È la stampa, bellezza!

25 Mag 2010

WASHINGTON – Era il 1789 e Benjamin Franklin non ebbe alcun dubbio: “La libertà della stampa  –  disse l’ometto divenuto immortale grazie all’ombrello parafulmine  –  deve essere assoluta. I giornali devono essere lasciati liberi di esercitare la propria funzione investigativa e di controllo con forza, vigore e senza impedimenti”. Sarebbe stato contento, Franklin, se avesse potuto leggere la sentenza della Corte Suprema che nel 2001 sentenziò che anche la pubblicazione di intercettazioni telefoniche “illegalmente ottenute” da un giornale (caso Bartnicki v. Vopper) è protetta dal diritto alla libera informazione e il giornalista che la diffonde non è perseguibile. Duecentovent’anni e migliaia di politicanti, presidenti, bugiardi, finanzieri, grandi ladri, magistrati corrotti, governatori, boss e ipocriti assortiti distrutti più dalla penna che dalla spada o dal martelletto del giudice, il risultato di questa magnifica ossessione per la libertà di stampa resta scolpita nella Costituzione.

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