Che cosa si dice sul web dell’appello di Libertà e Giustizia? In questa pagina teniamo traccia delle conversazioni che riguardano la nostra raccolta firme. Favorevoli, indecisi, ma anche contrari: è essenziale che su questo tema – una legge elettorale che non spogli il Parlamento del suo ruolo e del rapporto diretto tra il cittadino e i suoi rappresentanti – si apra una discussione ampia, aperta, franca. Internet e i blog restano uno dei pochi posti dove questa conversazione può effettivamente avvenire.
«Mai più con il Porcellum»: appello di Libertà e Giustizia immediatamente condiviso. E da condividere. – Giuseppe Civati
La battaglia lanciata da “Libertà e Giustizia” per cambiare l’attuale legge elettorale è una di quelle imprese che rasentano l’impossibile – e forse va sostenuta anche per questa sua carica utopistica. Già, perché sostituire il cosiddetto porcellum con una norma che restituisca il diritto degli elettori di scegliere i loro rappresentanti è quasi impossibile. Non perchè lo sia tecnicamente – basta una legge ordinaria approvata dalle Camere – ma perché in realtà questa norma piace anche a chi a parole la condanna – buona parte dell’opposizione – e quindi si evita di affrontare l’argomento, che pure meriterebbe un’indignazione e uno scontro pari o superiore a quello che abbiamo visto nelle scorse settimane sulla legge bavaglio. – Alessandro Gilioli
So che a “lorsignori” interessa quanto un fico secco ma sappiano che, vigente l’attuale legge elettorale, per la prima volta nella mia vita diserterò le urne. E se lo facessero tutti i cittadini indignati, non più disposti a subirla? – Victor
Occhei, sappiamo tutti che una proposta di legge popolare serve a poco o a nulla, visto che il Parlamento può farne quello che vuole… e inoltre vedi sopra. Però se LeG mettesse su un banchetto andrei anche a firmare, per asserire il mio punto di vista. Ma la raccolta di firme online no. Mi spiace, ma quella non serve davvero a nulla, se non ad autocompiacersi. – .Mau.
Hanno ragione a metà. Mi riferisco all’Appello di Libertà e Giustizia per la soppressione del Porcellum e il ritorno al Mattarellum. La metà giusta è la soppressione del sistema elettorale con le liste bloccate. Una legge abominevole che ha cancellato il potere di scelta dei cittadini e ridotto la qualità (con le solite innumerevoli eccezioni) del “corpo” parlamentare. Ora siamo una democrazia con connotati oligarchici: venti persone in Italia nominano il Parlamento. E senza alcun obbligo di primarie. Ma il Mattarellum non era forse la stessa cosa? – Marcello Saponaro
Per migliorare il rapporto tra i cittadini e la politica, forse è davvero necessario partire da una legge elettorale nuova, diversa e che offra l’opportunità all’elettore di scegliersi il candidato da mandare in parlamento – Alpidicarta
Con la nuova legge abbiamo definito questo Parlamento, ripetutamente offeso, svilito nel suo ruolo e umiliato di continuo, senza mai neppure una reazione di orgoglio. È ora di dire basta, riprendiamoci quel che ci spetta: la libertà di scegliere. Ha ragione Luigi Pintor che nel suo bellissimo Il Nespolo scrive: “Ci sono medaglie che hanno soltanto il rovescio”. – Olga Piscitelli
Sappiamo che alcuni amici non sono entusiasti dei sistemi elettorali maggioritari in quanto tali e quindi non rimpiangono il “mattarellum”, ma crediamo che tutti possano condividere l’ impegno di LeG contro il concetto di “Parlamento di nominati” – 9 febbraio
Io non stimo Silvio Berlusconi e questo a lui poco deve importare. Deve importare, però, il fatto che come me molte sono le persone, educate e cresciute nel rispetto delle Regole, che utilizzano, nella lettura del “quotidiano”, le proprie capacità di analisi e di giudizio e che convengono nel ritenere la sua persona ed il suo operato, quanto meno, inadeguati per guidare il Popolo Italiano.
