Di Pietro: “Col Pd e la società civile per cambiare la legge elettorale”

15 Lug 2010

Incontro con il leader Idv che tra i primi ha firmato il nostro appello “Mai più alle urne con questa legge”. Tra questione morale, berlusconismo diffuso e strategie di opposizione anche alla luce delle ultime inchieste sulla P3

Incontro Antonio Di Pietro nel suo ufficio, alla Camera, tra una battaglia parlamentare e l’altra: è, come al solito, carico di energia, combattivo, intransigente, fortemente antiberlusconiano. Pungente, ma collaborativo, col Pd. Cominciamo da un tema che per “Libertà e Giustizia” è cruciale: “Mai più al voto con questa legge elettorale”. Lei ha firmato, per primo tra i leader politici, il nostro appello (insieme a molte migliaia di cittadini), ma per ora nulla si è mosso in Parlamento per modificare la legge Calderoli (il “porcellum”). Perché?
I disegni di legge giacenti alla Camera per cambiare il sistema di elezione sono molti, ma non vengono messi all’ordine del giorno dall’ufficio di presidenza. L’unica soluzione per ottenere un risultato è promuovere una legge di iniziativa popolare (come ha già proposto la vostra associazione) non con 50 mila firme di richiesta, ma con 200-300 mila adesioni e che abbia una relazione introduttiva di un comitato scientifico e giuridico trasversale, non legato ai partiti, che sia di garanzia per tutti. Ribadisco che l’Idv si impegnerà a raccogliere le firme per mettere all’ordine del giorno parlamentare una proposta da discutere. E proprio io che giudicavo la legge elettorale precedente, il “Mattarellum”, come un male…. ebbene, adesso penso che sia il minore dei mali.
Ma i tempi per una iniziativa popolare e parlamentare di questa importanza non sono certo brevi, e lei intanto chiede di andare a nuove elezioni – quindi con la legge vigente, purtroppo – se la maggioranza dovesse dissolversi: non c’è contraddizione tra la sua richiesta e il voto con la Calderoli, che con ogni probabilità riconsegnerebbe il paese di nuovo a Berlusconi (i sondaggi indicano un calo del premier nei consensi, ma ancora è in largo vantaggio rispetto al centrosinistra)?
Certo, vorrei andare al voto con norme elettorali diverse, ma realisticamente so che non le avrò in tempi brevi. E vedo che la maggioranza può implodere per le contraddizioni e i contrasti interni. Allora mi devo preparare alle elezioni. Devo essere pronto ad ogni evenienza. Oggi sta emergendo il vero volto di Berlusconi, che è una specie di Wanna Marchi della politica. Va aggredito con le elezioni prima che si rafforzi di nuovo: bisogna completare l’opera, altrimenti l’erba cattiva rinasce peggio di prima. Eppure il centrosinistra – mettiamo che si vada al voto in tempi brevi – non ha il programma, nè il candidato premier, nè la coalizione (dal 2008 non abbiamo fatto uno straccio di riunione)! Il mio appello è questo: attrezziamoci, subito, per essere pronti se si va a votare. Non possiamo più perdere tempo.
Lei sarebbe contrario ad un esecutivo istituzionale a tempo, per riformare la legge elettorale e andare al voto?
Ma è un’ipotesi scolastica, irrealizzabile. Non si potrà mai verificare, perché la maggioranza parlamentare è in mano al centrodestra, che non ha nessuna ragione per accettare un governo davvero istituzionale che in 6 mesi porti a modificare la legge elettorale.
Come altamente improbabile e poco realistica (perchè Berlusconi non cederà mai il bastone di comando senza passare per le urne) sembra l’altra ipotesi che si ventila ancora in queste ore, cioè un governo presieduto da Giulio Tremonti.
Guardi, l’Idv ha fatto una scelta ben precisa: vuole rappresentare in Parlamento l’elettorato riformista, la fascia debole del paese, gli ambienti della solidarietà, i principi di legalità. Col centrodestra noi non ci ‘azzecchiamo’ proprio nulla.
E allora, Di Pietro, come si esce dalla palude di illegalità e immoralità nella quale sta affondando il paese guidato dal cavaliere? Il partito di maggioranza è sconquassato dalle inchieste giudiziarie: il coordinatore Pdl Verdini indagato, insieme a Dell’Utri, già condannato per mafia, e al sottosegretario all’economia Cosentino che ora si è dimesso; tre amici del gruppo, fra cui il faccendiere Carboni, sono in galera…… Un quadro impressionante.  Per “Libertà e Giustizia” è l’Antistato che governa e comanda, e minaccia di influenzare le istituzioni. C’è un sistema di potere basato sul malaffare. Eppure il presidente del consiglio può affermare senza vergogna di essere “sereno e tranquillissimo…altro che P3, sono solo quattro sfigati pensionati.
