagonisti!

    L’esito elettorale dell’Australia ha dato una “Deadlock in Australia” risposta purtroppo non poteva essere altrimenti dati i presupposti dell’appartenere ai modelli elettorali limitati e limitanti quanto ad ogni latitudine s’abbonda rispetto a quanto diversamente una siffatta nuova realtà pretenderebbe soluzioni “new normal” inedite quanto il sistema SEMIALTERNO per l’appunto propone generare un bipolarismo concorrenziale aperto giacché si struttura su una base proporzionale e viene sostituito da una mandata al maggioritario in caso di fine anticipata della legislatura, ma, in questa evenienza la legislatura entrante non può modificare la Costituzione dopo la quale comunque, si ritornerà a mandate a base proporzionale!
    L’esigenza di soluzione inedite, trasuda ormai ad ogni latitudine, giacché gli stessi dopo le elezioni del 6 maggio 2010 trovandosi con risultati che davano un “Hung parlament” quanto appunto sta determinato il modello australiano che richiede una maggioranza da 76 membri e, secondo ultimi dati della commissione elettorale i laburisti, attualmente al governo avrebbero 74 membri e, la coalizione dei conservatori guidata dal partito liberale ha ottenuto 73 seggi alla camera pertanto la prospettiva non potrà che essere attraverso una coalizione governativa Laburisti e Green!
    Pertanto, ancora a maggio i pragmatici Britannici hanno deciso di superare l’empasse e di abbandonare il loro classico “Westminster modello” e contestualmente hanno inteso di non volersi impiccare su quel insicuro albero australiano del Voto Alternativo! Pertanto, l’hanno scartato quanto l’analogo suo modello: VA+ (Voto Alternativo Plus), pur essendo stato quest’ultimo proposto dalla Commissione Jenkins ancora nel 1998 data la ulteriore attuale comprovata inefficacia in governabilità!? Pertanto in ultima analisi, i Britannici hanno scelto di rivolgersi al Proporzionale!
    Il modello Australiano del Voto Alternativo i Britannici l’hanno appunto scartato dopo aver fatto verificare attraverso una simulazione effettuata dalla British Election Study che anche se fosse stato adottato s’è dimostrato che ai Britannici quel modello non avrebbe cambiato di molto i risultati ai loro tre maggiori partiti e li avrebbe comunque, visti tutti al di sotto della soglia di quei “326” membri necessari per formare la maggioranza per governare in Gran Bretagna!
    Or ora appunto in Australia i risultati segnano per entrambi i maggiori partiti a 74 e 73 seggi alla camera rispetto ai 76 necessari! Pertanto, i Britannici col varo del governo Cameron una coalizione Tory e LibDem hanno deciso di scegliere il Proporzionale dichiarando così un definitivo downgrading al loro classico modello Westmister! La tenuta del governo a coalizione Cameron sottende indire un prossimo referendum per poter passare dal modello Maggioritario all’uninominale ad un Proporzionale – quello che abbiamo (casualmente) abbandonato noi, con la Prima Repubblica!? Imperoché, i Britannici stanno percorrendo la medesima “Odissea” che stiamo attraversando noi, però in senso contrario! Ovvero, loro abbandonano il Maggioritario all’uninominale per abbracciare il Proporzionale.
    Pertanto, da tutto questo ambaradam, si dovrebbe facilmente evincere che un completo sistema elettorale s’intaglia in modo completo soltanto assemblando entrambe queste tangibili articolazioni in modo più pertinente per ottenere un più completo integro sistema quanto col SEMIALTERNO si va proponendo giacché entrambi questi modelli il Maggioritario ed il Proporzionale dall’evoluzione dei fatti e dallo svilupparsi della storia si dimostrano essere delle semplici articolazioni l’una ad induzione centripeta quella Maggioritaria e l’altra in quella centrifuga Proporzionale. Induzioni che solo quando assemblate e propriamente articolate possono esprimere per complementarietà un sistema completo giacché entrambe queste articolazioni si rendono indispensabili per rendere fisiologico il sistema per ricreare un concorrenziale bipolarismo aperto! Diversamente per mancanza di equilibrio ci ritroveremo sempre in empasse ed a rischio di collasso per esplosione od implosione dati i ritmi d’accelerazione impressi da una siffatta realtà informazionale! I fatti sempre più lo dimostrano che il Maggioritario non può che per reciprocità coniugarsi col Proporzionale e viceversa! Questo sembra essere quanto la realtà delle cose pretende!?
    Dimostrato dal fatto che i Britannici pragmaticamente si vedono inseriti in un siffatto irreversibile processo che taluni nostrani politici intendono farci ripercorrere all’incontrario! Dopo aver lasciato il Proporzionale della I Repubblica ed esserci impantanati da decenni negli attuali impaludanti modelli limati e limitanti essendo ibridi il Mattarellum quanto l’attuale Porcellum che mai potranno fregiarsi degli attributi di sistema oltretutto permettendo ad un manipolo di casta di nominare l’intero Parlamento italiano! Nonostante, l’evidenza alcuni i sagaci politici di casta intenderanno propinarci prossimamente, un altrettanto intrinsecamente limato e limitante modello “Maggioritario all’uninominale” quello stesso che hanno appena riconosciuto incompleto e per downgrading gli stessi Britannici intendono al più presto abbandonare date le molte criticità che questo enuclea!
    E’ ineludibilmente in corso grazie all’informatizzazione ed alle nuove tecnologie, un sempre più accelerato ed irreversibile processo che in modo irrefrenabile per mainstream confluenza reclama soluzioni, elastico-flessibili, integre! “new normal” su tutti i fronti e livelli! Attraverso sistemi elastico flessibili dinamico – adattivi quanto il SEMIALTERNO propugna! Pertanto, anche i meccanismi elettorali dovranno sempre relativamente adeguarsi e comunque rendersi più fisiologici all’evolversi alla realtà delle cose! Oltretutto l’informazionale direttamente od indirettamente stimola inderogabilmente “benchmark” comparazioni globali ed irreprensibilmente l’acquisizione di sempre nuovi e più potenti performanti: algoritmi, paradigmi protocolli… secondo quegli iperbolici incrementali criteri di Moore! Curioso risulta rilevare che in Italia vantiamo ben 27 diversi modelli elettorali da cui si dovrebbe evincerne l’implicita loro intrinseca perfettibilità! Quanto lo stesso sarebbe di facile deduzione per semplice “benchmark” comparativo raffronto, estrapolarne sostanziali miglioramenti dagli stessi meccanismi che attengono ai vari e diversi modelli elettorali che globalmente ogni singolo paese esprime?!
    Affinché i processi democratici diano alternative e ricambi sia politici e generazionali e, tali da incrementalmente auto correggersi e che massimizzino: governabilità – decisionalità, economicità per evolvere verso una responsabile incrementale sussidiarietà! Questo risulta indispensabile per potersi dichiarare e reputare semplicemente sistemi capaci di chiudere il ciclo per così liberare opportunità che permettono d’espandere e contestualmente aumentarle: “entitlements, provisions & chances! Dahrendorf
    Pertanto, improrogabile esimerci dal doverci migliorare sin dagli ingressi, dai meccanismi elettorali per renderli della massima integra compiutezza del -”both and or” criterio e tale da mantenere costante e permanente l’effetto concorrenziale indotto. Questo per riprodurre un’altrettanto pervasiva efficienza sia verticalmente, quanto orizzontalmente in una resiliente dinamica propedeutica a riverberarne più virtuosi efficaci effetti per tutta la galassia di cui si compone politics, policy and polity!
    Riscontrando sempre più improponibile giacché superate le soluzioni del tipo lineare ripetitivo a perpetua ripetitività d’un solo verso sia esso:
    • centripeto caratteristica insita nei modelli Maggioritari o
    • centrifugo effetto insito nei Proporzionali
    Tutti questi da considerarsi modelli limitati e limitanti giacché, prima o poi, per intrinseca strutturale limitatezza collassano. L’esigenza di cambiare paradigmi è insita nella realtà delle cose giacché alcuna fisiologia potrà mai reggersi imperniandosi su una sola induzione centripeta quanto meno incardinarsi su quella sola centrifuga: giacché per reciproca complementarietà non possono che coniugarsi richiamandosi reciprocamente per ingenerare fisiologico equilibrio quanto il SEMIALTERNO avvalora!
    L’evoluzione in questo new normal senso viene avvalorata quotidianamente dal fatto che il nostro contesto è molto diverso rispetto al compassato giacché è già tramontato il genere della democrazia paternalistico discente nella quale ci si poteva lasciar trascinare da quei modelli limitati, lineari, rigido ripetitivi. Ora, quelli stessi non riescono a dare le dovute risposte essendo approdati in contesto più emancipato scaltro e competente! Vivendo una cultura digitale la fase cognitiva dell’elettricità non possiamo restare prigionieri ad archetipi elettoral-istituzionali alla fase muscolare cha abbiamo già attraversato e restare imprigionati a forzosi Maggioritario!? Quando, vivendo l’epoca informazionale che implica molte strutturali trasformazione quelle che stanno irreversibilmente avvenendo che pretendono “new normal” soluzioni.
    Orami a tutte le latitudini sono presenti delle effervescenti pretese d’innovazione, tant’è che nemmeno i Presidenziali possono arrogarsi di dormire tranquilli giacché molto in altrettanto inedito modo anche i Californiani dimostrano di saper buttare in avanti la palla della democrazia e dal 2011 a seguito di un referendum propositivo “Proposition 14” intendono adottare la “TOP TWO” soluzione con le primarie a bipolarismo aperto a tutto tondo ed a tutte le opzioni. Così che, i Californiani intendono definitivamente stappare quel anacronistico bipartisan inciucio che forzosamente li schiacciava dentro un anacronistico autoreferenziale bipartisan inciucio a soli repubblicani o democratici! Il default della California ha risvegliato i suoi abitanti da farli rendere finalmente conto che non possa esistere concorrenza ristretta a soli due contendenti!
    Pertanto, da noi in Italia, sempre più inopportuno sarà voler e supporre di poter continuare a gingillarsi con il solito inconcludente gioco dell’oca! Lasciando alla casta l’improponibile iniziativa fatto di pedissequi “pitstops-divertissement” per continuare a barcamenarsi attraverso inutili referendum e/o sempre nuove infruttuose bicamerali e/o governi tecnici, nazionali o quant’altra soluzione di casta per auto conservarsi, riprodursi, assolversi!? Stratagemmi per propinarci sempre gli stessi meccanismi elettorali transitivi ed incompleti per rendersi così come casta politica sempre più intransitiva ed autoreferenziale per mantenere perennemente in scacco l’intero paese e, sempre più così comodamente infeudarsi per aumentarsi ulteriormente la posta in gioco! E con la tracotanza di pretendere di fermare e/o dichiarare la fine della storia (Fukuyama) per poter continuare indefessi in questo inconcludente marasma!
    Quando in un contesto sempre più informatizzato incommensurabilmente assurdo risulta supporre di poterne fermare un siffatto processo evolutivo con gli stessi medesimi termini di quanto lo fu, al tempo del Concilio di Trento, quando si cercò di inserire un vecchio ordine in una religione che fu completamente minata da una nuova concezione antropologica dell’uomo!
