Vendola, perché i partiti lo rifiutano

23 Lug 2010

La casta, il potere fine a se stesso, l’uomo giusto per cambiare rotta. Tutti contro Vendola, la dura presa di posizione di LeG contro chi attacca il governatore pugliese all’indomani della sua candidatura alle primarie per il leader di centrosinistra, scatena commenti. Dietro ai molti pensieri, il sogno di un leader e soprattutto la voglia di sobrietà.

Ciasuno pensa a se stesso come a un leader carismatico, privo del senso della comunità, dell’essere al servizio della comunità”. Il Pd scarica Nichi Vendola che a chiusura degli Stati generali delle sue Fabbriche si candida per le primarie a leader del centrosinistra. Ma le reazioni non si fanno attendere. La presa di posizione di Libertà e Giustizia scatena i commenti, in gran numero a favore del governatore pugliese. E il quadro del disincanto e del disamore verso il partito che, fin dal progetto, aveva fatto sognare molti, emerge con chiarezza. “Quando si dice che “la gente” non sopporta più i politici , destra e sinistra tutto compreso, e che non va piu a votare (!!!), è essenzialmente dire che si sono fatti la guerra quei pochi che il centrodestraccia non è/era riusciuto a comprarsi”, scrivono sul nostro sito.

“Quasi viene il dubbio che la partita dei due “centri”, sia veramente truccata, ( … ) ciò che accomuna tutti è: potere potere potere….”. Quel che è chiaro, tra quanti condividono la posizione di LeG è che ci si muove tutti in difesa di un principio, non certo per schierarsi a favore di questo o quel candidato, ma perché ogni possibile candidato abbia il diritto di farlo. Scrivono ancora: “di Vendola mi piacciono molte cose e altrettante non le condivido, tuttavia ritengo che sia più che opportuno che uno come lui, che certo non ha alle spalle una storia politica “tradizionale” (alla Fassino, alla D’Alema), si faccia avanti e si proponga come leader della sinistra. Vorrei che altri avessero lo stesso coraggio, soprattutto se sorretto da idee e capacità. Invece l’orizzonte mi appare sterminato e desolante”. I più sconsolati si rifanno a Moretti: “Con questi dirigenti non vinceremo mai!”.

Ma il tema delle primarie è centrale. “Spero proprio che il popolo delle primarie le rivendichi senza incertezze e, come in Puglia, Vendola le vincerà perché è l’unico ad apparire estraneo alla casta. Per la sua personalità, la sua storia, la sua gestione del potere in regione Puglia”. Chi cerca conforto nel passato, trova conferme: “non è una novità. Cinque anni fa, i predecessori del pastrocchio avevano fatto una guerra senza quartiere a Vendola, per poi perdere le primarie. Quest’anno il pastrocchio ne ha combinate di tutte e di più, cercando perfino di promulgare una legge elettorale ad emilianum, pur di far fuori Nichi Vendola”. I più drastici si augurano “qualcuno che spazzi via tutto quel che il Pd fin qui ha combinato”, per ricominciare da zero. I più cauti vorrebbero ragionare di candidature “alla luce dei programmi“. Qualcuno trova che “Nichi sia la persona giusta per contrastare la situazione attuale: ha le qualità per vincere le sfide interne e quelle esterne. Esprime il meglio della politica in un momento di profonda crisi a tutti i livelli. Con lui si può voltare pagina”. C’è chi ne condivide le idee e trova “esemplare il fatto che affronti il rischio della competizione per farle valere” e chi si limita ad osservare che “che la regione Puglia è stata conservata al centro sinistra esclusivamente per merito e per la “tigna” dello stesso Vendola”. Ma anche chi si dichiara “non Vendoliano” e neppure simpatizzante per “quel che resta della sinistra radicale”, trova che “il PD continua ad avere un gruppo dirigente autoreferente che aliena chiunque li critichi”.

“Se la politica, anzichè mangiatoia per i propri interessi ( e della moglie, dell’amante, dell’amico, dei compagnucci o dei camerati e di tutta la compagnia cantante) si evolvesse in funzione di servizio, forse potremmo pensare che c’è un qualche spiraglio”. Questo è il nodo centrale del lungo e articolato dibattito che continua a svilupparsi in rete. Alla fine, qualcuno è convinto che con Vendola “molti astensionisti potrebbero decidere di tornare al voto”. Ma fa quasi tenerezza, perché riassume il sogno di molti, chi sognando ad occhi aperti dice: “La mia fantasia è che il prossimo leader scelga la linea della sobrietà. Come stile comunicativo, come comportamento politico, come programma politico, ed economico”.

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