Noi in Parlamento dobbiamo riflettere sulla situazione, a prescindere dalle responsabilità giudiziarie, che in questo caso sono effettivamente di difficile riscontro (il fenomeno del lobbismo è sfuggente, tra il lecito e l’illecito): ma una cosa è rilevare atti penalmente perseguibili, altra è individuare il limite insuperabile nella gestione della cosa pubblica, che non può essere piegata a interessi di gruppi di potere o caste. Da anni sostengo che ci vuole un ‘minimo etico’ per le candidature politiche: no alla presentazione di persone condannate; no ad incarichi di governo centrale e locale per persone sottoposte a processo; e pratiche scorrette di lobbismo dovrebbero portare all’esclusione dalle candidature. Fino a che non saranno applicati questi principi di etica politica non cambierà nulla.
Eppure il paese appare stanco e rassegnato, in gran parte, forse deluso, ma ancora non reagisce e non “prende i forconi”, come dice lei stesso, per risanare il sistema democratico. Ormai sappiamo che la ragione del successo di Berlusconi sta nel fatto che una parte significativa della società italiana accetta e addirittura ammira il premier e la sua etica politica e personale, e per questo lo vota.
Dobbiamo cominciare ad aver paura non del berlusconismo che è in Berlusconi, ma del berlusconismo che è in noi. A forza di seminare erbaccia nella società, questa soffoca l’erba buona. A forza di mandare il messaggio che puoi evadere le tasse senza conseguenze, che se vieni colpito da un provvedimento dell’autorità giudiziaria puoi farla franca entrando in politica…..fornisci pessimi esempi ai giovani e una giustificazione a comportamenti negativi o illeciti. Se dalla Tv ti arriva il messaggio che Berlusconi nel caso Mills è stato assolto o se Dell’Utri non è stato condannato, per il telegiornale…. se il modello di vita e di comportamenti è quello dell’Isola dei famosi o di Scherzi a parte o altre trasmissioni simili, se l’informazione è di tipo minzoliniano, se la realtà viene piegata o stravolta, se la verità viene taciuta, è chiaro che il paese, a lungo andare, si addormenta.
In questa difficile situazione per la democrazia il centrosinistra dovrebbe manifestare un maggiore spirito unitario: lei, invece – spesso a ragione, è vero – non manca di rivolgere critiche al Pd e ai suoi dirigenti, per una certa debolezza nelle forme di contrasto al governo e a Berlusconi: ma ‘picconare’ il maggior partito di opposizione, non significa farci del male e agevolare il Cavaliere, che proprio sulle nostre divisioni basa la speranza di resistere al potere?
Al contrario, penso che avere un’opposizione che ‘dormicchia’ o si comporta come Ponzio Pilato, vuol dire consentire all’altro di vincere. Ribadisco che è fondamentale l’alleanza tra il Pd e l’Idv per l’alternativa. Questa è una volontà sincera. Ma resto amareggiato quando sui temi politici concreti non trovo nel Pd un interlocutore o ne trovo almeno due… che dicono cose diverse. Purtroppo la fusione del Pd è stata ‘fredda’. Ritengo sia essenziale organizzare una ‘linea Maginot’ politica di opposizione al governo Berlusconi, composto da un clan piduista e fascista, in senso diverso da quello del passato, che non fa uso dell’olio di ricino, ma condiziona le coscienze con i mezzi di comunicazione. Fa male alla democrazia del paese. E’ necessario mettere insieme le forze politiche di opposizione, ma se non lo facciamo su un reale programma di alternativa, l’elettorato non ci voterà. Le dico di più: un giorno coloro che votano Pd e Idv dovranno trovarsi sotto un’unica bandiera. Dobbiamo stare insieme ma dobbiamo anche riconoscere che una parte del nostro elettorato, che magari ha dato il voto a Grillo alle regionali, non vuole unirsi a questo centrosinistra ‘molliccio’ e senza spina dorsale. Quindi stare insieme e raddrizzare la schiena. L’Idv ribadisce l’alleanza col Pd, ma anche la necessità di alzare la testa.

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