Mobilitazione per le Riforme

01 Giu 2010

Il brusco taglio dei deficit pubblici è inevitabile, perché «le nuove condizioni di mercato», come le ha delicatamente chiamate Draghi, non consentono di lasciar crescere i debiti. Ma il Governatore ricorda «che questa crisi è soprattutto una crisi di competitività». Scarseggia la competitività reale della macchina produttiva europea, che stenta più di altre a riprendere a crescere. Mancano di efficienza i mercati e i governi dell’area dell’euro.

Crisi siffatte si superano solo nel medio-lungo periodo, con le famose riforme strutturali. Che cosa sono? Sono riorganizzazioni dei sistemi economici, sia nel comparto pubblico che in quello privato. Sono modi per assumerne un controllo più informato e autorevole, da parte dei governi nazionali e di un più forte «governo economico dell’Europa». Si tratta di usare più produttivamente le risorse di capitale, lavoro e tecnologia, spostandole e reindirizzandole, misurandone meglio il rendimento. Fare riforme strutturali significa anche far diventare più efficaci gli incentivi, i premi e le punizioni della classe dirigente, la verifica dei suoi risultati.

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