    Spudorato, pertanto, risulta poter riconfermare la solita litania che: alcun potere si auto limita e supporre di voler comunque, propinare altre e sempre nuove inconcludenti “porcate elettorali” mai complete ed integre! Quando ormai ad ogni latitudine per mainstream confluenza tende galvanizzarsi verso opzioni sistemiche convergenti e più opportune quanto il SEMIALTERNO propugna!
    I Britannici hanno iniziato ad aprire il Pandora Box in soccorso lo stanno facendo i Californiani e molto prossimi ad accodarsi lo saranno anche gli Australiani dato che il loro modello li ha portati ad un “hung parlament” negando ad entrambi i maggiori partiti la possibilità di raggiunger la maggioranza di 76 membri alla ultime elezioni essendosi attestati a soli 74 i Labor ed a 73 i Conservatori pertanto anche in Australia s’è aperto il governo a coalizione!
    I Britannici “molto più pragmatici” si tanno spingendo molto di là da, giacché per rendersi strutturalmente competitivi oltre, all’attivarsi per passare dal Maggioritario al Proporzionale prossimamente intendono “auto sopprimersi” la Camera dei Lords, considerando anacronistico un sistema bicamerale nel terzo millennio! Un inedito contesto appunto, non può che pretendere new normal soluzioni giacché le novità si ottengono arrangiando in modo inedito le cose del passato Monod! Pertanto, i vecchi modelli non possono più a reggere il Westminster è al collasso quanto attualmente l’Australiano a Voto Alternativo, tutti stanno dimostrato di non poter reggere un siffatto mondo così sempre più negativamente risultano le soluzioni ibride dei modelli MMM o MMP, l’ex Mattarellum e l’attuale Porcellum compresi giacché tutti modelli appartenenti a statuizioni formalmente corrette del compassato! (Weber). Modelli, i misti generalmente ambiti dalle caste politiche, per poter attingervi maggiore infeudamento e così cullarsi sempre più placidamente nei loro comodi privilegi giacché i modelli misti tendendo ad abbassare la concorrenzialità ne permettono la loro facile conservazione. Quando un siffatto nuovo contesto reclama soluzioni new normal inedite che aumentino virtuosa concorrenza. Questo è quanto con il sistema SEMIALTERNO si propugna per sostanzialmente oltre che per far per mainstream sintesi, aumentare incrementalmente la qualità e contestualmente per semplicemente applicare quanto già sottotraccia esiste! Una presenza testimoniata da come si stanno ormai ad ogni latitudine muovendo ed evolvendo le cose quale implicita esigenza convergenza delle cose! Un autentico rapporto aureo!
    Proprio perché, ad ulteriore implicita riprova, per “godere” di un completo sistema elettorale si rende indispensabile dover disporre d’un meccanismo normalmente articolato in modo che ne permetta un’implicita concorrenziale dinamica agibilità tale da poter ottenere soluzioni governative sia di destra o di sinistra quanto al centro. Giacché in ogni dove, qualsivoglia mezzo per essere riconosciuto per tale deve presentarsi con un manubrio od un corno elettoral-istituzionale capace di massimizzare le opzioni direzionali: destra, sinistra quanto centro per semplicemente venir “omologato!” come strumento di locomozione!? Diversamente resteremo sempre più impantanati nella melma!
    Proprio perché Democrazia ed Mercato imprescindibilmente sono facce della medesima medaglia, per analoga isometria urge introdurre necessari adeguamenti su tutte le “front line” per meglio incarreggiare l’intero Sistema Paese verso una più virtuosa pervasiva reciproca compenetrazione sotto quei suddetti triple profili di tutela: economica, sociale ed ecologica per renderlo nel suo complesso più efficiente a crescita sostenibile! E, così meglio allinearsi in modo virtuoso a quanto le nuove tecnologie ed internet permettono accelerandone sempre più i processi per rendersi strutturalmente efficienti e competitivi. Oltretutto per rendere contestualmente più fisiologici i rapporti elevandone in modo incrementale ed improrogabile il potenziale di una cittadinanza attiva e partecipata che intenda e renda il cittadino nella sua totalità integra dignità di “civil-prosumer” quale utente, consumatore e produttore; per sintonizzarsi alla tipica dimensione dell’era delle reti!
    Pertanto, urge acquisire un sistema elettoral-istituzionale articolato per rendere gli strumenti dei meccanismi elettorali più completi e più efficaci ed efficienti quanto il SEMIALTERNO propugna! Indispensabile dispositivo per designare le rappresentanze politiche dove tutti ogni attore elettore attivo e passivo vi ci possano liberamente ed al meglio esprimere per riprodurre in virtuosa sinergia risultati più efficienti efficaci!
    Giacché, or giunti nel terzo millennio nell’era della rete occorre saper abbandonare l’obsolescenza comprensiva d’ogni anacronistico bipartisan bipartitismo chiuso quello d’oltreoceano espresso che ha confezionato e riversato a livello globale l’attuale crisi recessiva. Crisi indotta e trascinata da quel palese strutturale intreccio politico che collidendo con la finanza è diventata sempre più creativa! Quel contesto ha ingenerato quelle madornali situazioni dove il controllore risultava essere in ultima analisi, lo stesso controllato!
    Quindi, per non continuare a sopperirvi come cittadino urgono inedite sistemiche strutturali convergenti adeguamenti attraverso nuovi glocali “coniugatori” sia sotto il profilo:
    - economico finanziario “global legal standard rules” comprensivo di agenzie di rating non di parte od altrettanto pre-orientate od autoreferenziali! Oltretutto il downgrading ha senso se l’agenzia, grazie alla sua professionalità, a una superiore capacità d’analisi e si dimostrasse capace di anticipare quanto la posizione di un Paese si stia deteriorando!?
    Inoltre, urgono come riportato adeguamenti anche sotto il profilo
    - elettoral-istituzionali capaci d’accelerare virtuosamente la governance accorciandone funzionalmente le diverse catene dell’intreccio per forniture dei servizi pubblici privati e misti: Sia sotto il profilo elettoral-istituzionale per la determinazione delle rappresentanze quanto l’idealtipo sistema SEMIALTERNO propugna quale pragmatico multitasking elastico flessibile adattive performer a strutturale assetto variabile!
    Urge l’acquisizione di inedite appropriate “up to date” soluzioni anche per i meccanismi elettorali quanto con il SEMIALTERNO si propone che si struttura come idealtipo sistema come di seguito.
    Poiché sempre più assurdo risulterà pretendere soluzioni innovative ripassando dall’attuale riconosciuto incompiuto modello “Calderolum” con autonominate candidature e rappresentanze politiche elette attraverso blindate liste elettorali o magari come taluno asserisce, ripassare nella precedente casella d’un altrettanto incompleto modello elettorale quale era il Mattarellum! Così altrettanto irrazionale sarebbe ulteriormente inoltrarci in questo forzoso maggioritario. Che pur acquisendolo con collegi piccoli, come talaltro suggerisce proporre, una siffatta atomicità di collegi non riuscirebbe a calzare l’italica peculiarità: territoriale, economica, sociale, culturale, ecc. e si tradurrebbe in un’autentica arlecchinata politico-partitica. Pertanto, i risultati di “hung Parlament” in Gran Bretagna che con il Maggioritario all’uninominale hanno riprodotto alle ultime loro elezioni dovrebbero farci riflettere per non appendervici nel continuare a percorre e/o riprodurre i medesimi errori ma, scegliere virtuose soluzioni a bipolarismo aperto per sintonizzarsi a come il mondo in modo implementare per “crowdopening’source” s’evolve in modo aperto e concorrenziale a tutto tondo!
    Pertanto, urge munirsi di coraggio e con un balzo di qualità sganciarci dalle catene dell’obsolescenza e cambiare registro, spartito giacché, alcuna democrazia può continuare a reggersi sul perenne sproloquio e/o concedersi al coccolamento perpetuo derivato dal fatto che il grosso dei nostri legislatori, e del personale mediatico possa permettersi di continuare a pappa galleggiare nell’inconsistenza… liberi e carichi d’arroganza nel permettersi quel vizioso anacronistico proposito per alzarsi in continuazione la posta in gioco a scapito dell’intero paese che continua a soccombere. Giacché così continuando si stanno sempre più rilevando sempre più concrete strette analogie colla Francia del secondo ‘700 “Parallelismi storici” e non solo per “divertissement” (G. Belardelli)… Giacché i Politici continuano a dilungarsi senza mai afferrare la differenza tra l’elezione diretta di un presidente (sistema presidenziale) e l’elezione diretta del capo del governo in un sistema parlamentare come il nostro Italico, che resta pur sempre di quel verso parlamentare! Inaccettabile risulta che di tutto e tutti si continui far melina e vengo gestito furbescamente in modo da rendere impossibile qualsiasi sostanziale democratico confronto sul da farsi. Purtroppo in Italia l’immobilismo vi regna giacché mai si vogliono introdurre strutturale innovazioni, aggiornamenti pertinenti ai nostri tempi. In conseguenza anche della mancanza di un sistema elettorale concorrenziale, vige la supponenza e l’arroganza di continuare a voler cambiare il modello elettorale e dando parvenza d’efficienza semplicemente gattopardescamente mantenere inalterate le cose se non per aumentare la distanza fra elettorato passivo con quello attivo ed essenzialmente aumentare l’autoreferenzialità alla casta! Già da questo si dovrebbe evincere l’autentica esistenza di una cappa autoreferenziale che ci opprime! Una (s)classe politica che eludendo ogni impegno e proposito, continuamente s’autonomina e s’auto ripropone in eterno includendo tutti indipendentemente dalla loro formale collocazione politica ad ulteriore riprova che tutti i ricambi anche generazionali restano bloccati giacché da decenni sono rimessi alla sola anagrafe segno della loro (intoccabile) longevità come casta, rispetto alla media europea ad ulteriore riprova della sua radicata privilegiata potenza! Segno dell’incapace d’affrontare ogni genere di smagrimento: “nessun potere s’autolimita!”
    Nonostante il momento topico s’intende abbandonare la miopia che impone casarecce visioni per ulteriormente incastrarci ed impaludarci quanto racconta: “La grande palude” E. Galli D. Loggia. Continuiamo a seguire la pifferaia logica che come una filastrocca ribadisce l’inesistenza di leggi elettorali complete per farne un’auto convincimento tale permettere alla casta di diventare sempre più autoreferenziale! Quando il fatto che molti sono i meccanismi elettorali presenti nella compagine mondiale ne risulta l’intrinseco segno della loro perfettibilità!
    Pertanto non possiamo stupirci che la casta così possa ancor più permettersi con sempre maggiore cinismo e con la scusa dell’ingenerare continuativa emergenza giustificarsi del voler sempre cambiare tutto per poi sostanzialmente mantenere sempre più inalterate le cose, ancorandosi a quel solito gioco dell’oca: del rendere transitive le leggi elettorali per mantenersi come casta intransitiva e sempre più così comodamente infeudarsi aumentandosi ulteriormente la posta in gioco con altre “porcate elettorali”! Questo purtroppo si lascia “accadere” per mancanza di meccanismi che ingenerino concorrenza quanto il SEMIALTERNO permetterebbe! Pertanto, senza sistemi completi e concorrenziali resteremmo sempre più impaludati e nella “m”!
