La democrazia oltraggiata

10 Giu 2010

Il presidente del Consiglio attacca nuovamente la Costituzione che, a suo dire, renderebbe il governare “un inferno”; una Costituzione che, come tutti i cittadini, ha l’obbligo di rispettare e osservare e assume un’intensità particolare, rafforzata dal giuramento, per chi ricopre pubbliche funzioni (art. 54). Giustamente l’onorevole Bersani gliel’ha ricordato. Non è più tollerabile che chi è a capo del governo del Paese offenda continuamente la Carta in cui sono contenuti i principi e valori essenziali della democrazia costituzionale. Ma è proprio questa che Berlusconi rifiuta: la “democrazia” (che per lui è populismo autoritario), in particolare la democrazia “costituzionale”; si proclama liberale, ma odia il costituzionalismo liberale che esige limiti al potere per evitarne l’esercizio arbitrario e garantire eguaglianza e diritti. Il presidente del Consiglio prova un’insofferenza insopprimibile per la divisione dei poteri, principio cardine del costituzionalismo: vorrebbe essere lui, e lui solo, legislatore, governante e giudice insieme.

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