La crisi della politica nel nostro Paese si manifesta prevalentemente in due modi. Il primo, sul fronte delle relazioni interne, appare come una preoccupante incapacità di mettere in connessione i problemi e le soluzioni. Il bipolarismo, che in linea teorica avrebbe dovuto conferire maggiore autorità e fluidità alle scelte amministrative della maggioranza di turno, si è dimostrato solo un nuovo contenitore del sistema dei partiti. Non un salto di paradigma. Nel merito della concreta esperienza italiana non è riuscito (ancora) a innestare quella marcia in più di cui i governi hanno bisogno per programmare i cambiamenti strutturali e per giovarsi di una solida base di consenso nei passaggi chiave della loro azione.
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