    Con politici più matusa e strapagati rispetto ad ogni altro paese dell’Eurozone ed Ocse riconfermato dalla pratica che “l’Italia è ferma nell’ingorgo degli ‘ex’” M. Ainis (ci ritroviamo perfino anche quelli che per veltroniana vocazione maggioritaria al moto” Yes we can!” Quelli che pur avendo espresso il missionario voto di trasferirsi in Africa! Si sono comodamente riparcheggiati nell’autentica “american way” che il nostro Parlamento gli elargisce!? Just take my hand is Paradise!) E’ la vera classe politica, che dimostra e conferma più o meno volutamente di volersi così mantenere intransitiva mantenendo transitivi ed incompleti i meccanismi delle leggi elettorali! E, così sempre più caricando d’obsolescenza la cittadinanza la casta pretendere da (un sempre più addomesticato) Pantalone che risulti competitivi nel compendio mondiale; con siffatti anacronisticamente strutturati fardelli in groppa con ben 7 livelli burocratici solo per l’aspetto politico amministrativo e con un modello elettorale dichiarato porcata!?
    Quando la realtà reclamerebbe soluzioni attraverso sistemi integri e completi, elastico flessibili adattivi, in tutte le loro articolazioni in modo da ingenerare concorrenza a bipolarismo aperto quanto il sistema SEMIALTERNO propugna. Affinché i processi democratici diano alternative e ricambi sia politici e generazionali e, tali da incrementalmente auto correggersi e che massimizzino: governabilità – decisionalità, economicità per evolvere verso una responsabile incrementale sussidiarietà! Questo risulta indispensabile per potersi dichiarare e reputare semplicemente sistemi! Sistemi capaci di chiudere il ciclo per così liberare opportunità che permettono d’espandere e contestualmente aumentarle: “entitlements, provisions & chances! Dahrendorf
    Pertanto, improrogabile esimerci dal doverci migliorare sin dagli ingressi, dai meccanismi elettorali per renderli della massima integra compiutezza del -”both and or” criterio e tale da mantenere costante e permanente l’effetto concorrenziale indotto. Questo per riprodurre un’altrettanto pervasiva efficienza sia verticalmente, quanto orizzontalmente in una resiliente dinamica propedeutica a riverberarne più virtuosi efficaci effetti per tutta la galassia di cui si compone politics, policy and polity!
    Quindi, urge munirsi di coraggio per cambiare pagina, spartito, paradigma per non perire… serve un salto di qualità! Diversamente tutto resterà illusorio senza la minima opportunità di potersi liberare da quanta melma c’affligge e/o si frapponga in modo parassitario rispetto ai due soli prevalenti livelli che una “new normal” impostazione strutturale dell’architettura istituzionale reclamerebbe! Pertanto, se non si provvederà al riguardo si rischierà lo scatafascio giacché, ogni livello aggiuntivo farà semplicemente aumenterà l’imposizione fiscale senza alcun tornaconto, in quanto già la pressione fiscale è a ben al 43%! Pertanto, Pantalone oltre al carico degli usuali tassi interessi dell’indebitamento pregresso e delle varie cicliche fallimentari banche, aziende e bolle finanziarie, ecc. dovrà sobbarcarsi d’un anacronistico eccessivo fardello continuativo d’un crescente abnorme italico costo della politica! Casta che non intende demordere dai suoi propositi giacché i nostri Parlamentari mediamente percepiscono tre volte tanto rispetto alla media Europea d’ogni altro rappresentante dell’€urozone invece l’equiparazione ai 65 anni alle donne (brunette) deve avvenire a spron battuto al just in time?!
    Quando per risultare competitivi “deficitiamo” anche di strutturali impianti indispensabili per poter attrezzarsi ed essere competitivi ovvero della banda larga!
    Così come del Dodd-Frank act
    Ulteriore segno dell’insensibilità equiparativa della casta che, invece di dimagrire in numero ed in gonfiore del taccuino si permette così di penetrare cinicamente in ogni dove, per allargare sempre più la propria influenza. E, come una metastasi tende infeudare a dismisura sempre più il territorio: lo spazio tempo. Secondo quel suo solito ancestrale vizio: pluri-poli-partigiano criterio del clan familistico e tribale dove, il nepotismo e la cooptazione imperano per promuoversi come casta fino all’eternità!
    Aspetti e comportanti sempre più difficile da estirpare e debellare se non si inizierà ad iniettare sistemica strutturare concorrenza sin dalle front line giacché, la piega potrebbe rendersi irreversibile! Dal semplice fatto che risultiamo privi d’equilibrio perfino sul fronte dell’istituto referendario, non avendo il referendum propositivo quando in ogni un efficace sistema equilibrato a check & balance & feed back criterio dovrebbe oltre al permettere di togliere con il referendum elettorale abrogativo ci dovrebbe esistere anche l’opportunità di aggiungervi con quello propositivo!
    Tutto il mondo è in effervescente new normal adeguamento ad ogni latitudine i Californiano col referendum vincente sulla “proposition 14” si stanno emancipando con la Top Two… che introduce le primarie a bipolarismo aperto dove tutti vi ci potranno partecipare ma, soli i due primi “vincitori” potranno scendere in ballottaggio! Invece, da noi al riguardo restiamo sempre più squilibrati per tutto ed in tutto e principalmente col meccanismo elettorale che infligge perfino con i criteri base dello stesso codice stradale giacché impossibile risulta poter omologare un mezzo che induttivamente vada solo dritto al centro adattando un Proporzionale oppure che vado solo induttivamente a destra oppure solo a sinistra quanto il Maggioritario concede. Senza per pura cocciuta voluta e mantenuta miopia, non voler comprendere che un vero sistema per rendersi funzionale e fisiologico dovrebbe poter muoversi verso tutte le direzioni possibili! Ottenibile soltanto adottando un sistema che enuclei entrambe le suddette induzioni: centripetocentrifuga quanto il Sistema SEMIALTERNO presenta! Dedotto semplicemente dal’evolversi delle cose ormai da ogni latitudine! Questione della quale perfino i Britannici se ne stanno rendendo ed oltre a passare dal Maggioritario all’uninominale al Proporzionale sopprimeranno la camera dei Lords!
    Invece, noi anziché ricercare ed acquisire soluzioni efficaci ed efficienti per rendere magro e snello strutturalmente il nostro Sistema Paese, la casta copia dal football e fa la melina! Pertanto, restiamo in presenza di assemblee plutocratiche ad istintiva declinazione ed inclinazione conservativa. Ingessati e fermi al periodo “paleozoico” paternalistico della democrazia discente giaché, tutta la casta all’unanimità si dimostra essere sempre più propensa per convenienza conservativa pluri-poli-partigiana ed criterio del “too big to fail” del mantenersi così fatta infantile ed elefantiaca! Appunto, tutto rimarrà invariato e come “porcellum” moriremo obesi di plutoburocrazia anzi ci estingueremmo come paese, dati i presupposti e, le proiezioni degli esperti sulla produttività e quant’altro per i prossimi trent’anni!
    Poiché in Italia lo stesso criterio che è stato globalmente adottato per le banche per le bolle finanziarie ora, la medesima opzione, la si estende anche agli ambiti ed apparati assembleari politici e burocratici in un siffatto anacronistico modo dove, tutto e comunque sarà pagato a piè di lista dal solito Pantalone!
    Palese dimostrazione che siamo in presenza di una vera e propria degenerazione che immancabilmente, produce scarsa competitività essendo il nostro paese ultimo al riguardo e con uno scarto sempre in negativa progressione or giunto al 2,7% rispetto al 2008! Ulteriore indice che la politica senza una strutturale competitività, fa acqua da tutte le parti! Giacché siamo ormai arrivati al solo insulto dove, la volgarità non scandalizza più C. Magris Questo, oltre a dimostrarci che non ci sia più trippa per i gatti calza perfettamente col parallelismo settecentesco francese che sembra sempre più concretizzarsi giacché ormai non si distingue l’etica dalla cotica! Tabacci: il Porcellum docet ed imperversa!
    Aspetto che ulteriormente conferma e riprova che il nostro BelPaese non dimostra essere un organico Sistema Paese bensì imballato per dette strutturali inadempienze. L’attuale crisi governativa del centro destra lo attesta quanto quella precedente del 2008 col centro sinistra che dimostra quanto il sistema per mancanza di effettiva concorrenza tende sempre più per autoreferenzialità ad auto avvitarsi e bloccarsi! Giacché la melina, l’inconcludenza diventa lo sport prevalente quella che purtroppo occlude ogni prospettive per il futuro ai nostri figli! Per i quali dovremmo dimostrare il coraggio d’un minimo l’orgoglio per voler cambiare!
    Giacché così continuando si rischia l’auto soffocamento per eccesso imposizione fiscale data l’oggettiva strutturale “obesità plutoburocratica”. Un elefantismo che determina e mantiene anacronistiche rischiose incrostazioni che fanno collassare il Sistema Paese e portano in consunzione il già precario welfare, sempre all’ordine del giorno giacché, per il 2009 s’è riscontrato un aumento della spesa del 4%.
    Dimostrazione che gli sperperi sono ovunque, essendo riscontrato che i capitolati di spesa girano autonomamente e, che aggiungendosi a quella sempre più assurdo che si sostiene per andare a giocare ai soldatini in remote contrade e lande, senza alcuna speranza di vittoria: le esplosioni sono quotidiane!? Tutto questo non farà altro che continuare a massacrare e sperperare il nostro welfare e quello in coalizione dell’Occidente in generale che si rivela sempre meno competitivo rispetto alle tigri orientali: che s’astengono dal “war game dei due militaristi incalliti litiganti!”
    I fatti ed i dati della scarsa crescita del PIL quotidianamente lo attestano! Come potremmo esserlo diversamente con siffatti anacronistici fardelli poter risultare competitivi!? Dove, tutto si sta mascherando dietro quella solita cinica coltre d’ipocrisia giustificativa del dover esportare la democrazia!? Quando questa, giorno dopo giorno si sta dimostrando fallimentare e priva d’ogni genere di fondamento e scusante sotto ogni profilo! Blasfemo, anacronistico, ipocrita, cinico, ecc. partecipare a siffatte “mortali” spedizioni! Secondo quale etica o morale si può continuare a giustificare tutto questo, quando nei paraggi ci sono milioni di persone in attesa d’aiuto afflitti d’ogni genere di catastrofiche devastazioni! Disastri che purtroppo aumenteranno sempre più, in ogni dove, data la sempre maggiore urbanizzazione conseguente all’esplosione demografica e per il concomitante effetto dei cambiamenti climatici! Urge un cambiamento antropologico di rotta d’approccio per affrontare la ciclicità dei terremoti degli tsunami, della siccità del fuoco e quant’altro! Pertanto, solo gli alieni potrebbero concepire le guerre nel terzo millennio: nell’era informazionale degli accessi urge cambiare registro anche su questo fronte e considerare gli aiuti umanitari l’assistenza, la solidarietà la vera prossima guerra da combattere per non continuare ad essere più o meno consciamente schiavizzati dalle direttive dei soliti Militaristi di turno dopo aver appena superato quell’propinataci dall’oppressione dei Finanzieri creativi!
