Ceccanti e gli scheletri nell’armadio

L‘affaire Ceccanti ha prodotto, un’altra volta, bei risultati: sulla scia di altre clamorose sviste politiche (vale per tutti una proposta di legge per imporre il Crocifisso nelle scuole, di cui non si sentiva proprio il bisogno e che è stato poi costretto a ritirare), questa volta il senatore pd Stefano Ceccanti l’ha combinata grossa, offrendo in pasto un uomo come Giorgio Napolitano alle oscene fauci del Il Giornale.

Che il quotidiano della famiglia del presidente del Consiglio agiti scheletri negli armadi e inesistenti fantasmi farebbe ridere i polli se non aggiungesse qualcosa di macabro a questa povera e disperata Italia, dominata dal potere dell’uomo i cui amici e collaboratori più antichi sono condannati per mafia, corruzione, appropriazione indebita, ricettazione eccetera, eccetera, eccetera. E lui stesso è sceso in politica con l’intento dichiarato di salvarsi attraverso leggi ad personam.

Sappiamo che il Colle fa gola al Cavaliere, ma per fortuna il suo momento non è ancora venuto e noi ci auguriamo fortissimamente che non venga mai.

8 commenti

  • Ringrazio dell’attenzione, pur nel dissenso. Secondo me il peccato più grave è quello di omissione per cui preferisco essere criticato per ciò che faccio piuttosto che per ciò non ho fatto. Per completezza, però, potreste anche citare i casi in cui ho sostenuto tesi che hanno anticipato le vostre, in cui cioè i miei scheletri sono da voi dissepolti. Vedo infatti che avete promosso da alcune settimane un appello per il ritorno al Mattarellum. Potreste segnalare il ddl 1549 del 6 maggio 2009 a mia prima firma che proponeva esattamente la stessa cosa, raccogliendo molti consensi. Cari saluti

  • Gli eredi ed i reduci della gloriosa impresa BICAMERALE,politici in carriera,oggi, per scelte operate dal priore del convento ,non smentiscono la loro natura di mosche cocchiere dell’affarista di Arcore ancora a piede libero.

  • Al sig. Ceccanti.
    Ha anche il coraggio di difendere la cosa demenziale che ha fatto!
    Lo capisce anche un bambino che è stato un errore ignobile, in frangenti come questi il Capo dello Stato va protetto in ogni modo… a meno che…
    Certo che se lei fosse nel collegio dove voto io mi impegnerei per provare a farle cambiare mestiere, di sicuro!

  • Ritorniamo sempre al solito punto . Un parlamento di nominati può permetersi un”Ceccanti” qualsiaisi ( anche se a onor del vero questo è un “Ceccanti” di gran pregio… fine costituzionalista vaticinò pochi giorni prima delle elezioni poitiche del 2006 l’impossibilità che il centrosinistra potesse perdere o avere problemi al Senato , in ordine alla legge elettorale vigente…poi sappiamo come andò).
    Un Parlamento di selezionati non consegnerebbe lo scranno senatoriale ad un “Ceccanti” qualsiasi!

  • I mezzi di comunicazione del premier sono sporche armi di distruzione di massa.I suoi sedicenti giornalisti sono autentici sgherri davanti ai quali impallidiscono i Bravi di manzoniana memoria

  • Egregio On. Ceccanti.
    A seguito del suo commento del 7 u.s. mi permetto di risponderLe per quello che fa, lasciando alla Sua coscienza ciò che “non” fa, domandandole: ma veramente, dato il momento ed il clima, non ha minimamente percepito “l’inopportunità politica” di avanzare la proposta che ha avanzato? Tra le tante cose di cui l’opposizione si dovrebbe in questa fase preoccupare, Le è sembrata veramente al massimo livello di priorità la questione dell’immunità “incondizionata”per il Colle? Ce lo spieghi per cortesia, perché se è così siamo messi nella condizione che l’opposizione più efficace al governo Berlusconi la stà facendo Fini e non il Pd ….

  • Volevo porre l’attenzione sulle parole che, qualche tempo fa, nella trasmissione Ballarò, il ministro Tremonti, nel commentare la manovra economica insieme con Bersani, ha usato varie volte. Ho avuto subito la sensazione che tali parole, anche se nel loro significato non hanno niente di particolare “.. usiamoli per la povera gente, ..” (si parlava di risparmi da effettuare su alcune spese, credo di Enti Locali, che secondo Tremonti erano superflue), in bocca del ministro e pronunciate più volte, siano, di fatto, il riconoscimento di una nuova categoria di persone la quale, pur se nei fatti è sempre stata presente, sinora non è stata mai indicata con tale appellativo, specialmente da un politico (al massimo si è usata la parola persona indigente o bisognosa, che io mi ricordi).
    Sembrerebbe come se in Italia, la categoria dei cittadini, di quelli cioè verso le cui necessità e bisogni debbono lavorare i politici eletti, sia stata sostanzialmente divisa in GENTE e POVERA GENTE e non in persone che debbono disporre di tutti i diritti riconosciuti nella Costituzione.

  • SPERIAMO TUTTI FORTISSIMAMENTE CHE LA TESSERA P2 N°1816 NON SI IMPANCHI AL QUIRINALE.
    MA MENTRE NOI SPERIAMO C’E’ CHI,NAVIGANDO A SUA VOLTA IN ACQUE FETIDE DI PETROLIO E SI AVVICINA UNA TORNATA ELETTORALE,, GLI DA’ UNA SPINTARELLA ATTRAVERSO IL PORTAVOCE DEL TERZISMO ITALICO.
    Quando meno te l’aspetti !:

    Apoteosi !:

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