9 luglio, LeG sciopera contro il Bavaglio

06 Lug 2010

Redazione

La giornata di silenzio proclamata dalla Fnsi è una protesta estrema in un momento estremo, e non ci sembra utile dividere il sindacato dei giornalisti, proprio quando sta per essere approvata una legge che nega il diritto di essere informati, limita fortemente le inchieste giudiziarie e zittisce la stampa

Libertà e Giustizia partecipa alla protesta contro il Ddl Alfano: il 9 luglio, il sito dell’associazione non sarà aggiornato per solidarietà con la Fnsi.

Un giorno senza parole e senza notizie per capire che danni farà il Ddl Alfano contro le intercettazioni. La giornata di silenzio proclamata dalla Fnsi per il 9 luglio è sostanzialmente questo: più che uno sciopero, un’azione dimostrativa che vale quanto una pagina bianca di quotidiano o un numero speciale sul tema.

La discussione sull’opportunità di uno sciopero che per alcuni vale come mettersi da soli il bavaglio a questo punto è tardiva, secondo LeG; quella della Fnsi è una protesta estrema in un momento estremo, e non ci sembra utile dividere il sindacato dei giornalisti, proprio quando sta per essere approvata una legge che nega il diritto di essere informati, limita fortemente le inchieste giudiziarie e zittisce la stampa.

Altre importanti iniziative si potevano valutare e non è detto che non si possano valutare anche dopo, in un secondo momento. I tempi di approvazione della legge si sono ristretti, ma fino al 29 luglio c’è tutto il tempo per comunicare a lettori, telespettatori, ascoltatori e navigatori della Rete quanto sia brutto rimanere senza informazioni.

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