    Basterebbe semplicemente richiamarsi ad un saggio “buon senso” dell’incontrovertibilità del diritto/dovere all’autodeterminazione ed alla non ingerenza… per istantaneamente ritirarci da quelle polverose impaludanti lande! Nel merito, dovremmo ben riflettere, giacché gli Olandesi se ne sono già andati ed i Canadesi lo faranno a breve!
    Pertanto, una nuova era apre molti fronti sui quali combattere per un’autentica cittadinanza!
    Urge cambiare l’elefantismo burocratico e l’inopportuno militarismo… che ingenerano miscele con rischi di corruzione pubblica, di malversazione essendo stato rilevato statisticamente che siamo arrivati a ben 56 miliardi di euro all’anno nella sola “Europa” corrispondenti a 154 milioni al giorno che se ne vanno in “bustarelle” in sperperi con ogni genere d’esasperazione ed eccessi. Senza al riguardo contare l’evasione e l’elusione fiscale quanto, l’usura per le quali, si potrebbe già in tempo reale grazie alle nuove tecnologie efficacemente contrastare. Ma. la volontà politica, se priva di qualità etiche e morali sembra lasciare il tempo che trova! Difficile invertirne le cose se non si provvederà in altrettanto modo ad iniettare maggiore concorrenza e snellirsi – smagrendo per rendersi strutturalmente elastico-flessibili ed adattivi.
    Urge invertire la rotta, diversamente nel breve in Europa ed in Occidente per obesità plutoburocratica il declino sarà sempre più irreparabilmente irreversibile! Serve un semplice salto di qualità su molti fronti, quanto la realtà per rendersi competitivi reclama “new normal” concorrenziali adeguamenti per erogare servizi più efficienti tagliando gli sprechi! Giacché le nuove tecnologie se utilizzate appropriatamente possono generare virtuosi sviluppi e capacitarci a meglio dissipare e contrastare perniciose deterrenze ed anacronistici ingessanti corporativi monopoli!
    E’ l’elefantismo che presenta maggiori rischi creando interstizi dove lasciar coltivare facili tolleranti perniciose speculazioni che fanno ingrassare conniventi collusive cricche, sprechi tendenti a sempre più sfrenatamente moltiplicarsi ed a rendere sempre più irreversibile ogni proposito di miglioramento!
    Urge attrezzarsi ed acquisire sistemi che risultando strutturalmente competitivi che possano fisiologicamente far convivere democrazia e mercato essendo ormai largamente comprovato da più parti essere entrambi facce della medesima medaglia che solo quando questi vengono inquadrati in regole concorrenziali, chiare e trasparenti “a check & balance & feed back criterio” si possono facilmente contrastare collusive reciproche autoreferenzialità ed accendere quel virtuoso processo prosperoso capace di mantenere in equilibrato rapporto il quanto di Stato rispetto al quanto di Privato e viceversa per far girare dinamicamente l’insieme! Facilito da filiere corte grazie all’ausilio di quanto le nuove tecnologie permetterebbero impedire che “il controllore risulti essere lo stesso controllato!” Solo così in un contesto concorrenzialmente strutturalmente aperto si potrà in modo effettivamente bipartisan per democrazia e mercato conciliare sviluppo sostenibile e senso d’appartenenza ed appunto elevare il cittadino a persona per considerare l’etica quale elemento fondamentale per riverberare una più consapevole responsabile cittadinanza a senso d’appartenenza. Aspetto indispensabile per proattivamente divenire civil prosumer ed infondere prerogative di prosperità quale sgorgante moltiplicatore economico e non solo come comandamento morale! Ovviamente, il tutto sarebbe meglio garantito se entrambi: democrazia e mercato, fossero rimessi appunto in gara entro quel suddetto solido quadro di regole chiare e trasparenti, affinché vi si possa riconoscere in modo pervasivo il dovuto merito all’impegno degli operatori che si prodigheranno ad attivarsi su tutti i fronti siano essi nella funzione di politici, economisti, finanzieri, panettieri o macellai e/o quant’altro, purché carichi di consapevole responsabilità del rispetto della persona e del ruolo!

    Pertanto, urge munirsi di coraggio e con un balzo di qualità sganciarci dalle catene dell’obsolescenza e cambiare registro, spartito giacché, alcuna democrazia può continuare a reggersi sul perenne sproloquio e/o concedersi al coccolamento perpetuo derivato dal fatto che il grosso dei nostri legislatori, e del personale mediatico possa permettersi di continuare a pappa galleggiare nell’inconsistenza… liberi e carichi d’arroganza nel permettersi quel vizioso anacronistico proposito per alzarsi in continuazione la posta in gioco a scapito dell’intero paese che continua a soccombere. Giacché così continuando si stanno sempre più rilevando sempre più concrete strette analogie colla Francia del secondo ‘700 “Parallelismi storici” e non solo per “divertissement” (G. Belardelli)… Giacché i Politici continuano a dilungarsi senza mai afferrare la differenza tra l’elezione diretta di un presidente (sistema presidenziale) e l’elezione diretta del capo del governo in un sistema parlamentare come il nostro Italico, che resta pur sempre di quel verso parlamentare! Inaccettabile risulta che di tutto e tutti si continui far melina e vengo gestito furbescamente in modo da rendere impossibile qualsiasi sostanziale democratico confronto sul da farsi.
    Questo per portare semplicemente tutto all’esasperazione per poi, mediaticamente più o meno direttamente imporre e/o far passare soluzioni populiste demagogiche anacronistiche quali il Presidenziale?! Allo scopo di rendere la nostra Repubblica ancor più infeudata e dinastica?! Data la manifesta volontà tesa ad ostacolare ogni ricerca innovativa per più attuali feconde soluzioni! Giacché si tende ricorrere alla solita retorica giustificazione dell’inesistenza di modelli elettorali perfetti per così escludere volutamente ed aprioristicamente ogni confronto e l’aspirazione all’indagarne e testarne d’inediti new normal ad esempio quanto il SEMIALTERNO propugna e permette essendo appunto, il SEMIALTERNO un sistema elastico flessibile adattivo in linea con le attuali esigenze che l’era informazionale reclama! Sistema che si struttura su una base proporzionale e viene sostituito da una mandata al maggioritario in caso di fine anticipata della legislatura, ma, in questa evenienza la legislatura entrante non può modificare la Costituzione dopo la quale comunque, si ritornerà a mandate a base proporzionale!
    Un presuntuoso sistema il SEMIALTERNO che permetterebbe in modo asintote incrementare le potenzialità del nostro Belpaese per massimizzare: governabilità – decisionalità, economicità per evolvere verso una responsabile incrementale sussidiarietà e come idealtipo sistema elettorale completo coerentemente declinare responsabile sostenibilità ed “accountability” secondo le prerogative della “triple bottom line” sotto il profilo economico, sociale ed ambientale!
    Il SEMIALTERNO rappresenta una proposta risolutiva giacché curioso risulta rilevare che in Italia pur vantando ben 27 diversi modelli elettorali non se ne perfezioni alcuno quanto lo sarebbe di facile deduzione “reperirlo” per semplice “benchmark” comparativo raffronto ed estrapolarlo dai vari e diversi modelli elettorali che ogni singolo paese presenta nella compagine mondiale date le loro architetture elettoral-istituzionali dalle quali si dovrebbe facilmente evincerne l’implicita loro intrinseca perfettibilità?! Specialmente vivendo un siffatto momento storico di mutazione antropologica non può che aprirci ad un’inedita “new normal” narrazione dati gli evidenti strutturali cambiamenti in corso che avvengono ad ogni latitudine che impongono glocali adeguamenti su tutti i fronti e livelli specialmente sulle front line! Pertanto, impossibile esonerarne al riguardo, l’incompiutezza insita nel nostro anacronistico Porcellum non potrà sottrarsi al processo innovativo in attuazione che il tempo reclama data la sempre maggiore, presente e manifesta effervescenza che ormai ad ogni latitudine, fa capolino, data la sempre più cangiante e liquida realtà! Bauman.
    Realtà che sta intagliando un nuovo ciclo a livello globale, che sarà intensamente sempre più pervasivo caratterizzandosi in modo profondamente diverso rispetto al passato che non potrà più essere lo stesso per tutto e tutti nello spazio tempo. Giacché tutto irreversibilmente precipita per essere diversamente declinato e coniugato in un inedito convergente per “mainstream” attrazione “new normal” modo per affrontare le cose! Pertanto, sempre più assurdo risulterà continuare ad incartarsi nella solita compassata obsolescenza continuando a mordere sempre le stesse ossa fatta di compassati modelli elettorali farciti di criticità per poi propinarli. E, poi, con sfacciata spudoratezza domandarsi il perché del continuare ad annaspare impantanati ed incastrati nella medesima “melma” quando si sta in continuazione ripristinando lo stesso gioco dell’oca: a porte girevoli!
    Uno spasso di casta (falconiera) strutturato e mantenuto per effetto di quei ciclici (speculativi) momenti istituzionali: “pitstops” fatti d’inutili referendum e/o sempre nuove infruttuose bicamerali e/o governi tecnici, nazionali per mantenere sempre gli stessi meccanismi elettorali transitivi e rendersi appunto, come casta politica sempre più intransitiva! Per forse ancor più spudoratamente riconfermare la litania che: alcun potere si auto limita!? Evidenziando l’incapacità dedotta dal non voler trovare soluzioni adeguate ai tempi! Quando armai essendo cambiato il contesto ad ogni latitudine non si possono che delineare strutturali nuovi orientamenti migliorativi… Miglioramenti che costringono ad incurvarsi perrino i più classici modelli o considerati fino a ieri tali: inviolabili ed intangibili come per supposta congenita (octroyèe) si intendevano riservare al modello Westminster! Ma, purtroppo per anche per i “demodé rivolutionnaire” anche questo sto modello giorno dopo giorno sta perdendo lo smalto d’invulnerabilità ed adeguarsi al “new normal”! Per l’appunto i Britannici essendo “molto pragmatici” ora, per rendersi strutturalmente competitivi oltre, all’attivarsi per prossimamente “auto sopprimersi” come suddetto la Camera dei Lords, considerando anacronistico un sistema bicamerale per il terzo millennio! “Too fat” per l’era dell’informatizzazione proattiva agli accessi essendo sempre più ormai glocalmente orientati a prossimamente introdurci nell’era dell’entanglement e della singolarità!? I Britannici sapendo fare di necessità virtù per meglio aggiornarsi ed attrezzarsi rispetto a noi, si dimostrano non paghi dello smagrimento dato dalla soppressione della camera dei Lords: gli stessi Britannici si spingono oltre e varando l’inedita coalizione governativa Cameron di Tory e LibDem con il progetto di abbandonare dopo un referendum quel loro classico Maggioritario all’uninominale per abbracciare un Proporzionale – quello che abbiamo (casualmente) abbandonato noi, con la Prima Repubblica!?
