Cota lascia. Ma la Lega rifiuta il sostituto: è indagato

Il neopresidente leghista della Regione Piemonte, Roberto Cota, si è finalmente dimesso – con cento giorni di ritardo – dalla Camera dei Deputati. I due incarichi erano incompatibili sin dal primo momento per precisa disposizione costituzionale. Gli è subentrato un altro leghista, Maurizio Grassano. Ma tempo mezz’ora dall’annuncio (da parte del presidente di turno dell’asssemblea, Rocco Buttiglione) delle dimissioni di Cota e del subentro di Grassano, il capogruppo dei deputati del Carroccio, Marco Reguzzoni, ha annunciato che il nuovo deputato non è stato accolto nel gruppo. Grassano dovrà dunque iscriversi al gruppo misto, e quello della Lega scende da 60 a 59 componenti.

Perché Grassano “rifiutato”? C’è un dato di fatto, giudiziario; e c’è un dato politico, ancor più rilevante. Partiamo dalla vicenda penale in cui è coinvolto il neodeputato, nei cui confronti è aperto un procedimento per truffa aggravata e falso ai danni del comune di Alessandria, di cui Maurizio Grassano era addirittura il presidente del consiglio municipale. Per questo era stato anche arrestato, nel settembre dell’anno scorso, e poi posto ai domiciliari dalla Guardia di finanza con una terza accusa: di aver tentato di inquinare le prove della vicenda giudiziaria per cui era indagato. Di conseguenza la Lega lo aveva già sospeso da tutti gli incarichi. Ma intanto non solo era stato candidato alle politiche di due anni fa, ma era risultato il primo dei non eletti. Automatico perciò il suo subentro a Cota. Altrettanto immediato il rifiuto del gruppo parlamentare del Carroccio di accoglierlo.

Ma c’è anche, nella decisione della Lega di non accogliere nel gruppo Maurizio Grassano, un evidente risvolto politico. Come dire: noi leghisti, a differenza di un nostro potente alleato, non vogliamo avere nulla a che fare con parlamentari inquisiti, tanto più se coinvolti in vicende penali che riguardano malversazioni nelle amministrazioni pubbliche.

Detto questo, resta in sospeso la sorte di Cota, il che tra l’altro spiegherebbe il ritardo (non più sopportabile) delle dimissioni da deputato. Gli è che il 1. di luglio il Tar del Piemonte dovrà esprimersi sul ricorso della presidente uscente della regione Piemonte, Mercedes Bresso, che ha contestato – con elementi di indubbia rilevanza – l’elezione di Cota a “governatore”. Risultato: se il Tar, come sono in molti a ritenere, desse ragione a Bresso, Cota si ritroverebbe destituito anche dalla regione…

P.S. Se Cota ha rispettato, pur con tanto ritardo, una precisa disposizione circa l’inammissibilità della doppia carica regionale e nazionale (l’unica sancita in Costituzione, purtroppo, e questo a vantaggio di diecine di deputati e senatori Pdl che rivestono anche le cariche di sindaco di grandi città e di presidente di provincia); se Cota dunque si è dimesso non lo ha ancora imitato il collega berlusconiano Roberto Rosso che resta ancora deputato pur essendo, anche lui da cento giorni, vicepresidente della stessa Regione Piemonte. A quando anche le sue dimissioni?

3 commenti

  • ottimo aggiornamento a post su analogo argomento ( del nostro orrendo) , grazie!

    come si dice “giù ” e anchè giù al nord : dio ce la mandi buona con Rosso e le sue dimissioni a ruota….

    in compenso qui giù nel nord c’è una notizia bomba di quelli che …quelli di “roma ladrona”, che vi sarà sicuramente giunta,

    ecco uno stralcio, il resto al link:

    “….Gli arresti eseguiti questa mattina dalla Guardia di Finanza di noti esponenti del centrodestra locale, tra cui il Presidente della comunità montana di Morbegno Silvano Passamonti, ex coordinatore provinciale di Forza Italia, e l’ex candidato Sindaco di Morbegno del PDL e della Lega Salvatore Marra mettono in luce un preoccupante sistema di concussione, peculato e truffa anche ai danni della Regione Lombardia.

    Un episodio gravissimo che nemmeno negli anni bui di tangentopoli aveva coinvolto esponenti della politica locale della provincia di Sondrio. Confido nell’azione rapida della magistratura a cui va il plauso per il lavoro svolto………………..”

    http://www.altarezianews.it/in-evidenza/arresti-a-sondrio-decapitati-i-vertici-della-comunita-montana-di-morbegno-e-del-b-i-m/

  • non sono esperto di regolamenti per cui la semplice domanda a chi mi puó dare evasione:
    un deputato che viene eletto ad un altro incarico pubblico deve sapere che la sua carica scade automaticamente al momento dell’accettazione a candidato.
    Per quale ragione non si rende automatica questa esclusione e si dá la possibilitá dei 100 giorni a retrocedere?
    Come si puó evitare questo “malcostume” ?

  • La Lega, così intimamente legata alla Padania, “radicata al suo territorio” ( come viene detto da molti commentatori ) quando prenderà coscienza
    che la Padania non esiste e non è mai esistita, sia
    geograficamente che storicamente, sarà costretta
    coerentemente e a concludere di non esistere essa stessa e seguire il destino del suo territorio?
    L’equazione è perfetta: se non esiste il suo sacro
    suolo non c’è ragione per cui la Lega non debba
    dissolversi nel nulla.

Lascia un Commento

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *


*

È possibile utilizzare questi tag ed attributi XHTML: <a href="" title=""> <abbr title=""> <acronym title=""> <b> <blockquote cite=""> <cite> <code> <del datetime=""> <em> <i> <q cite=""> <strike> <strong>