Ronde, due ore per occupare la sede dei vigili

05 Lug 2010

Con l’avallo del governo le camicie verdi entrano negli uffici del corpo di polizia municipale, due ore alla settimana. Il decreto che ne autorizza l’esistenza parla di ronde come osservatori volontari. Per il sottosegretario all’Interno Davico sono invece “assistenti civici, in grado di fornire assistenza in caso di manifestazioni organizzate dal comune”. Peccato che in Municipio non ne sappiano nulla.

“Due ore alla settimana”. Ma che volete che siano rispetto all’eternità?, si chiede il sottosegretario all’Interno Michelino Davico. E quindi le cosiddette guardie padane possono impunemente occupare gli uffici del corpo di polizia municipale di Chiari (Brescia) con la copertura non solo del sindaco ma addirittura del governo, nella persona di Davico appunto. C’è bisogno di aggiungere che il vice di Maroni è, come questo, un esponente leghista con la riga e col bollo? No, probabilmente non c’è bisogno, ma è bene che si dica a tutte lettere, che si sappia e si scriva.

L’incredibile vicenda nasce da una interrogazione con cui il senatore Guido Galperti (Pd) voleva sapere se fosse vero – e in questo caso a che titolo, e sulla base di quale autorizzazione – che un pugno di guardie padane (pardon: di membri dell’Associazione assistenti civici per la sicurezza urbana, Acsu) utilizzasse, senza averne titolo in quanto privati cittadini, i locali di una particolare sede comunale, quella destinata al Corpo di polizia municipale del comune bresciano.

Sì, è vero, ha risposto per iscritto il sottosegretario Davico minimizzando questa storia con la storiella delle due ore, “al venerdì” per la precisione. Ma il Consiglio comunale non ne sapeva nulla, e allora: chi ha dato l’autorizzazione e a quale titolo? Risposta del medesimo Davico: “E’ il sindaco che valuta la necessità del suo territorio di utilizzare questa forma di collaborazione”. Ora, sgrammaticatura a parte, è bene sapere che il sottosegretario si è fatto forte di quell’insensato decreto di Maroni con cui è stata data una sorta di dignità ufficiale alle ronde come “valido ausilio nell’azione di controllo del territorio”. E, riferisce ancora Davico, “lo stesso sindaco ha precisato che l’associazione già collabora in modo volontario e gratuito con il comune per le segnalazioni alla polizia locale di situazioni di degrado sul territorio”. Ma se Maroni gli ha dato una mano, il sottosegretario si è preso tutto il braccio aggiungendo qualcosa di più, e di più sorprendente: che questi “assistenti civici” sono autorizzati ad intervenire “per fornire assistenza in caso di manifestazioni organizzate dall’ente comunale”, il che sarebbe “conforme alle prescrizioni stabilite dall’art. 9 delle norme transitorie del citato decreto ministeriale”.

Eh no, signor sottosegretario. Il decreto ministeriale parla di “osservatori volontari” cui è affidato semplicemente un compito di “mera osservazione in specifiche aree del territorio comunale”. E non vi è chi non veda che tra l’“osservare” (decreto del ministro Maroni) e l’“intervenire” (interpretazione del sottosegretario) c’è una bella, grossa differenza. Ma non per Michelino Davico, il quale va dritto per la strada tracciata e percorsa dalle ronde. Ce n’è quanto basta per giustificare un’ultima domanda del sen. Guido Galperti: “Quali iniziative si intendano assumere affinché le prefetture vigilino sulla corretta interpretazione della disciplina legislativa e regolamentare in vigore assicurando adeguati interventi di controllo in una materia tanto importante quanto delicata?”. Alla domanda il sottosegretario-due-ore-appena si è ben guardato dal rispondere lanciando piuttosto un inno al “modello di sicurezza partecipata tra Stato, Regioni, Province e Comuni valorizzando la collaborazione con il volontariato”, e giù un assurdo paragone tra guardie padane e giovani impegnati nella protezione civile. Quando si dice la faccia tosta.

P.S. A proposito di ronde. Avete notato che dopo le tante entusiastiche parate dei primi momenti e le tante sparate propagandistiche della Lega (e dei neofascisti), queste grottesche sfilate notturne si sono sgonfiate come palloni bucati? Viste più parate, viste più sfilate? Ma a Chieri c’è Michelino Davico che fa lo sponsor…

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