    Quindi, i Britannici stanno affrontando la medesima “Odissea” che stiamo attraversando noi in senso però contrario ovvero abbandonano il Maggioritario per il Proporzionale ad ulteriore implicita riprova che per aver un completo sistema elettorale si rende indispensabile dover chiudere il ciclo-cerchio induttivo centripeto, centrifugo che entrambi detti modelli enucleano e che per complementarietà il Maggioritario non può che coniugarsi per necessaria reciprocità col Proporzionale e viceversa! Pertanto, I Britannici si vedono inseriti in un siffatto irreversibile processo che qualcuno dei nostrani impulsivi esterofili politici intende farci percorrere all’inverso! Giacché noi dopo aver lasciato il Proporzionale della I Repubblica ed esserci impantanati da decenni negli attuali impaludanti modelli limati e limitanti essendo ibridi il Mattarellum quanto l’attuale Porcellum mai potranno fregiarsi degli attributi di sistema! Ciononostante i sagaci nostrani politici di casta intendono propinarci un altrettanto intrinsecamente limato e limitante modello “Maggioritario all’uninominale” quello stesso che hanno appena riconosciuto incompleto per downgrading gli stessi Britannici che per l’appunto intendono al più presto abbandonare date le molte criticità che questo enuclea!
    Da cui l’implicito insegnamento ovvero, che la strategia per il prossimo futuro non potrà che risiedere nell’articolazione dell’architettura dei meccanismi elettoral-istituzionale per poter superare le precedenti obsolescenze, quanto per lo stesso strategico motivo ciclicamente “accade” (frutto d’un’ovvia ricerca) per l’ingenerare innovazione in informatica, in altrettanto modo scaturisce dall’elaborazione storica a suggello il SEMIALTERNO quale idealtipo sistema! Serve allora, far tesoro di quanto in movimento per addivenire ad un sistema a bipolarismo concorrenziale aperto frutto del richiamarsi semplicemente al buon senso, quello che per understatement risiede insito nelle cose, estrapolato appunto dalla storia… senza scomodare Bhagavata Purna – Indusimo come l’ape, che raccoglie il miele da fiori diversi, il saggio accetta l’essenza di diverse scritture e vede solo il bene… oppure quanto per il Taoismo risegga tutto nel dinamico equilibrio o quant’altro!?
    Serve un sistema concorrenziale non discriminativo bensì inclusivo! Perché non possiamo permetterci di continuare con la politica dello struzzo e soprassedere o non considerare, i sintomi che l’astensionismo sottende! Quando si stanno in continuazione drenando le opportunità “identitarie” alle diverse opzioni politiche e cavalcando il “mercatismo” si propinano standardizzazioni per infondere un ethos infantilistico per sopprimere ogni sincera aperta possibilità di confronti democratici tagliando sul nascere ogni possibile più fecondo dialogo! Il policentrismo per fisiologicamente virtuosamente convivere abbisogna semplicemente di una real governance multi livellare che ingeneri induttivamente polarizzazioni a bipolarismo concorrenziale aperto auto-correttivo, diversamente si rimarrà al marasma allo spezzatino senza alcuna identità e privi d’ogni senso d’appartenenza! E’ in corso un tentativo di compressione giacché anche nei media gli spazi di visibilità ai liberi cittadini diventano sempre più ridotti specialmente nei blog! Gli spazi si riducono ovunque scarseggiano rispetto a quanto diversamente accade nelle culture democratiche protestanti dove, al dibattito politico pre-elettorale o per altre evenienze può partecipare direttamente ed interattivamente il pubblico (sia pur ovviamente in parte) e porre direttamente domande al politico od al candidato di turno, rispetto a quanto sempre più accade in Italia dove, tutto deve essere mediato dal giornalista di turno elevato a sacerdote-metropolita quale (tutore?) intermediario per la casta, evidente testimonianza d’un insopprimibile retaggio – imprinting (cattocomunista!?) del dover evidenziare la differenza fra dominanza e dipendenza!?
    Quando, l’astensionismo ne è il più che palese evidente indicatore, monito di quanta kafkiana distanza si frapponga sempre più fra cittadino e palazzo! E, di quanto sempre più si stia costantemente drenando la partecipazione democratica che, qualcuno interpreta come stupefacente rassegnazione generale. Quando non si dovrebbe essere dimentichi e/o miopi che se le dimensioni dell’assenteismo via via van sempre più assumendo proporzioni mai viste in passato dato che le cifre stanno aumentando ad ogni tornata elettorale questo dovrebbe venir riconosciuto come un indicatore di rischio d’implosione!? Quindi, la casta non potrà permettersi di tirare troppo la corda giacché l’indignazione della gente comune prossimamente potrebbe per esasperazione giungere perfino a dover inchiodare alla porta del Parlamento tutte quelle istanze elencate come propositi in ogni programma elettorale prima d’ogni tornata elettorale ma mai risolte iniziando dalla riduzione dei Parlamentari, ecc. * Questioni che se non si provvederà bisognerà proprio appenderle alla porta del Parlamento, come fece Martin Lutero nel 1517 alla chiesa di Wittenburg inchiodandovi le sue 95 tesi che desiderava discutere!
    Quindi, attenzione che facendo scomparire i confronti l’assenteismo resta un palese indicatore per misurare il gap che distanzia il politico passivo da quello attivo! Divario che sbrigativamente non può essere facilmente furbescamente colmato ricorrendo ai collegi all’uninominale come qualcuno suppone d’ammansire il cittadino, utente, consumatore! Questa sbrigativa soluzione si rileverà un formale palliativo, una congettura giacché sostanzialmente la risoluzione per “new normal” acquisizione non potrà prescindere da radicali integre soluzioni e più complete quanto il SEMIALTERNO propugna!
    Urgono adeguamenti e provvedimenti su molti fronti e piani da intraprendere quelli che tutti sappiamo che vengono perennemente annunciati ed enfatizzati prima d’ogni campagna elettorale che vengono inseriti in ogni programma elettorale come specchietti per le allodole, ma che non vengono mai affrontati ed applicati! Giacché appunto il “bene comune” è uscito di scena, e rimane un’espressione ormai desueta. La stessa verità oggettiva è piegata a criteri di utilità, interessi e convenienza per leggi ad personam od ad aziendam (Mondadori)! Giacché quanto necessario al Paese alla cittadinanza resta un semplice esercizio celebrativo di retorica di balle & bolle!
    Riprovevole pertanto, risulterà mancare di “new normal” elementari adeguamenti quanto col SEMIALTERNO si propone Questo significherebbe snobbare le nuove tecnologie essendo prossimi alle possibilità che le “entanglement” tecnologie permetterebbero di strutturarci secondo un’integrata interattiva vera “comunicrazia”! D. De Kerkhove Quindi, sarebbe già da tempo suonata la campana per iniziare ad abbondare l’obsolescenza, in quanto ancora per M. McLuhan: i giorni della democrazia politica come noi la conosciamo, sono oggi finiti. L’urna elettorale è il prodotto della cultura occidentale alfabetica, una scatola calda in un fondo freddo e perciò antiquato. La volontà tribale è conseguentemente espressa dall’interazione simultanea di tutti i membri della comunità, che profondamente coinvolta e unita da rapporti reciproci e che considererebbe il riempire la scheda personale di votazione, in una cabina protetta da una tendina, un grottesco anacronismo… “Dall’occhio all’orecchio”. La modernità occidentale ha investito l’energia sociale sulla figura idealtipica del cittadino, la postmodernità prende forma a partire dalla soggettività del consumatore di merci e di comunicazioni (Habermas) Ciò reclama prestare attenzione al cittadino che potrà diventare un autentico interattivo civil-prosumer essendo coinvolti in un processo che oltrepassa la stessa postmodernità dagli assembramenti emozionali, dagli attraversamenti in rete di blog, flash mob, ecc e, dalla comunicazione attorno al consumo, ecc non più riconducibili ad alcuna narrazione o a qualsivoglia “funzione del diritto pubblico”, dove all’impegno politico si sovrappone il gioco, alla tensione verso il futuro si sostituisce la conquista del presente ed alla centralità dell’opera d’arte si oppone il valore transpolitico dell’esperienza. In questa direzione sembra volgersi lo sciamare festivo della cultura postmoderna e delle sue piattaforme tecno sociali.
    Quindi, ritornando al presente e da quanto in corso, prima di padellare qualsivoglia soluzione “elettoralistica” per non finire dalla padella alla brace, sarebbe opportuno riflettere ed acquisire soluzioni a congruo tasso di reversibilità ed evincere la reciproca complementarietà del modello Proporzionale rispetto al Maggioritario e che si rendono vicendevolmente indispensabile per ingenerare un effettivo virtuoso sistema a bipolarismo concorrenziale aperto quanto il sistema elettorale SEMIALTERNO propugna! Essendo appurato che per ingenerare virtuosa concorrenziale e qualità non bisogna lasciare aperto il ciclo quanto gli attuali parziali modelli elettorali induttivamente conseguentemente originano essendo questi, frutto di statuizioni formalmente corrette! (Weber) Modelli che stanno diventando sempre più corrotti!? Giacché immergendo questi vetusti modelli in un totalmente cambiato contesto essendo tramontato il genere paternalistico discenti cui facevano riferimento non potranno dare le risposte volute essendo in contesto diventato più “scaltro e competente”. Anche se per D. de Kerckhove: Il cittadino medio è sempre un tipo neanderthaliano. Questo perché abbiamo politici neanderthaliani. La cultura digitale è la fase cognitiva dell’elettricità. Così come abbiamo di certo attraversato la fase muscolare, altrettanto certamente stiamo vivendo questa nuova fase. La trasformazione che sta avendo luogo è inconsapevole come lo fu al tempo quella del concilio di Trento, quando si cercò di inserire un vecchio ordine in una religione che fu completamente minata da una nuova concezione dell’uomo.
    Così anacronisticamente continuando data la loro intrinseca limitatezza di detti obsoleti tradizionali modelli tenderanno a drenare sempre più concorrenza negando e precludendo opportunità senza mai liberare virtuosi spazi concorrenziali operativi quanto diversamente richiederebbe un più completo sistema per sintonizzarsi ad una siffatta nuova cangiante dinamica realtà. Quanto il SEMIALTERNO permette, grazie alla sua articolazione, di aprire ed espandere coerentemente sempre nuove fisiologiche opportunità per contestualmente aumentare: “entitlements, provisions & chances (Dahrendorf) ed affrontare attrezzati con sicurezza le sfide che il futuro ci attende! Quale modalità per incrementare qualità e rendere virtuoso nel suo insieme l’intero Sistema Paese nel suo complesso con altrettanto virtuoso pervasivo riverbero nell’insieme della galassia di cui si compone per politics, policy and polity!
    Imperocché il sistema SEMIALTERNO obbliga – permette chi intendesse scendere in competizione elettorale, vincendole di assumersene la responsabilità di governo e conseguentemente per ”accountability” doverne rispondere, senza potersi mai permettere di glissare, bypassare, tergiversare, posporre e/o cambiare ogniqualvolta le regole del gioco per rendersi ed ancor più intransitivo e/o immunizzato! Pertanto, per voler cambiare urge semplicemente il coraggio di voltare pagina ed adottare “new normal” spartiti, paradigmi… coerenti a quanto la tecno-scienza permette non altro scopo che non sia il suo massimo auto-potenziamento per far sì che anche la democrazia possa rendersi strutturalmente autocorrettiva e sempre più proattivamente progressivamente svilupparsi verso l’auto-poietica?!