Manifesto il mio sconcerto per quanto sta accadendo. Detesto la superficialità, l’improvvisazione, l’approssimazione. Aborro l’elusione delle proprie responsabilità. Sostengo la Cultura. Mi riconosco e difendo la nostra Costituzione. Esigo libertà di espressione e d’informazione; so di sapere e di potere scegliere.
Auspico Libertà e Giustizia nei giusti equilibri di Rispetto e Ragione.
Spero che i miei concittadini, suoi sostenitori e simpatizzanti, poco alla volta si rendano conto e si convincano che “l’Incolto Signore di Arcore” non è degno di rappresentarci.
Silvio Berlusconi, infatti, ha sperato e continua a sperare che “il Popolo che lui ama” stemperi la sua personalità, la sua sensibilità, la sua intelligenza, la sua cultura, nel grigio silenzio del nulla;
quel nulla disperato che Silvio Berlusconi tenta continuamente di imporre alla nostra accettazione con i suoi comportamenti stonati, con le sue esasperate ambizioni, con la sua arroganza, con la sua presunzione, di modo che, il suo spregiudicato, assiduo ed intollerabile desiderio di affermarsi e distinguersi rifulga nel desolato mondo della sua pochezza umana e politica;
Silvio Berlusconi, ha abusato ed abusa del sostantivo “amore”;
di sicuro non conosce il significato del verbo “amare”;
Silvio Berlusconi non ha capito che per “amare” il Paese che dice di “amare” deve, innanzitutto, riflettere sul significato della parola “rispetto” e quindi imparare umilmente ad esercitarne l’uso, fino a testimoniare d’aver acquisita la consapevolezza di “prossimo”;
Silvio Berlusconi dovrà quindi approfondire il significato della parola “onestà” ed in essa rivelare a se stesso la propria storia, l’uso del proprio talento, gli obiettivi che nel corso della sua vita e nei ruoli ricoperti si è sempre prefissato di realizzare … riflettere, insomma, la propria immagine di uomo. E tutto ciò, non soltanto nei Luoghi di Giustizia che lo chiamano ma soprattutto, nel severo silenzio del suo spirito.
Il compito potrebbe risultare difficile ma non impossibile, basta volere!
… e ancora
Silvio Berlusconi dovrà imparare il significato della parola “sacrificio”.
Ma non basterà, perchè una volta acquisito il significato della parola il “sacrificio” esigerà di essere esercitato con la generosa capacità di donarsi non l’abile capacità di proporsi … e il tutto non per il suo consueto tornaconto ma per il bene dell’intera comunità che ha sperato e creduto in lui anche se con irresponsabile e superficiale abbandono.
Ora, “l’Incolto Signore di Arcore”, insofferente e insoddisfatto per l’ c”ingratitudine” che buona parte del Paese che “ama” gli dimostra; irritato, risentito e stizzito per non riuscire ad esercitare il Ruolo che fortemente ha voluto ricoprire ma secondo proprie modalità e con òe garanzie di una personale e salvifica impunità per l’ieri, per l’oggi e per il domani e con il proporito di adeguare al suo capriccio e alle sue isterie le Regole Sagge che la Storia vissuta e la Cultura acquisita hanno suggerire agli illuminati legislatori, non ha pur troppo capito che il Ruolo di Presidente del Consiglio dei Ministri della Repubblica Italiana NON E’ RUOLO DI RANGO ma ruolo di srvizio, umilissimo e nobilissimo, nei confronti di tutti coloro che, volenti o nolenti, sono democraticamente sottoposti alla sua guida.
Sperare in tutto ciò e pura utipia!
Non ci resta che AMARE il nostro Paese impedendo a Silvio Berlusconi, con la sola forza dei numeri distratti, possa stravolgere definitivamente il nostro vivere civile.