    Soluzione che potrebbero apparire imbarazzante ai tanti maître a penser od ad intellettuali di razza e croupier elettorali di casta quando sono delle semplici scompaginanti “new normal” acquisizioni per understatement palesemente lì, sottotraccia in pirandelliana attesa d’essere riportato alla luce ovviamente non più in modalità alterna disgiunta ma, per essere sistematizzati ed articolati per avvalorarne l’implicita complementarietà del Proporzionale col Maggioritario e viceversa per tradursi in un più fisiologico sistema quale il SEMIALTERNO rappresenta!
    Poiché molto si sta muovendo dato che in altrettanto inedito modo i Californiani dal 2011 intendono adottare “la Proposition 14 – TOP TWO” a seguito di un referendum propositivo stanno dimostrando di saper buttare in avanti la palla della democrazia per definitivamente emanciparsi e stappare quel anacronistico bipartisan inciucio che li blindava impacchettati dentro un anacronistico autoreferenziale bipartisan: repubblicani e democratici!
    Uno zoo politico assurdamente concepito per una fauna ridotta a soli elefanti e somari: appunto, a bipartisan autoreferenzialità! Trovandola totalmente in contrasto quel quell’altra faccia della medaglia del mercato rispetto alla democrazia. Pertanto, i Californiani con la Top Two riusciranno ad abbattere una dei tanti anacronismi ed irragionevolezze che le tante cricche strutturali permangono insite nei compassi modelli elettorali frutto di statuizioni formalmente corrette (Weber). Quelle che noi per esterofilismo stiamo anacronisticamente importando alla sola vetusta maniera per ulteriormente dimostrando di voler mantenere transitivo il sistema elettorale e rendere così sempre più intransitiva la casta. Soprassedendo a quei tanti bei proposti degli anni ’80 di voler introdurre il referendum propositivo per equilibrare l’istituto del referendum aspetto del quale nonostante tanta acqua sia passata sotto i ponti ne restiamo al riguardo, tuttora orfani! Quale ulteriore riprova di quanto infeudamento da parte della nostra casta politica sia in corso tanto da soprassedere ad ogni volontà d’estendere cittadinanza, democraticità!
    Pertanto, per mancanza di questa semplice opportunità che le prospettive dei referendum propositivi racchiudono, ci sarà preclusa ogni opportunità di e poter esprimere ogni cambiamento dal basso rischiando inequivocabilmente di morire per Porcellum castrati nel diritto di liberamente poter scegliere come cittadini i propri rappresentanti politici da una siffatta Porcata! Schiavi della cattività indotta da siffatti compassati modelli elettorali “chimere” quanto lo era stato il precedente Mattarellum considerati incompleto e parziale!
    Urgerebbe cambiare registro iniziando con l’adottare sistemi elettorali più elastico flessibili adattivi e più completi per abbondare la presuntuosa miopia di casta che cosi continuando ci sprofonderà ulteriormente nella “melma”! sere badare a quanto sta già succedendo nella compagine mondiale giacché i Californiani, quanto i Britannici si stanno muovendo per semplicemente iniettare maggiore concorrenza e promuovere concorrenziale efficienza aumentando le opzioni e non anacronisticamente per sottrarle nei meccanismi elettorali come si sta intentando da noi in Italia dove la casta si arrabatta per sempre più ridurle e moncarle rimettendo ad un manipolo di politici di casta la designazione dell’intero Parlamento ancora Bicamerale!
    Quando, assurdo risulta combattere l’irreversibile trascorrere della storia ed incaponirsi quando la trasformazione è da tempo in atto e sta concretamente avendo luogo quanto lo fu più o meno inconsapevolmente al tempo quella del concilio di Trento, quando si cercò di inserire un vecchio ordine in una religione che era completamente già stata minata da una nuova concezione dell’uomo.
    Giacché viviamo un irreversibile periodo di trasformazione dove le nuove tecnologie ed internet – la cultura digitale rappresentano tutte insieme la fase cognitiva dell’elettricità. Così come abbiamo di certo attraversato la fase muscolare. In altrettanto modo anche per la democrazia stiamo ineluttabilmente vivendo questa nuova fase impossibile da poter ostacolare o frenare pensando di poterci propinare ancora quella del compassato “notabiliare-dinatico”, in cui il potere sulle menti e sul voto veniva esercitato come controllo sociale da parte del notabile del luogo sull’elettorato della sua circoscrizione, quando ormai da tempo abbiamo superato anche quello dei partiti di massa carica di quel pernicioso paternalistico discente che ha caratterizzato il Novecento dove ogni partito grazie ai propri apparati: culturali e sociali svolgeva da catalizzare ideologico per infeudare il territorio e lo spazio tempo (M. Salvati) e che taluni alfieri e cavalieri intendono ripercorrere schiacciandoci dentro un innaturale Maggioritario a bipartitismo forzoso della supponenza per poter continuare col solito gioco dell’oca! Il Maggioritario all’uninominale ingenera non calza per le italiche esigenze i fatti ineluttabilmente lo stanno a dimostrare giacché la politica da decenni langue giacché “non ci può essere alcuna partita a solo due” (M: Gotor) al di là, dell’esposizione descrittiva di quanto oggigiorno abbiamo in campo di R. D’Alimonte del “…perché la riforma elettorale del «Porcellum» non si farà” non fa altro che sottendere l’esigenza di addivenire a draconiane – salomoniche soluzioni quanto il SEMIALTERNO prefigura per rendere fisiologica la governabilità!! Questo per oggettivamente sopperire e superare l’attuale impaludamento che così continuando sta erodendo ormai sia il sociale ed intaccando l’istituzionale.
    Ovviamente su molti fronti urgono aggiustamenti e non ultimo provvedere a dare opportuna regolamentazione all’art. 49 affinché il tutto non continui ad avvitarsi su se stesso diventano sempre più autoreferenziale, urge rendere simmetriche le cose sul versante dei meccanismi delle leggi elettorali provvedendo innanzitutto a renderli completi quanto il SEMIALTERNO enuclea per sintonizzarci ai tempi che una moderna democrazia reclama potersi sviluppare lungo la traiettoria segnata da aspirazioni ideali che sempre sopravanzano le condizioni reali in asintote miglioramento incrementale per dissipare deterrenza, autoreferenzialità rischi autoritari… e ridurre sempre più quel gap che s’insinua tra ciò che la democrazia dovrebbe essere dall’esserlo in quanto: “Ciò che la democrazia è non può esser disgiunto da ciò che la democrazia dovrebbe essere!” Sartori Allora, essendo la democrazia un mezzo abbisognerà come prerequisiti anche meccanismi elettorali che potranno aumentarne sempre più efficienza ed efficacia quanto più risulteranno allo scopo strutturalmente integri e completi e capaci di riprodurre un bipolarismo concorrenziale aperto per coloro che la vorranno cavalcare, vivere e condividere!
    *Breve elenco delle istanze inevase e dei propositi perennemente rimandati:
    • Ridefinire i poteri tra Esecutivo e Parlamento e rafforzare il potere del governo sul processo legislativo ricorrendo anche a legge ordinaria o con modifiche dei regolamenti, senza il complesso iter delle riforme costituzionali per conferire al premier il diritto di fissare priorità per l’ordine del giorno, stabilendo l’obbligo del parere favorevole del Tesoro (e/o art. 81) su leggi che comportino aumenti di spesa o diminuzione di entrata, dando priorità e tempi certi per i progetti del Governo;
    • Istituziona

  • Per quanto riguarda il problema elezioni, sono del parere che quando un elettore esprime le sue preferenze, qualunque sia l’esito del voto, spera che il governo arrivi al completamento della sua legislatura, senza che gli sia chiesto di rivotare. Pertanto, ritengo essenziale per il bene dei cittadini che si cerchi in tutti i modi di governare possibilmente cercando di operare nel rispetto del programma proposto (cosa che sinora non mi sembra sia stata fatta, visto le priorità date), dando risposte serie ai bisogni veri degli Italiani e non alle esigenze particolari di Uno o di una ristretta casta di persone.
    Condivido con l’On. Fini che é difficile farlo con questa maggioranza, ma ritengo che se il Governo cade si debba rimettere in piedi un Governo di larghe intese che sia capace di rispondere alle esigenze del Paese e che non svilisca quanto é stato fatto dai cittadini in termini di sacrifici per uscire in qualche modo da questa crisi.
    E’ chiaro che un nuovo governo deve cambiare anche la legge elettorale: non so se la “Mattarellum” sia quella più adatta, ma é chiaro che l’esigenza degli elettori é che si possa votare scegliendo democraticamente i propri candidati, visto che molti di quelli eletti senza la nostra scelta hanno operarato per i propri interessi, comportandosi peggio di quanto avevano fatto i politici della Prima Repubblica.
    Prima di mandarci alle urne di nuovo chiede all’elettorato cosa ne pensa, altrimenti le prossime elezioni verranno disertate peggio delle precedenti consultazioni.
    Scusate se scrivo tanto, ma la rabbia mia (come di tanti altri Italiani) é fuori misura e aspetta solo che ci siano politici veri che mettano fine a questa “politica sporca”.
    Sandra, Elmas (CA)

  • Un commento in risposta all’ultimo articolo di ANGELO PANEBIANCO che sponsorizza la “NUOVA LEGGE ELETTORALE UNA RIFORMA SENZA VETI! Proposta da Ichino & Company. http://www.corteconti.it/export/sites/portalecdc/_documenti/rassegna_stampa/ocr/2010101216869276.txt
    Un modello filo Australiano con varianti a voto trasferibile (VT plus) che i Britannici hanno coscienziosamente rifiutato dopo comprovate simulazione per la scarsa effidabilità di questo modello giacché se applicato anche in Gran Bretagna avrebbe dato una medesima situazione di patta “Hung Parlament” che si sono ritrovati quanto gli stessi Australinai successivamente hanno ottenuto. Pertanto, gli Inglesi dopo questa loro disamina, anzi i Britannici nel loro complesso, hanno deciso fiduciosi di rivolgersi al Proporzionale quello che noi abbiamo abbandonato con la I Repubblica. Percorso che, si badi bene, noi Italci, stiamo percorreremo all’incontrario ….da cui sgorga… e, si dovrebbe evince l’esigenza d’acquisire direttamente un completo sistema elettorale quanto il SEMIALTERNO propugna! Come di seguito pertanto, esposto:
    SEMIALTERNO un concentrato di semplicità per un sistema elettorale a bipolarismo dinamico concorrenziale aperto ed auto correttivo quale autentica riforma senza veti!
    Realistica la diagnosi dell’italico teatrino della politica esposto da Panebianco, ulteriore riprova dell’abnorme autoreferenzialità raggiunta dalla nostrana casta politica che sta continuando ad essere anche nell’attuale seconda Repubblica un autentico partito unico della spesa giacché un quinto del nostro indebitamento pubblico è da imputarsi proprio a quest’ultimo quindicennio della Seconda ulteriore dimostrazione che la mancanza di concorrenza non sta risolvendo alcunché in quanto ci si arrabatta ad esercitare lo sport dei veti incrociati per così cinicamente aumentarsi sempre più la posta in gioco! Casta sempre più sorda a quanto le accade intorno giacché insensibile al degrado in corso quando come “Sistema Paese” stiamo in continuazione perdendo posizioni in competitività e qualità della vita nel compendio mondiale in quanto ogni partito cerca di tirare la coperta dalla propria parte disinteressandosi di quello del Belpaese nel suo complesso. Pertanto, così continuando anche per la questione elettorale non ci si permetterà di addivenire ad alcuna concreta organica fisiologica soluzione nonostante, i nostri tempi sempre più reclamino innovazioni. Esigenza che già trasuda ovunque essendo questo un momento cruciale di cambio dei paradigmi e tutti si stanno muovendosi. Particolarmente sui fronti dei meccanismi elettorali, molte sono le novità in allestimento ad ogni latitudine aperte tendenti a far tramontare le obsolescenze in corso che ci mantengono ingessate a quelle statuizioni formalmente corrette ribadite ancora da Weber, per poter iniziare ad evolvere verso un più inclusivo bipolarismo concorrenziale aperto! Quale minimale prerequisito per ingenerare proattivamente per benchmark qualità incrementale riconoscendo meritocrazia nel rispetto di regole chiare e trasparenti; affinché la politica possa divenire un effettivo strumento al servizio della comunità nazionale e dei suoi cittadini ed in una prospettiva più ampia ed aperta, uno strumento che possa aiutare a costruire un futuro migliore, più sicuro e prosperoso per tutti! Aspetti indispensabili per potersi minimamente allineare a quanto la contingente realtà pretende che per mainstream convergenze reclama “new normal” inediti adeguamenti attraverso soluzioni appunto a bipolarismo dinamico concorrenziale aperto quanto in ultima analisi il sistema SEMIALTERNO propugna! Sistema il SEMIALTERNO che strutturandosi su una base proporzionale viene sostituito da una mandata al maggioritario in caso di fine anticipata della legislatura, ma, in questa evenienza la legislatura entrante non può modificare la Costituzione dopo la quale comunque, si ritornerà a mandate a base proporzionale!
    Salomonica draconiana soluzione che il SEMIALTERNO prefigura e propugna per poter iniettare nella politica quella effettiva necessaria competizione indispensabile ed ingenerare un autentico dinamico virtuoso bipolarismo concorrenziale auto correttivo aperto nello spazio tempo ed iniziare ad invertire quel trend d’autoreferenzialità in cui la casta tende sempre più cullarsi nei privilegi che potrebbero nel breve termine, ricondurci a ripercorrere a ritroso la storia rischiando di ritrovarci in condizioni sempre più incontrovertibili a scapito del nostro Belpaese nel suo insieme e del cittadino elettore, utente, consumatore, ecc.. Inoltre, per minimamente tutelarci nei confronti di una siffatto attuale contesto a scarso tasso di concorrenzialità servirebbe introdurre attraverso l’istituto del meccanismo del “write in” sulle schede elettorali, qualunque sia la modalità elettorale proporzionalista-centrifugo oppure maggioritario – centripeto, venga introdotta la possibilità di scrivere nella scheda elettorale accanto ai candidati ufficiali, un nome in più quale ulteriore criterio anti deterrenza degli oligopoli a regime!
    L’esigenza d’addivenire a questi “new normal” adeguamenti trasuda ormai ovunque giacché la si evince ormai su tutti i fronti, livelli e versanti data la sempre maggiore pervasività delle nuove tecnologie e da internet che rendendo sempre più liquida la realtà. Dimensione che ci evidenzia quanto glocali – vicini siamo ormai divenute sempre più gli eventi nel mondo con capaci di riprodurre talora, ripercussione ovunque! La genesi e lo sviluppo dell’impellente crisi recessiva che ci assilla dovrebbe permetterci di capire che democrazia e mercato non possono che essere facce della medesima medaglia che reclamano improcrastinabili inediti adeguamenti a check and balance & feed back criterio sia nel micro che nel macro per acquisire quelle indispensabili – global legal rules! L’esigenza d’aggiornamento in tal senso si evince da come ogni paese si stia muovendo nella compagine mondiale anche sul fronte dei meccanismi elettorali iniziando dai Britannici che stanno buttano all‘aria il loro considerato inespugnabile classico Westminster – Maggioritario all’uninominale per passare al Proporzionale ai Californiani che con la Top Two sparigliano anche i presidenziali dove, liberalizzando gli accessi ed aprirli a tutte le conformazioni politiche per le primarie contribuiscono ad ingenerare un’epocale rivoluzione su questi versanti!?
    Pertanto assurdo supporre come sponsorizza Panebianco di poter risolvere l’italica peculiarità lasciandone la prerogativa ad un solito sparuto gruppo di politici che s’abbaglia a filo Australiane soluzione a voto alternativo quando quello stesso modello è stato già abbandonato da molti perché reputate inefficaci avendo rilevato in quel modello intrinseche criticità che portano a deadlock situazioni con analoghe “Hung Parlament” quanto abbiamo già visto alle ultime elezioni in Australia! Appunto quella menzionata terza possibilità: sistema maggioritario con collegi uninominali e a turno unico con la facoltà per l’elettore di dare non uno ma due voti quale variante del sistema Australiano è già stata sorpassata dalla storia e dalla cronaca delle ultime elezioni in Australia quanto dai Britannici che l’hanno scartata per il Proporzionale. Appunto, tale variante è da considerarsi vecchia sin dal suo italico “ri-concepimento” giacché questo modello è già stato escluso dai Britannici quando a seguito delle ultime elezioni si sono ritrovati con un Parlamento bloccato – “Hung Parlament” Allora, dopo aver vagliato attraverso opportune simulazioni che se fosse stato applicato da loro un modello analogo a quello australiano avrebbe dato il medesimo esito di patta analogo a quanto hanno ottenuto questo comprovato da una commissione d’esperti pertanto i Britannici l’hanno scartato come modello inefficace in favore del proporzionale.
    Inefficacia successivamente praticamente comprovata in Australia dal risultato di patta riprodotto fra i laburisti che erano al governo e la coalizione dei conservatori guidata dal partito liberale un “deadlock” ottenuto alle ultime elezioni del 6 maggio 2010 che appunto riproduceva un “Hung Parlament”!
    Pertanto, il governo Cameron frutto di una coalizione Tory LibDem una soluzione governativa impensabile fino all’altro ieri per taluni “idiosincratici” quelli, che consideravano il modello Westminster un inalienabile faro per tutta l’umanità?! Purtroppo, di fronte all’incedere di una realtà sempre più globalizzata e liquida, ineludibilmente, tutti si debbono ricredere, giacché anche ai fari risulta impossibile far luce ai “propri piedi”! Quindi, dati questi presupposti ed in conseguenza degli insopprimibili stravolgimenti paradigmatici in corso che il nostro tempo presenta e promuove grazie alle nuove tecnologie in pervasiva costante ulteriore penetrazione, anche i pragmatici Britannici dopo oggettive analisi attraverso minuziose simulazioni ad hoc hanno scartato ogni eventuale soluzione filo australiana pur sussistendone nel merito approfonditi studi sul Voto alternativo VA+ (Voto Alternativo Plus) proposti ancora da precedenti Commissioni iniziate già nel 1998 da Jenkins.
    Pertanto, i Britannici hanno dopo avere scelto di non volersi impiccare a quei modelli Australiani hanno deciso di rivolgersi al Proporzionale; quello che abbiamo (casualmente) abbandonato noi, con la Prima Repubblica!? Così facendo hanno definitivamente dichiarato il downgrading al loro classico modello Westmister quanto a quello australiano a voto trasferibile!
    Imperoché, i Britannici stanno percorrendo la medesima “Odissea” che noi però da decenni stiamo attraversando ed in senso contrario. Inoltre, noi ci siamo impaludati in modelli ibridi limitati e limitanti quanto risulta esserlo il nostro Porcellum (e quanto lo è stato il precedente suo analogo Mattarellum). Appunto, i Britannici stanno abbandonano il Maggioritario all’uninominale per abbracciare il Proporzionale, un percorso che inequivocabilmente li porterà verso quel più completo latente sistema “SEMIALTERNO”. Sistema il SEMIALTERNO che sottotraccia si perpetua pur non ancora codificato sin dai più remoti tempi, dallo stesso concepimento della democrazia che enuclea appunto il SEMIALTERNO. Deducibile questo dai repentini cambi d’induzione che un semplice excursus storico potrebbe riassumere per la stessa italica cronistoria sui modelli elettorali; dalla quale si dovrebbe evincere la necessità che per ottenere un completo sistema indispensabile risulta che esso ineludibilmente assuma nella propria articolazione dei suoi meccanismi la più estesa possibilità espansiva in senso centripeto quanto centrifugo quali indispensabili prerequisiti per reputarsi sistema: quanto il SEMIALTERNO enuclea!
    Giacché solo adottando sistemi a meccanismi elettorale capaci di chiudere il ciclo induttivo: “centripeto – centrifugo” si potranno liberalizzare virtuose efficaci opportunità risolutive governative e renderle efficienti ed efficaci quanto il SEMIALTERNO propugna rispetto ai soliti vetusti tradizionali modelli: Maggioritari e/o Proporzionali o quelli misti del genere rigido lineare a perpetua ripetitività imperniata induttivamente su una sola dinamica o centripeta o quella solo centrifuga: un senso unico che preclude effettive concorrenziali opportunità di sviluppo virtuose in modo risolutivo più efficace ed efficiente giacché escludono riprodurre efficiente competitività essendo impossibile riprodurre competitività ristretta a soli 2 soliti contendneti.
    Pertanto, serve saper superare quei vetusti modelli inchiodati al solo verso:
    • centripeto caratteristica insita nei modelli Maggioritari
    oppure bloccati su quello suo contrario
    • centrifugo quanto i modelli Proporzionali enucleano.
    Modelli questi ultimi incapaci di completare quel suddetto ciclo induttivo centripeto – centrifugo pertanto lasciano aperto spazio alla sola speculazione per innestare quel vizioso trend d’autoreferenzialità tale da precludere opportunità alla libera competizione. Una siffatta inefficienza risulta esserlo anche per i modelli ibridi: Mattarellum e l’attuale Porcellum giacché mai potranno fregiarsi degli attributi di sistema in quanto oltre ai suddetti vizi permettono ad un manipolo di politici di casta di nominare l’intero Parlamento italiano! Appunto, cosicché altrettanto inefficienti risultano essere i modelli misti ibridi essendo delle chimere che si trasformano in autentici vassalli di quelle caselle appartenenti che quel solito famigerato gioco dell’oca in perpetuo tendenziale ripristino strutturata a spirale che prefigurare quei soliti pit-stops fatti d’inutili referendum e/o sempre nuove infruttuose bicamerali per mantenere sempre gli stessi meccanismi elettorali transitivi e rendersi appunto, come casta politica sempre più intransitiva: giacché alcun potere si autolimita!? Gli ibridi rappresentano semplici chimere ottenute da parzialità d’articolazioni: centripeto centrifughe che, per quanto perfezionate mai potranno compensare e mai potranno rimuoverne il difetto pur illudendo di poterne ampliarne le loro possibilità, dato che la loro limitatezza resterà sempre tale: limitata e limitante. Giacché alcuna protesi, infatti, mai potrà risolvere le cause della sua necessità che solo un’autentica fisiologia sistemica potrebbe risolvere ed assolvere quanto il SEMIALTERNO propugna: come latente understatment!
    Esigenza d’evoluzione in questo new normal senso viene avvalorata quotidianamente dal fatto che il nostro contesto è molto diverso rispetto al compassato essendo da molto tramontato il genere della democrazia paternalistico discente nella quale ci si poteva lasciar trascinare da modelli limitati, lineari, rigido ripetitivi del compassato. Pertanto grazie ai Californiani anche i Presidenziali non possono dormire tranquilli giacché anche in quel contesto americano stanno iniziando a sgorgare novità sotto il profilo elettorale perché appunto, i California hanno dimostrano di saper buttare in avanti la palla della democrazia ed a seguito di un referendum propositivo che la loro Costituzione concede. Pertanto, dal 2011 con la “Proposition 14” i Californiani potranno adottare le primarie a bipolarismo aperto a tutto tondo ed a tutto campo aperto a tutte le opzioni politiche che vorranno avere visibilità quanto appunto la “TOP TWO” soluzione permette. Perciò là, ogni partito potrà contestualmente mettersi in competizione nello stesso giorno e presentare i propri candidati alle primarie, dopodiché, solo i primi due “Top TWO” che sortiranno potranno successivamente effettivamente scendere in competizione determinando da essa chi potrà essere eletto. Quindi solo in un siffatto nuovo modo i Californiani potranno iniziare a liberarsi dalla cattività del Maggioritario ch’imprigiona e schiaccia in un anacronistico bipartisan inciucio autoreferenziale a soli repubblicani o democratici che solo attraverso la TOP TWO potranno risolvere!
    Ora, nonostante tutte queste innovazioni in attuazione, alcuni sagaci nostrani politici di casta intendono propinarci prossimamente, un altrettanto intrinsecamente limato e limitante modello “Maggioritario all’uninominale” che pur con varianti è stato appena riconosciuto incompleto in quanto per downgrading gli stessi Britannici hanno inteso non prender in considerazione abbandonandolo al suo destino di continuare ad esistere per soddisfare il novizio italico gruppo “d’importatori d’acqua calda” essendo stato molto efficace per l’elezione dei segretari di un partito riconosciuto efficace per la sfida elettorale fra i fratelli Ed e David Miliband ma, per gli stessi Britannici considerato inefficace per scegliere il leader ed il governo di un paese! Opportunità che si potrebbe imitare e sfruttare anche per l’Italia dove tutto continua a rimanere anche su quel fronte blindato all’autoreferenzialità non per niente vantiamo il parco politico più vetusto al mondo dopo la Corea del Nord – effetto dei soliti circoli viziosi dove, a comandare risultano essere sempre le stesse persone! I pragmatica Britannici per le questioni elettorali stanno rivolgendosi al proporzionale soluzione prodroma a poter sfociare nell’idealtipo sistema SEMIALTERNO «sistemico concentrato di semplicità» indispensabile per poter massimizzare: governabilità, rappresentatività, economicità implementando contestualmente una responsabile sussidiarietà. Sistema il SEMIALTERNO che contribuisce ad effettivamente ridurre la frammentazione politica aspetto ottenibile grazie all’insito suo completo adattivo meccanismo ad articolazione centripeto centrifuga estesa completa che permette d’essere “autocorrettivo” senza dover ogniqualvolta intercedere a quei soliti ciclici (speculativi) momenti istituzionali che si caratterizzano di quei volubili suddetti “pitstops” fatti di inconcludenti bicamerali e neutralizzati referendum!
    Proprio perché i sistemi elettorali producono effetti diversi nelle diverse situazioni storiche, fondamentale diventa indispensabile acquisirne di “new normal” inediti (Monod) concretizzandoli in modo che la riforma venga effettivamente costruita in modo tale da non avvantaggiare manifestamente alcuno ma che tenga conto prioritariamente dell’interesse generale del Belpaese e del cittadino utente, consumatore, ecc. questo per non continuare a soccombere!
    Giacché, or giunti nel terzo millennio nell’era della rete occorre saper abbandonare l’obsolescenza comprensiva d’ogni anacronistico bipartisan bipartitismo chiuso quello d’oltreoceano espresso che ha confezionato e riversato a livello globale l’attuale crisi recessiva! Una nuova era si sta aprendo che ci costringerà a dover diversamente combattere su molti fronti per effettivamente estendere un’autentica pervasiva e sempre più inclusiva cittadinanza data la sempre maggiore globale competitività che verrà riversata sul banco del compendio mondiale!
    Pertanto, urge sapersi attrezzare iniziando col ridurre l’incombente elefantismo politico burocratico che ci assillerà sempre rischiando di farci asfissiare se non si provvederà ad invertirne questo elefantiaco trend tendente ad ulteriormente infoltire i livelli di burocrazia: le comunità di montagna o di valle quando si dava per scontato l’eliminazione delle stesse province? Appunto l’eccessiva stratificazione dei punti decisionali amministrativi-politici sta diventando un autentico problema un’autentica anacronistica controtendenza rispetto a quanto a livello mondiale stia sempre più accendendo che richiede di dover ridurre le filiere!
    Appunto, se si continuerà ad infoltire la burocrazia vana risulterà l’aspirazione di poter risultare competitivi quando la nostra maggiore scolarizzazione rispetto ai paesi emergenti dovrebbe permetterci di sviluppare l’organizzazione funzionale in modo tale da sempre più ridurre le filiere d’ogni genere e fatta come quanto già avviene nell’ambito produttivo e come già si configurano i paesi emergenti risultando così strutturalmente sempre più snelli e dinamici rispetto ai tradizionali paesi occidentali!? Pertanto urgerebbe meglio saper assorbire quanto le nuove tecnologie ed internet permettono di ridurre in altrettanto modo i livelli politico-amministrativi e non di aumentarli come anacronisticamente sembra si stia facendo nell’ambito nostrano ed italico rispetto a quanto la realtà diversamente reclamerebbe una ben più drastica riduzione a tendenziali solo due snelli maggiori livelli: locale e generale di una siffatta sempre più piramidale faraonica organizzazione politico-amministrativa che così facendo ineludibilmente non potrà nel breve che soffocarci quando ovunque, stanno sempre più prendendo piede e penetrando pragmatiche prassi e procedure Kai Zen (alla Deming) modalità per poter assumere protocolli procedurali tali da poter incrementare qualità-democraticità!.
    Quindi, su molti fronti urgono aggiustamenti e non ultimo provvedere a dare opportuna regolamentazione all’art. 49 affinché il tutto non continui ad avvitarsi su se stesso diventano sempre più autoreferenziale, urge rendere simmetriche le cose sul versante dei meccanismi delle leggi elettorali provvedendo innanzitutto a renderli completi quanto il SEMIALTERNO enuclea per sintonizzarci ai tempi che una moderna democrazia. Democrazie che reclama potersi sviluppare lungo la traiettoria segnata da aspirazioni ideali che sempre sopravanzano le condizioni reali in asintote miglioramento incrementale per dissipare deterrenza, autoreferenzialità rappresentate da assodati interessi corporativi e quelle tendenze culturali inclini alla bieca conservazione riproduttrice d’obsoleti stantii modi consensuali e consociativi di fare politica tendente ad ingenerare rischi autoritari!… Urge far chiarezza e con un balzo di qualità sistemica quale il sistema SEMIALTERNO enuclea; poter ridurre sempre più quel gap che s’insinua tra ciò che la democrazia dovrebbe essere dall’esserlo in quanto: “Ciò che la democrazia è non può esser disgiunto da ciò che la democrazia dovrebbe essere!” Sartori Allora, essendo la democrazia un mezzo abbisognerà come prerequisiti anche meccanismi elettorali che potranno aumentarne sempre più efficienza ed efficacia quanto più risulteranno allo scopo strutturalmente integri e completi e capaci di riprodurre un bipolarismo concorrenziale aperto quanto il SEMIALTERNO propugna per tutti coloro che la vorranno cavalcare, vivere e condividere!
    Urge ulteriormente risolvere i soliti inevasi propositi perennemente elencati e continuamente rimandati:
    • Ridefinire i poteri tra Esecutivo e Parlamento e rafforzare il potere del governo sul processo legislativo ricorrendo anche a legge ordinaria o con modifiche dei regolamenti, senza il complesso iter delle riforme costituzionali per conferire al premier il diritto di fissare priorità per l’ordine del giorno, stabilendo l’obbligo del parere favorevole del Tesoro (e/o art. 81) su leggi che comportino aumenti di spesa o diminuzione di entrata, dando priorità e tempi certi per i progetti del Governo;
    • Istituzionalizzare il metodo con una legge che colleghi il finanziamento pubblico dei partiti, all’articolo 49.
    • Occorre un concreto dimezzamento del pletorico numero dei Parlamentari (a 300 alla Camera e 50 al Senato) rispetto alla misera anacronistica riduzione in percentuale prevista dalla bozza Violante… un abbozza che umilierebbe il tanto vantato italico Europeismo!? Giacché basterebbe semplicemente recepire dal Parlamento europeo le direttive, le normative senza frenarne con la solita “nostrana plutocratica retorica” quelli opportuni adeguamenti là legiferati! Perché un netto dimezzamento numerico dei Parlamentari dimostrerebbe una più attenta volontà e propensione alla razionalizzazione;
    • Che il federalismo riconosca centralità alle città e non solo alle regioni che spesso si rilevano essere dei semplici carrozzoni burocratici;
    • Dimostrare nel contempo quella necessaria sensibilità ad accogliere ed introdurre quella reale “governance documentale” come già sta avvenendo da tempo in molti paesi del nord Europa in quanto solo razionalizzando i flussi documentali si potrebbero risparmiare economicamente fino al 30%. Questa potrebbe rappresentare un’ulteriore prerogativa per liberarsi dalla nostrana pluto burocrazia e dall’inefficienza per diventare così veri imprenditori di se stesse sintonizzandoci come veri “civil citezen prosumer – in a real stakeholder citizen engagement” come suggerisce A. Toffler futurologo!
    Giacché solo avendo a cuore il proprio destino si potrà perseguire e realizzare quella propria personale ambita autonomia indispensabile a potersi riscattare da quell’ancoraggio in si permane condizionati da un siffatto italico imprinting che si caratterizza per varie costanti ricorsività date da: un paternalismo discente, una pervasiva cooptazione, un famelico nepotismo ed un endemico familismo, ecc.
    Pertanto, indifferibile risulterebbe poter:
    • Rendere più specifiche le funzioni delle Camere rispetto all’attuale ridondate doppione legiferante quindi, chiudere il bicameralismo “perfetto” per dare consistenza ad un Senato Federale;
    • Altrettanto auspicabile risulta la riduzione dei lauti appannaggi rispetto ad ogni media dei “Parlamentari dell’€urozone” giacché gli adeguamenti non dovrebbero valere solo per la parità dei 65 anni bensì per tutti glia altre palesi incongruenze;
    • Eliminazione del Quorum ai Referendum abrogativi per introdurre “per un fisiologico necessario equilibrio” anche il Referendum Propositivo! Vedonsi California ultimamente e la loro patria per antonomasia: la Svizzera.

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